Capitolo 2

Zac è andato via con i suoi amici da circa un ora quasi, si sono diretti in aeroporto nel pomeriggio per andare a prendere questo ragazzo a me sconosciuto di nome Harry.
Dicono che viene da Londra, la città di origine di mio fratello e me.
Zac li ha invitati a rimanere per cena da noi e loro senza fare alcuna storia hanno accettato subito, ringraziandoci per la nostra ospitalità.
Ricordo ancora adesso la sua breve chiamata con Niall, in cui lo ha avvertito piuttosto severamente di comportarsi bene e di non fare il furbetto con me.
Una risata spontanea mi viene dal profondo della gola a questi pensieri e non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo e di lamentarmi internamente, per la troppa protezione da lui nei miei confronti.

Dedico un po del mio tempo libero per le faccende di casa e una volta finito, soddisfatta del mio lavoro vado a farmi una bella doccia calda per rilassare i miei muscoli tesi.
Fatta la doccia, una volta dentro la mia camera mi blocco sui miei stessi passi e mi perdo a fissare la finestra, come in uno stato di trance.
Sposto delicatamente la tenda con le mie dita sottili e osservo al di fuori.
Non c'è nessuna macchina nera posteggiata lungo i margini della strada, fortunatamente.
Faccio un sospiro di sollievo e penso che magari sia stato solo frutto della mia immaginazione, che era la paura che mi ha fatto questi brutti scherzi e magari è stato qualcuno che gentilmente si è offerto di dare un passaggio a qualche amico o amica.
Poi però riflettendo, mi ricordo che non abita nessun mio coetaneo qui intorno e nelle altre tre case vicino la mia abitano soltanto degli anziani signori.
Scrollo i miei pensieri assillanti di dosso e mettendo una t-shirt nera scendo giù in cucina, sforzandomi su cosa preparare per cena.
A dire il vero mi importa così tanto non per far colpo su qualcuno o altro ma semplicemente non vorrei fare brutta figura, soprattutto ci sarà un estraneo e non conosco per niente i suoi gusti.
Conosco già Louis e so che se sbaglierò in qualcosa me lo rinfaccerebbe a vita.
Alzo gli occhi al cielo, al pensiero di lui che con un fare beffardo si prende gioco di me e indispettita mi siedo su un sgabello, picchiettando le mie unghie color rosso fuoco sul tavolo in marmo.

La suoneria del mio cellulare riempie l'aria e lo schermo lampeggia segnalandomi un messaggio, sicuramente sarà mio fratello Zac.

Nuovo messaggio da Zac:
Ore 19:45

Ehi sorellina, non preparare nulla per cena.
Ci ho già pensato con i ragazzi a breve saremo li con le pizze, baci.

Leggendo il messaggio un sorriso mi solca tra le labbra e un senso di sollievo mi assale per tutto il corpo.
Stasera non dovrò fare nulla quindi, me la sono scampata almeno questa volta.
Rispondo al suo messaggio dicendogli che va bene e per ammazzare il tempo, mi vado a distendere sul divano in pelle bordò, accendendo la televisione e cercando qualcosa di interessante da guardare ma ne dubito.
I miei occhi sono stanchi, come ogni giorno del resto.
Stanotte ho dormito brevemente a causa del solito incubo che non riesco a liberarmene.
Prima di addormentarmi sul divano, vado a sedermi di nuovo in cucina, aspettando pazientemente l'arrivo di mio fratello e i suoi amici.

Dopo circa mezz'ora il rombo della macchina di Zac ormai familiare mi riempie le orecchie, capendo che finalmente sono arrivati, sono così affamata.
Neanche il tempo di aprire del tutto la porta d'ingresso che vengo racchiusa in un forte abbraccio e sentendo l'odore della persona, capisco che non è Zac ma bensì Niall.

《Niall staccati immediatamente da lei》

Lo rimprovera subito mio fratello.
Con un lamento si stacca da me riluttante e si rivolge a Zac, definendolo un guastafeste.

《Ciao ragazzi, ben tornati》

Mi rivolgo a loro con un grande sorriso stampato in volto.
Tutti ricambiano calorosamente il mio saluto e a turno mi schioccano dei baci sulla fronte, in un gesto molto affettuoso e premuroso.
Amo questi tre burletti, sono la vitalità in persona.
È un grandissimo piacere passare del tempo con loro.
Per un attimo ti fanno dimenticare completamente di tutti i problemi che hai in questa vita incasinata.

《Ragazzi ma dov'è Harry?》

Liam si rivolge a tutti loro con un espressione accigliata in volto.
Adesso che ci penso, non ho visto il ragazzo nuovo di cui mi ha parlato Zac.
Per essere loro amico, sarà sicuramente simile a loro.
Sociale, gentile e anche divertente già.
Conoscendo i ragazzi non credo che affiancherebbero delle persone totalmente il loro esatto contrario, nel modo di essere ma mai dire mai nella vita.

《È al telefono, oh eccolo qui!》

Afferma Niall, piuttosto allegramente.
Sorrido involontariamente difronte al suo comportamento infantile ma è un sorriso che svanisce subito dopo l'entrata del ragazzo, Harry.

