CAP. 7 - Cico vuole uccidere Lyon!!

"Dov'è finito Giorgio?" Domandò preoccupata Anna. Erano in procinto di uscire dalla metropolitana dove si erano accampati per una pausa e il loro amico con il cappellino da topo non si era ancora fatto vedere.

"Ha detto che vuole rimanere giù a soccorrere quel tipo" Lyon alzò le spalle. "Ho tentato di convincerlo ma è convinto di rimanere lì."

"Guarda un po' chi si vede!" Esclamò invece Cico, alzando l'arma. Davanti a loro era arrivato Alex di corsa, il ciuffo bluastro che gli danzava sulla fronte.

"E tu che ci fai qui? Dov'eri finito?!" Sbottò il leone, rivolto al gattino in blu. Nessuno aveva dimenticato il possibile sospetto che fosse un bandito. Alex si limitò a rispondere in tono neutro: "Sono andato a cercare munizioni, ne abbiamo sempre pochissime."

"Tutto da solo, e per di più senza dirci nulla?" Ribatté la ragazza del gruppo, facendo ammutolire l'altro. Scuotendo la testa, raggiunsero il posto di blocco che avevano oltrepassato la volta prima; c'era ancora il piccolo accampamento, ma del militare nessuna traccia. Cico sbirciò fra le imponenti fronde degli alberi a lato della strada.

"Dove diavolo è la jeep?" Incredula, Anna indicò davanti a sé: l'avevano parcheggiata poco prima ed ora lo spazio era vuoto. Boccheggianti, il primo pensiero fu che quello scontroso tizio che avevano incontrato l'avesse rubata e fosse fuggito, ma poi si resero conto che sarebbe stato un po' inverosimile. Aveva a disposizione un elicottero, di certo migliore del loro mezzo.

"Oh, grazie al cielo l'ho trovata" annunciò il leader del gruppo, facendo segno ai ragazzi di avvicinarsi nella sua direzione. La loro preziosissima macchina era di fronte al primo posto di blocco che avevano passato. "È strano che sia spostata, non è che l'hai usata tu, Alex?" Borbottò il rosso, accomodandosi all'interno della vettura.

"Sono andato a piedi" replicò asciutto Nauts. Tirò una mazzata ad un infetto che si stava avvicinando e si chinò per evitare un suo convulso colpo. Anche Lyon sparò, mentre Cico tentò di tenere lontano un piccolo nugolo di contagiati, vicino in modo pericoloso alla macchina.

"Cavolo, li abbiamo attirati con il rumore" rifletté Anna sedendosi sulla jeep. "Dove siamo diretti, Lyon?"

"Fammi controllare la mappa" il leone accese il suo dispositivo e controllò la direzione. "Andiamo a Nord Ovest!"

"Il laboratorio era sulle montagne ad Est, però" Obiettò Anna, chinandosi in avanti per sbirciare il GPS. Effettivamente il generale aveva detto loro che il luogo dove ricercavano la cura era localizzato nelle freddissime montagne orientali.

"Sì, avevo impostato male il GPS. Solo che la benzina non basterà per portarci fino a Est, dobbiamo fare una pausa intermedia in qualche città" Annunciò torvo Lyon mettendosi alla guida. Il rosso aprì il proprio marsupio di stoffa, ormai abbastanza malandato e controllò quante provviste aveva: mezza bottiglietta d'acqua e un paio di scatolette di arance in scatola. Decisamente avevano bisogno di un rifornimento, pensò sconsolato.

La città subito dopo quella in cui erano appena stati era più piccola, ma era un'intricata giungla di palazzi di mattoni grigi e impolverate finestre. Qualche malato intorno entrava e uscita dagli edifici, o più semplicemente prendeva a pugni convulsi i vetri. Anna fu la prima che sparò.

"Proseguiamo con calma e già che ci siamo ripuliamo questa zona" Propose Alex, rendendosi conto che l'amico castano era innervosito.

"Che c'è, Lyon...?"

"Stiamo facendo troppe pause in mille posti differenti, e consumiamo troppe risorse" Rispose demoralizzato. "Di questo passo non raggiungeremo mai il laboratorio."

