NEW ARRIVAL
1972, giugno.
Richard bussò due volte sul legno della porta prima di socchiuderla ed affacciarsi con la testa dentro la stanza; nella mano sinistra reggeva un voluminoso bouquet di fiori ed un grappolo di palloncini colorati, legati al peluche di un coniglietto grigio con una carota stretta tra le zampe anteriori.
"È permesso? È qui che sta riposando una strega dai capelli rossi che è appena diventata mamma?" domandò con un sorriso sfavillante; Ginger, seduta sul lettino d'ospedale, si portò subito l'indice destro sulle labbra per ammonire il suo migliore amico di non fare troppo rumore: in braccio aveva un piccolo fagotto di coperte bianche che osservava con infinita dolcezza.
"Fai piano. Sta dormendo" mormorò la giovane "posa pure lì i regali, affianco agli altri e poi vieni qui, così posso finalmente farti vedere qualcuno che è impaziente di fare la tua conoscenza".
Rick non se lo fece ripetere una seconda volta: posò il bouquet, i palloncini ed il coniglietto affianco ai numerosi regali giunti in poche ore e raggiunse Ginger che, con un sorriso altrettanto smagliante nonostante la stanchezza che traspariva dal suo viso, gli porse il piccolo e caldo fagotto di coperte; Wright lo prese in braccio con delicatezza e s'incantò a contemplare il visetto rugoso ed addormentato che faceva capolino tra la stoffa.
"Ma è..."
"Un maschietto" completò la frase la giovane; il suo sorriso diventò più ampio e luminoso "io e David abbiamo deciso di chiamarlo Demi. Demi Richard"
"Richard?" domandò Wright, sollevando il viso con uno sguardo esterrefatto negli occhi "gli avete dato il mio nome?"
"Sì, gli abbiamo dato il tuo nome"
"Ma... Perché?"
"Perché?" domandò la giovane con una bassa risata, per non svegliare il piccolo Demi che dormiva placidamente tra le braccia di Rick che lo cullava con dolcezza "mi sembra che sia abbastanza ovvio il perché, non credi, Richard? Se io e David ci siamo incontrati, se io e David abbiamo iniziato a frequentarci, se io e David ci siamo sposati e se io e David abbiamo fatto quel piccolo esserino che ora hai in braccio, è solo ed esclusivamente merito tuo: se non ci fossi stato tu, adesso non ci sarebbe neppure lui. Dovresti sentirti orgoglioso di questo"
"Io non ho fatto nulla di così speciale"
"No, mi hai semplicemente fatto incontrare l'uomo della mia vita. Il minimo che potessimo fare, per ringraziarti, era dare il tuo nome al nostro bambino".
Richard sorrise con gli occhi lucidi dalla commozione; contemplò di nuovo il bambino in silenzio, tirando su col naso, lottando contro le lacrime che volevano scendere con prepotenza lungo le guance.
Si schiarì la gola e girò il viso verso i numerosi regali accatastati contro una parete: c'erano diversi palloncini colorati con impresse delle scritte sgargianti di auguri, bouquet di fiori simili a quello che lui stesso aveva portato, ciascuno con appeso un bigliettino, ed alcuni peluche dalle forme e dalle dimensioni diverse.
"Direi che il nuovo arrivato ha già ricevuto un benvenuto alquanto caloroso" commentò, rivolgendo un sorriso alla sua migliore amica.
"Sì, sono stati tutti molto carini e gentili... Nick e Lindy hanno fatto recapitare quei palloncini, ed un mazzo di fiori... Quell'altro mazzo di fiori ed il peluche a forma di orsacchiotto sono da parte di mommi e Jen... Danny ha portato l'altro orsacchiotto con la maglietta a righe.... David ha preso quell'enorme elefante blu... e Steve e sua moglie mi hanno fatto recapitare il mazzo di rose blu. Non mi aspettavo di ricevere così tanti regali, faccio anch'io fatica a crederci ad essere sincera" la giovane osservò a sua volta i tanti doni inaspettati e diventò improvvisamente seria "Roger e Judith non si sono ancora fatti sentire, ma la cosa non mi sorprende affatto... Che altro avrei potuto aspettarmi da due persone maleducate come loro?"