Una figura slanciata e virile fa ingresso nel nostro umile salotto. Il colore della sua carnagione leggermente abbronzata spicca in quei vestiti neri.
Perfetti riccioli color cioccolato incorniciano il suo viso dai tratti ben definiti, sopracciglia non troppo folte in quel momento sono corruciate segno di un chiaro fastidio.
Occhi verde-azzurro, un misto a dir poco stupendo.
Naso forse un po grande ma per i tratti del suo viso è perfetto, bocca carnosa color rosea a forma di cuore e un sorriso luminoso con delle fossette completa il tutto nella sua massima bellezza.
Quello che mi colpisce di più, sono i suoi occhi grandi verde giada.
In un attimo mi ricordano così tanto non sapendo per quale motivo, quelli che ho visto quella sera di otto mesi fa.
Così uguali, stessa rabbia racchiusa in un paio di iridi così belli.
Scrollo i pensieri turbolenti e noto che è una mia paranoia, ultimamente la mente mi fa brutti scherzi.
Guardo gli altri ragazzi presenti che al momento avevo completamente dimenticato e noto che mi fissano divertiti per avermi beccato in pieno, ad osservare Harry nei minimi particolari.
Mio fratello invece mi rivolge un'occhiata torva, suggerendomi di smetterla e di uscire dal mio momentaneo stato di trance.

《Piacere, sono Harry》

La sua voce fredda, roca e profonda è una bellissima melodia per le mie orecchie.
I suoi occhi in un attimo rastrellano tutta la mia esile figura e del rossore comincia a formarsi sulle mie guance.
Il suo sguardo intimidatorio è diffidente su di me, la mascella serrata e le labbra chiuse in una linea sottile.
Mi ritrovo a rimangiare tutto quello che ho pensato su di lui qualche ora fa.
Non è per niente come i ragazzi, anzi tutto il contrario di come sono loro ma magari è solo apparenza, ognuno di noi ha del buono in se stessi.
Non mi porge la sua mano piena di anelli e con un piccolo tatuaggio una crocetta mi sembra, in segno di un gesto di cortesia.
Quindi io mi comporterò di conseguenza, rimanendo fredda e distaccata nei suoi confronti, proprio come lui.

《Piacere mio, sono Lily》

Gli rivolgo un sorriso tirato e mentalmente maledico il momento in cui è entrato a casa mia, mi trasmette tanta negatività per adesso nient'altro.
Fa un cenno del capo e lentamente toglie il suo cappotto nero, svelando parte del suo corpo.
Una camicia di seta nera, sbottonata sul torso mi fa intravedere due rondini tatuate al petto e anche altro direi, essendo trasparente il tessuto.
Che Dio perdoni tutti i miei pensieri peccaminosi.
Decido per la mia sanità mentale di distogliere l'attenzione da lui e mi concentro di nuovo sui ragazzi che se la stanno ridendo sotto i baffi, beccandosi dei rimproveri silenziosi da parte di Zac.

《Non preoccuparti Lily, Harry diciamo che non è una persona così socievole

Mi ricorda Liam, evidenziando la parola socievole.
Mi rivolge un sorriso dolce a cui io ricambio subito.
Tra i ragazzi lui sicuramente è il più saggio.

《Già, lo vedo》

Gli rispondo con voce appena udibile ma Harry sembra aver sentito quello che ho detto, poiché mi fulmina con i suoi occhi magnetici e quando mio fratello ci guida in cucina, cammina con disinvoltura al mio fianco urtando accidentalmente la mia spalla.
Che maleducato, penso tra me e me.

Una volta che gli invitati si sono sistemati a tavola, io e mio fratello poggiamo le scatole delle pizze sul piano in marmo color nocciola.
Faccio accomodare Zac e prendo dal frigo le bevande, posizionandole a tavola.
Mi accomodo nell'unico posto libero, ovvero tra Niall e Liam.
Sentendo lo sguardo contrariato di Zac addosso, gli rivolgo un dolce sorriso e cerco di trasmettergli la mia tranquillità e che non c'è bisogno di preoccuparsi.
Lui capisce al volo, i tratti del suo viso si addolciscono e comincia a mangiare, invitando gentilmente agli altri di fare lo stesso.

Durante la cena Harry non mi ha tolto gli occhi di dosso, è insopportabile questa situazione odio essere fissata così severamente.
Ammetto che è un bellissimo ragazzo ma penso fermamente che con il mio carattere, non andremo per niente d'accordo.
Colto in fragranza per avermi osservato insistentemente, abbassa subito lo sguardo sulle sue mani e come se non fosse successo nulla perché è di questo che si tratta, li osservo conversare tra loro o meglio osservo lui più che altro.
Con gli altri ragazzi noto che è più loquace, addirittura assume un tono più gentile.
Da questo suo atteggiamento mi infastidisco e lo osservo più insistentemente stavolta, quasi come se vorrei perforargli l'anima ma essa non si scalfisce neanche un po.
Osservo i minimi dettagli su di lui.
Quando è infastidito da qualcosa o qualcuno, con le sue dita lunghe e affusolate si pizzica la punta del naso.
Quando prova interesse in qualcosa, si morde il suo labbro inferiore, facendomi andare in iperventilazione.
Ci sono tante altre cose ma la mia mente non funziona più lucidamente, sono davvero stanca.
Mi sembra sbagliato lasciarli così ma ho davvero bisogno di andare a dormire.

