16. Chapter Sixteen ~•~ Unknown

Nel Capitolo precedente...
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Sentiva le mani di Ragnor percorrergli il corpo, passando sulla schiena flessuosa e scendendo lievemente sul sedere sodo e tondo.
Il viso si fece sempre più caldo e una sensazione di gioia e appartenenza lo pervase, sentendo la lingua dello stregone che giocava con la sua.
Riusciva a sentirle mentre si muovevano dentro la sua bocca..

«Rag-nor» singhiozzò il più piccolo mentre Ragnor, con una risatina roca, divertita, e terribilmente felice, lo prendeva in braccio, portandolo verso il letto.

~•~•~
Chapter Sixteen.
Unknown
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Magnus si svegliò di soprassalto sentendo Alec muoversi in modo irrequieto al suo fianco.
Non si era ancora abituato all'idea di dormire con qualcuno, nonostante lo Shadowhunter si fosse trasferito lì da più di una settimana, e ad ogni movimento del compagno si svegliava.

Osservò Alec tremare ed ansimare nel sonno, mentre allungava la mano davanti a sé come se tentasse di acchiappare qualcosa, ma stringeva solo aria.

«Piccolo...» mormorò dolcemente Magnus.
Tentò di svegliarlo, scuotendolo dolcemente, ma Alexander sembrava come bloccato.
«A-alexander...» ansimò Alec irrigidendosi e facendo corrugare la fronte dello Stregone.
«Alexander... A-alexa-ander...» continuò a sbiascicare lo Shadowhunter, a voce sempre più alta e singhiozzante.

Magnus si morse il labbro, sentendo il sapore del sangue sulla lingua,  e lo scosse con più vigore incontrando quasi subito i suoi occhi azzurri, stanchi e terrorizzati.
Non appena incontrò il viso di Magnus, si rilassò, capendo di essersi finalmente svegliato.
Posò il braccio teso sulle coperte, sentendolo indolenzito, e il corpo irrigidito si sbloccò pian piano lasciandolo vuoto e stremato.

«Mi dispiace» sussurrò al buio della stanza, mentre Magnus gli passava una mano sulla fronte sudata e tra i capelli.
«No, basta» disse lo Stregone, «Domattina chiamerò Catarina e ci faremo suggerire qualcuno che possa aiutarti, se veramente è un ricordo e non un incubo senza alcun significato, lo capiremo e lo useremo, va bene?» domandò chinandosi su di lui e posando la bocca su quella dello Shadowhunters.

Alec sospirò contro la bocca dello Stregone, passando le mani sulle sue spalle muscolose e odiando la maglia che gli impediva di toccare la sua pelle nuda.
Fece scivolare le mani sulla schiena flessuosa dell'uomo, mentre quest'ultimo gli invadeva la bocca morbida con la lingua, e fece scivolare le mani sotto la maglia, godendo del ringhio che uscì dalla bocca dello Stregone.

«Sei bellissimo...» mormorò Magnus contro la sua bocca bollente,  addentando il labbro gonfio dello Shadowhunters, tirandolo e facendolo scivolare via lentamente.
Andò ad intrecciare nuovamente le loro lingue e portò una mano al fianco del più giovane, accarezzando quella pelle diafana, sentendo Alec gemere e innarcarsi contro il suo corpo, graffiandogli la schiena.

Debole, innocente e sottomissivo.

«Basta» mormorò Magnus ansimante, sollevandosi dal corpo dello Shadowhunter, lasciandolo confuso ed eccitato.
«Perché fai sempre così?» borbottò Alec con una nota acida, sentendosi vuoto come mai si era sentito.
Lo Stregone si allontanò ancora di più, sedendosi al bordo del letto e dandogli le spalle.
«Tu non capisci» sussurrò l'uomo prendendosi la testa tra le mani e corrugando la fronte.

«Infatti non capisco» sussurrò Alec mettendosi al fianco dell'uomo.
Tra loro le cose stavano andando bene, il rigonfiamento dentro i pantaloni dello Stregone dimostrava pienamente che Magnus lo desiderava, eppure si rifiutava di toccarlo.
Anche la sera precedente, dopo il loro appuntamento, si erano trovati al punto di concludere qualcosa, ma Magnus aveva abilmente evitato che accadesse.

