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KHALIDI TROVATO MORTO NEL SUO APPARTAMENTO A BLOOMSBURY

Londra - Il critico Al Jazim Khalidi, noto collezionista ed esperto d'arte di fama internazionale, è stato trovato senza vita, all'alba nel proprio appartamento. La polizia non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, sebbene si siano diffuse voci secondo le quali gli inquirenti propendano per la tesi del suicidio. Fonti vicine a Scotland Yard riferiscono che Khalidi avrebbe usato un coltello da cucina per tagliarsi la gola. Nato a Nuova Delhi nel...

Mentre incredula cammino con gli occhi incollati al cellulare, urto per errore una ragazzina e solo in quel momento mi accorgo di essere finita in mezzo a una lunga fila di persone che si snoda a partire da un punto ben preciso della stazione. Una delle abitudini turistiche di Londra che più mi fa sorridere è l'assoluta perdita di senso della realtà che coglie la gente alla King's Cross. Mettersi in coda e pagare dieci sterline per farsi scattare una foto con tanto di sciarpa svolazzante di fronte al fittizio binario nove e tre quarti, mi fa pensare che la società occidentale, per come la conosciamo oggi, sia destinata a scomparire in tempi rapidi. Certo che amo i lavori della Rowling, ma non riesco in alcun modo a capire come si possa ricondurre l'enorme mole di elementi fantastici dei suoi romanzi, in quel patetico surrogato che è il carrello portabagagli saldato alla bell'e meglio sul muro della stazione. Il negozio proprio accanto, il Platform 9 3/4 Harry Potter Shop, del tutto incurante dei miei pensieri, vende a peso d'oro pezzi di plastica a cui hanno affibbiato il nome di Wand anticipato da quello dei vari personaggi del libro. Io non capisco, insomma, il motivo di così tanta ingenuità. Io sono razionale, pragmatica e con i piedi per terra, o quasi. O meglio: dovrei esserlo.

Ecco, mi dico, lo vedi Claudia? Questa che ha aperto il negozio e ha avuto l'idea del binario è gente che ha davvero il naso per gli affari: tutti quelli che hanno messo in piedi questo circo. Tutti! Non come te, ovvero io, che ti trovi impalata come una cretina ad attendere uno sconosciuto che ti ha dato l'opportunità di pagare l'affitto per questo mese e, se Dio vuole, per qualcuno di quelli a venire. Se tu, Claudia, sempre io, avessi avuto fiuto per i soldi, avresti aperto un negozio come questo. E giammai avresti fatto un sacco di cose belle, dotte, importanti ma inutili. Tipo: non ti saresti laureata in storia dell'arte, sebbene con il massimo dei voti e con la lode, non ti saresti costruita in breve tempo una fama internazionale come esperta in pittura inglese dell'ottocento e soprattutto non saresti finita a Londra, per poi rimanere senza lavoro da un giorno all'altro. E il tutto, cara Claudia, per amore, proprio come in quei romanzetti insulsi di un paio di secoli fa che tanto detesti.

Scaccio i miei tristi pensieri voltandomi verso la vetrina del negozio di borse, sulla quale si rispecchia una ragazza di neanche trent'anni vestita in modo sobrio. Sobrio ma elegante, perbacco. Gonna tubino sopra il ginocchio, maglioncino leggero nero, che fa freschetto, e, sopra il tutto, un cappotto rosso di Moschino che mi è costato un occhio della testa. Il fatto è che quando l'ho comprato lo stipendio ce l'avevo, mentre ora non mi potrei permettere neanche lo Swatch che porto al polso da quindici anni a questa parte. Accanto a me, il fedele trolley viola un po' consunto denota abitudine ai viaggi. Abbasso gli occhiali scuri e, guardandomi il volto, penso che non sono poi così male. Ho i capelli neri raccolti in una coda di cavallo e un viso regolare, magro, il naso leggermente pronunciato. Cerco di essere sempre truccata, ma non troppo, giusto un filo di rossetto e un po' di eyeliner. Ho sempre pensato di essere una ragazza carina, e forse lo sono. Però, nonostante ciò e tutto quello che stavamo programmando per il futuro, in un giorno che sembrava come tutti gli altri, ma che era invece solo un po' più inutile, Jeremy se n'è andato con Pamela, lasciandomi sola e senza un lavoro, brutto pezzo di cretino, e io... Io in realtà sono una mezza spiantata italiana, bruttina, troppo magra e acida come la panna che si usa da queste parti. E sento scappare una lacrima, ma la ricaccio indietro che la persona che sto aspettando sta per arrivare e voglio fare la figura di una che sa il fatto suo e che il cuore ce l'ha ancora tutto intero, quando in realtà è esploso in mille pezzi e ancora non riesco a capire dove siano finiti tutti quanti.

