Compagna
Pov's Federico
La portai in mezzo ad un bosco. Il suo volto era abbastanza confuso, ma stava in silenzio e mi seguiva. Ci fermammo, la guardai dritto negli occhi e con tutta la sicurezza del mondo, dissi
-Chiudi gli occhi adesso.- senza esitare, lo fece. La strinsi a me da dietro, le misi una mano sugli occhi e come di rito, un mulinello di vento circondò i nostri corpi, finché diventò più forte e fece stringere la mia mano ad Alexia. Tutto in torno scomparì, chiusi gli occhi e il vento cessò, eccoci. Aprii gli occhi e finalmente, dopo settimane, eccomi a casa. Levai le mani dal volto di Alexia e le dissi
-Adesso puoi aprire gli occhi, siamo arrivati.- così fece, aprendoli lentamente. La sua bocca si aprì leggermente quando davanti a se, vide l'immenso regno con case, abitanti e infine un vero e proprio castello, il mio, che si ergeva alle spalle delle abitazioni moderne. Si girò verso di me, e ancora stretta dalla vita dal mio braccio, disse
-Allora non è tutto in stile Medioevale come immaginavo, tranne il castello ovviamente, è tutto stupendo.- risi a quella sua affermazione, e dissi
-Gli abitanti mischiandosi tra gli umani, hanno modernizzato le loro case e i loro abiti, anche se per tradizione si tengono sempre dei balli in onore dei vecchi tempi o semplici feste come quella di stasera.- annuì rapita dalle mie parole, poi venimmo interrotti da delle guardie reali, che sentendo la mia presenza, erano venuti per scortarci a castello. Come se si aspettassero chi fosse la ragazza al mio fianco, si inchinarono e mettendosi ai lati miei e di Alexia, ci scortarono a castello sotto lo sguardo intimorito di Alexia e quello curioso e a volte ostile dei passanti. Arrivammo subito a castello grazie ad una strada reale che avevo fatto costruire qualche anno fa.
Entrammo dal grande cancello e vidi Alexia guardare estasiata l'interno del castello.
-Mi ricorda tanto il mio, è così bello!- esclamò con un sorriso malinconico sul volto. Le strinsi la mano in segno di forza, e continuammo fino alla sala da ballo, o in questo caso, da feste.
Pov's Alexia
Le guardie a quel punto, aprirono la porta della sala, precedendoci, e dicendo all'unisono
-Il nostro Re Lucifero e la sua compagna Alexia.- una forte luce colpii i miei occhi, e mano nella mano con Lucifero, entrai nella sala. Ci fermammo all'inizio della grande stanza, e mille occhi si inchiodarono su di me. Si alzò un coro di brusii che mi intimorirono abbastanza, ma la mia fierezza si fece sentire e rimasi impassibile a testa alta davanti a tutti, suscitando in Federico divertimento.
-Bene signori e signore, come ben avete capito, lei è la mia compagna. Esigo massimo rispetto e distanza da lei, chiaro?- disse calcando l'ultima parola con tono minaccioso. Tutti annuirono spaventati, poi continuò a parlare.
-Perfetto, adesso che la festa abbia inizio.- detto ciò, partì la musica dall'orchestra difronte a noi. Non erano musiche classiche o altro, erano semplicemente melodie di balli conosciuti anche nel ventunesimo secolo. Tipo lenti, valzer ecc...
Improvvisamente Federico mi afferrò per i fianchi e mi strinse a lui, circondandomi la vita con le braccia. Come sempre una festa si iniziava con un lento, quindi iniziammo a muoverci lentamente sulle note di quella dolce melodia. Sentivo lo sguardo di tutti addosso, come per il mio compleanno, solo che erano sguardi di fuoco questi, e mi facevano sentire un po' a disagio.
-Stai tranquilla amore, sono solo invidiosi e curiosi di sapere come hai fatto a farmi perdere la testa.- disse facendomi ridere e dire
-Bhe, io non ho fatto niente.- mi guardò quasi a mangiarmi con gli occhi, e si avvicinò di più alle mie labbra. Continuammo a ballare così in silenzio, finché mi baciò con passione davanti a tutti i presenti, facendomi arrossire. Si alzò un altro coro sorpreso, ma lo ignorammo entrambi.
La serata passò tra un bacio, un ballo e l'altro, finché Lucifero fu obbligato a lasciarmi un secondo da sola, inoltrandosi nella folla.
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