41| Le Ceneri Della Cittร
๐น๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐. ๐น๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐๐. ๐น๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐
-Ted Bundy
Ogni volta che terminava un capitolo, Asteria si sentiva un po' piรน consapevole del mondo in cui stava vivendo. Lo stomaco, perรฒ, non cessava mai di attorcigliarsi su sรฉ stesso, soffocandola e nauseandola.
Era certa che la pazzia di Iblฤซs, il suo squilibrio mentale e le sue visioni, fossero arrivate dopo la maledizione che il padre gli aveva lanciato. A quanto diceva il libro, perรฒ, cosรฌ non era.
Pareva che il Re avesse sempre posseduto quello strambo gene, nascendo con esso.
Aveva aggrottato le sopracciglia, sospirando.
Asteria aveva tentato di immaginare il bambino che Iblฤซs era stato; era sempre stato magro e slanciato? Si era leccata le labbra, ripensando alla parte di capitolo nel quale spiegava con cosa l'allora principe fabbricava i suoi acchiappasogni.
Ossa.
Il fantasma di sua madre, a quanto pare, era invece sempre stato un qualcosa di presente nella vita del ragazzo. Si era domandata se, all'arrivar della notte, il bambino tentasse o meno di afferrare la figura serafica e senza fondo della donna.
"Hai giร sentito parlare di sua madre?"
Aveva chiesto Lyeak, inclinando la testa di lato per osservarla meglio. Il vento aveva trascinato qualche foglia verso i loro piedi, facendole volteggiare in aria.
Per un attimo, Asteria s'era convinta che qualcuno di non fisico le avesse strattonate dal ramo al quale erano state appese per fargliene dono. Aveva senso? Certo che no, ma ormai era da un po' che aveva smesso di prestare attenzione al significato di quella parola.
"L'ho sognata." L'aveva mormorato a bassa voce, vergognandosi di ammetterlo. Non era imbarazzata per il sogno in sรฉ, ma bensรฌ per l'effetto che questo le aveva fatto.
Ricordava gli occhi vitrei, morti ma luminosi del fantasma mentre veniva trascinata verso le ombre. Le grida della donna erano rimaste bloccate nelle sue orecchie, ovattando qualsiasi altro suono.
Era cosรฌ che si sentiva Iblฤซs, quando aveva una delle sue visioni?
Piรน rifletteva sul sogno, comunque sia, e piรน qualcosa non le quadrava. C'era un particolare che le stava sfuggendo, qualcosa alla quale avrebbe dovuto pensare, ma cosa?
Si era premuta il dito indice contro la fronte, socchiudendo gli occhi per passare velocemente a rassegna tutto ciรฒ che aveva visto e sentito durante il sogno.
Finalmente aveva alzato gli occhi al cielo, vittoriosa.
Ricordava il luogo nel quale la madre di Iblฤซs era stata attaccata perchรฉ si trovava all'interno del palazzo, cosรฌ come rammentava la strada che la Morte le aveva fatto percorrere.
E se non fosse stato solo un sogno? Poteva davvero liquidare un sogno raffigurante sia la Vita che la Morte, spacciandolo per normale?
Lyeak aveva interrotto il correre dei suoi pensieri, poggiando il palmo della mano contro il gomito di lei.
"Sei religiosa?"
Asteria aveva lentamente annuito, ricordando involontariamente il giorno in cui lei ed Iblฤซs avevano condiviso le loro date di nascita, stabilendo a quale dio si era piรน legati.
"Allora suppongo che tu sappia da quante parti รจ formato un umano."
Il ragazzo immortale le aveva sorriso, mostrandole un paio di fossette. Non capiva, con tutta onestร , a che punto volesse arrivare e ciรฒ la faceva sentire stupida.
Nonostante questo suo momentaneo momento di stupore, si era detta che rispondere non le sarebbe costato nulla.
"L'uomo nasce con due anime," aveva borbottato lei, giocandolo con il ciondolo a forma di avvoltoio, rappresentante del potere della dea Iside che, trasformatasi in avvoltoio, volava in cerca del cadavere del defunto marito.