"Lyon, tesoro, i caricatori servono, spariamo quasi tutti" La gattina uccise in pochi colpi uno dei mostri davanti a lei e si affrettò ad aiutare Alex con i due che stava fronteggiando. Nessuno si curò di Cico, che durante la terribile colluttazione venne colpito sulla spalla dall'infetto. Alex si accorse del suo grido di dolore e in men che non si dica staccò la testa al nemico.

"Cico! Non dirmi che ti hanno infettato..." Tutti e quattro accerchiarono la mushroom, che era seduta a terra mentre si reggeva la ferita sanguinante.

"Mi gira solo un po' la testa, ma non perdo sangue verde. Tranquilli" Fece per alzarsi, ma un forte giramento di testa lo costrinse di nuovo a terra.

"Ci dovrebbe essere un lettino in una di queste case, lasciamolo lì a riposare" Il biondo lo prese in spalla e lo trascinò fino alla porta. Ogni arredamento era stato tolto, forse portato in qualche accampamento; solo i vecchi tubi penzolanti di acqua e gas arredavano in modo triste la stanza. Al piano superiore vi era una brandina, dove venne posato il ragazzo.

"Certo però che sempre uno di voi si fa colpire, eh" Borbottò Lyon all'improvviso, uscendo a cercare nelle altre abitazioni. Gli altri erano abbastanza vicini da sentirlo.

"Alex forse è un bandito, Anna e Giorgio sono infetti... e ora pure Cico si fa colpire! Come diavolo hai fatto, amico?" Sbottò in direzione della finestra spalancata.

"Erano tantissimi, e non mi avete aiutato" Ribatté lui.

"Sì, ma se tu rimanessi da solo? Cosa fai, muori perché non hai nessuno a cui chiedere aiuto?" Il leone scosse la testa, e prima che potesse continuare la sua ramanzina, Anna lo bloccò: "Va bene, ha capito. Vieni qui, ho trovato della benzina." Spostò la tanica rossa verso il fidanzato, che finalmente scioltosi in un sorriso, la abbracciò e portò il rifornimento fino alla jeep per riempirla. Poi riunì gli amici, anche Cico che ormai si era ripreso.

"Prosegui in qualche viuzza per vedere se vendono cibo e bevande" Cicotobbi si issò sulla torretta della macchina, rivolto verso la strada più larga che c'era. Percorsero i pochi chilometri controllando febbrilmente ogni vetrina, fin quando proprio il rosso non strillò: "Eccola! Eccola!" e tutti si raccolsero davanti.

Era un vecchio sportello postale, a giudicare dai numerosi scaffali di metallo dove poggiavano i pacchi. Come struttura pareva anche parecchio resistente. Uno strano suono sibilante proveniva dall'interno, cosa che spinse i wgf a tenere l'arma in mano.

"È permesso?" Disse Lyon, facendo capolino dalla porta con Anna dietro la sua spalla. Un tipo dall'aspetto alquanto arcigno, con due sopracciglia foltissime, li squadrò senza proferir parola.

"Possiamo sapere cosa vende?" Chiese la ragazza del leone. Siccome l'uomo non osava parlare, il ragazzo con gli occhiali si sporse per vedere il cartellino sbavato poggiato sul bancone dove solitamente si svolgevano le commissioni.

"Anna, quest'uomo vende... sostanze" un'occhiata profonda passò sopra il venditore.

"Medicine?" suggerì lei.

"No, un altro tipo di sostanze" ripeté Lyon con enfasi. Si rivolse nuovamente al signore: "Scusi, è disposto a vendere qualcosa?" Quello si voltò con la sedia girevole dove era seduto e alzò il volume della radio. Ecco cos'era quel rumore che avevano sentito: il crepitio di una vecchia canzone. I due ragazzi erano sconvolti.

"Annina, esci per favore. Magari a quattr'occhi sarà più ricettivo" il castano lo osservò con occhi di ghiaccio. Lei uscì ubbidiente.

"Beh, mi pare di averglielo chiesto con gentilezza" cominciò il leader. "Ma lei non ci vuole aiutare e io non ho tempo da perdere, perciò..."

Tre colpi di fucile risuonarono nell'aria.

***

"Perché l'hai ucciso? Poteva esserci utile!" Obiettò Cico dopo che Lyon gli ebbe raccontato tutto. Alex aggiunse: "Era pure un militare!"

