WEDDING
1971, giugno.
Richard Wright bussò due volte prima di entrare nella camera da letto.
Socchiuse le labbra in un'espressione carica di stupore quando i suoi occhi si posarono sulla figura snella e slanciata della sua migliore amica: Ginger indossava un lungo abito bianco che sfiorava il pavimento, fermato in vita da una cintura che metteva in risalto le sue curve femminili; le maniche a sbuffo terminavano in due polsini a pochi centimetri al di sotto dei gomiti, i lunghi capelli ramati erano sciolti sulle spalle e sulla schiena, ed in cima alla testa aveva un candido fermaglio da cui partiva un velo trasparente che scendeva fino all'altezza dei fianchi.
Tra le mani stringeva un bouquet di rose bianche che continuava a stringere per combattere il nervosismo.
Pamela le aveva applicato un leggero strato di trucco sul viso, il minimo necessario per un giorno così importante: ai suoi occhi di madre, Ginger era così bella da non aver bisogno di un uso eccessivo di ombretti, matite e rossetti.
"Mio dio" sussurrò Rick senza fiato "sei semplicemente meravigliosa. Quando David ti vedrà, resterà a bocca aperta"
"Dici questo solo perché sei il mio migliore amico"
"No, Ginger, dico questo perché è la verità".
La ragazza guardò il proprio riflesso allo specchio, ed abbassò il viso con un sorriso mesto sulle labbra.
"Ho passato l'ultimo mese ad organizzare questo giorno, e solo ora che è arrivato mi rendo finalmente conto di ciò che sta per accadere: io mi sto per sposare. Mi sto legando ad un ragazzo per il resto della mia vita. Entrerò in municipio come Mary Jane Anderson e ne uscirò come Mary Jane Gilmour... Mi sento come se... Come se stessi per dire addio ad una parte di me, alla ragazza che sono stata finora... E non riesco a capire se sono felice o triste per quello a cui sto per rinunciare... In realtà, sto provando così tante emozioni differenti nello stesso istante che la testa mi sta per scoppiare" mormorò con un sospiro, rivolgendo a Richard uno sguardo carico di terrore; lui chiuse la porta, si sedette sul bordo del letto e prese per mano Ginger.
"È normale che tu sia terrorizzata, lo ero anch'io il giorno in cui ho sposato Juliette. Credo che tutti provino una morsa di terrore quando si rendono conto di quello che sta per succedere e, soprattutto, di quello che stanno per lasciare alle proprie spalle per sempre. Sì, è vero, hai perfettamente ragione: tra poche ore Mary Jane Anderson non ci sarà più, perché Mary Jane Gilmour avrà preso il suo posto, dovrai dire addio alla ragazza che sei stata finora e la tua vita sarà completamente stravolta... Ma sarà uno stravolgimento bellissimo. Guarda ciò che io e Juliette abbiamo creato, guarda i due bellissimi bambini che abbiamo avuto e pensa a quello che tu e Dave creerete insieme. Non sarà tutto rosa e fiori come nelle favole, ma ne vale la pena. Ne vale veramente la pena"
"Non provi mai nostalgia per il ragazzo che hai lasciato andare?"
"Sarei un ipocrita se ti dicessi di no. A volte sento un po' di malinconia per lui, ma poi mi basta guardare Juliette, Gala e Jamie e mi rendo conto di avere fatto la scelta migliore di tutta la mia vita"
"Dimmi che sto facendo la cosa giusta, ti prego. Ho bisogno di sentirmelo dire"
"Stai facendo la cosa giusta, Mary Jane. Ed io sono onorato di essere la persona che ti accompagnerà dal tuo promesso sposo" Rick appoggiò con delicatezza le mani sulle guance della ragazza, per non rovinare il trucco, e le posò un bacio sulla fronte "ma ora, per favore, andiamo prima che David inizi a preoccuparsi seriamente per il tuo ritardo".