Lyeak aveva lanciato uno sguardo alla catenina d'oro, mordendosi il labbro inferiore per soffocare la nascita di una risatina. Era quasi ironico.
"La prima anima si chiama Ba ed รจ destinata ad effettuare il viaggio verso l'aldilร , mentre la seconda viene chiamata Ka e ha il compito di rimanere nella tomba del morto per custodirne il corpo."
Soddisfatto, aveva annuito.
Il Ba e il Ka erano le due costanti dell'essere umano perchรฉ, per l'appunto, erano entrambe possedute da tutti. Non era possibile nascere senza una delle due.
Il ragazzo aveva afferrato con le dita sottili una piuma che, scolorita e parzialmente coperta di terra, giaceva a terra. Ci aveva soffiato sopra, osservando le particelle volare libere in aria.
"Il Ba รจ la parte divina, rappresenta la personalitร di una persona. ร eterno e simile alla natura degli dei. Sai, c'รจ anche chi pensa che le stelle siano innumerevoli Ba. Il Ka, invece, รจ in grado di conservare i ricordi e i sentimenti della vita terrena.
Si lega a un umano e cresce con lui, non lo abbandona mai. Ma esiste anche un qualcosa di simile, e al tempo stesso di totalmente diverso, al Ka. Hai idea di cosa sia?"
Asteria si era dovuta concentrare per ricordare l'informazione di cui aveva bisogno per rispondere a Lyeak. All'orfanotrofio, le storie che venivano narrate non erano altro che parti del culto egizio.
Ogni bambino doveva crescere con una conoscenza basilare della religione; questa era perรฒ formata da miriadi di sfumature diverse che, alle volte, erano difficili da ricordare.
Tra i suoi ricordi aveva visto il viso gioviale della donna che, con un sorriso sbilenco, le parlava delle esistenze divine e umane.
La memoria le aveva scaldato il cuore.
"Credo che tu ti riferisca allo Sheut, l'ombra." Non aveva aggiunto altro, incapace di trovare un'informazione abbastanza completa da esser considerata sufficiente. Lyeak, comunque sia, amava parlare tanto quanto adorava scrivere.
Asteria aveva pensato che sarebbe stato un maestro fantastico.
Aveva alzato il pollice in aria, ammiccando nella sua direzione per confermare quanto aveva detto.
"Esatto! Lo Sheut รจ l'ombra presente in ogni persona. A differenza del Ka che tende a conservare gli aspetti positivi dell'esistenza terrena, lo Sheut rappresenta il raggruppamento di tutti gli aspetti negativi della vita."
La ragazza aveva schiuso le labbra per porre qualche ulteriore domanda quando, con sua sorpresa, aveva visto l'immortale ragazzo scuotere la testa, negandole la parola. Doveva ascoltare e dopo, solo dopo, avrebbe parlato.
Silenziosamente si era quindi sistemata meglio contro l'erba, poggiando la schiena dolorante contro il tronco di un albero. Per un attimo lo aveva sentito piegarsi contro di lei e fondersi con la sua colonna vertebrale; nella testa aveva visualizzato l'immagine di profonde radici che, veloci, penetravano nelle sue gambe per avvilupparle le ossa.
La scena era stata talmente veloce da lasciarla senza fiato, impietrita, mentre si tastava le cosce. Niente, non c'era niente.
Forse era causa della mancanza di sonno o, chissร , della quantitร di stress immagazzinato. Per quanto cercasse di trovare una spiegazione plausibile, Asteria continuava a esser dubbiosa.
Lyeak, per grazia o per sfortuna, pareva non aver notato nulla e se l'aveva fatto, aveva deciso di non dire nemmeno una parola a riguardo.
"Un'altra parte essenziale dell'uomo รจ l'Ab: il cuore. Non รจ fondamentale solo in vita, ma anche nella morte. Senza l'Ab, non si puรฒ accedere all'oltretomba, per questo durante l'imbalsamazione viene lasciato al proprio posto."
Le ultime parole dell'uomo erano servite a scuotere Asteria dallo stato di paura che l'albero, volente o nolente, le aveva trasmesso.
Iblฤซs non poteva morire e, oltre a questo, non aveva piรน il cuore nella posizione ideale e predisposta dagli dei. Era lei ad averlo.
