Labirinti
*Nella foto Sephora
Pov's Alexia
Non so per quanto, ma restammo a parlare come ai vecchi tempi. Ci raccontammo molte cose successe in quei mesi in cui non ci parlammo, dopodiché sentimmo bussare alla porta.
-Avanti.- dissi dando il consenso a chi stava dall'altra parte della porta. Ne entrò Federico sorridente, che mi venne subito incontro e disse
-Tutto a posto?- annuii e mi alzai dal letto per posargli un bacio sulle labbra. Sephora sorrise a quella scena, lo vidi con la coda dell'occhio.
-Che ne dite se andiamo a cena? Sephora, puoi unirti benissimo a noi, ti ospiterò io stesso a castello.- disse Federico a Sephora. Lei lo ringraziò, e fece per uscire dalla camera, ma la fermai.
-Tu non puoi andare a cena così, vieni che ti presto qualcosa!- esclamai ovvia. Si imbronciò per qualche secondo, poi alzò gli occhi al cielo e si sedette sul letto. Buttai letteralmente fuori Federico, e chiusi la porta a chiave. Mi girai verso Sephora e mimai l'alzata di maniche, facendola sorridere. Aprii l'armadio, e iniziai ad uscire una serie di abiti di tutti i tipi che neanche un centro commerciale possedeva. Dopo vari rifiuti e scarti, non so come e con quale illuminazione, ma riuscii a farle indossare un tubino bordeaux di pizzo. Le stava benissimo, e ovviamente mancavano i tacchi, che fu obbligata a mettere da una me infuriata e isterica che la rincorreva per tutta la stanza, con le scarpe in mano, ovviamente. Quasi la legai alla sedia per truccarla. Ci riuscii e scoppiammo a ridere insieme, per tutto il casino che avevamo combinato solo per prepararci. Questi venti minuti mi erano bastati per ripercorrere quei giorni che passavamo insieme, spensierate.
-Stai benissimo Alexia, quanto ti invidio!- disse Sephora, facendomi sospirare.
-Scherzi? Ma guardati, zitta o ti mando con un calcio dall'altra parte dell'inferno.- dissi, scoppiando a ridere di nuovo insieme a lei. Aggiustai il mio ampio vestito blu notte e ci recammo nella sala da pranzo.
Pov's Federico
Nella sala fecero il loro ingresso Alexia insieme alla sua migliore amica. Alexia prese posto e accanto a lei Sephora, che abbassò lo sguardo a causa degli sguardi di tutti puntati addosso.
-Tranquilla, è normale, anche a me guardavano così, tu tieni sempre la testa alta e fregatene.- disse Alexia accorgendosi del disagio dell'amica. Portarono la cena e Sephora guardò il suo piatto confusa, così mi sentii in obbligo di spiegarle alcune cose
-Sephora, anche se sei morta puoi mangiare, ma non ne senti il bisogno e non ne trai niente da quello che ingerisci, nemmeno il piacere del gusto.- dissi rivolto verso lei, incuriosendo alle mie parole anche Alexia. Annuì con una smorfia e tagliò il pesce sul suo piatto.
Pov's Sephora
È come mangiare acqua, non mi sento ne sazia ne affamata, non sento nulla. Finalmente la cena finì e Alexia mi trascinò fuori con lei, procurandomi un grande sollievo. Venimmo raggiunte da Lucifero, che disse
-Bene, è ora di ritirarsi nelle proprie stanze. Chiamerò qualcuno che ti accompagni nella tua camera e che si assicuri che sia tutto a posto.- lo ringraziai e subito dopo un ragazzo circa la mia età fece la sua comparsa, e con serietà disse
-La prego di seguirmi.- un po' perplessa, lo ascoltai, e dando la buonanotte ad Alexia e Lucifero, mi voltai. Poi, pensai che dormissero insieme e girai la testa, facendo un occhiolino ad Alexia, che solo lei poteva capire, facendola arrossire e maledirmi mentalmente. Me ne andai ridendo, inoltrandomi in quei labirinti che non erano altro che semplici corridoi.
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