Ginger sorrise e ritrovò il buonumore grazie alla battuta di Richard; lui l'aiutò a scendere le scale ed a salire in macchina, facendo attenzione a non calpestare o macchiare accidentalmente l'orlo della gonna del bellissimo vestito.
Quando arrivarono a destinazione, davanti al municipio, Wright scese per primo dalla macchina, le aprì la portiera e le offrì galantemente il braccio sinistro, al quale la rossa si aggrappò con forza e senza la minima esitazione: in quel giorno speciale sentiva più forte che mai il bisogno di avere al proprio fianco una persona che la guidasse verso la giusta direzione.
E quella persona, ovviamente, non poteva essere che il suo migliore amico, il fratello maggiore che non aveva mai avuto.
Non c'era nessuno fuori ad aspettarli, perché tutti gl'invitati erano già radunati nella stanza in cui, da lì a pochissimi minuti, la funzione avrebbe avuto inizio; Ginger approfittò del momento di completa intimità tra lei e Rick per dirgli ciò che avrebbe già dovuto dirgli da diversi mesi.
"Grazie" sussurrò, bloccandosi davanti alla porta principale dell'edificio, con gli occhi velati dalle lacrime "se oggi mi sto per sposare, lo devo esclusivamente a te. Se tu non avessi insistito così tanto per farmi venire a Saint Tropez... Se non avessi chiesto a mommi di aiutarti con le mie valige, io... Tu avevi già capito tutto da tempo, ed io, anziché ascoltarti, mi ostinavo a rimanere chiusa in me stessa e nel mio dolore. Dicevo a tutti di voler andare avanti, ma in realtà non era così. Mi hai salvato la vita, Richard, e sarò sempre in debito con te per questo".
Il tastierista sorrise, e le asciugò le lacrime con il pollice destro.
"Io non ho fatto nulla di speciale. Ho solo dato una piccola spinta iniziale ad entrambi, ma il resto lo avete fatto voi... Tu e Dave siete una bellissima coppia che si ama profondamente e che resterà insieme per sempre. Era destino che arrivasse questo giorno"
"Lo spero con tutto il cuore. Se oggi sono qui, è perché ho deciso di trascorrere il resto della mia vita a suo fianco"
"E così sarà, non dubitare"
"Lo so, io non dubito di lui, solo che..." mormorò la rossa mentre salivano un'imponente scalinata "a volte nutro qualche dubbio nei confronti della vita che voi fate. Passate tantissimo tempo lontano da casa, e guarda cosa è accaduto a Nick ed a Waters: entrambi hanno quasi buttato al vento le loro relazioni per delle scappatelle extraconiugali. Non so come potrei reagire se dovessi mai scoprire che David...".
Deglutì un grumo di saliva e si strinse ancora di più al braccio di Richard.
No, non voleva neanche lontanamente immaginare a David che le metteva le corna, proprio come Roger aveva fatto con Judith o come Nick aveva fatto con Lindy.
Non ora che stava per sposarlo.
"Ginger... Ginger, calmati e ascoltami: questo a voi due non accadrà mai, e sai perché? Perché tu lo ami esattamente come lui ama te. Dai retta alle mie parole, e questa volta non fare l'esatto opposto perché hai la testa più dura di una pietra: quando entreremo in sala, guarda gli occhi di David. Quando vedrai il suo sguardo, qualunque dubbio svanirà per sempre dalla tua testa. Ascoltami per una volta nella tua vita" disse Richard, guardandola negli occhi, fermandosi davanti alla porta chiusa della sala, che per l'occasione era stata decorata con del nastro e dei fiori bianchi "sei pronta?"
"Sì"
"Allora prendi un profondo respiro ed entriamo, perché da qui non si può più tornare indietro".
Ginger chiuse gli occhi, prese un profondo respiro ed annuì a Richard, che posò la mano sinistra sul pomello della porta per aprirla.
