30. Dolce Routine 🌶️🌶️
Così Annie si trasferì da me. Inutile dire che la routine che instaurammo fu paradisiaca.
Facevamo l'amore tutte le notti e tutte le mattine prima di andare a lezione. Tornavamo a casa da scuola e l'aiutavo con lo studio. A volte eravamo solo io e lei, altre volte venivano le sue amiche, con immensa felicità di Lip e Steve.
Alcune sere cenavamo con i ragazzi, altre prendevamo i nostri spazi e la portavo fuori a cena o a casa da Clohè. Altre ancora partecipavamo alle feste organizzate dai nostri compagni di scuola o dai locali della zona. Ci tenevo che vivesse l'ultimo anno del liceo il più normalmente possibile.
Annie non mi aveva più chiesto di trasformarla. Era felice e si stava godendo ogni singolo momento e io non riuscivo a rompere quel magico equilibrio che si era creato. Sapevo che avrei dovuto prepararle dell'inevitabile, ma non trovavo il coraggio di turbare la sua felicità, il senso di appartenenza, il suo benessere e il suo appagamento che aveva raggiunto in quelle settimane.
A letto divenne sempre più selvaggia e audace, tanto che a volte pensavo che ci fosse già una lupa dentro di lei. Dopo le prime volte, i nostri accoppiamenti divennero sempre più primordiali, tanto che iniziavo a fantasticare su come sarebbe stata durante il suo primo calore.
Ma, a parte qualche fantasia segreta, continuavo a posticipare ogni argomento che riguardasse la sua trasformazione e le relative conseguenze.
Una settimana prima del Ringraziamento, mi recai per due giorni a Los Angeles da mio padre, chiedendo una riunione per fare il punto sulle mie finte ricerche e dissuaderlo dal pensare che la predestinata potesse trovarsi nella nostra zona.
Allo stesso tempo, volevo controllare che aria tirasse. Non avvistammo più nessuna sentinella, nonostante le ronde notturne che facevamo a gruppi alternati tutte le notti. Questo poteva significare due cose: una era che mio padre avesse già capito tutto, l'altra che non avesse capito un accidente.
Alla fine non registrai niente di strano a L.A., e mio padre convenne con me nel ritenere concluse le ricerche nell'area compresa tra Toronto e Montreal.
Tolta l'attenzione sulla zona, sarei stato davvero libero di vivere la mia storia con Annie seguendo i nostri tempi.
Tornai quindi da Los Angeles fiducioso di averla scampata, almeno per un po'.
Appena entrai in casa, Annie mi saltò addosso, avvinghiando le gambe intorno al mio bacino.
«Mi sei mancato così tanto, Liam!»
Di tutta risposta, le tirai i capelli indietro e le divorai le labbra, facendole diventare paonazze con la barba che non mi ero fatto da prima di partire.
«Oh mio Dio... È una tortura! Anche voi, no!»
La voce petulante di Lip irruppe in soggiorno e rovinò il nostro momento.
«Cosa diavolo vuoi, Philip? Anche noi cosa?»
Di tutta risposta, mio fratello immerse la testa in un cuscino del divano che avevamo recentemente fatto ritappezzare dopo la nostra lite.
«Si riferisce a Lara...» mi spiegò con un tono comprensivo Annie.
Tesi l'orecchio e solo allora sentii i rumori provenire dalla loro camera da letto. Non me ne ero accorto prima perché ero troppo concentrato sulla mia compagna.
«Lara è in calore? Da quando?»
«Sono chiusi là dentro da ieri notte. Sono usciti solo per svuotare il frigorifero.»
«Ora che c'è Liam, vi ripropongo l'offerta di andare a casa mia per un paio di giorni, così da rilassarvi e non avere a che fare con le coppiette.»
Lip riemerse dai cuscini, guardandomi in modo interrogatorio e parlandomi con la telepatia.
«Com'è la situazione a L.A.?»
«Credo che papà se la sia bevuta. Potete andare se volete. Io ho già cacciato tornando qui e non ho comunque intenzione di staccarmi da Annie per le prossime quarantotto di ore!»
«Grazie, fratello! Non ne posso più di avere le urla di Lara in testa.»
«Grazie, Annie! Accettiamo volentieri. Nella tua offerta sono compresi anche i pancake di Chloè?»
«Vedrò cosa posso fare...»
Steve e Lip si fiondarono fuori e saltarono a bordo del loro pick-up. In meno di trenta secondi rimasi solo con Annie, che mi stava guardando già con una seducente malizia.
