CAP.10 - Giorgio è stato ucciso!!
"Penso sia la cosa giusta da fare" annuì Anna convinta. "Già il mondo è diventato una schifezza, non possiamo lasciare che degli innocenti civili vengano uccisi." La squadra era ancora ferma al centro dell'accampamento che il Generale voleva attaccare, discutendo su quale strada prendere: rimanere dalla parte del loro capo, anche se ormai avevano intuito quanto fosse folle, oppure ribellarsi ed andare incontro ad una vita più dura ma anche più giusta.
"Aveva detto che ci avrebbe raggiunto qui, è il momento opportuno per parlargli" aggiunse Cico. Del gruppo era il meno convinto alla scelta, ma si era adattato alla maggioranza.
"Lyon, tu cosa ne pensi?" Giorgio chiese il parere del loro leader, che appariva stranamente distratto ma anche livido di rabbia.
"Bentornato" disse beffardo ad un qualcuno in strada, che gli altri non riuscirono a vedere. Il leone alzò il fucile e lo puntò davanti a sé, facendo muovere a disagio una figura allampanata dall'inconfondibile ciuffo azzurro: Alex.
"Cosa ci fai qui, ci hai seguito?" Cico si avvicinò a Lyon, il tono di colpo glaciale. "Avanti, parla se non vuoi un proiettile in fronte!"
"Alex, almeno spiegaci perché hai rubato la nostra jeep e te ne sei andato senza dire nulla" Anna fu più conciliante, ma comunque ferma.
"Volevo fare un giro di ricognizione per trovare posti utili... ma voi stavate dormendo, e così non volevo farvi agitare..." nemmeno lo stesso Alex credeva alla bugia che stava raccontando, Lyon però fece finta di annuire convinto.
"Bene bene bene... e allora, scusa se ti porgo questa domanda così schietta, perché il tuo status è da bandito?" Giorgio esalò un gemito d'orrore; l'ologramma di Alex parlava chiaro.
"Dicci la verità per una dannata volta!" sbottò Cico pestando un piede a terra. Sentendosi gli sguardi gravi di tutti i presenti addosso, sospirò e finalmente si sciolse.
"Ho venduto la jeep" disse con semplicità, spalancando gli occhioni azzurri. "Ero un bandito, lo ammetto, ma adesso ne sono uscito."
"Hai usato la nostra jeep come scambio" ripeté il ragazzo con il cappellino da orso, quasi a mezza voce. "Non potevi semplicemente dircelo? Ti avremmo aiutato." Ad interrompere stavolta fu Lyon.
"No, qui ti sbagli. Se ci avesse detto prima che era un bandito gli avremmo sparato dritto in fronte, non ha tutti i torti ad essere stato zitto." Il rosso abbassò l'arma sbuffando ed Anna tirò un piccolo sospiro di sollievo.
"Tuttavia ora sono stufo di tutte queste bugie, di questi segreti... sei una delle poche cose che ci è rimasta e sai bene che non saremo mai un gruppo unito con tutti questi sotterfugi." Il gattino in blu annuì colpevole e si unì ai wgf, in procinto di partire.
Infatti avevano pensato che era inutile rimanere al centro della colonia, era meglio spostarsi verso l'esterno: così sarebbero andati incontro al Generale e probabilmente lo avrebbero incrociato per la strada. Prima della partenza Anna si mise a commerciare con il giovane venditore di munizioni. Quando fu il momento di scartarle e dividerle tra i presenti, trafficò imbarazzata prima di passarle ad Alex.
"Ti diamo i colpi, ma non fare scherzi" lo ammonì Lyon, mentre Cico lo fissava ricaricare la pistola rapidissimo. Dopo essersi assicurati di essere riforniti di provviste ed armi, tentarono di ritrovare l'uscita di quel labirinto, tanto era un caos di recinzioni, muretti, torrette e oggetti malandati sparsi ovunque. Finalmente Giorgio localizzò il punto da dove erano entrati, dove la rete era rotta; vi passarono sotto e si trovarono davanti la strada, spazzata dalla pioggerellina notturna.
"Sapete cosa?" il leone ruppe il silenzio. "Ho sentito che per entrare a far parte delle associazioni di banditi bisogna uccidere qualcuno". Lo sguardo di Cico saettò subito verso Alex.
"Molto interessante, ma del tutto inutile" tagliò corto Anna. Giorgio borbottò qualcosa a proposito di una squadra unita, mentre Lyon continuava a mantenere quella sua imperturbabile espressione fredda. Ad interrompere la nascente discussione fu un'ombra accanto all'entrata di una casa fatiscente. I ragazzi si zittirono, guardinghi, ma poi la canna di un fucile gli diede un indizio su chi fosse.