E, per la prima volta in vita sua, seguì alla lettera il consiglio che le era stato dato: non appena la porta si aprì, rivelando la sala che si nascondeva dietro, gli occhi scuri della giovane non indugiarono neppure un istante sugli addobbi floreali che adornavano la stanza o sugli invitati in trepidante attesa dell'arrivo della sposa, ma cercarono subito quelli azzurri del suo promesso sposo; e quando li incontrò, capì finalmente ciò che Rick aveva provato a spiegarle per tranquillizzarla e per spazzare via il terrore che si portava appresso dalla notte precedente e che non le aveva quasi fatto chiudere occhio.
Nelle iridi azzurre di David lesse un amore, una gioia ed una tenerezza così grandi che sentì subito svanire il groppo alla gola ed alla bocca dello stomaco: lui era lì e non voleva essere in nessun altro posto al mondo, e lo stesso valeva per lei.
Nessuno l'aveva mai guardata in un modo simile, ad eccezione di Syd nei primi tempi della loro breve relazione, quando le droghe e la malattia non avevano ancora intaccato la sua salute mentale, e Ginger si sentì una stupida per avere avuto dei dubbi sul suo conto, e per aver anche solo ipotizzato un possibile e futuro tradimento da parte del ragazzo che stava per sposare: David non lo avrebbe mai fatto, non ne sarebbe mai stato capace, perché il tradimento non faceva parte della sua natura e perché l'amava profondamente e teneramente.
"Sei bellissima, Ginger" le sussurrò, quando lei lo raggiunse davanti alla scrivania di mogano, rivolgendole uno dei suoi sorrisi più belli.
"Anche tu sei bellissimo" sussurrò di rimando la giovane con un sorriso timido, arrossendo visibilmente sotto il trucco: per il suo grande giorno, il chitarrista aveva scelto un completo blu scuro ed aveva legato i capelli in una coda, per avere un aspetto meno selvaggio e ribelle.
La cerimonia si svolse in modo breve e semplice: i due giovani si scambiarono le promesse e le fedi (portate da Keith sopra un morbido cuscinetto bianco), firmarono i documenti insieme a Rick e Jennifer, che fungevano da testimoni a David e Ginger, e si scambiarono un casto, ma dolce, bacio sulle labbra con gli applausi degli invitati che facevano da sottofondo.
I veri festeggiamenti iniziarono all'esterno dell'edificio, con la pioggia di riso che si abbatté sui due novelli sposi non appena varcarono la soglia dell'ingresso principale.
Gala sbucò dall'angolo sinistro di casa e si nascose dietro il tronco di un albero per sfuggire al proprio inseguitore; quando il suo tentativo fallì, e venne scoperta, lanciò uno strillo acuto e corse via ridendo, con la treccia ormai sciolta che ondeggiava sulla schiena, lungo il prato per poi scomparire di nuovo dietro l'angolo sinistro, con Keith che la rincorreva nel vano tentativo di prenderla.
"Bambini, basta correre adesso, venite a mangiare qualcosa ed a bere un bicchiere di limonata, forza!" esclamò Juliette per richiamare la loro attenzione, senza riuscirvi, e Jamie approfittò dell'attimo di distrazione della madre per prendere un pasticcino alla crema ed infilarlo tutto in bocca; l'intervento tempestivo di Richard, evitò che il bambino mandasse giù il dolce in un sol boccone "Jamie! Mio dio! Quante volte ti ho detto che bisogna fare bocconi piccoli quando si mangia! Con te non basterebbero mille occhi!"