"Vuoi sapere come si diventa immortali, Asteria?" Si era proteso verso di lei con gli occhi colmi di luce e interesse, "Hai idea di come il precedente Re abbia fatto a creare tale maledizione? E non parlo di pettegolezzi o congetture, parlo della realtร , del vero e unico modo possibile per donare la vita eterna."
Si era stretta all'albero, sentendosi improvvisamente nauseata. Le orecchie avevano preso a pulsarle mentre il sangue affluiva velocemente, facendole vedere numerosi puntini neri.
Poteva davvero venire a conoscenza di una simile informazione? Non era nemmeno sicura che agli umani fosse concesso esser partecipi di simili cose; il mondo della morte, cosรฌ come quello della vita, apparteneva agli dei e solo loro potevano conservarne i segreti.
Lei era umana, ma Iblฤซs no.
Nemmeno Lyeak, che cosรฌ gloriosamente sorrideva al suo fianco, poteva esser considerato tale. Erano altro, qualcosa di vicino alle divinitร e al tempo stesso cosรฌ lontani da loro.
Aveva chiuso gli occhi, arrendendosi.
"Voglio saperlo."
Lui aveva annuito, contento ed emozionato, mentre si strofinava la piuma contro il naso. Gli occhi grandi e fanciulleschi di lui avevano puntato il cielo e per qualche secondo s'erano riempiti di rancore, di odio blasfemo.
"Credo che tu sappia che ogni sovrano ha un aspetto divino, rappresentato dal Ka. Questo viene trasmesso al momento della nascita di un nuovo principe e, al momento dell'incoronazione, si fonde con lui.
Diventa quindi un Ka vivente, una divinitร ."
Asteria aveva continuato a torturarsi le pellicine delle dita, sentendo il sapore ferroso del sangue contro i denti e la lingua.
Un Ka vivente, di questo non aveva la minima idea. Insomma, sapeva che tutti gli esseri umani erano formati dal Ka, ma che questo potesse prendere forma umana era una novitร .
Senza riflettere si era sporta verso Lyeak, come a voler tener segreto ciรฒ che le stava dicendo.
E lui, beffardo verso gli dei stessi, aveva continuato a narrare.
"Un Ka vivente รจ una specie di dio e, come tale, รจ capace di grandi cose, incluse la magia. Ecco perchรฉ il precedente Re รจ stato in grado di maledire Iblฤซs e molti altri: perchรฉ, fino a quando non รจ arrivata l'incoronazione, era lui il dio sottoforma umana."
Si era chiesta se fosse giusto considerarlo un dio, se un uomo tanto violento e dall'animo lercio e oscuro potesse davvero esser stato adorato come tale. Era certa che ora si trovasse nelle profonditร dell'inferno, o almeno ci sperava.
"Iblฤซs รจ stato maledetto prima di divenire un Ka vivente, e quindi la sua natura divina รจ stata contaminata. Il suo cuore, cosรฌ come il mio e come quello di tutti coloro che per troppo tempo gli stanno attorno, si รจ infettato ed รจ morto.
Senza cuore, quindi, non si puรฒ accedere all'aldilร : per questo siamo immortali, perchรฉ i nostri cuori non sono piรน organi veri e propri, ma solo spoglie e logore decorazioni che teniamo nella cassa toracica."
La testa della ragazza aveva preso a girare, ancora e ancora, mentre incrementava quelle preziosissime informazioni. Se ciรฒ che Lyeak diceva era vero, voleva dire che anche il suo cuore si stava infettando.
E se fosse stato giร troppo tardi? Magari era immortale, forse da qualche giorno o persino da poche ore, e non se ne era resa conto.
Aveva pensato a Nasser, alla quantitร di tempo che l'uomo aveva speso al fianco del Re, e s'era chiesta se non fosse divenuto immortale anche lui.
No, aspetta- Asteria aveva trattenuto un gemito di fastidio nel sentir pulsare le tempie. No, no, no! Come aveva potuto dimenticare? Nasser le aveva giร detto di essere immortale, glielo aveva confessato il giorno in cui le aveva rivelato il piano di Uraeus.
