Capitolo 22. Apatia
~~~~~{ Luna's Pov. }~~~~~
Erano appena le otto del mattino quando mi svegliai.
Stavo tremando. Ero ancora nuda e quel maledetto se ne era andato.
Mi faceva male tutto il corpo e ci misi un po' a mettermi seduta.
Mi alzai a fatica e raggiunsi l'armadio. Stavolta c'era un vestito nero molto elegante, uno di quelli che vedevo usare sempre dalle donne Purosangue.
Insieme c'era anche la biancheria intima anche essa nera di pizzo.
Andai in bagno e stetti un bel po' nella vasca di marmo a pulirmi. Come se potessi far sparire la sensazione delle sue mani su di me.
Mentre mi asciugavo sentii il suono dei passi.
Ma certo il cambio... Come se potessi uscire...
-Luna?- sentii poco dopo dietro alla porta della stanza.
-Sono Draco, Lu, posso entrare?- mi chiese mio cugino da dietro la porta.
-Aspetta qualche minuto!- risposi prima di vestirmi di fretta e furia.
Poi mi accorsi di qualcosa di strano nel vestito... Al posto dello stemma della famiglia Purosangue a cui appartengo c'era quello di un altro stemma.
Riuscii a leggere Gaunt.
La famiglia di Riddle.
Lo indossai di malavoglia dopo aver messo la biancheria.
Mi sedetti sul letto appena fui pronta.
-Entra Draco- dissi e dopo poco i capelli biondi spuntarono dalla porta di noce.
-Stai... Stai bene?- mi chiese.
-Ovvio che non sto bene Draco! Però mi riprenderò - dissi e lo vidi incupirsi -Draco... Mi dispiace se sono brusca ma... Voglio uscire... Devo prendere aria, mi sento soffocare- dissi.
-È per questo che sono qui... Mia madre gli ha parlato e ha deciso che potrai uscire ma ha già messo degli incantesimi al cancello e non potrai scappare- disse mio cugino.
Lo abbracciai di scatto.
- Grazie - dissi e lui mi sorrise un po' imbarazzato.
Scendemmo in salotto dove mia zia Narcissa stava parlando con mia zia Bellatrix.
Avevo un po' di fatica a camminare, avevo dolore alle gambe.
Draco mi sostenne per tutto il tempo.
-Luna!- mi sorrise mia zia Cissy -Vieni tesoro, siediti- continuò e mi sedetti accanto a lei sul divano di pelle.
Mia zia Bellatrix fece una smorfia, seduta sulla sua poltrona.
-Hai qualcosa da dire zia?- le chiesi sorridendo innocente -Non chiamarmi zia, piccola traditrice! Uguale a tuo padre!- ringhiò mia zia Bellatrix.
-Bella- la rabbonì mia zia.
-Spero che il mio Signore di torturi finché tu non muoia! Non capisco nemmeno che ci trovi te!- disse mia zia Bella prima di andarsene.
-Stai bene? Ieri notte urlavi e dopo è uscito lui con... con delle lenzuola piene di sangue. Ho pensato il peggio- disse mia zia -Sto bene zia... Mi riprenderò- mentii.
Draco poggiò una mano sulla mia spalla.
-Adesso però basta parlare di questo... Voglio uscire in giardino- dissi.
-Allora vieni, Luna. Facciamo una bella passeggiata - disse mia zia e uscimmo fuori.
Avrei voluto non farlo... Non volevo trovarmi faccia a faccia con quel mostro.
-Black ti stavo proprio per venire a cercare. Devo proprio discutere con te- disse Tom.
Mi afferrò un braccio e ringhiai in risposta.
-Io non vado da nessuna parte con te!- lo dissi con disprezzo e odio.
-Oh e invece si. Narcissa continua pure la tua passeggiata, devo scambiare due chiacchiere con tua nipote- disse Voldemort.
Mia zia mi guardò come per scusarsi ma sapevo che non poteva ribellarsi. Avrebbe ucciso Draco se solo avesse osato.