"Keith è uguale: quando vede un dolce perde letteralmente la testa... Però lui preferisce giocarci piuttosto che mangiarlo. L'ultima volta che mommi ha preparato una crostata alla marmellata di mirtilli, su una parete del salotto sono apparsi dei pois viola. Credo proprio che mio figlio abbia una spiccata vena artistica" commentò Ginger con una risata al ricordo della povera parete del salotto: lei, Pamela e Jennifer avevano impiegato quasi un intero pomeriggio a cancellare le tracce dell'attacco creativo del piccolo gnomo pestifero di casa "Keith, Gala! Venite a mangiare qualcosa, avanti! Ci sono i pasticcini alla crema, al cioccolato ed alla frutta che ha preparato la mamma di David. Io, se fossi in voi, verrei subito ad assaggiarli perché sono buonissimi e stanno per finire"
"Anche Jamie ha sfogato il suo estro creativo la scorsa settimana, scarabocchiando le pareti della sua cameretta con i colori di Gala. Quando l'ho sgridato si è offeso così tanto che è scoppiato in lacrime, e quando Gala ha visto i suoi colori sparsi sul pavimento ha iniziato a piangere anche lei" commentò a sua volta Rick, scuotendo la testa, per poi rivolgersi a Lindy e Nick "godetevi i pochi momenti di pace che vi restano, perché quando quel piccolo fagottino inizierà a parlare e camminare, allora avranno inizio i guai anche per voi".
Tre mesi prima, Lindy e Nick erano diventati genitori di una bellissima bambina: Chloe.
Roger e Judith erano gli unici del gruppo a non avere figli.
Mason rivolse uno sguardo adorante alla sua primogenita: dopo i dubbi e le paure legate al timore di non essere un buon padre che lo avevano accompagnato per i nove mesi di gravidanza di Lindy, gli era bastato uno sguardo per innamorarsi perdutamente di lei.
"Affronterò quei guai con molto piacere, perché non vedo l'ora che arrivi il momento delle sue prime parole e dei suoi primi passi"
"Adesso, davanti a voi, dice così, ma voglio proprio vedere se reagirà in modo così pacato e allegro quando Chloe scarabocchierà la batteria con i pastelli colorati"
"Se mai quel giorno dovesse arrivare, potrò vantarmi di avere una batteria personalizzata, interamente colorata a mano dalla mia bambina"
"E se dovesse bucare una delle casse o rompere delle bacchette?"
"Si può sapere per quale motivo Chloe dovrebbe prendersela solo con gli oggetti che appartengono a me e non anche con quelli che appartengono a te?" domandò il batterista, rivolgendo un finto sguardo seccato alla sua dolce metà che rideva divertita.
"A me non dispiacerebbe avere un altro piccolo nano pronto a sfogare la sua vena artistica... Anche una piccola nana andrebbe bene lo stesso" mormorò David all'orecchio sinistro di Ginger, in modo che solo lei sentisse "se fosse una bambina, vorrei che avesse i tuoi stessi capelli... Anzi... Vorrei che fosse proprio identica a te... Che ne dici? L'idea non ti stuzzica?"
"Mi stuzzica parecchio. Keith sta crescendo troppo in fretta, mi mancano i giorni in cui stringevo tra le braccia un piccolo fagottino che balbettava"
"Potremo iniziare a lavorarci questa notte stessa, che ne dici? Sarà la nostra luna di miele personale" sussurrò il chitarrista, facendo arrossire lievemente la sua novella sposa, che rispose con una spinta scherzosa; David rise, le passò le braccia attorno ai fianchi e le posò un bacio rapido sul collo, provocandole un brivido di piacere lungo la spina dorsale "ti amo, Ginger. Sappi che io ci sarò sempre al tuo fianco"
"Ti amo anch'io, David" disse in un soffio la rossa, appoggiando la fronte contro quella del giovane.
"Qualcuno sa dirmi quando arriverà Roger?" chiese Jennifer con uno sguardo speranzoso, uscendo dal silenzio in cui si era rinchiusa fino a quel momento: per il matrimonio della sorella maggiore, la ragazza aveva indossato un lungo abito verde, ed aveva trascorso più di tre ore ad arricciarsi i capelli neri ed a truccarsi in modo impeccabile davanti allo specchio del bagno.
