31. Ringraziamento
Ero distrutta, nonostante il nostro amplesso mattutino fosse stato estremamente dolce e lento. Liam era sotto la doccia, mentre io mi rigiravo e rigiravo nel letto, indecisa se raggiungerlo, appisolarmi ancora un po' o alzarmi e andare a preparare il tacchino.
Ero veramente stanca. Liam, come al solito, mi aveva tenuta piacevolmente sveglia gran parte della notte, dopo il party. La giornata precedente, inoltre, era stata veramente caotica, tra le lezioni, i preparativi della festa, la spesa e una paradisiaca sveltina mentre ci cambiavamo. Sempre che si possa chiamare sveltina il venire tre volte, ma dopotutto pensai che contasse il tempo impiegato.
Da una parte avrei voluto oziare per tutto il giorno a letto, dall'altra ero entusiasta del pranzo del ringraziamento in famiglia.
Era anni che non ne avevo uno. E comunque anche quelli trascorsi da piccola non me li ricordavo poi così felici e colmi di gratitudine nell'aria, dato che mi sentivo sempre sbagliata e fuori posto. Per i miei ero sempre stata una punizione, piuttosto che qualcosa per cui essere grati.
Quell'anno, invece, mi sentivo davvero dove dovevo essere. Oltre a tutta la felicità e l'appagamento della relazione con Liam, provavo un senso di appartenenza che non avevo mai provato prima.
Liam e il suo branco erano in pratica la mia nuova famiglia ed ero sicura lo sarebbero stati per un paio di secoli.
Sapevo che Liam prima o poi avrebbe accettato di trasformarmi, così come aveva accettato in passato di avere rapporti completi con me.
Era stato inizialmente restio e si era mosso cautamente. Non aveva preso una posizione a priori. Semplicemente agiva in modo oculato e sinceramente, superate le prime incomprensioni, la cosa mi aveva fatto sentire decisamente protetta.
Mi fidavo di Liam e sapevo che stava solo aspettando il momento giusto per rendermi a tutti gli effetti parte del branco.
Decisi quindi di ricambiare quell'accoglienza, cimentandomi con il primo tacchino al forno della mia vita.
Presi a guardare alcuni tutorial di ricette su YouTube mentre rimanevo ancora accoccolata tra le coperte.
Ad un certo punto pensai di essermi immedesimata troppo nei video, poiché iniziai a sentire l'odore del tacchino appena uscito dal forno.
Quando l'aroma si fece ancora più intensa e reale, optai per l'ipotesi che Lara avesse concluso definitivamente il calore e si fosse già messa all'opera senza di me. Liam aveva detto infatti che quel periodo poteva durare due o tre giorni al massimo.
Decisi quindi di attivarmi per andare a offrire il mio contributo.
Scesi dal letto con un balzo, mi infilai la felpa di Liam della scuola, invece che la mia, in modo da sentire ancora di più il suo odore addosso, e mi diressi verso la cucina.
Quando arrivai nella stanza, rimasi pietrificata.
Un uomo brizzolato sulla quarantina, decisamente affascinante e con un'aria familiare, mi sorrideva mentre tirava fuori dal forno un meraviglioso e profumatissimo tacchino.
Al di là del bancone, seduti sugli sgabelli e ricurvi su loro stessi, c'erano Steve e Lip che mi guardarono con aria mortificata e preoccupata.
Ero frastornata e non riuscii a decifrare subito la situazione.
«Devi essere la famosa Annie! Non hai idea di quanto io sia felice di conoscerti!» Mi sorrise con una strana luce negli occhi, aspettando una mia reazione che tardò ad arrivare, per via del mio disorientamento.
«Annie, lui è mio padre...» disse Philip con una voce tombale, aumentando ancora di più la mia confusione.
Quell'uomo ostentava gioia, accoglienza e cordialità, in netto contrasto con le facce da funerali di Steve e Lip.
«Piacere... sì, sono Annie. Mi scusi, non sapevo che ci sarebbe stato anche lei oggi... sono desolata! Forse è meglio che io vada a cambiarmi...»
«Assolutamente no Annie, questa è anche casa tua no? Abiti qui ora, corretto? Devi stare comoda. Vieni dai, siediti qui con i miei ragazzi.» Il suo tono era gentile, ma sembrava non ammettere replica. D'altra parte pensai che un alpha molto più potente di Liam, non fosse abituato molto al libero arbitrio delle persone che gli stavano intorno.