"Generale, si fermi!!" strillò il ragazzo vestito da cercatore d'oro, correndogli incontro. Ma questi fu più veloce di lui: si voltò e percorse la strada a passi veloci, finendo per infilarsi nel bunker corazzato.
"Perché diavolo continua a fare così?" domandò Anna indispettita. Sembrava quasi che il Generale li stesse evitando, o che addirittura volesse tendere loro una trappola.
"Forse preferisce far perdere le sue tracce ai nemici" ipotizzò il rosso. "Non penso vada a zigzag a caso."
Poco convinti da quell'ipotesi, i cinque ragazzi raggiunsero la struttura corazzata ed aprirono la porta di uno spiraglio, giusto per vedere il militare sgusciare via da una porta secondaria. Lyon stava per mettersi ad imprecare, quando un proiettile gli sibilò accanto all'orecchio: un bandito era a dieci metri da lui con la pistola puntata e stava tentando di raggiungerlo.
"Alex, uccidi quel bandito!" gridò Anna per sovrastare il rumore assordante dei proiettili. Tutti presero copertura dietro le casse o i banchi da lavoro.
"Esatto, dimostraci che non fai più parte di loro" rincarò Giorgio prendendo fiato.
Alex così obbedì, sollevò il fucile e fece fuoco con i lampi negli occhi. Il bandito, nonostante tutto, parve sorpreso e mormorò qualcosa che suonava come "Nauts!" Lyon si avvicinò per studiare il cadavere. "Lo conoscevi?" domandò freddamente ad Alex.
"Forse, ho conosciuto troppi banditi per ricordarli tutti" borbottò lui in risposta. Il leader lasciò a terra il corpo e Cico parve respirare dal sollievo.
"Adesso di te ci possiamo fidare, perlomeno" disse sollevato, mentre puntava il fucile fuori dalla porta. Anna aveva visto il Generale passeggiare lungo la strada, il volto rivolto nella loro direzione. Rapidi, uscirono di corsa e, come tante altre volte avevano fatto, entrarono in una piccolo capanno degli attrezzi.
Le pareti erano piene di attrezzi agricoli e sull'uscio c'era una tettoia sotto la quale era abbandonata una carriola con la ruota bucata. Poteva essere un buon magazzino per tenere provviste o munizioni, e Giorgio lo notò subito.
"Sì, non è nemmeno molto lontano dalla base..." le sue considerazioni vennero interrotte da secchi colpi alla porta. Circospetto, Cico l'aprì, venendo quasi travolto dal Generale.
"Salve, Generale. Ragazzi mettetevi in fila" Lyon si mise rigido ed impettito come un soldatino. Il militare fece scorrere lo sguardo sui wgf e ridacchiò.
"Dovreste essere giovani e scattanti, ma non riuscite a starmi dietro!" si passò una mano sul viso per sistemare la maschera ed incrociò le braccia.
"Signore, siamo andati all'accampamento che ci ha indicato" Lyon intonò il discorso che aveva concordato coi compagni. "Ma quelle persone appaiono amichevoli, non sembrano volerci attaccare...insomma, hanno buoni prezzi e non so qua quanto convenga averli come nemici..." a quelle parole il Generale sciolse le braccia e sbuffò.
"Certo, l'ho sempre saputo dall'inizio. Voi siete stati un po' come tutti quelli che incontro, sapete?" emise una risata astiosa. "Leali finché gli conviene, ma quando assegno missioni che prevedono un po' di rischio, allora la faccenda cambia, eh?"
"Generale, cosa intende dire?" domandò Anna sconcertata.
"Siete sempre tutti pronti a schierarvi con l'accampamento che promette una scatoletta di cibo in più" aggiunse, stringendo più forte il fucile. "Ma da voi non me lo aspettavo, mi avete davvero deluso." I ragazzi avevano un'impressione sgradevole: che il loro capo stesse puntando l'arma contro Giorgio.
"Generale, si calmi e abbassi l'arma. Le abbiamo dato anche la siringa di infection stopper, si ricorda?" tentò di blandirlo Lyon. Ma il Generale era fuori di sé. Anna fece un passo in avanti.
"La prego, abbassi quel fucile..." le sue parole furono interrotte da un paio di colpi d'arma da fuoco, e un secondo dopo Giorgio giaceva con la faccia sulla moquette polverosa.
