12. Chapter Twelve ~•~ Bad News

Nel Capitolo precedente
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Ragnor sospirò, era ancora in posizione d'attacco e studiava Jace, ancora steso a terra, cercando di capire se potesse ancora costituire un pericolo.
«Fai come ti ha detto Catarina» disse poi rivolto a Maryse.
«Come faccio ad allontanarlo, non posso spedirlo come fosse un pacco, è mio figlio!» continuò poi osservando Jace.
«Mandalo da tuo marito, mandalo dai tuoi parenti, non lo so e non mi interessa, ma allontanalo da qui perché sta diventando un pericolo per tutti noi, in particolare per Alec»

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Chapter twelve
Bad News
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La porta si era appena chiusa alle spalle di Maryse Lightwood e di un Jace ancora stordito, mentre coloro che erano rimasti avevano rispettato un muto silenzio.
Catarina era rannicchiata tra le braccia di Ragnor, mentre lui le accarezzava teneramente le corte ciocche di capelli bianchi.
Adrian osservò con un lieve sorriso la scena, domandandosi come potesse quell'uomo nascondere tante sfaccettature del proprio carattere.

Sospirò tra sé guardando altrove e pensando a quanto gli sarebbe piaciuto scoprire cos'altro quell'uomo nascondeva, a partire dall'odio nei confronti dei Seelie.

«Bhe...» disse la Fata alzandosi dal divano, «Credo che per me sia ora di andare, non trovate?- mormorò con una nota ironica.
Catarina si sollevò di scatto, afferrando il proprio taccuino, abbandonato sopra il basso tavolino di vetro, e accostandosi ad Adrian.
«No ti prego, dimmi prima come posso spezzare questo legame» lo pregò, con il viso ancora umido di lacrime e gli occhi gonfi.
Adrian abbassò lo sguardo e scosse la testa lentamente, «Se mi avessi detto tutto al telefono non sarei neanche venuto qui Catarina» mormorò lui lentamente.
«Non so come puoi spezzarlo, ad essere sinceri non so neanche se si può spezzare».

Il Seelie si trovò gli occhi sbigottiti dei due Stregoni addosso, che lo fissavano come se li stesse prendendo in giro.
«Cosa vuol dire?» chiese Ragnor accostandosi fin troppo ad Adrian che, trovandosi quell'ambiguo Stregone così vicino, si ritrovò irrimediabilmente ad arrossire.

Per un secondo un ghigno divertito passò sulle labbra di Ragnor, sembrava aver trovato qualcosa di nuovo per sfotterlo, ma l'argomento in ballo era molto più importante.
«Io, tutt'ora, sono ancora unito allo Stregone a cui mi sono legato» spiegò passandosi nervosamente la mano tra i lunghi capelli bianchi.
«Non so esattamente come succede, ma è stata La Regina a spiegarmelo, lei ha visto tantissimi casi di questo tipo» mormorò innervosendosi leggermente.

Ragnor sbuffò interiormente, il timore e l'amore che avevano per la loro sovrana era ammirevole e raccapricciante allo stesso tempo.

«E cosa ti ha detto?» domandò dolcemente Catarina, capendo che non doveva essere un argomento semplice da affrontare.
«Più o meno come quel che è successo ad Alec, succede ogni volta che una madre incinta si ritrova nel bel mezzo di una guerra e uno Stregone le fa un incantesimo, di qualsiasi tipo esso sia, il feto tenta di proteggersi usando e modificando la magia lanciata contro di lui, contro lo Stregone».

Il silenzio piombò nuovamente dentro la stanza, e l'unica cosa che si udiva erano i respiri lenti.

«Quindi è stato Alec ad unirsi a Magnus, non il contrario» mormorò Isabelle, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, facendo quasi scordare la sua presenza.

«Stai mentendo» lo accusò Ragnor avvicinandosi ancora, e stavolta Adrian si allontanò con un lieve colpetto di tosse.
«Siamo Stregoni, non credi che se c'era un rischio tanto alto per noi non lo avremo saputo?» domandò ancora, incurante del disagio che il Seelie stava provando, avendolo a pochi passi.

«Mi dispiace se non avete mai sentito nulla di simile, ma ripeto che questo è quel che mi ha spiegato La Regina, e lei non avrebbe mai avuto bisogno di mentire» disse Adrian abbassando il viso.
«Sia mai che Sua Maestà menta, che anima buona e misericordiosa» borbottò Ragnor con uno sbuffo, richiamando l'ira di Adrian.

«I Seelie modificano la verità a loro interesse ma non mentono» sbottò subito Adrian, in difesa della propria sovrana, «Anzi sai qual è il problema, che dovresti davvero smetterla di insultare La Regina e le Fate visto che non sai di cosa stai parlando».
«Fidati Fiore, ne so più di quanto credi della Regina e della tua gente» rispose con sguardo fisso negli occhi del Seelie, per poi allontanarsi e sparire dietro una porta che si sbattè alle spalle.

«Io ne ho già sentito parlare, ma pensavo fosse una leggenda» disse Catarina guardando il viso leggermente pallido della Fata.
«Bhe a quanto pare non lo è per niente» mormorò Adrian facendo un passo verso la stanza in cui si era rinchiuso Ragnor, ma Catarina si mise di fronte a lui, impedendogli di avvicinarsi.
«Credo sia il caso che tu vada ora» disse Catarina guardandolo seriamente.

Ad Adrian non restò che annuire mestamente, era chiaro che per quell'uscita non sarebbe stato accompagnato da Ragnor.

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Catarina posò il taccuino nuovamente sopra il basso tavolino, e imprecò interiormente sentendosi peggio di prima.
Non sapeva come spezzare quel legame che si era formato tra Magnus e Alec, o meglio, il legame creato da Alec.
«Ti senti bene?» le domandò Isabelle sedendosi sul divano accanto a lei, ricordandole di non essere sola.

«No, sto cercando di trovare il coraggio per dare questa pessima notizia a loro» non ci fu neanche bisogno di specificare di chi stava parlando.
Isabelle sapeva con certezza che Alec avrebbe preso malissimo quella notizia, così come l'allontanamento di Jace.

«So che ora sembra tutto difficile, ma vedrai che andrà tutto per il meglio» sorrise Isabelle passandole dolcemente una mano tra i morbidi capelli bianchi che aveva sempre voluto tenere a caschetto.
Isabelle invece aveva i capelli neri, che cadevano in lunghe ciocche di catrame sulle spalle e ai lati del viso.
Aveva due grandi e limpidi occhi color inchiostro, nei quali la Strega riusciva a specchiarsi.

«Lo so, grazie Isabelle» sorrise dolcemente Catarina venendo ricambiata dalla Shadowhunters che poco dopo arrossì abbassando il viso, presa da un improvviso momento di imbarazzo.

Catarina lo trovò leggermente anomalo come comportamento, ma sapeva che la ragazza era etero ed era stata con molti ragazzi, cosa che la tranquillizzava e la rendeva felice, molto felice.
Aveva un conto in sospeso con i Lightwood e non poteva assolutamente permettere a sé stessa di perdere la testa per la loro figlia minore.

«Chiamami Izzy».

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So che questo capitolo è parecchio più corto dei precedenti, ma visto che tra questo e il prossimo ci sarà un salto temporale di qualche giorno, ho preferito spezzarli in due.

Scrivete nei commenti cosa ne pensate della storia e delle possibili coppie future.

Come mai Ragnor odia tanto i Seelie e la loro Regina?
E di quale conto in sospeso parla Catarina?

TheyIdiot

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