Così lo assecondai e mi sedetti affianco a Lip, il quale mi riservò un'altra occhiata colma di dispiacere.
Il padre di Liam continuò ad armeggiare in cucina.
«Allora da quanto tempo stai con Liam? Vi siete conosciuti a scuola?»
«Sì esatto, ci siamo conosciuti scontrandoci nei corridoi di scuola.»
«Colpo di fulmine, scommetto?» Steve e Philip mi guardarono sgranando gli occhi.
«Non proprio colpo di fulmine. Io ero fidanzata all'epoca.»
«Beh immagino che il legame profondo che hai instaurato subito con mio figlio abbia stravolto la tua vita...» Non sapevo cosa rispondere. Quell'uomo, nonostante l'atteggiamento molto cordiale, mi trasmetteva una sensazione di forte disagio. I ragazzi seduti sugli sgabelli inoltre continuavano ad agitarsi. Dopotutto ero un umana e forse Liam aveva raccontato più di quanto gli era concesso. Non volevo creare problemi facendogli capire che sapevo della connessione, della caccia, dei loro sensi sviluppati, delle trasformazioni e men che meno del mio desiderio di far parte del branco.
Mentre vagliavo quei pensieri, un'onda di rabbia assassina mi inondò. Pochi secondi dopo, Liam comparve al mio fianco, ringhiando talmente tanto che tremai percependo le vibrazioni di quel suono terrificante fin dentro le ossa.
«Cosa cazzo ci fai tu qui?»
«Oh figliolo, che modi! Volevo farvi una sorpresa per il giorno del ringraziamento. È una giornata da passare in famiglia, dopotutto, no? E mi sembra che qui ci sia qualcosa per cui essere davvero molto grati!»
«Vattene!» ringhiò ancora Liam. Non capivo perché fosse così astioso nei confronti di suo padre. Tornato da Los Angeles mi era sembrato così sereno.
«Non vado da nessuna parte, ragazzino, e ti ricordo che non prendo di certo ordini da te! Ti consiglio di cambiare atteggiamento perché sono già abbastanza incazzato per tutte le palle che hai cercato di rifilarmi negli ultimi mesi.»
Il padre di Liam si tolse i guanti e li sbatté con forza sul bancone.
«Sai, me l'avevi quasi fatta. Il tuo depistaggio è stato quasi perfetto. Non faceva acqua da nessuna parte, ma ti sei fregato da solo, proprio nella questione più semplice.»
Vidi Liam stringere i pugni ed emettere un ringhiò più basso, ma sempre carico di odio.
«Non c'è una sola volta che tu sia venuto a Los Angeles e non ti sia fatto qualcuna del mio branco, o meglio, anche più di una e a volte anche contemporaneamente. I tuoi appetiti sessuali sono sempre stati sviluppati come quelli di tuo fratello Philip, anche se non ti piace ammetterlo. Ma questa volta, niente di niente. Te ne sei tornato in camera tua a dormire, come se nulla fosse, entrambe le notti.»
Rise soddisfatto.
«Un errore piuttosto grossolano, figlio mio, che mi ha fatto capire che il lupo con la connessione con una umana che stavamo cercando fossi proprio tu.»
Liam ringhiò questa volta più forte e vidi le sue unghie da lupo conficcarsi nei palmi delle mani.
Sentire la sua rabbia mi stava quasi togliendo il fiato. Facevo davvero fatica a reggerla insieme alla paura che aveva cominciato a suscitarmi suo padre, nonostante non capissi ancora niente di tutta quella situazione.
«Oh cazz...» Sentii imprecare alle mie spalle. Marcus e Lara ci raggiunsero in cucina. Anche loro avevano un'aria completamente sconvolta, non solo per la maratona di sesso in corso, ma perché erano spiacevolmente sorpresi nel vederlo.
«Grazie di averci raggiunto ragazzi. So che per voi non è un buon momento.» Disse il padre di Liam in modo formale, per poi tornare a guardare Liam.