"Sono sicuro che verranno a farti visita a breve. Magari hanno avuto qualche imprevisto e..."
"Parliamo d'altro, per favore. Niente deve guastare questo giorno" Ginger bloccò Richard prima che potesse terminare la frase, e lui preferì non insistere, spostando l'attenzione su tutt'altro argomento, accarezzando con delicatezza la morbida guancia sinistra del nuovo arrivato.
"D'accordo, come desideri, Ginger... Allora, come ti senti? Come è stato?"
"Stanca, ma terribilmente felice" sospirò la giovane, appoggiandosi al cuscino alle sue spalle "è stata dura, Demi mi ha fatta disperare, ma ne è valsa la pena"
"Dave è entrato in sala?"
"Sì, ma penso che non lo farà più quando arriverà di nuovo il momento... Gli ho quasi strappato una ciocca di capelli per il dolore e... Credo anche di avergli rivolto un paio di frasi poco gentili"
"Un paio di frasi poco gentili? Tu? Proprio tu? Impossibile" ribatté Rick trattenendosi a stento dallo scoppiare in una risata, immaginandosi ciò che David doveva aver passato in sala parto, tra le urla della moglie e l'emozione di essere ad un passo dal diventare padre per la prima volta "e comunque... Siete appena diventati genitori e state già pensando al prossimo figlio?"
"Beh... Ovviamente non ci daremo da fare di nuovo così presto, ma Dave mi ha ripetuto più volte che desidera avere una famiglia numerosa, quindi..."
"È contento? So che il vostro desiderio era di avere una femminuccia..."
"È fuori di sé dalla gioia. Sono sicura che non appena imparerà a camminare, Dave gli metterà in mano una chitarra... E per quanto riguarda la femminuccia, magari verremo accontentati per la prossima volta, ma per il momento va benissimo così... Mi auguro solo che Keith non sia geloso di lui. Sai che cosa mi ha risposto quando gli ho chiesto se preferiva avere una sorellina od un fratellino? Che preferiva avere una sorellina perché le bambine, come Gala, giocano con le bambole. Teme che un fratellino possa rubargli il suo riccio di peluche od i colori a tempera"
"Quindi lui deve ancora vederlo?"
"Sì, lo vedrà quando torneremo a casa"
"Pam e Jen?"
"Sono già venute entrambe, ed anche loro sono fuori di sé dalla gioia. Come ti ho detto prima, gli unici a non essersi presentati sono stati, guarda caso, Roger e Judith... Non dirmi che stanno affrontando l'ennesima crisi nel loro matrimonio, perché inizio a pensare che queste crisi si presentino con una strana puntualità. Ultimamente coincidono sempre con un'importante occasione che riguarda me e Dave"
"Può essere che stiano affrontando una crisi... Ma questa volta non ha nulla a che fare con dei tradimenti"
"E con cosa, allora?" domandò Ginger.
Wright abbassò lo sguardo su Demi.
"Riflettici un momento"
"Un figlio? Stanno affrontando una nuova crisi perché non riescono ad avere figli?"
"No, non è che non riescono ad avere figli... La situazione è leggermente diversa"
"Uno di loro non vuole averli?" chiese la rossa, andando per intuito "Roger non vuole averli?"
"Se te lo dico, devi promettermi di non usare mai questo argomento per ferire Judith o per provocare lei e Roger"
"Lo sai che puoi fidarti di me"
"No, Ginger, non sto scherzando. Sono molto serio. Si tratta di una questione delicata e so benissimo come sei fatta quando perdi completamente il controllo: la tua lingua diventa più tagliente di un coltello e più biforcuta di quella di una vipera. Devi assicurarmi che questa conversazione non uscirà da questa stanza. Giuramelo su Demi" Rick guardò Ginger in silenzio, con le sopracciglia inarcate, in attesa di una risposta da parte sua; e lei si ritrovò costretta ad assecondare la sua richiesta, per quanto la trovasse assurda, ridicola ed infantile.
"Te lo giuro su Demi" disse con un sospiro la ragazza, sollevando gli occhi al soffitto della stanza "adesso puoi dirmi che cosa sta succedendo, di nuovo, tra loro due?"