Mi trascinò dentro e finimmo nelle segrete.
Continuò lungo il corridoio fino a quando non trovò la cella più lontana dalle scale e la porta che portavano al piano di sopra.
-Entra- mi ordinò il mostro.
Non lo feci.
Se credi che adesso che mi hai violentato sarò così spaventata da fare tutto ciò che mi dici, ti sbagli di grosso. Anzi, adesso ti farò impazzire.
-Va bene facciamo con le cattive- disse prima di prendermi in braccio sulla sua spalla.
-LASCIAMI!- urlai.
Gli mollai calci e pugni.
Lui mi mollò a terra prima di incatenarmi al muro.
Mi diede uno schiaffo prima di estrarre la bacchetta.
-Come hai fatto a portare in vita Potter senior e tuo padre?- mi chiese -Di certo non lo vengo dire a te... E anche se te lo dicessi sarebbe troppo tardi, l'unica cosa che serviva ha smesso di funzionare- dissi.
-Tu me lo dici, Black, altrimenti ti farò tanto male- disse Voldemort.
Il suo volto si avvicinò di molto al mio e si trasformò del giovane Tom Riddle.
-Non ti dirò niente!- ringhiai contro la sua faccia -Bene andiamo di cattive- disse sorridendo.
In pochi secondi ero sbattuta contro il muro, il vestito alzato e sentivo la sua bacchetta contro la mia spina dorsale.
-Crucio- disse malefico.
Sentii tanti piccoli coltelli infilzarsi contro la mia schiena.
Urlai.
La mano pallida di Tom mi tappò la bocca mentre il vestito cadeva sopra la sua bacchetta e la sua mano.
-Me lo dirai, Luna? Fai la brava avanti- disse e levò la mano dalla mia bocca.
-No!- urlai forte. Il dolore era allucinante.
Ormai vedevo tutto sfocato come se il mio cervello avesse scordato di mettere a fuoco le figure.
Continuammo così per ore finché, stufo di sentire i miei lamenti, non mi lasciò andare.
Caddi a terra sfinita.
Ai polsi si erano aperti dei tagli come sul mio labbro.
-In piedi, Black, non ho ancora finito- e mi strattonò per alzarmi.
Dopo fece apparire una piccola panca e si sedette portandomi con sé.
Il mio sedere era a sua portata e il mio sguardo vedeva di nuovo il cemento di Malfoy Manor.
Sentii il tessuto alzarsi un'altra volta e stavolta abbassò anche le mutandine.
Nella mia mente si aprirono brutti ricordi. Giuddith mi aveva sculacciato per tutti i pomeriggi dei tre mesi di vacanza estiva, diceva che mi puniva per averla trascurata.
Chiusi gli occhi e scacciai tutti i pensieri su quella stronza e mi concentrai su cose belle.
I baci di Harry.... La prima sculacciata.... Le passeggiate con Hermione e Ginny.... Seconda.... I tatuaggi con papà.... Terza.... Le storie di Remus.... Quarta.
Alla decima urlai forte.
Ma rise, rise malvagio. Il mio dolore lo divertiva.
Quattordici.... Quindici.... Sedici... Diciassette... Diciotto... Diciannove.... Venti.
Urlai un'altra volta.
Stavolta il mio corpo tremava e singhiozzavo per il dolore.
Mi alzò le mutandine e mi abbassò il vestito e dopo mi spinse a terra prima di andarsene.
-Mi vendicherò- sussurrai prima di mettermi seduta.
Urlai un'altra volta prima di prendere dei respiri veloci.
Mi alzai a fatica e andai di sopra prima di cadere.
-LUNA!- urlò Draco prima che mi prendesse in braccio e mi facesse stendere.
~~~~~{ Harry's Pov. }~~~~~
Non ebbi il coraggio di parlare con nessuno.
Mi sentivo morto, pensavo che sarei stato il primo per Luna e invece per colpa di Voldemort lei avrebbe ricordato sempre quello.
Avevo giocato a Quidditch con Ron, Ginny, Fred, George e mio padre.