«Devo ammettere che l'hai fatta sotto il naso anche alla sentinella che avevo mandato qui il mese scorso. Ci ha messo poco a verificare che avessi una relazione con una umana, ma quello che ci ha mandato fuori strada era il fatto che nella tua scuola girassero voci sul fatto che ti scopassi la segretaria.» Ridacchiò acido. «Quando si dice che il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Ad ogni modo, la tua preziosissima compagna qui, ha confermato la mia ipotesi. La connessione non vi ha travolti subito, questo spiega perché tu sia riuscito a ficcare il tuo uccello dentro un'altra donna proprio i primi giorni della Liasion.»
«Adesso basta!» Esplose Liam mentre io ero sempre più spaesata.
«Ti ho già detto che non prendo ordine da te! Rimango tuo padre e alpha del branco predominante di vostra provenienza! Ti rendi conto che nascondere la vostra connessione equivale praticamente a tradimento?»
«Ok, papà , allora usciamo a parlare, non qui.»
Un'altra ondata di nervosismo e frustrazione di Liam mi pervase, mentre un senso di angoscia si creava nella pancia vedendo comparire un ghigno sadico sul volto di suo padre.
«Non qui? Lei non sa niente quindi?» disse l'uomo mentre il sorriso maligno si allargò ancora di più.
«Liam, di cosa sta parlando?»
Non reagì e non mi guardò in faccia. Si limitò soltanto a continuare a fissare con una ferocia assassina il padre.
«Non ci posso credere! Non le hai raccontato chi è in realtà? Che intenzioni hai? Vuoi davvero tenertela tutta per te?»
«Liam, mi sto spaventando...» continuai sempre più confusa, con la speranza di attirare la sua attenzione.
«Non la trasformerò per darla in pasto a te o a qualsiasi altro capo branco.»
Una risata echeggiò per tutta la cucina.
«E tu pensi di potertelo permettere? Pensi che ti lasceremo porre fine alla nostra specie? Oppure il tuo piano è quello di creare un branco che domini su tutti gli altri? Compreso sul mio? Sei solo uno stupido se pensi che te lo lascerò fare!»
«Liam...» insistetti con un filo di voce incerta.
«Liam, la tua compagna esige giustamente spiegazioni. Vi lascerò il tempo di chiarirvi.» poi si voltò verso di me. «Miss Lagarde. Ho provveduto a invitare i tuoi genitori per il Natale da noi a Los Angeles e hanno già confermato la loro presenza. Vi aspetto lì per le feste.» si voltò poi verso Liam. «E questo è un ordine formale.»
«I miei genitori hanno accettato un invito a casa sua per il Natale?»
«Oh sì, certo. Ieri ho avuto una chiacchierata con loro. Dopotutto, per loro sono il padre di un adolescente che sta ospitando la loro figlia a casa sua, o meglio, per quanto ne sanno, a casa mia. È bastato raccontare a tua mamma che possiedo due case produttrici a Hollywood e a tuo padre che fossi interessato ad acquisire una sua winery nella Napa Valley, e hanno accettato subito di buon grado.»
«Ma perché lo ha fatto?»
«Voglio assicurarmi che tu trascorra un Natale felice in famiglia. Con entrambe le famiglie. Sei molto preziosa per noi, Annie, non sai quanto. Ci tengo a sviluppare un buon rapporto con te.»
Iniziò a spogliarsi mostrando un fisico marmoreo come quello dei suoi figli, finché non rimase completamente nudo e senza alcun imbarazzo prese congedo.
«Dato che l'aria è tesa, tornerò a casa oggi, vi lascio metabolizzare. Ovviamente, delle sentinelle rimarranno qui a controllarvi nelle prossime settimane. Ci vediamo a Natale ragazzi.»
Non appena finì di parlare, si trasformò ed emise un ringhio ancora più spaventoso di quello di Liam e se ne andò correndo verso il bosco, mentre altri due lupi comparvero nei pressi della casa.
Sbammmm! Bel casino!
In cucina il papà di Liam non ha solo cotto il tacchino ma anche rotto diverse uova nel paniere e la verità è venuta a galla!
Come la gestirà ora Liam?
Quando sarà comprensiva Annie riguardo tutte queste omissioni?
Passeranno davvero il Natale da Harold?
Se ti è piaciuto questo ringraziamento con sorpresa stellina il capitolo e regalami un tuo commento, di qualsiasi tipo! Te ne sarò davvero grata !
Baci
BEA
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