CAPITOLO 36
Il fine settimana, decisi di passarlo con Reiki e fortunatamente riuscii a convincerla per una semplice serata tra ragazze con pop corn, dvd e lotta di cuscini. Il lunedì però, arrivò rapido e violento, riportandomi alla realtà, che comprendeva delle lunghe ore di studio, una ricca dose di caffeina e abbiocchi assicurati durante le lezioni. La maledizione del lunedì però, mi colpì forte, grazie a una verifica a sorpresa del tutto inattesa. La classe riuscì a cavarsela ricordando qualche nozione, diversamente da me, che per la prima volta fui costretta a lasciare il foglio quasi bianco, nonostante i tentativi di copiatura. Quando giorni dopo l'insegnante annunciò i voti mi venne voglia di sprofondare. Quel gravemente insufficiente non mi sarebbe mai andato giù. Al contrario, Matt ottenne il massimo dei voti rispetto al resto della classe.
Come faceva a essere sempre preparato nonostante tutte quelle minacce e quei tentati attacchi?
Lo guardai con la coda dell'occhio, sbruffando.
Non vale usare i superpoteri da angelo! Pensai arricciando il naso.
Ebbi appena il tempo di finire la frase che i suoi occhi verdi iniziarono a fissarmi.
"Bisogno di qualcosa?" Quella sua doppia faccia a scuola mi faceva ancora uno strano effetto.
"Forse..." Dissi pensierosa chiudendo il mento tra l'indice e il pollice.
Lo vidi sollevare un sopracciglio, poi tornai a concentrarmi sulla lezione prima che l'insegnante potesse rimproverarmi.
Se il gravemente insufficiente non era andato giù a me, per mia madre digerirlo fu ancora meno semplice. Cercai di appigliarmi a scuse come era a sorpresa, ma quella volta realmente non avevo studiato, sebbene fosse per una buona causa.
"E ai tuoi compagni com'è andata?" Odiavo quella domanda.
"Maluccio un po' a tutti." La vidi corrugare le sopracciglia.
"Tranne a Matt, il solito fortunato..." Aggiunsi per essere più convincente.
In effetti, era andata abbastanza bene a tutti, ma soprattutto a lui.
"Matt eh...?" Detto ciò, mia madre si allontanò verso la cucina lasciandomi alquanto perplessa.
Io cercai rifugio in camera. Era circa da una settimana che non avevo notizie di Leith e iniziavo a preoccuparmi, non tanto per il nostro rapporto, quanto per la sua salute. Non era possibile che dopo quasi tre mesi che ci frequentassimo, ancora non ci fossimo ancora scambiati i numeri. Chiedere a Reiki il numero del mio ragazzo non mi sembrava un ottima idea, considerando tutte le domande che mi avrebbe fatto, così optai per Reuel. Non ero troppo speranzosa visto il rapporto che scorreva tra i due, ma mi concessi il beneficio del dubbio e provai ugualmente. Poco dopo aver mandato il messaggio a Reuel, lo schermo del cellulare si illuminò, mostrando la notifica della risposta.
Wow, pensai, perfino Reuel è riuscito a procurarsi il numero di Leith prima di me...
Non persi tempo e subito provai a chiamarlo: una, due , tre volte, ma il telefono squillava a vuoto. Ne provai una quarta, ma questa volta il campanello di casa mi costrinse a mettere giù prima che si attaccasse la segreteria telefonica.
"Al, c'è qualcuno per te!" Sentii urlare la mamma.
Non feci in tempo a scendere le scale che mi ritrovai davanti Matt.
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