Capitolo 21. Giuddith, James e Voldemort

~~~~~{ Harry's Pov. }~~~~~

Una settimana. Sette giorni. 168 ore. 10080 minuti.

Sembrava strano non vedere i capelli blu di Luna sul mio petto.

Sembrava strano non vedere la sue braccia tatuate fuori dal letto la mattina.

Prima non me ne accorgevo, dopo invece si.

Ero così abituato agli abbracci di Luna, ai baci, ai suoi piccoli tatuaggi.

Avevo visto la saetta.

Era dietro l'orecchio destro, colorata di nero.

Mi piaceva così tanto che avvolte le spostavo i capelli sull'altra spalla per vederla.

Il tatuaggio mi piace ancora sia chiaro ma... Adesso abbiamo le nostre necessità.

Chi vuole intendere intenda.

Ero così dipendente da lei che mi faceva strano stare sul divano senza di lei.

Eppure la guerra era alle porte e avrei dovuto combattere Voldemort.

Sentii un rumore dietro di me. Casa Weasley faceva abbastanza paura di notte...

Sperai che Ron non si fosse accorto che non sono nel letto.

BOOM!

Avete presente gli istinti di omicidio quando i vostri amici o sorelle vi spaventano a morte facendovi venire un infarto? No? Allora siete fortunati.

Hermione era davanti a me, una fotografia in mano, le lacrime che scendevano.

-Che succede?- chiesi e un singhiozzo scosse il suo corpo.

Subito dopo mi abbracciò ma alla fine non disse una parola se non un "Malfoy" sussurrato.

Tornammo a letto.

Altri pensieri colmarono la mia mente. Uno dei tanti era "Come farò a sconfiggere Voldemort?" o un altro era "Dove li cerco gli Horcrux? E soprattutto come faccio a distruggerli".

Poi ricordo solo che vidi due occhi grigi e un sorriso caldo prima di tornare a dormire.

~~~~~{ Luna's Pov. }~~~~~

"Ero in orfanotrofio, Elia sembrava rompere più del solito. Stavo scrivendo una lettera a Remus.

D'estate dovevo per forza tornare in quel piccolo Inferno.

All'improvviso qualcuno mi trascinò in una stanza buglia e sporca. C'era un odore strano.

-Sai, Luna, per essere una dodicenne sei bella formata-. Me lo sentii sussurrare all'orecchio da una voce familiare.

La voce di Giuddith.

-Che vuoi?- dissi. Lei ridacchiò malvagia, mentre una sua mano andava a finire sul mio piccolo seno.

-Oh, niente tesoro, voglio solo divertirmi a modo mio- disse prima che le luci si accendessero.

La sua camera sembrava un ritrovo di satanisti dall'ultima volta che l'avevo vista. Accanto all'armadio non c'era più il castello delle bambole che le avevano regalato una famiglia ma un mobiletto scuro, con sopra alcune foto e... Ero sicura di non averle dato la mia copia di Cime Tempestose.

Nella stanza in oltre l'odore mi finì dritto nei polmoni. Lamponi e... e canna?

Sta di fatto che iniziai a tossire.

No, Giuddith aveva appena quattordici anni non... non poteva fumare... O almeno era quello che credevo.

-Pensavo di fare una festa, che dici? Però solo noi due, come ai vecchi tempi, ti va?- disse sorridendomi con un qualcosa di inquietante.

-No- sussurrai.

-Si, avanti! Ci divertiremo, Luna, fidati di me- disse Giuddith.

Poi non ebbi il tempo di pensare, le labbra di Giuddith erano sulle mie e mi stava palpando il sedere.

La scena cambiò. C'eravamo io e James.

-Tu sei pazza, Luna Black- disse il mio padrino -Me lo dicono in molti- dissi e ridemmo.

Era un di quell poche volte in cui io e James potevamo stare in pace senza la fottuta paura di essere scoperti.

Ma il momento era troppo intimo, la sua faccia era vicinissima alla mia e sentivo il suo respiro contro le labbra.