Aveva ripensato a un'ora prima, quando si era sentita cosรฌ confusa nel vedere la reazione di Nasser quando aveva accennato del libro. Senza farsi vedere da Lyeak si era voltata dall'altra parte, gli occhi sgranati e increduli.
Come poteva essersi dimenticata di una cosa simile?
Ultimamente sembrava che tutto stesse prendendo una piega macabra, fastidiosa. I sogni, la perdita di memoria e visioni di cose surreali. Tutto si era raggruppato attorno a lei, facendola sentire piccola e fragile.
Cosa le stava succedendo?
"Il suo Ka sarร anche contaminato, ma รจ pur sempre lรฌ, in forma umana. Se con l'incoronazione Iblฤซs รจ diventato un dio, non significa forse che puรฒ creare un antidoto? Una formula, magari, in grado di liberare lui e voi."
Voi o noi, non sapeva quale delle due fosse piรน corretta da usare.
Il pensiero d'esser giร divenuta immortale la stava schiacciando, imprimendole una serie di dolorosi dubbi. Lei non voleva la vita eterna, non la voleva affatto.
Lyeak, comunque sia, aveva lentamente scosso la testa.
"In Iblฤซs ha preso il sopravvento l'ombra, lo Sheut, per questo non puรฒ fare nulla del genere. ร corroso dalla parte piรน oscura di sรฉ e, fino a quando rimarrร cosรฌ, gli dei si rifiuteranno di accogliere lui e chiunque altro sia contaminato nel loro mondo."
Asteria aveva ripensato al piano di Nasser e di Uraeus, capendo che non avrebbe mai funzionato. Se un Ka contaminato dallo Sheut non poteva creare un antidoto, allora allontanarlo non avrebbe sortito alcun risultato.
Se solo avesse saputo che Uraeus stesso se ne era reso conto e che ora aveva un nuovo piano di zecca, con lei come inconsapevole pedina. Doveva consegnare l'anima di Iblฤซs a Osiride, ma con Asteria tra i piedi sarebbe stato difficile.
Separarli, quindi, sarebbe stato il primo passo.
Il successivo, e il piรน complicato, passo sarebbe stato estrarre l'anima, il Ka e il Ba del Re, per donarla al dio.
"Ci sono dei sintomi?"
Aveva domandato lei, attanagliata dall'ansia. Voleva aiutare Iblฤซs, certo, ma per farlo doveva assicurarsi di essere nelle condizioni giuste. Un nuovo dubbio si era quindi infilato nella sua mente: se fossero riusciti a trovare un modo per spazzare la maledizione, cosa sarebbe successo a tutti coloro che erano stati da essa colpiti?
Sarebbero morti istantaneamente o, invece, avrebbero ripreso a vivere?
Se avesse trovato una soluzione che includeva la morte del Re, avrebbe deciso di usarla? Non voleva che Iblฤซs morisse, non ora che finalmente riusciva ad amarlo e a farsi amare, ma sapeva quanto egoista fosse quel desiderio.
Il sovrano era stanco, glielo aveva spesso detto, e per molto non aveva desiderato altro che la morte.
"Sintomi che ti facciano capire se il tuo Ka e il tuo Ba si sono infettati? No, purtroppo no. L'unico modo suppongo sia provare a morire, ma non te lo consiglio."
La ragazza aveva alzato le labbra in un piccolo sorriso, divertita e spaventata al tempo stesso. Nonostante il suo puzzle avesse nuovi pezzi, era consapevole che gliene mancavano ancora molti.
A cosa erano dovuti i suoi vuoti di memoria, i suoi sogni e le sue pseudo allucinazioni? Poteva davvero incolpare la stanchezza, o avrebbe dovuto indagare ulteriormente?
"E' davvero una situazione orrenda," aveva borbottato lei, percorrendo il profilo delle sue sopracciglia con un dito.
Doveva parlare con Iblฤซs e dirgli tutto ciรฒ che Nasser le aveva confidato. Una fitta di dispiacere si era diffusa nel suo petto, schiacciandoglielo.