《Zac io vado a dormire, vi lascio soli tranquillamente》

Gli rivolgo un sorriso stanco e mi scuso con i ragazzi.
Velocemente Zac mi aiuta a sparecchiare la tavola come fa sempre quando può e mi avvolge in un breve abbraccio, sussurrandomi la buonanotte.

《Stai bene?》

Mi chiede gentilmente Liam.
Gli rispondo di si che non si deve preoccupare e che vado a letto solamente perché sono stanca, tutto qui.
Il tutto si svolge sotto gli occhi vigili di Harry.
Durante la serata non mi ha rivolto neanche una parola.
Sinceramente non capisco il mio nervosismo ma tutto ciò, il suo comportamento mi da fastidio.

《Non mi fai compagnia Lily?》

Mi chiede all'improvviso Niall, i suoi occhi sono leggermente lucidi e la sua voce vacilla, chiaro segno di aver bevuto troppo birre.
Non mi piace quando lui beve, diventa l'esatto opposto di quel che è.

《Ho detto che vado a dormire Niall quindi no, non rimango》

Mi rivolgo a lui con un tono fermo e deciso.
Sono stanca delle sue continue allusioni, oltretutto non ricambiate.

《Ma io voglio che tu rimanga con me Lily, possibilmente soli》

Si alza dal suo posto, barcollando leggermente e si avvia lentamente verso me, facendomi fare automaticamente due passi indietro.

《Niall!》

Gli ordina di fermarsi Louis ma lui non ne vuole sapere.
Zac osservando la scena in silenzio, non si trattiene più dalla rabbia e con un balzo lo fa finire contro il frigorifero, bloccandolo dalle spalle.

《Zac, ti prego calmati》

I miei occhi si spalancano dal terrore per una sua possibile mossa ma so che si trattiene per ora e cerco di andare verso lui ma vengo bloccata sorprendentemente da Harry.
Mi rivolge uno sguardo duro e mi ordina di andare in camera mia.

《Adesso ci penso io, va》

Mi volta le spalle e va verso mio fratello staccandolo da Niall.
Incapace di osservare altro, con passo veloce mi diriggo in camera mia.
Non doveva andare così, questa doveva essere una semplice serata tra amici ma ovviamente Niall ha dovuto rovinare tutto, cazzo.

Dopo qualche minuto mi calmo leggermente e metto il mio pigiama, che consiste in un semplice paio di leggins neri e una canotta larga bianca.
Dal corridoio non proviene nessuna voce, magari saranno andati via i ragazzi.
Apro leggermente la porta e quando mi assicuro che non ci sia nessuno, faccio un passo verso il corridoio.
Il rumore della porta del bagno mi fa sobbalzare indietro e mi scontro con qualcuno, prego Dio che non sia Niall o Zac.
Non ho voglia e ne le forze di discutere con uno dei due al momento.
Mi giro lentamente e due giade mi osservano in modo intimidatorio.

《Che cosa ci fai qui Harry?》

Squittisco, impaurita.
Nel suo volto appare un ghigno malizioso e io faccio di tutto per concentrarmi sul suo viso e non sul suo petto muscoloso.

《Sono andato in bagno, i ragazzi mi stanno aspettando in macchina》

Comincio ad amare la sua voce, così possente e virile, proprio come lui.
È perfetto in tutto o quasi.

《Mio fratello?》

Gli chiedo abbastanza preoccupata.
Dal suo volto scompare quello stupido ghigno e piegando la testa in un lato, si morde il labbro inferiore.
Fissando quel povero labbro trattenuto così fermamente, involontariamente mi mordo quello mio e i suoi occhi si oscurano in un attimo.

《Sta bene》

Libera la presa fra i denti e scuotendo la sua massa di ricci morbidi visibilmente se ne va, lasciandomi li impalata, sola senza dirmi nulla.
Il suo profumo di colonia è presente nell'aria.
Butto un respiro traballante e entrando in camera mi appoggio subito dopo sulla porta chiusa poco prima, con il fiatone e il cuore che mi batte all'impazzata.

Sento le voci dei ragazzi provenire dal giardino e con passo felpato vado dietro la finestra, sbirciando.
Entrano in macchina, quella macchina e un cipiglio si forma sul mio volto.
È uguale a quella di ieri sera ma non è proprio quella, non può essere.
Sicuramente sarà una pura casualità e io devo stare tranquilla, altrimenti impazzirò.

Lentamente mi metto sotto le coperte cercando di non pensare a nulla e addormentarmi ma come al solito l'ombra mi avvolge e quel incubo ritorna, stavolta un ragazzo con un paio di iridi verde giada è il protagonista.

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