Avevo fatto come se non mi avesse toccato minimamente ma invece...
E la voce di quella donna... Cassandra.
La mamma di Luna.
Spero solo che Luna sappia cavarsela finché non vado ad uccidere quel pazzo.
Agosto.
Caldo, caldo da morire.
Oltre agli strani sogni che facevo su Voldemort.
Aveva torturato Luna per tutta l'estate.
Luna inoltre cercava di comunicare con me.
L'ultimo suo messaggio diceva "Attento al suo nome, Harry! Non pronunciarlo!".
Non capivo che intendesse.
Quella sera ci sarebbe stato il matrimonio di Bill e Fleur.
Ma la mia testa pensava ad altro, come al solito.
Ma quello messo peggio era Sirius. Dal suo viso si poteva intravedere solo un sentimento: tristezza.
-Harry!- mi chiamò Remus -Sirius vuole parlare con te... Da soli- disse Remus e io annuii.
Sapevo dove trovarlo.
Sotto l'albero più lontano dalla Tana.
Andai da lui.
Era voltato verso la foresta. Sembrava però aver avvertito la mia presenza.
-Ho bisogno che tu mi faccia un favore, Harry- disse Sirius -Quale?- chiesi -Appena lo trovi ammazzalo da parte mia. Spacca gli Horcrux da parte mia- disse -Ma... Luna è una di loro- dissi -Luna... Luna deve essere uccisa da lui, Harry, per questo te lo chiedo. Distruggili tutti da parte mia. Luna sa quello che deve fare- disse girandosi verso di me.
-Fammi questo favore, Harry- disse.
-Va bene- dissi.
La sera.
Vidi Krum ballare con Hermione che però sembrava assente. Come se il suo corpo fosse lì ma con la mente era da un'altra parte.
Presi un bicchiere di Fire Whiskey e lo bevvi tutto d'un sorso.
Vidi Sirius portare a ballare Remus... In quel momento sembrava felice e anche Remus lo era.
Sorrideva come un ebete.
E anche mio padre sorrideva insieme a Tonks.
-Harry?- mi chiamò Ginny dietro di me.
Mi girai verso di lei e lei mi sorrise.
-Stai bene con i capelli rossi- disse Ginny -Grazie- dissi.
Si avvicinò a me e mi presa la mano -Mi spiace per Luna... Mi spiace davvero tanto era.. Era la mia migliore amica- disse e io la guardai strano. -Era? È ancora viva, Gin- dissi -Sai che non durerà molto ancora- disse -Forse è già morta e noi non lo sappiamo- continuò.
Che cazzo vuoi Ginny? Vuoi che ti ammazzi?
-Lei non è morta! Bella migliore amica che sei! Cosa vuoi Ginny?- le dissi -Voglio aiutarti ad alzare il tuo morale- disse e mi mise le braccia al collo.
Mi staccai subito, schifato.
-Sono ancora fidanzato, Ginevra... E io non tradisco né la mia ragazza né i miei amici- dissi prima di andarmene.
Non ebbi il tempo.
Il Patronus di Kingsley arrivò ad avvertirci che il Ministero era caduto.
Poco dopo i Mangiamorte ci attaccarono.
-HERMIONE! RON!- urlai e corsi verso di loro.
Ma poi tra i Mangiamorte vidi Lucius e mi pentii subito.
Sapevo che Luna fosse a Malfoy Manor, lo sentivo.
-HARRY ANDIAMO!- urlarono sia Ron che Herm.
Di malavoglia mi smaterializzai con loro e finimmo in una strada della Londra Babbana.
Oggi capitolo molto più lungo per iniziare a pubblicare due volte a settimana.
Voglio mettere dei giorni per pubblicare e volevo fare o
Martedì-Giovedì
o
Mercoledì-Sabato.
Scegliete voi.
Ah, comunque grazie per le 600 visualizzazioni, ancora continuo a non capire come facciate a sopportarmi.
Sterlinate se vi piace capitolo.
-Moony
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