Capitolo 1
8 mesi dopo...
《Zac, hai preso i miei biscotti preferiti?》
Mi rivolgo a lui facendo gli occhi dolci.
Un sorriso beffardo si fa spazio nel suo volto e con le sue mani grandi mi sventola la scatola rossa davanti la faccia.
Mi allungo per prenderli ma ritrae immediatamente la mano portandoli più in alto.
Lui è solito a fare dei dispetti a me.
《Andiamo Zac, non farti pregare》
Lo imploro, mi allungo ancora una volta ma niente.
I suoi occhi furbi mi fissano divertiti e so che muore dalla voglia di dirmi "nana".
Gli rivolgo uno sguardo torvo e porto le mani sui fianchi in maniera indispettita, sapendo che così si arrenderà di fare il burletto con me.
《Va bene, tutto per la mia cara sorellina》
Mi porge quella scatola di biscotti al cioccolato che io amo tanto e esitante la prendo, attendendo una sua prossima mossa.
Lui mi fissa soltanto con un ghigno malizioso misto al divertimento ma non fa niente, rimane fermo.
Avendo avuto il mio premio vado a sedermi a tavola mettendo fine a questa piccola e stupida lotta tra fratelli.
Comincio a mangiare e osservo ogni suo movimento, somiglia molto a nostro padre.
《Pensi che saranno fieri di noi Zac?》
Gli chiedo fissando il vuoto.
Per un attimo mi rattristo, pensando a quello che è successo ai miei genitori otto mesi fa.
Ricordo ancora oggi la frase di quell'uomo che ha tolto la vita a loro, esseri innocenti e fragili.
" A loro li lasciamo vivi, li faremo soffrire nel tempo, in maniera lenta e dolorosa".
Un brivido glaciale mi attraversa lungo la schiena e rivolgo un'occhiata a mio fratello.
La sua schiena in posizione curva è rivolta verso me e so che si sta trattenendo con tutte le sue forze per non versare neanche una lacrima.
Mi alzo dal mio posto, lentamente vado verso lui e gli cingo la vita con le mie braccia sottili, appoggiando la testa sulla sua schiena tesa.
Fa un sospiro e mi stringe a se.
《Sono fieri di noi Lily, lo sono sempre stati》
Si stacca lentamente da me e continua il lavoro di prima, continuando a sistemare la spesa delle buste.
Lo lascio fare sempre a lui quello, io sono una frana.
Disordinata come diceva mia madre ma nel mio disordine ci ho sempre capito.
《Tu stai bene?》
Mi chiede dopo un paio di minuti.
Gli rispondo di si sebbene non è del tutto la verità e per sdrammatizzare un po la situazione venutasi a creare, gli chiedo di lui.
Se si trova bene qui a New York, nell'università.
Se è facile vivere con me, in un piccolo appartamento accogliente di periferia e lui ridendo mi risponde che è stata una fortuna trasferirsi con una piccola peste come me.
Un paio di ore più tardi comincio a preparare la cena che consiste in una portata di pollo a forno con contorno di patate.
Mio fratello Zac a breve dovrebbe essere qui, è uscito con i suoi nuovi "amici".
Non vuole assolutamente che io vada con loro perché ovviamente sono tutti maschi e io sarei l'unica donna nella compagnia e questo a mio fratello non va bene.
Oltretutto ormai lo sanno tutti loro che Niall ha una cotta per me ma io semplicemente lo rifiuto perché sebbene è un bel ragazzo, lo vedo come un fratello, solo questo.
Lui in ogni occasione possibile pur sapendo che non provo nulla, continua a provarci spudoratamente, facendo infuriare di conseguenza anche mio fratello.
《Sono tornato Lily!》
Sento il rumore dei suoi scarponcini preferiti che vengono tolti com'è solito a fare quando rientra in casa e poco dopo la sua figura slanciata fa capolino in cucina.
Noto subito la sua espressione felice e mi chiedo cosa sia successo, muoio dalla curiosità.
Servo i piatti a tavola e una volta sistemati per bene cominciamo a mangiare, scambiandoci di tanto in tanto qualche breve ma intensa occhiata.
《Come mai sei così felice?》
Gli chiedo, alzando un sopracciglio.
Lui notando la gelosia di una sorella, sorride divertito facendomi innervosire ancora di più.
Sa che lo faccio solo per paura di perderlo e questo lo fa intenerire più del previsto.
《Non c'è nessuna donna se è questo che vuoi sapere》
Lo guardo dritto negli occhi cristallini e mi acciglio.
Lui conoscendomi mi prende la mano nella sua e la stringe dolcemente.
《Mi hanno offerto un posto di lavoro oggi Lily》
Mi sussurra dolcemente.
I miei occhi si allargano dalla sorpresa e presa da un attimo di felicità, corro subito ad abbracciarlo affettuosamente.
I suoi occhi brillano di pura vitalità al momento.
《Ma è bellissimo Zac, sono così contenta per te》
Squittisco in modo entusiasta.
Comincia a parlare a raffica, facendo fatica a stargli dietro e mi racconta così tutti i dettagli del suo nuovo lavoro.
Entrerà a far parte di una nota equipe medica, che lo seguirà passo dopo passo per fare di lui un bravo chirurgo.
Cosa che ci riuscirà ne sono sicura, conosco le sue potenzialità.
Dopo aver finito di cenare tranquillamente, mi aiuta a sparecchiare la tavola e comincio a lavare i piatti sporchi, stasera è il mio turno.
《Oh dimenticavo, domani verrà un amico dei ragazzi, Harry si chiama se non ricordo male》
Metto le ultime cose al posto e mi volto verso lui.
È già pronto con i suoi libri in mano, da bravo studente universitario.
Ammiro la sua forza di volontà.
Dovrò procurarmi anche io un lavoro, mi sento un verme nei suoi confronti, non possiamo andare avanti così.
Non è giusto che continui ad affrontare tutte le spese soltanto lui.
Mi sento in colpa e questo non va bene.
《Verranno a cena da noi?》
Gli chiedo, sedendomi accanto a lui.
Do una sbirciata ai suoi libri e noto che sono di letteratura.
《Si, stai lontana da Niall non mi piace per niente questa situazione Lily》
Le sue spalle si irrigidiscono per un attimo e io non posso fare a meno di sorridere dolcemente di fronte alla sua protezione, per me.
È così rassicurante.
《Ehi, il mio fratellone è geloso?》
Gli do una pacca sulla spalla, ascoltando la sua melodiosa risata pura e mi alzo pronta per andare a dormire.
Gli sussurro la buonanotte schioccandogli un bacio in fronte e lui ricambia con un "ti voglio bene".
Mettendo il pigiama noto la finestra aperta quando mi avvio verso di essa per chiuderla, nel buio della notte un paio di fari accesi di una macchina nera, spicca fuori dal giardino.
Per un attimo un po d'ansia mi assale.
Chiudo tutto immediatamente e dopo qualche secondo il rombo di un motore sfreccia nell'aria.
Mi metto sotto le coperte e spero soltanto che riesco a dormire almeno stanotte.
L'incubo di quella notte mi perseguita da mesi ormai.
Adesso decido di non pensare a ciò che è successo qualche minuto fa, magari è solo qualche equivoco e non c'è bisogno di preoccuparsi così tanto.
Prima di abbandonarmi alle braccia di Morfeo sento i passi di mio fratello sparire dentro la sua camera e con un sospiro di sollievo cado in un sonno profondo.
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