In un modo o nell'altro sarebbe finita col tradire uno dei due uomini. Mantenere il segreto avrebbe significato voltare le spalle al Re, ma rivelarglielo avrebbe costituito un tradimento nei confronti di Nasser.
Era bloccata nel mezzo ed era ora, finalmente, di scegliere da che parte stare.
Doveva parlare a Iblฤซs, e doveva farlo il prima possibile.
Si era alzata velocemente da terra, adocchiando l'espressione imperturbabile di Lyeak.
"Mi dispiace, io-"
"Lyeak capisce, non preoccuparti." Le aveva rivolto un largo sorriso, mostrandole quanto bianchi i suoi denti fossero.
Aveva avvertito il nodo allo stomaco sciogliersi leggermente nell'osservare la calma aria divertita del ragazzo. Poi la sua espressione era mutata, distorcendosi in confusione e stupore.
Asteria non gli aveva chiesto cosa stesse succedendo perchรฉ, prima che Lyeak potesse anche solo schiudere le labbra per spiegare, aveva giร sentito.
L'odore di bruciato e il suono di urla disumane le avevano consumato i sensi, facendola voltare di scatto. Si era mossa velocemente tra gli alberi, immergendosi nei cespugli per arrivare al piccolo pendio che dava sul deserto.
Piรน si muoveva e piรน le sue orecchie agonizzavano sotto il suono dei pianti disperati. Sapeva cosa stava succedendo e al tempo stesso sperava di non esserne consapevole: sperava di sbagliarsi.
Lyeak le era corso dietro, tentando di stare al passo mentre schivava i rami e le radici sporgenti.
"Fai attenzione, potresti cadere!" Le aveva urlato lui, senza ricevere risposta.
L'odore di bruciato era stato seguito dal tanfo di urina, sangue e pelle liquefatta, incenerita. Asteria aveva urlato nell'arrivare, finalmente, al pendio.
I suoi occhi si erano spalancati, inglobando l'orrore che, a qualche metro sotto di lei, si stava riversando sulla sua cittadina.
Uomini armati correvano con alti e scuri cavalli di razza attorno le case, colpendo gli abitanti e appiccando il fuoco. Aveva osservato le urla di un bambino mentre, in preda agli spasmi, cadeva a terra.
Il corpicino era stato completamente divorato dalle fiamme.
Il secondo dettaglio al quale aveva fatto caso era stata la bandiera che uno dei soldati stringeva tra le mani: il simbolo reale. Qualcuno aveva dato l'ordine di dar fuoco al villaggio, e quel qualcuno non poteva esser nessun altro che il Re.
Si era piegata su sรฉ stessa, vomitando a terra mentre incontrava lo sguardo del minuto cadavere. I capelli del bambino si erano carbonizzati e a sopravvivere tra le fiamme erano rimasti gli occhi; come mogano in un camino, si erano disciolti anche quelli.
Senza pensare si era voltata, pronta a scalare il pendio per raggiungere il villaggio. Se avesse percorso il sentiero assieme a Pazuzu, ci avrebbe impiegato troppo.
"Non puoi, รจ rischioso!" Lyeak le aveva afferrato il polso, tentando di riportarla verso di sรฉ, ma non era servito a niente.
Gli occhi di Asteria erano pieni di fiamme, di miele incandescente, e non riuscivano nemmeno a guardarlo. Quindi aveva fatto il primo, dubbioso, passo, calandosi il piรน velocemente possibile.
Merda, aveva pensato lei, dove era Azef?
A T T E N Z I O N E
Oggi mi sono svegliata di cattivo umore e ho deciso di dar fuoco al villaggio di Asteria :)Diamine, non vorrei mai essere il personaggio di uno dei miei libri, li maltratto troppo ahahaha.
Comunque: ora sapete la vera motivazione dietro l'immortalitร di Iblฤซs e di tutti gli altri, inoltre ho inserito nuovamente il piano di Uraeus (nel caso in cui ve ne foste dimenticati).
Risolvo un dubbio e ne inserisco altri cinquanta: perchรฉ Asteria ha questi vuoti di memoria? E perchรฉ fa certi sogni e ha determinate allucinazioni? Sono curiosa di sapere chi di voi ha qualche teoria.
kiss kiss
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