Accadde il finimondo: Anna gridò, Cico si lanciò su lei ed Alex per difenderli e il gattino in blu si gettò subito su Giorgio. "Schifoso bastardo!" urlò Lyon fuori di sé, sparando al Generale. Questi però fu più veloce e scappò fuori, venendo seguito dal leone.
"Lyon, Giorgio non si alza!" esclamò Anna con le lacrime agli occhi quando lui tornò dentro.
"Aiutalo, fai qualcosa!" strillò Cico.
"Gli ha sparato solo un colpo..." Alex si mise le mani tra i capelli.
Il caos e l'intera situazione lo fecero impazzire.
"STATE ZITTI!" sparò un colpo in aria e il silenzio tornò padrone. Sotto gli occhi scioccati dei wgf, si inginocchiò accanto a Giorgio e tentò di fasciargli la testa con le bende sbrindellate che teneva sempre in tasca.
"Lyon, è morto, non puoi fare nulla!" lo dissuase Cico per l'ennesima volta, con durezza.
"Stai zitto, non è morto, è solo gravemente ferito" ribatté, continuando a ripeterlo come un mantra tranquillizzante.
Anna gli tolse le bende di mano. "Lyon, non sta respirando, ma non vedi? Smettila e guarda in faccia la realtà!"
"Gli ha sparato solo un colpo" singhiozzò lui alzandosi.
"In testa!" rispose Alex strofinandosi gli occhi.
"Perché ha reagito così?! Gli abbiamo solo dato il nostro punto di vista e lui ha dato di matto!" disse Lyon ancora sotto shock. Guardava ovunque tranne che in direzione del corpo di Giorgio. Alex bofonchiò qualcosa sul fare una passeggiata e Cico si mise a frugare tra gli oggetti sul muro. Quando ebbe terminato in mano aveva un telo, con cui coprì delicatamente l'amico. Anna non riuscì a trattenersi e scoppiò in un pianto silenzioso sulla spalla del fidanzato.
"Lyon, sai che dovremmo seppellirlo" disse il rosso con aria svuotata. Il leone fissava il vuoto davanti a sé.
"No, Cico. Io voglio vendicarlo." rispose lui in tono freddo ed inespressivo. Persino il modo in cui carezzava la spalla di Anna appariva insensibile. "Non mi interessa quanto sarà difficile o doloroso, voglio vederlo implorare di risparmiarlo!"
"Lo stesso vale per me." aggiunse Alex rientrando. A giudicare dalla voce roca e dagli occhi arrossati, aveva preferito uscire per piangere l'amico da solo. In fondo era lui il suo migliore amico, la spalla su cui si era sempre appoggiato, e vederlo steso faccia a terra per colpa di quello che credevano un amico era una ferita davvero profonda.
"La vendetta non lo riporterà in vita" sentenziò Anna, la quale aveva smesso di singhiozzare. "Dobbiamo sottomettere il suo accampamento, capire quali sono i suoi folli piani... ma non risolveremo nulla sparandogli in testa."
"Ma ora che non possiamo tornare lì, dove andremo?" fece Cico sconfortato.
"Torniamo alla colonia che il Generale voleva attaccare. Prima o poi verremo qui a dargli una degna sepoltura." Lyon si mise in piedi e cominciò a raccogliere attrezzi dalle pareti: gli sarebbero potuti essere utili.
***
Una ventina di minuti più tardi erano tutti pronti per partire. Dopo un'ultima, triste occhiata alla casetta dove lasciavano un amico, passarono dal retro e si rimisero in strada. Avevano un cupo presentimento; però ormai ad ogni situazione il timore di perdere qualcuno era tremendo.
Poi udirono un ruggito anche abbastanza vicino, e si pietrificarono. In lontananza si intravedeva un infetto terrificante: aveva la pelle putrefatta e i vestiti logori e strappati come ogni altro, ma era grande almeno cinque volte in più, con potenti muscoli capaci di distruggere qualunque cosa.
"Che diavolo è quello?" squittì Alex spaventatissimo.
"Sembra un mutante... com'è possibile che gli zombie si siano modificati?" gli diede manforte Lyon. Per colpa di quel mostro dovettero allungare il tragitto di un paio di metri. Ad intervalli regolari, con un lugubre suono, la creatura colpiva il terreno e lo faceva vibrare.
"Ok, direi che è stata una giornata fin troppo lunga" sospirò Anna. Tra l'omicidio di Giorgio e quel nuovo mutante, non si erano rei conto di quanto erano distrutti.
"Prossimo obiettivo: fare sì che Giorgio non sia morto invano" borbottò Lyon con una sorta di solennità.
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