Anche lei aveva faticato a dormire durante la notte, ma l'emozione per il grande giorno di Ginger aveva a che fare solo in minima parte con l'ansia e l'agitazione che sentiva.
Era in fibrillazione perché finalmente era arrivato il momento in cui avrebbe visto Roger di persona.
Finalmente gli avrebbe parlato.
Finalmente lui si sarebbe accorto della sua esistenza.
"Ohh, ecco... Insomma..." Nick si mosse a disagio sulla poltroncina di vimini "mi dispiace, Jennifer, ma Roger e Judith oggi non verranno"
"Che cosa?" domandò la giovane socchiudendo le labbra, incredula "come sarebbe a dire che lui non verrà?"
"Fuori dal municipio mi avevi detto che non avevano potuto partecipare alla cerimonia per colpa di un contrattempo, ma che sarebbero venuti per i festeggiamenti" rincarò la dose Ginger, sconcertata quanto la sorella minore, mettendo Nick ulteriormente a disagio; il batterista, in risposta, facendo attenzione a non svegliare la piccola Chloe, prese una busta da una tasca interna della giacca e la porse alla novella sposina.
"Non sapevo come dirtelo, mi dispiace. Rog e Judy sono partiti per una breve vacanza... Mi hanno detto di consegnarvi questo"
"Dovevano partire proprio ora per una breve vacanza? Proprio quando io e David abbiamo deciso di celebrare il nostro matrimonio? Non potevano aspettare un paio di giorni per partire?"
"Diciamo che... Diciamo che avevano bisogno di un po' di tempo solo per loro due" Nick scambiò un'occhiata con Lindy, e dal loro silenzio Ginger capì che i due giovani stavano attraversando un nuovo periodo di crisi nel loro matrimonio.
Aprì la busta e dentro trovò un semplice biglietto su cui Judith aveva scritto due righe per congratularsi con loro.
Lei aveva firmato il biglietto.
Roger, no.
"Guarda" disse la rossa in tono contrariato; Jennifer, nel frattempo, si alzò dal divanetto a dondolo e si allontanò per una breve passeggiata, visibilmente delusa "non rispondono al nostro invito, partono per una vacanza proprio il giorno del nostro matrimonio e pensano di cavarsela con un biglietto. Un biglietto che Roger non ha neppure firmato. Non ci posso credere! Giuro di non aver mai incontrato un essere più arrogante, sprezzante e maleducato di lui! Scommetto che lo ha fatto apposta perché sperava di rovinare il giorno del mio matrimonio. Ho bisogno di fare due passi, vado a vedere dove sono finiti i bambini, è da un po' che non li vedo passare qui davanti".
Ginger si alzò di scatto dalle gambe di David e, tenendo sollevato l'orlo del suo abito da sposa, girò l'angolo sinistro della casa per vedere che fine avessero fatto Keith e Gala: li trovò nel giardino posteriore, intenti ad osservare un lombrico, sotto lo sguardo vigile di Pamela; quella mattina, prima di recarsi in municipio per la cerimonia, Pam aveva provato a lisciare i capelli del bambino, ma i ricci ribelli non avevano voluto saperne di avere un aspetto più ordinato e composto.
La giovane si avvicinò alla madre adottiva e rivolse un sorriso dolce ai due piccoli.
"Non crederai mai a quello che ho appena saputo: Roger e Judith non verranno perché sono partiti per una vacanza. Lindy e Nick non lo hanno detto chiaramente, ma hanno lasciato intendere che tra loro c'è nuovamente aria di crisi. Glielo avevo detto a Saint Tropez, lo sapevo che ben presto si sarebbe ritrovata con un altro paio di corna in cima alla testa, ma lei non ha voluto ascoltarmi. Ben le sta. E sono pronta a scommettere qualunque cosa che..." si bloccò all'improvviso notando gli occhi lucidi di Pam "mommi, stai piangendo?"