-Che stai facendo, James?- chiesi sussurrando, come se ci potesse sentire qualcuno.

-Non lo so- rispose prima che finissimo per baciarci.

Sapeva di menta e fragola. Cho diceva che era anche il sapore di Harry. Ne ebbi la conferma solo due anni dopo.

James era dolce e carino ma non era Harry.

Ci staccammo imbarazzati e mi voltai verso la finestra.

-Non una parola con nessuno- dissi -Non voglio passare per pedofilo e poi sono sposato e ho un figlio- disse James.

Il suo tono era irritato, cosa che non succedeva molto spesso.

-Bene- sussurrai"

Mi svegliai sedendomi di scatto.

Accanto a me stavolta non c'era nessuno.

Meglio, dissi a me stessa.

Stavo per alzarmi quando la porta si aprì rivelando Voldemort.

-Già sveglia?- chiese -Si- risposi.

Stavo li da una settimana e per fortuna non mi aveva nemmeno sfiorata ma aveva fatto altro. Dovevo indossare delle camicie da notte di seta nera più vedo che non vedo.

Credetemi se vi dico che non è una bella esperienza essere vestite come delle poco di buono.

L'uomo alla porta si avvicinò verso di me e seguii il suo sguardo.

Stava fissando il mio seno che era in bella vista.

Appena fu seduto sul mio letto mi allontanai.

Non era abbastanza, mi afferrò dal braccio sinistro e mi avvicinò a lui mentre con l'altra mano toccava il mio seno.

Avevo già sentito quella sensazione sgradevole e non volevo un secondo round.

Nel giro di pochi minuti mi aveva placcata sotto il suo corpo mentre scalciavo e dimenavo.

Mi tolse la camicia da notte e poco dopo si tolse i suoi vestiti.

Urlai così forte che tutti mi sentirono.

-LASCIAMI MOSTRO!- urlai ancora.

Sentii qualcuno bussare alla porta prima che Tom entrasse in me facendomi male.

Singhiozzai quando iniziò a spingersi.

Faceva male. Eccome se faceva male.

-Luna! Luna! Che succede?! Luna!- urlò mia zia Narcissa.

Tom sorrise mentre urlavo un'altra volta.

-Lasciami- sussurrai ormai in lacrime per il dolore. Poi ricordai solo il buio.

~~~~~{ Harry's Pov. }~~~~~

Un urlo e ci svegliammo tutti.

Proveniva dalla camera di Sirius e Remus.

Corremo da loro per sapere che fosse successo.

La scena fu orribile, Sirius era sudato e singhiozzava qualcosa come "L'ha fatto... La mia bambina no!" sulla spalla di Remus.

-Cos'è successo, Sir?- gli chiese mio padre. Avvicinandosi a lui.

La signora Weasley impallidì come il signor Weasley e iniziò a piangere pure lei.

-Voldemort ha strappato la verginità di mia figlia- disse Sirius prima di singhiozzare di nuovo.

Gli occhi di Hermione si riempirono di lacrime proprio come quelli di Ginny.

Vidi George e Fred irrigidirsi.

Vidi mio padre impallidire prima di tremare. Remus invece non disse niente, aveva la faccia di chi voleva ammazzare quella persona fino a consumare le sue energie.

Lo aveva fatto anche quando Sirius era morto, era il suo modo di affrontare il dolore.

Io rimasi lì, immobile. Come se mi avessero ucciso, ed era quello che mi era successo.

-Harry...- disse Ron ma dopo poco caddi in ginocchio e scoppiai come un palloncino.

Piansi e singhiozzai finché non vidi tutto offuscato.

-Harry... Harry rimani vivo per favore- lo sentii nel mio orecchio.

Non era la voce di qualcuno che conoscevo ma assomigliava a quella di Luna.

-Mia figlia ha bisogno di te. Non lasciarla mai- disse prima che svenissi.

Iniziamo bene la guerra.

Sterlinate se vi piace il capitolo

-Moony

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