"Roger ha confessato a me, Nick e Dave che non sente affatto il desiderio di diventare padre. Judith, invece, vorrebbe tanto avere un bambino e questo crea continui... Malumori tra lei e Rog... Ora più che mai visto che sia tu, che Juliette e Lindy siete diventate madri negli ultimi anni"
"E Judith non conosceva questo pensiero di Roger ancora prima di sposarlo? Voglio dire... Loro due sono cresciuti insieme, si conoscono fin da bambini, proprio come noi due... Non dovrebbero esserci segreti tra loro due"
"Questo non te lo so dire... Forse sperava di riuscire a fargli cambiare idea" commentò il tastierista alzando le spalle; Ginger spostò gli occhi scuri in direzione di una finestra e guardò il cielo grigio che regnava su Londra.
Ciò che Rick le aveva confidato non le faceva provare meno antipatia nei confronti di Judith, tuttavia sentiva un pizzico di dispiacere per la sgradevole situazione che stava vivendo all'interno del suo matrimonio; doveva essere orribile sposare la persona con cui si voleva creare una famiglia per poi scoprire che proprio quella persona non desiderava mettere su famiglia.
Fortunatamente, lei aveva a proprio fianco David.
E David era una persona completamente diversa da Roger.
Demi si agitò tra le braccia di Richard, il visetto rosso e rugoso si contrasse in una smorfia e scoppiò in un pianto disperato agitando le minuscole manine strette a pugno; Ginger allungò le braccia e strinse di nuovo a sé il suo secondogenito con un sorriso dolce, cullandolo piano e cantando a bassa voce la stessa ninnananna che Pam recitava per far addormentare lei e Jennifer quando erano piccole.
Bastarono pochi minuti perché il piccolo smettesse di agitarsi e strillare e chiudesse di nuovo gli occhi; la giovane gli posò un bacio sulla fronte e gli sussurrò parole cariche d'amore, il tutto sotto lo sguardo orgoglioso ed ancora commosso del suo migliore amico.
"Non preoccuparti, piccolo mio... Mamma è qui e non se ne andrà mai. Te lo prometto".
Due giorni più tardi, Ginger venne dimessa dall'ospedale insieme al piccolo Demi; David andò a prenderli all'ospedale accompagnato da Keith e da un altro enorme peluche (che occupava un intero sedile posteriore della macchina) per il nuovo arrivato: la gioia e l'euforia che provava erano così immense che il giorno precedente aveva offerto da bere a tutti coloro presenti negli Studi di Abbey Road e la sera stessa era uscito fuori a cena con Rick, Nick e Roger ed aveva offerto loro qualunque cosa desiderassero mangiare e bere.
Quando arrivarono a casa, portarono subito il nuovo arrivato nella sua cameretta (anche Keith ne aveva una tutta sua, posizionata proprio di fronte a quella di Demi) e Ginger lo adagiò con delicatezza dentro la culla di legno, pitturata di verde; anche le pareti della stanza erano verde smeraldo: la giovane coppia aveva deciso di optare per quel colore perché avevano preferito non conoscere in anticipo il sesso del bambino; doveva essere una sorpresa per il giorno del parto e così era stato.
La giovane rimboccò la copertina al suo secondogenito e poi rivolse uno sguardo ansioso a Keith, che continuava a fissare il fratellino in silenzio e con uno sguardo pensieroso, pressoché impossibile da decifrare.
"Allora, tesoro? Che cosa ne pensi del piccolo Demi?" chiese passandogli una mano tra i ricci ribelli.
Keith inclinò di lato il visetto.
"Penso che potrebbe essermi simpatico" commentò con un'espressione seria "purché non si avvicini ai miei colori o a George".
Ginger e David si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere contemporaneamente a causa delle buffe parole pronunciate dal bambino; Gilmour passò il braccio sinistro attorno ai fianchi della moglie, la strinse a sé e le sue labbra carnose si socchiusero in un sorriso mozzafiato.
"Ti amo, Ginger, mi hai reso l'uomo più felice della Terra" mormorò, appoggiando la fronte contro la sua.
La giovane abbassò le palpebre e sorrise ad occhi chiusi.
"No, sei tu che mi hai resa la donna più felice della Terra" disse in un soffio "ti amo anch'io, David Jon Gilmour".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top