Scuoto la testa e cerco di ricompormi. Sono arrivata sicuramente in anticipo, mannaggia. Per fare qualcosa e passare il tempo, scorro allora per l'ennesima volta le notizie sulla versione digitale del Times: i conservatori litigano tra loro per la Brexit, i laburisti litigano tra loro per la Brexit, l'Europa è preoccupata e litiga con la Gran Bretagna per la Brexit, il nuovo gioco on line che spopola tra gli adolescenti, Dark Cradle, e infine il suicidio di Al Jazim Khalidi, uno dei maggiori esperti e collezionisti d'arte mondiali. È la notizia che stavo leggendo poc'anzi e che mi ha sconvolto. Si è tagliato la gola mentre si trovava da solo nel suo appartamento a Boomsbury e si è lasciato morire dissanguato. Terribile e incredibile! Lo avevo incontrato una volta alla National Gallery. Io e Jeremy gli avevamo anche chiesto alcune opinioni su un paio di dipinti che stavamo valutando, ma rispose in modo frettoloso. L'articolo continua con un taglio piuttosto sensazionalistico che si riallaccia alla catena di suicidi illustri che sta attraversando Londra. Otto negli ultimi venticinque giorni. La gente non è così felice come vuole apparire, evidentemente, e parliamo di personaggi piuttosto in vista. Un noto avvocato penalista, un giudice della Corte Suprema, un membro dei Tories, una disegnatrice di moda, il proprietario della catena di negozi di dolci Cranelle, una contessa, un'agente di borsa e ora Khalidi. Tutti personaggi a dir poco benestanti, professionisti stimati e che non davano alcun'idea di essere depressi, secondo quanto riportano le cronache. L'umanità è destinata all'estinzione in modo rapido, lo dicevo io.

Le undici e ancora non si è visto. In teoria tra poco parte il treno per quel posto... Come si chiama? Ah, sì. Blosbury, nello Yorkshire, vicino a Rotherham, centosessanta miglia a nord di Londra. Alle undici e trenta parte il treno e ancora il mio contatto non si vede, mannaggia. La sua segretaria mi ha detto che avrei dovuto aspettare il signor... Non mi ricordo un nome che sia uno... Ah, ecco qui. Il professor Galloway. Julian Galloway. Devo aspettare il signor Galloway qui a King's Cross per poi spostarci in treno verso la nostra destinazione. Prepararsi per un pernottamento, in quanto il viaggio è piuttosto lungo, il treno è locale, tre ore e mezza e non avremo il tempo per tornare: queste le scarne informazioni ricevute. Mi infastidisce viaggiare con un uomo che non conosco, ma il migliaio di sterline anticipato per una semplice consulenza di un paio di giorni è stata una cifra troppo importante per non accettare. Se poi penso alle altre tremilacinquecento a fine lavoro, ogni dubbio evapora. A quanto ho capito questo Galloway non ha direttamente a che fare con il mondo dell'arte. La sua segretaria è stata piuttosto vaga in merito alle sue attività, sebbene sia chiaro che lavori per la Home Office, il dipartimento ministeriale responsabile per la sicurezza britannica, in quanto l'organizzazione, presso la quale mi sono recata per prendere atto della consulenza da espletare, ha sede proprio all'interno della Lunar House di Croydon. Azienda, ente, succursale o di qualunque cosa si tratti, sul cartello accanto alla porta che ho varcato c'era scritto Governance Bowden. Su Google ho trovato solo notizie piuttosto vaghe, ma il fatto che si tratti di un'agenzia governativa e che la segretaria mi abbia fatto firmare un regolare contratto mi ha tranquillizzata. Chissà, magari mi trovo davanti a uno di quegli uomini alti, brizzolati e dallo sguardo incredibilmente magnetico. Con più convinzione! Magari, Claudia, il tuo misterioso principale questa sera ti farà la corte davanti alla luce di una candela. E per qualche momento potresti non pensare più a Jeremy. Perché no? Pensa positivo, Claudia. Non va sempre tutto a rotoli.

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