«Alec, io ti amo» sussurrò lo stregone liberandosi il viso dalle mani e guardandolo negli occhi, «Per me è importante che la nostra prima volta sia perfetta, romantica... consenziente...».
«Ma io lo voglio Magnus, lo voglio davvero, non mi stai obbligando io-».
«Non lo so, non lo sappiamo» lo interruppe lo Stregone guardandolo intensamente.
«Non sappiamo se i sentimenti che provo, che proviamo, sono sinceri o causati da questo legame» mormorò e Alec sgranò gli occhi.
«Se riusciamo a spezzarlo, potremo anche non provare più questo» disse abbassando il viso e lo Shadowhunters fece lo stesso.

«Cosa potrebbe succedere se oggi, investito dai sentimenti che provi, ti concedessi a me? Un ddomani potresti pentirti di aver concesso la tua prima volta ad un uomo che non ami...».

~•~•~

Adrian si svegliò lentamente, sentendo qualche raggio di sole accarezzargli il viso e il tepore di un corpo caldo sotto il proprio.
Sospirò e sorrise ancor prima di aprire gli occhi a quel nuovo giorno e accarezzò lentamente il petto muscoloso di Ragnor.

Lo Stregone era ancora profondamente addormentato e la Fata si permise qualche minuto per studiare il bellissimo viso.
Osservò le labbra dell'uomo, fini e morbide, quelle labbra che aveva baciato allungo durante la notte e riusciva a sentirne ancora il dolce sapore sulla lingua.
«È inquetante che mi osservi mentre dormo» sbiascicò la voce roca di Ragnor, aprendo gli occhi lucidi di sonno e guardando Adrian, folgorandolo.

La Fata sentiva il cuore battere forte contro il petto e un triliardo di farfalle invadergli lo stomaco.
«Tutto bene Fiore?» gli domandò dolcemente lo Stregone, passando le dita tra i lunghi capelli bianchi della sua Fata.
Adrian si sporse per baciare la bocca dell'uomo e sospirò non appena incontrò nuovamente il suo sapore.

La stanza si riempì di sospiri e schiocchi di baci ma come la notte precedente, Ragnor si fermò.
«Vado a farmi una doccia» sussurrò contro la bocca del Seelie, alzandosi e uscendo dalla stanza.
Adrian non sapeva cosa pensare,  ma di una cosa era certo, voleva che Ragnor fosse sicuro di qualsiasi cosa sarebbe successa tra loro.

"È sempre la stessa storia, vi divertite ad uccidere le persone, prendete quel che volete e poi date il colpo di grazia"

Quelle parole dette la notte precedente dallo Stregone,  continuavano a ripetersi dentro la testa di Adrian.
Si riferiva semplicemente ai ragazzi,  o parlava dei Seelie?
Ragnor aveva già avuto una storia con una Fata? Era per quello che all'inizio si era mostrato così astioso nei suoi confronti e verso la sua razza?

~•~•~

«Grazie mille tesoro» sussurrò Catarina non appena Alec le posò una tazza di caffè fumante davanti.
Era arrivata al loft da qualche minuto,  e aveva subito notato che la tensione tra lo Shadowhunter e il suo amico si tagliava con un coltello.

«Quindi, mi stavi dicendo di aver fatto nuovamente quel sogno, giusto?» riprese Catarina, prendendo tra le mani la tazza calda e soffiando contro la superficie.
Volendo, come faceva Magnus, avrebbe potuto rendere la bevanda di una temperatura ottimale, ma amava la normalità e odiava abusare dei propri poteri.

«Si, quindi con Magnus avevamo pensato a qualcuno che possa aiutarmi, qualche tua conoscenza» mormorò il più giovane, con un dolce sorriso.
Catarina sapeva già che con gli anni Alexander sarebbe diventato un suo grande amico e alleato.
«Si, effettivamente conosco una persona che potrebbe fare al caso nostro» disse la Strega prendendo la propria borsa e rovesciandola per errore.

