CAPITOLO 7

"No!!"

Leith si gettò come un lampo dalla finestra tendendo il suo corpo verso il mio. L'ultima cosa che vidi prima di chiudere gli occhi fu il suo sguardo ghiacciato dal terrore: non avevo mai visto i suoi occhi cosi chiari. Quel mio gesto impulsivo era stato folle; Leith era troppo lontano da me e non mi avrebbe mai presa in tempo. Mi stavo pentendo della mia azione, perché l'avevo fatto? L'aria mi fischiava nelle orecchie e i capelli mi oscuravano la visuale. Strizzai gli occhi, aggrottando la fronte, e mi chiusi nelle spalle preparandomi all'impatto.

"Perchè?!"

Era Leith e io ero tra le sue braccia. I miei polmoni si svuotarono con un sussulto, mentre il mio cuore continuava a martellarmi in petto.

"Sono scivolata." Mentii.

Sapevo che ero stata avventata, ma volevo toccarlo, ridurre la distanza.

"Ti avevo detto che era pericoloso." Disse, mentre il suo sguardo intenso si perdeva nel mio.

"Non ho avuto paura, sapevo che mi avresti salvata."

Quelle poche parole trasformarono il suo sguardo, freddo e limpido come il ghiaccio, in un brillante riflesso color ametista. A quella visione qualcosa si mosse in me e provai un'irrefrenabile formicolio al corpo che venne scosso interamente, mentre le braccia di Leith mi reggevano ancora lontana da terra, infondendomi calore.

"Non essere più così imprudente."

Il suo tono era troppo dolce e gentile per far suonare quella frase come un rimprovero. Cercava ancora di apparire accigliato, forzando la sua espressione, che però risultava più vicina alla disperazione che alla rabbia: non lo avevo mai visto così innocuo e fragile. Mi sentivo bruciare e probabilmente Leith se ne accorse perchè mi lasciò cadere in piedi e si allontanò di qualche passo con uno sguardo insicuro. Mi sentii di nuovo improvvisamente vuota e insicura.

"No, ti prego non-" Provai a dire.

"Mi stai facendo impazzire!!"

Quel suo cambio improvviso di tono mi fece sobbalzare: anche questo era un lato di lui che non avevo mai visto. Mentre i miei occhi zigzagavano fulminei nei sui, Leith mi squadrava con uno sguardo supplichevole e disperato, mentre si stringeva in un pugno il tessuto scuro della maglietta all'altezza del petto. A quella visione, trovai la giusta determinazione per riuscire a muovere le mie gambe, che per tutto il tempo erano state come inglobate nel suolo, e cauta, come se mi stessi avvicinando ad un animale selvatico impaurito, iniziai ad avvicinarmi. Proprio in quel momento però le parole di Leith interruppero la mia marcia.

"Non capisco più nulla. Non mi sono mai sentito così." Ora il suo tono altalenante era ridotto ad un sussurro, che a malapena riuscii a sentire: era come se stesse parlando a se stesso.

"E questo fuoco che sento divampare ogni volta che ti tocco... io ti ferisco! La sensazione che provo al pensiero di essere io la causa della tua sofferenza..."

Fece una pausa per riprendere fiato, diventato improvvisamente corto, poi riprese a bisbigliare abbassando lo sguardo.

"Mi distrugge." La voce gli si spezzò e si raccolse i capelli tra le mani serrando i pugni. Sembrava sul punto di piangere. Mi sentii terribilmente in colpa e impotente, e non riuscii a fare altro se non avvicinarmi ancora di più.

"Ti prego, no!" Disse allontanandosi e mostrandomi il palmo come per impedirmi di avvicinarglisi, ma io non lo ascoltai e continuai ad avanzare.

"Deve essere stato il contratto. Si, è l'unica spiegazione..."

Il suo sguardo era perso nel vuoto mentre continuava a indietreggiare,ma ben presto si trovò con le spalle al muro: un albero gli impediva diarretrare. Incrociò nuovamente il mio sguardo, mentre la distanza tra i nostricorpi era sempre più breve: il suo respiro caldo mi solleticava le guance e ilsuo petto sfiorava il mio ad ogni nostro respiro. I suoi occhi brillanti diametista mi guardavano supplichevoli ed era come se le sue labbra socchiuse mistessero chiamando. Noi sempre più vicini, il respiro sempre più irregolare.Ora non mi importava più niente, c'era solo Leith. Mi allungai sulla punta deipiedi con un gesto quasi ipnotico e pochi istanti dopo le mie labbra sfioraronole sue. Potei sentire i suoi muscoli irrigidirsi prima di vederlo sparire.Sparire, all'improvviso, lasciando dietro di se solo una corteccia annerita.     

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