«Sai, Liam, non mi piacciono per niente le omissioni. Non mi hai mai raccontato del calore di una lupa. Sembra interessante. Forse dovremmo tornare a parlare della mia trasformazione.»
«Non vedo la differenza tra quello che faremo nelle prossime ore, io e te...»
«Non sono stupida, anche se non ho un udito fino come il vostro, mi rendo conto che sia qualcosa di estremamente travolgente.»
«Con te è sempre travolgente...»
«Liam...»
«Ne possiamo parlare dopo, principessa?»
L'afferrai per la chioma di ricci e le tirai indietro la nuca, lasciandole la giugulare completamente esposta.
Feci scorrere i miei denti su tutta la lunghezza del suo collo. Annie gemette rumorosamente e le mie narici si riempirono dell'odore dei suoi umori.
Eccitazione, desiderio.
Annie bramava essere morsa e io dovetti fare appello a tutto il mio autocontrollo per non accontentarla.
Anziché affondare i denti nel suo collo profumato, presi a leccarle sotto l'orecchio mentre con una mano mi intrufolavo dentro i suoi pantaloncini di ciniglia bordeaux.
Sentendola completamente bagnata, mi sbarazzai degli hot pants e le scostai le mutandine di lato, spingendola con la schiena verso il divano. Mi abbassai la zip mentre la sovrastai. Non avevo tempo di togliere i vestiti. Avevo una dannata urgenza di penetrarla.
La ringraziai mentalmente per aver iniziato a prendere la pillola mentre ero via perché la cosa mi aveva risparmiato diversi secondi, permettendomi di affondare in lei immediatamente, senza dover andare in camera a recuperare i preservativi.
Fu tutto estremamente intenso, veloce e irruento. Le avrei dedicato qualche tenerezza più tardi. Non era il momento. Non era quello di cui avevo bisogno io e sentivo che non era quello di cui aveva bisogno lei.
Esplodemmo assieme come al solito, senza capire se quello che avevo provato era solo il mio piacere, il suo o la perfetta unione dei due.
«Un vero amplesso da liceale, caro il mio settantenne. Siamo sotto il minuto!» mi rimproverò picchiettando un unghia sul mio orologio.
«Sei proprio sicura di volermi provocare, Annie?»
Ero ancora dentro di lei, duro come il marmo. Ero già venuto, sì, perché ero stato troppe ore senza di lei. Ma non avevo nessuna intenzione di fermarmi un solo secondo.
Affondai ancora più in profondità, facendola sussultare.
«Mai stata così sicura...» disse, mordendosi ancora il labbro, quanto bastò per farmi perdere il controllo nuovamente.
Mi mossi con ferocia inarrestabile finché non la sentii esplodere una seconda volta.
Aveva il respiro affannato quando sembrò volermi dire qualcosa. Le diedi qualche secondo di tregua.
«Portami in camera, Liam. Voglio sentire la tua pelle sulla mia. Ti prego...»
Compresi che fosse giunto il momento della sensualità più dolce. La presi tra le braccia e la condussi nella mia stanza. La spogliai piano, godendomi la sua impazienza e i suoi tremori in preda all'eccitazione.
Lei fece lo stesso con me. Una volta completamente nudo, la spinsi verso il letto e iniziammo una danza infinita fatta di pezzi lenti, romantici ed altri più aggressivi.
Annie crollò verso le tre di notte. Non ero ancora sazio di lei, ma la lasciai andare. Avevamo scuola il giorno seguente e nel pomeriggio lei e le sue amiche avrebbero dovuto occuparsi dei preparativi dell'imminente festa del Ringraziamento.
Il party era previsto il giorno prima del Thanksgiving Day, dato che tutte le famiglie normali, quindi non come le nostre, si sarebbero riunite per festeggiare.
Due giorni dopo, mi ritrovai nel salone della scuola assieme ai ragazzi per dare una mano con gli allestimenti.
La sala era addobbata con colori autunnali. Sul tavolo del buffet c'erano delle zucche bianche di diverse dimensioni e dei rami di eucalipto.
Al centro, Annie ci aveva fatto installare una riproduzione di un grosso albero di nocciolo spoglio.
Mentre diverse ragazze del primo anno erano intente a ritagliare dai cartoncini svariate sagome di foglie dai colori autunnali.
I partecipanti dovevano scrivere sulla foglia qualcosa per cui erano grati, prima di appenderle.
Una volta ben fissato l'albero, mi fermai ad osservarlo. La mia principessa aveva avuto davvero una idea dolce nel creare questa iniziativa.
