Capitolo 3. Azkaban e Little Moon
~~~~~{ Luna's Pov. }~~~~~
Il primo settembre era arrivato e finalmente sarei andata a Hogwarts!
Quando arrivammo alla stazione diedi un bacio sulla guancia di Remus e corsi via col mio carello verso il treno.
Mi misi su un vagone vuoto e mi misi a leggere, se qualcuno voleva prendermi in giro poteva andare a farsi fottere.
Stavo leggendo quando un ragazzo più grande entrò nel vagone, aveva lo stemma di Serpeverde.
-Ciao, primina- disse il ragazzo -Ciao- sussurrai. Non mi piacevano per niente i Serpeverde.
-Come ti chiami? Io sono Jason, Jason Higgs- disse -Sono Luna Black- sussurrai e lui sorrise divertito -Continuerai a sussurrare per sempre, Luna?- mi chiese divertito scandendo per bene le lettere del mio nome.
Non risposi e lui mi guardò -Higgs! Tuo fratello ti aspetta!- disse un ragazzo.
Jason se ne andò e finalmente riuscì ad essere tranquilla.
-Ci vediamo a Hogwarts, Luna Black- disse Jason sorridendo malevolo tornando per qualche secondo.
Ma che hanno tutti contro di me?
Rimasi a leggere un altro po' e mi accorsi che eravamo partiti.
Nessuno era entrato nel vagone e tutti mi stavano alla larga come la peste.
Lezione numero uno, mantieni la calma e fa finta che tutti non esistano.
Guardai Orion, il mio gufo, che stava mangiucchiando dei semi.
-Che dici Orion? Secondo te andrà bene?- dissi e accarezzai le sue penne nere. Lui assecondò le mie carezze e io sorrisi.
Almeno avevo un amico.
Quando arrivammo era sera e cercavo il più possibile di stare lontana da tutti.
Finii per andare in barca con Hagrid che mi guardava male, come se avessi ucciso qualcuno, ma soprattutto che non mi parlava e sorrideva come faceva con gli altri.
Quando arrivammo trattenni le lacrime, nessuno mi calcolava e anche i ragazzi con i genitori babbani mi stavano alla larga.
Mi chiamarono per ultima allo smistamento ed ero certa di essere una delle prime visto la B del mio cognome.
-Mmh.... Un grande cuore, cervello in abbondanza e astuzia oltremodo, ma dove ti colloco?- disse il Cappello Parlante e dopo qualche secondo urlò: "Grifondoro!"
Nessuno del tavolo Grifondoro applaudì e fui tentata di andarmene via, da quella maledetta scuola.
Passarono tre giorni e nessuno mi parlava se non per quel Jason di Serpeverde.
Avevo visto chi era Harry Potter.
-Allora piccola Luna? Pensi ancora a quel Mezzosangue?- mi chiese Jason sorridendo divertito e distogliendomi dai miei pensieri.
-No, Jason, no- dissi -Sai ti stanno bene i capelli legati- disse e io arrossii -Grazie- sussurrai.
Mi accompagnò in Sala Comune e mi pentii della mia scelta visto che senza di lui sarei rimasta sola.
-Ci vediamo domani, Little Moon- mi disse Jason prima di andarsene.
Little Moon è il mio soprannome. Mi chiama spesso così e con lui non mi sento più sola.
Andai in camera e vidi Hermione Granger piangere.
-Hermione? Va tutto bene?- le chiesi prima di passarle un fazzoletto -Secondo te sono pazza?- mi chiese guardandomi negli occhi -Non lo so... Non ci siamo mai parlate- dissi.
-Mi spiace.... e che sono molto impegnata con lo studio- disse -Fa niente, tanto nessuno mi parla- dissi sorridendo -Perché? Sei simpatica, quel Serpeverde ride sempre con te- disse -Perché sono la figlia di Sirius Black..... Solo Jason mi parla- dissi -È una cosa ingiusta! Insomma far ricadere i peccati del padre alla figlia!- disse disgustata.
Hermione si alzò e ci sedemmo sul suo letto.
-È sempre stato così, anche se i Babbani non conoscono mio padre. Oltre a Jason, non ho nessun amico- dissi -Beh conta sulla mia amicizia! Tu sei simpatica e gentile mica un mostro- disse e io risi e finimmo per parlare tutta la sera.
Stavo camminando per andare a lezione quando sentii chiamarmi -Little Moon! Aspetta!-.
Era Jason.
Risi, solo lui poteva chiamarmi così.