"No" rispose la donna, ma la sua voce spezzata dimostrava l'esatto contrario; Ginger le passò il braccio destro attorno alle spalle per confortarla.
"Perché stai piangendo?"
"Nulla... Una sciocchezza... Non è niente d'importante... Lascia perdere, adesso passerà"
"Se stai piangendo non si tratta di una sciocchezza, e non sono intenzionata a lasciar perdere fino a quando non mi avrai detto che cosa ti sta succedendo. Non voglio vederti triste il giorno delle mie nozze. Sei delusa perché io e David abbiamo deciso di sposarci così presto?" negli occhi scuri della ragazza apparve uno sguardo preoccupato "secondo te avremmo dovuto aspettare?"
"No, no, non avete sbagliato, Ginger. Sono contentissima per voi due. Mi auguro che anche Jennifer incontri un ragazzo così innamorato, con cui costruirsi una famiglia, un giorno. Si tratta di un'altra faccenda" Pamela prese un fazzoletto di stoffa dalla borsetta che aveva con sé e si soffiò il naso "ora tu e David vi trasferirete in una casa tutta vostra e, giustamente, Keith verrà a vivere con voi e... Ed io non lo vedrò più spesso come prima".
La ragazza capì finalmente ciò che spaventava così tanto Pam e la strinse in un abbraccio, con un sorriso rassicurante.
"Non ti devi preoccupare di questo, mommi. Sì, io e Dave andremo a vivere per conto nostro e... Sì, il piccolo gnomo pestifero verrà con noi, ma non pensare che d'ora in poi lo vedrai di meno" disse poi, cercando di farle tornare il sorriso "pensa a tutto il tempo che trascorrerai con lui quando io ed i ragazzi dovremo prendere l'aereo per andare all'estero".
Jennifer aveva trovato rifugio sotto l'ombra rinfrescante di una quercia.
Danny, il suo migliore amico, la raggiunse dopo una decina di minuti trascorsi nella solitudine più totale e si sedette a gambe incrociate a suo fianco; cercò il suo sguardo, ma la giovane continuava a tenerlo fisso su una margherita che aveva strappato dal prato poco prima.
Non era riuscita a trattenere le lacrime dettate dalla cocente delusione, e la matita nera attorno agli occhi si era in parte sciolta ed era colata sulle guance; Danny emise un profondo respiro e rivolse uno sguardo dispiaciuto alla sua migliore amica.
Sapeva benissimo quanto fosse forte il suo desiderio d'incontrare Roger, e vederla stare così male lo faceva stare male a sua volta.
"Dai, Jen" mormorò dandole una piccola spinta "non fare così. È una giornata troppo bella per passarla col broncio"
"Ho passato giorni a scartare abito dopo abito per trovare quello perfetto da indossare, ho trascorso la notte a rigirarmi sul materasso, senza riuscire a chiudere occhio, ed ho impiegato l'intera mattinata per truccarmi ed arricciarmi i capelli. Volevo essere perfetta perché oggi doveva essere un giorno perfetto, sia per Ginger che per me, e poi cosa scopro? Che Roger non verrà perché è andato in vacanza con... Con... Quella" Jennifer era così fuori di sé dalla rabbia che non riusciva neppure a pronunciare il nome di Judith; strinse i pugni con forza, tremando, e gli occhi si fecero di nuovo lucidi "oggi doveva essere la mia grande occasione... Invece, ancora una volta, me la sono vista sfuggire via, come fumo tra le dita... Ancora una volta, per l'ennesima volta, maledizione!"
"Forse è andata in questo modo perché non è ancora arrivato il momento della tua grande occasione: pensala così, sii ottimista"
"Mi dispiace, ma proprio non riesco ad esserlo" mormorò la ragazza; abbassò gli occhi verdi sulla margherita che aveva in mano ed iniziò a strappare i petali uno ad uno "dubito che in un prossimo futuro si possa presentare un'occasione migliore di questa".
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