"Senti, da te non voglio proprio obiezioni" Esclamò l'interessato di colpo. "Non mi ha voluto dare nulla!" Poi, come per redimersi un po', mostrò ai compagni il bottino: "Guardate qua! Ho una sacca di sangue, una stampella se qualcuno si rompe una gamba e della morfina!"

"Se qualcuno ha un dolore insopportabile la morfina servirà" annuì Cico, salendo per la millesima volta a bordo della jeep. Dal venditore riluttante avevano raccolto anche cibo ed acqua: erano pronti per raggiungere le montagne.

"Hai esagerato, secondo me" Concluse il discorso Anna, ma il ragazzo continuò ad innervosirsi.

"Capisco, può essere stato avventato, ma qui ogni minima risorsa ci serve, e se c'è gente come lui, disertori, che non accetta nemmeno dei tappi, c'è poco da dirsi!" Spiegò. "Senza contare che se non ci fossi io voi sareste già morti per uno stupidissimo infetto." Sbuffò. Le sue parole rimasero nell'aria, pesanti come piombo. A smuovere la tensione ci pensò Alex, che borbottò: "Ci siamo persi, vero? È da mezz'ora che costeggiamo l'inizio della foresta."

"Queste foreste arrivano fino a Nord, quindi se vogliamo arrivare in alta montagna temo che dovremmo passare fra gli alberi, anche se sono stretti" Anna era pensierosa. L'aria era cupissima.

"Magari c'è un albero diverso, possiamo prenderlo a riferimento" Il gatto azzurro capii solo alla fine della frase che aveva appena detto la più grande stupidaggine del mondo.

"So che per la testa hai i tuoi amici banditi, ma SONO TUTTI UGUALI QUESTI ALBERI!" Gridò Lyon, questa volta spazientito al massimo. "Lo sappiamo tutti che sei strano, parli pochissimo e quando lo fai sembra che ti trattieni, ma che hai?!"

"Stiamo lasciando Giorgio troppo indietro" Cico si preoccupò, interrompendo la discussione. Guardò la strada intricata che avevano appena faticato a percorrere. Infatti avevano optato per infilarsi in mezzo al bosco. "Non riuscirà più a trovarci."

"È voluto rimanere lui indietro con quel tizio morente, sono affari suoi se resta lì. Prima o poi arriva" Lo liquidò il leone. Ogni sua parola era un pugno nello stomaco per gli amici, con l'insensibilità con cui le pronunciava.

***

Finalmente erano in piena montagna, la neve gli arrivava a metà polpacci (per fortuna coperti dagli stivali alti) e un freddo pungente gli pizzicava il volto. Il rosso solcava la neve ancora ansioso per il ragazzo con il cappello da topo.

"Cico ha ragione, ragazzi. Giorgio non ci troverà mai qui sulle montagne!" Anche Anna si rese conto della situazione, e mentre Lyon ricominciava a fare il solito discorso, Cico si stufò una volta per tutte.

"Non mi va bene!" Sbottò, puntando l'AK - 74 contro il ragazzo con gli occhiali. "Pensaci bene. Tu sei come il generale!"

"Che ti è preso, sei impazzito per caso?!" Lui alzò a sua volta il fucile.

"Smettetela, abbassate le armi!" Esclamarono sorpresi e sconvolti Alex ed Anna, lo sguardo che saettava da uno all'altro.

"Ci dai ordini, hai ucciso quel militare a sangue freddo... non mi va bene continuare così" proseguì freddo il rosso, allontanandosi sempre di più.

"E cosa intendi fare?" Lo incalzò Lyon, il cui tono di voce era sempre più alto.

"Me ne vado" Ribatté semplice. "Cambia atteggiamento o cercherò il laboratorio da solo."

"Non puoi farlo. Moriresti sicuramente."

"Non è vero. Se la pensi così, non comportarti più come il generale."

"Cico, tu non capisci..." il castano si posò una mano sul volto, stanco come non mai. "Lo faccio perché vi devo spronare a reagire, diavolo!"

"Bene, allora me ne vado" Cico si allontanò ad ampie falcate nella neve, ignorando le urla degli altri.

"Cico, per favore, rimani con noi!!"

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