-Dimmi Jason, che succede?- dissi -Mi stavo chiedendo se ti andasse di venire alla festa di domani. È nei sotterranei e devi venirci- disse -Per fare? Nessuno mi parlerà Jas- dissi -Avanti Luna, non farti pregare- disse e annuii -Va bene, Jason- dissi e lui sorrise.
Ma guarda come mi sono ritrovata, invitata ad una festa fatta dai Serpeverde.
Andai in classe e mi sedetti da sola, come ero solita fare ma stavolta Hermione Granger si sedette accanto a me.
-Ciao Lu- disse -Che stai facendo? Ti prenderanno in giro, Hermione!- dissi e lei sorrise -Beh non me ne può fregar di meno- disse e sorrisi abbracciandola.
A fine lezione lei si unì ai suoi amici mentre io andai al lago con Jason.
-Che indosserai stasera?- mi chiese -Una gonna e una maglietta, ma ti interessa seriamente?- dissi.
Stavamo camminando quando mi ritrovai a terra e nel passato.
-Mia figlia sarà sicuramente la più bella donna del mondo! E se avrò un maschio sarà l'uomo più attraente del mondo- disse mio padre alla sua combriccola di amici.
Magari fossi bella, papà. Mi dispiace deluderti.
-Sir prima dovresti avere una ragazza- disse Remus -Forse tu non sai della mia ragazza, Emmeline Vance- disse mio padre -Oh basta vantarti Pad, sei insopportabile- disse Progs -Parla il ragazzo che si vanta ogni secondo della sua vita- disse Wormtail. Remus rise sotto i baffi mentre Progs rincorreva il ragazzo paffutello.
Emmeline Vance potrebbe essere mia madre.
-Little Moon! Stai bene?- mi chiese Jason.
Non eravamo più al Lago Nero ma in infermeria, accanto a lui c'era Madama Chips, che mi guardava preoccupata.
-Perché siamo qui?- chiesi piano -Sei caduta a terra e non ti svegliavi...... Ho temuto il peggio- disse Jason arrossendo -Cara, dobbiamo parlare. Signor Higgs può tornare in Sala Comune- disse Madama Chips.
Jason se ne andò e rimasi sola con l'infermiera.
-Signorina Black, va tutto bene?- chiese la McGrannitt entrando con Silente -Minerva, Albus, finalmente! La signorina era come in trans, ho provato ad entrare dentro la sua mente ma era come bloccata, sigillata in un certo senso- disse Madama Chips.
Silente mi guardò. -La signorina Black, accompagnata dalla professoressa McGrannitt, andrà a fare visita a suo padre ad Azkaban, forse lei ne capirà qualcosa- disse Silente.
Si, vi prego! Devo conoscere la verità!
L'indomani ero in un corridoio buio, freddo e pieno di celle di assassini.La McGrannitt era dietro di me che mi incoraggiava silenziosamente.
Alcune volte vedevo dei mostri col mantello che avevo capito fossero Dissennatori.
Appena arrivammo ad una cella sigillata, il carceriere mi aprì la porta per entrare.
Vidi un uomo pallido, magro, gli occhi grigi scavati nella faccia, aveva i capelli neri lunghi fino al collo e della barba nera sulle guance.
Sentii la porta richiudersi alle mie spalle appena entrai.
-Papà?- sussurrai, lui mi stava guardando come una visione e mi abbracciò in pochi secondi.
Si mise in ginocchio davanti a me per essere alla mia altezza.
-Luna! Sei.... sei bellissima- lo disse come se fosse vero -La mia bambina.... La mia bambina è così grande- disse e mi accarezzò il viso e io mi godetti quella carezza -Mi ricordo quando eri così piccola, tra le mie braccia.... Avevi degli occhietti così curiosi del mondo. Adesso vieni parlami di quello che ti è successo- disse e mi prese per mano portandomi a una panca di legno.
Gli raccontai tutto, delle violenze che i miei compagni di orfanotrofio mi infliggevano, Jason, della festa a cui poi non ero andata e di Hermione Granger.
-E Harry? Harry ti parla?- mi chiese -No.... Io non capisco cos'ho fatto di male- dissi e lui mi prese tra le sue braccia -Lasciali perdere e tieniti stretta quel Jason, ma non voglio ritrovarmelo in famiglia- disse sorridendo e scoppiai a ridere -Io e Jason? Mai!- dissi ridendo.
-Adesso però dobbiamo parlare di quella notte- dissi poi seria.
Lui mi guardò un attimo e poi annuì prima di iniziare a parlare
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