Verità nascoste

Pov's Michele
La stringevo tra le mie braccia, e cercavo di fermare i suoi singhiozzi con le mie carezze. Non mi trovavo li casualmente, sapevo che le fosse accaduto qualcosa ed ho seguito il mio istinto, trovandola.
-Ero convinta che mi amasse... perché Michele? Mi sento morire.- disse improvvisamente tra le lacrime. Serrai la mascella e tentai di mantenere la calma; quindi era stato lui a farle del male? Quell'insulso idiota.
-Non ti farà più del male, ci sono io adesso. Cosa è successo?- domandai cercando il suo sguardo, che dopo non molto trovai. Vederla in quello stato, con tutte quelle lacrime al viso, gli occhi rossi da dove potevo vedere quando fosse moralmente a terra, mi faceva stare male.
-Lui... io... non ce la faccio.- disse scoppiando di nuovo a piangere, nascondendosi nel mio petto.
-Posso vedere io?- dissi, facendo scaturire in lei confusione, ma poi probabilmente si ricordò che essendo un angelo potessi guardare nella sua mente. Alzò il viso verso di me, e posai delicatamente le mie mani all'estremità delle sue tempie, sentendo le sue guance ancora bagnate. La vedo, lei che apre la porta di quell'ufficio sotto le proteste delle guardie, sento come le parole le sono morte in bocca e come il cuore ha smesso letteralmente di battere per un secondo. Lucifero è li, avvinghiato ad una donna ma i suoi occhi... oh no. Mi staccai di colpo per la troppa angoscia e per aver rivisto dopo secoli di nuovo quegli occhi terrificanti.
-Devi sapere una cosa... Lucifero essendo un demone molto potente, a differenza tua, ecco... ha bisogno di nutrirsi in un altro modo, ha bisogno di bere sangue, Alexia.- dissi con molta difficoltà. Spalancò gli occhi, e sentì la paura montare dentro il suo corpo.
-Cosa stai dicendo?- domandò balbettando impaurita.
-Per quanto mi duole ammetterlo, lui ti ama fin troppo, talmente tanto da tenerti al sicuro da se stesso, dal suo lato più oscuro. Lo conosco, per lui il desiderio carnale e il desiderio di sangue sono due cose ben distinte e non si sarebbe mai spinto oltre. Quegli occhi, sono il vero specchio della sua anima, quello è il vero Lucifero, nonostante tu conosca solo il suo lato pazzo d'amore per te.- la vidi inumidirsi le labbra, e inghiottire a vuoto. Stette in silenzio per qualche minuto, a rimuginare tra se e se.
-Ti spaventa adesso?- le domandai sciogliendo il silenzio. Mi guardò con uno sguardo così freddo che quasi quasi non mi sembrò più lei e disse
-No, sono solo delusa, se lui mi amava davvero non ci pensava nemmeno una volta a dirmelo- sospirai, aveva ragione, infondo non si meritava questo.
Pov's Federico
L'avevo seguita e finalmente l'avevo trovata. Era li, accanto a quel pennuto insopportabile.
-No, sono solo delusa da lui, se lui mi amava davvero non ci pensava nemmeno una volta a dirmelo.- quelle parole arrivarono dritte alle mie orecchie come una coltellata inaspettata. Aveva ragione, assolutamente ragione. Il problema è che ho sempre avuto paura di perderla, dal primo istante, da quando le rivelai chi fossi secoli fa e non volevo darle un motivo in più per odiarmi ed essere spaventata dalla mia presenza.
Michele mandò un'occhiata minacciosa verso la mia direzione, dietro l'albero in cui ero nascosto, si era accorto di me. Il suo sguardo era chiaro: non provare ad avvicinarti, non è il momento.
Stetti li, fermo e immobile, sapevo avesse ragione almeno questa volta. All'improvviso insieme si inoltrarono nel bosco, sparendo dalla mia vista.
Mi gettai con le spalle contro l'albero dietro il quale ero nascosto, e mi misi le mani tra i capelli esasperato. La mia piccola Alexia, non doveva venirlo a scoprire, non così. Ho visto la sua delusione e quelle lacrime... cazzo, sono un coglione e basta. Ancora non capisco una cosa però, la sua frase lasciata a metà,  cosa voleva dirmi? Per essere venuta sola fino al mio ufficio, doveva essere di vitale importanza, eppure adesso mi odierà.
Restai seduto per terra, tra le foglie e l'erba umida dell'inverno, a cercare di convincermi che tutto sarebbe andato per il meglio.

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