Fu inevitabile chiedermi se la Annie che avevo conosciuto il primo giorno di scuola, fatta di un groviglio di sentimenti negativi, avesse potuto proporre qualcosa di simile.
Non aveva molto per cui essere grata. Ora invece, mentre la fissavo attraverso quei rami spogli, potevo vedere e sentire la sua felicità e la sua serenità.
Rideva con Mellorie mentre sistemava dei rami di eucalipto intorno a due grosse zucche su un tavolo del buffet. L'argomento della conversazione riguardava qualche prestazione sessuale di mio fratello.
In quel momento, Annie alzò il volto nella mia direzione, i nostri sguardi si incrociarono e il suo sorriso si allargò ancora di più.
Per un attimo fui tentato di raggiungerla e trascinarla in qualche aula vuota, ma mi trattenni, memore del fatto che Lauren non ci perdeva mai di vista, pronta a farci passare guai in preda alla gelosia.
Il mio desiderio però raggiunse Annie come una promessa. Aveva preso a mordersi il labbro e i suoi occhi si erano fatti più scuri. Aveva sentito chiaro e tondo le mie intenzioni.
La fissai a lungo godendomi la sua bellezza resa ancora più feroce dall'eccitazione. Poi presi una foglia a cui le ragazzine del primo anno avevano già attaccato un fiocchetto. Ci scrissi sopra "Annie" e attaccai all'albero la prima foglia.
Finito di allestire, ci recammo al supermercato per comprare l'occorrente per il giorno seguente.
Anche se Annie non avrebbe visto i suoi genitori, volevo che avesse il suo pranzo del Ringraziamento. Dopotutto, ora eravamo noi la sua famiglia e lo saremmo stati per tantissimi anni.
In genere se ne occupavano Lara e Marcus di questo genere di cose, ma essendo fuori gioco per il calore, toccò a me e Annie.
Una volta sistemata tutta la spesa in cucina, non ci era rimasto molto tempo prima dell'inizio della festa.
Lara e Marcus erano ancora chiusi in camera, mentre Steve e Philip si sarebbero cambiati da Melorie assieme a Sarah.
Annie era di spalle, rivolta verso il bancone. Mi avvicinai, circondandola con le braccia, e presi a sussurrarle all'orecchio.
«Cosa scriverai sulla foglia, Annie?»
«Mah, non saprei, forse i tre orgasmi che mi hai fatto provare oggi...»
«Piccola provocatrice, non permetterò che tu scriva un numero così basso...»
Iniziai a baciarle il collo mentre le alzavo la gonna della divisa.
Feci scorrere un dito lungo il suo perizoma fino al punto in cui lo sentii completamente bagnato.
Spostai il filo del tessuto mentre mi slacciavo i pantaloni e la penetrai con un colpo solo.
Lei sussultò cercando le mie labbra e io presi a mordergliele e tirargliele mentre un secondo affondò la fece gemere.
Si piegò in avanti appoggiandosi al bancone mentre io iniziai a massaggiarle il clitoride premendo maggiormente ad ogni spinta.
Venne appoggiando la guancia al bancone e urlando come se fossimo soli in casa.
Le lasciai pochi secondi di tregua prima di iniziare a dimenarmi freneticamente dentro e fuori di lei. Nemmeno io mi preoccupai di essere molto silenzioso. Dopotutto, Lara e Marcus avevano altro a cui pensare che ai nostri rumori.
Raggiunsi l'apice anche io in pochi affondi, ma non ero soddisfatto. Volevo di più e mi concedetti ancora qualche minuto di amplesso.
Presi Annie per la vita e la posizionai sul bancone rivolta verso di me. Si lamentò del nostro breve distacco e spalancò subito le gambe. Scivolai dentro di lei nuovamente e presi a dare dei colpi decisi e intensi preoccupandomi di far sbattere bene la base della mia asta contro il suo clitoride. Annie lanciò la testa indietro e io la sorressi con una mano sul collo, penetrandola ancora più in profondità.
All'apice tornò sul mio volto e baciandoci, esplodemmo l'uno nella bocca dell'altro.
Eravamo pronti per ringraziare.
Eh Buon ringraziamento! Ovviamente il tacchino in casa Kees viene ripieno di Habanero a quanto pare!
A proposito di famiglia Kees cosa ne pensate nel papà di Liam? Si sarà mangiato la foglia?
Sembra essere andato tutto troppo liscio... non pensate?
Se vi è piaciuto e mi volete fare un regalo votate questo capitolo e commentate! Ve ne sarò immensamente grata!
Baci
BEA
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