«Dio, che caos» sbottò la donna, passandosi una mano tra i morbidi capelli bianchi, mentre osservava i suoi effetti personali cadere e rotolare in ogni direzione.
«Tranquilla, ti aiuto io» si offri Alec, chinandosi e raccogliendo tutto.
All'improvviso si trovo tra le mani un giornalino che conosceva.
«Stai cercando un appartamento qui a Brooklyn?» domandò lo Shadowhunters porgendole il famoso mensile.

«A dire il vero si» sorrise la Strega, «Da un po' di tempo riflettevo Sull'eventualità di trasferirmi, per stare più vicina a Magnus e Ragnor, ma visto tutto quello che sta succedendo ho pensato di concretizzare questa idea» sorrise lasciando il giornaletto nel tavolino.
«Però, ti prego, non dire niente a nessuno dei due, voglio che sia una sorpresa».
«Tranquilla».

Un leggero tamburellare all'ingresso ridestò Alec da quel momento di confidenza e, andando ad aprire, si trovò davanti sua sorella.
«Ehi Izzy» mormorò facendosi da parte per farla entrare.
«Ehi Alec, ciao Catarina» mormorò osservando intensamente la Strega che si limito ad un cenno del capo.
Alec corrugò la fronte, ma decise di lasciar perdere.
Magnus non era in casa, era dovuto correre per, come amava definirle lui,  "un'emergenza magica" per cui toccava a lui fare gli onori di casa.

«Lo vuoi un caffè Izzy?» chiese alla sorella dopo aver chiuso la porta, ricevendo solo un misero accenno di assenso.
«Sei arrabbiata con me?» domandò la Shadowhunters sedendosi nel divano dove prima si trovava Alec, ma molto più vicina alla Strega di quanto lo fosse il ragazzo.
«No Isabelle, perché dovrei?» domandò sfogliando le pagine del suo fidato taquino e, di fatto, ignorandola leggermente.

«Mi dispiace se ieri notte ti ha risposto Meliorn, o almeno credo si chiami così, tu non mi rispondevi e io sono uscita per divertirmi, non-» Catarina la interruppe.
«Isabelle...».
«Ti avevo chiesto di chiamarmi Izzy» puntualizzò.
«Non sono arrabbiata con te perché un ragazzo ha risposto al tuo telefono, anzi, perché mai dovrei?» ridacchio leggermente ma con gli occhi spenti.
«Non ti ho potuto rispondere perché ero all'ospedale e ho potuto richiamarti solo a tarda notte, ma non ci vedo nulla di terribile nel fare sesso con un uomo» ironizzò, ma Isabelle non sembrava troppo convinta.

«Quindi è tutto a posto, tra noi intendo?» chiese posando una mano sopra quella della Strega.
Catarina osservò la mano della Shadowhunters qualche secondo e la strappò via da lei non appena qualcuno bussò alla porta.
Catarina guardò verso la porta e Isabelle guardò Catarina sentendo il proprio cuore andare il mille pezzi, ritirando lentamente la mano.

«Dannazione! In questa maledetta cada non viene mai nessuno e proprio oggi cazzo...» sbottò Alec innervosito, aprendo la porta e trovandosi davanti un giovane uomo.
La sua pelle era di un delicato lillà, il viso era coperto dai disegni di morbidi fiori, e due grosse corna spuntavano dalla sua fronte.

Alec non riusciva a capire se fosse un Seelie o uno Stregone,  anche se pensava fosse la seconda opzione.
«È questa la casa del Sommo Stregone di Brooklyn?» domandò lo sconosciuto con voce suadente.
«Si» disse Alec «lei è?».
«Oh, io sono Jude, avrei bisogno di parlare con Adrian...».

~•~•~

Auguri di Buon Natale a tutti! 🎄⛄❄🎁
Chiedo scusa,  so che sono parecchi mesi senza aggiornare, ma sono all'ultimo anno e vi giuro che non ho più tempo neanche per me!
Farò il possibile per essere più presente.

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