27. Una notte nella foresta 🌶️🌶️🌶️

Fissandomi negli occhi, Liam avanzò lentamente avvicinando il suo volto al mio. Improvvisamente, mi catturò le labbra con un rapido movimento, per poi rallentare ancora il bacio, provocandomi un forte giramento di testa.

Mi sorresse posandomi una mano al centro della schiena, mentre l'altra risalì fino al collo, aprendosi dietro la nuca in modo da attirarmi ancora di più a sé.

Sentivo la sua eccitazione attraverso i vestiti e desiderai in modo irrefrenabile di sbarazzarmene. Non feci tempo a completare quel pensiero, che Liam mi fece scivolare la giacca lungo le braccia in una carezza lenta e sensuale. Delle scosse elettriche attraversarono il mio corpo, impedendomi di sentire freddo.

Eravamo ai primi di novembre e le temperature si erano abbassate di parecchio, ma tra il falò, il calore che irradiava il corpo di Liam e il mio, ormai completamente in fiamme, non avevo alcun sentore dell'aria gelida.

Liam iniziò a svestirmi più velocemente e poi si tolse la camicia, strattonandola in preda alla frenesia. Lo stesso fece con i pantaloni.

Rimasti con la sola biancheria intima addosso, fece nuovamente aderire il suo corpo al mio per poi sollevarmi di peso, prendendomi per le natiche. Io avvinghiai le braccia intorno al suo collo e lui mi condusse dentro quella soffice nuvola fatta dal piumone.

Mi sentivo avvolta in un bozzolo paradisiaco, sovrastata dal suo corpo, piacevolmente assediata dalle sue labbra e desiderosa di avere sempre più pelle a contatto con la sua.

Liam prese a baciarmi con una violenta bramosia, facendomi soffocare un gemito nella sua bocca per via di quell'assalto. Poi rallentò per qualche istante, come ad assaporare le piccole vibrazioni tra i nostri corpi. Dopo diversi miei sospiri, tornò ad invadermi la bocca con foga, poi ancora di nuovo lento.

Mi sentivo sulle montagne russe. Completamente frastornata da quei repentini cambi di dolcezza, intensità e voracità.

L'ultimo bacio lento si concluse con un doloroso distacco, anche se le sue labbra rimasero vicinissime alle mie quel tanto che gli bastava per piantare gli occhi nei miei.

«Annie, potrei non riuscire ad essere delicato questa sera. Tutta l'attesa mi ha mandato fuori di testa. Se c'è qualcosa che non ti fa stare bene, me lo devi dire, ok?»

«E se io invece non vedessi l'ora che tu perdessi il controllo e ti lasciassi andare?»

Scosse la testa in un ghigno, ma poi si fece serio e mi trafisse con uno sguardo ferino.

«Credimi, non lo vorresti.»

Si gettò nuovamente sulle mie  labbra e scatenò tutta la sua voracità senza alcuna delicatezza e senza più alcuna sosta. I suoi baci erano incalzanti e le sue carezze erano diventate delle prese decise e vigorose.

Si staccò per un istante annaspando sulla mia bocca.

«L'intimo?»

«È di Fanty...»

Prese la mia risposta come un via libera e con una mossa sola mi strappò il body in pizzo blu navy, partendo dal reggiseno fino a squarciarlo verso le mie parti intime.

L'aria che improvvisamente colpì le mie grandi labbra mi fece contorcere i miei muscoli interni, come se fossero in cerca proprio di Liam. Il quale, però, aveva programmi diversi. Spalancò lo spacco del tessuto rotto e si concentrò sul mio seno, graffiandolo con i denti e succhiando i capezzoli in modo estremamente irruento, tanto da provocarmi un piacevole ed eccitante dolore.

Trovai sollievo solo quando le sue mani presero ad intrufolarsi nel pizzo lacerato fino a scivolare dentro le mie carni.

Inarcai la schiena per chiedere di più e mi contorsi intorno alle due dita che mi avevano invaso così improvvisamente.

«Annie, sei un lago.»

«Per te, Liam, solo per te. Ti prego, mi hai fatto aspettare abbastanza. Ti voglio.»

Emise un ringhio soffocato. Si alzò leggermente per liberare tutta la sua asta dai boxer, si infilò un profilattico e strappò ciò che era rimasto del body.

«Ti prego, Liam, riempimi. Ora.»

Infilò con violenza solo la punta della sua asta, dura e liscia. Agganciò il sguardo al mio e il suo divenne torbido.

Avanzò con una lentezza disarmante mentre tremavo come una foglia, in preda a quel bruciante godimento.

Arrivò in un punto talmente profondo che non sapevo nemmeno fosse possibile raggiungere. Non contento, si spinse ancora un po' più avanti e iniziò anche lui tremare tra le mie cosce.

Mi diede un piccolo bacio casto e ansimò prima di scatenare un paradisiaco inferno.

Un inferno liquido, bollente, confuso, fatto di un susseguirsi di colpi forti, veloci e penetranti che mi stordirono di piacere. Mani che si intrecciavano alle mie e bloccavano ogni mio movimento. Baci con bocche umide e schiuse in un continuo ansimare. Lingue che correvano lungo tutto il collo e che mi facevano inarcare ancora di più, avvinghiandomi alle sue natiche con le gambe, nel tentativo di spingerlo sempre più dentro di me.

Arrivai velocemente all'apice e Liam se ne accorse subito, come si era accorto di ogni altra mia sensazione. Portò il suo sguardo nel mio per bearsi di ogni sfaccettatura sul mio volto. Non gli bastava sentire ciò che sentivo io; voleva anche vederlo sul mio viso.

Fu così che gli concessi il mio orgasmo in modo plateale. Le mie urla echeggiarono nella foresta e impiegai diverso tempo per riprendere a respirare regolarmente.

Strizzai gli occhi come in cerca di un briciolo di lucidità. Quando li riaprii, trovai il volto di Liam sconvolto.

«Non... Io non... Non avevo mai provato niente del genere. Il mio piacere che si unisce al tuo. Lo percepisco così intensamente», dissi annaspando.

«Anche per me, Annie. Mi hai stordito. E non parlo delle tue urla, ma del tuo orgasmo che ho sentito come se fosse mio.»

Mi guardò per un lungo istante e poi mi baciò lentamente e con una dolcezza disorientante. Seguendo il ritmo dei baci, prese a ondeggiare dentro di me e io ripresi a tremare sotto il suo di lui.

«Liam, non ci credo..Sto venendo di nuovo...»

«Lo sento, Annie, lo sento.» E così dicendo, si spinse ancora più in profondità, cambiò angolazione e premette con forza trovando il mio punto più sensibile.

Andai in frantumi nuovamente, ma senza urlare quella volta. Ansimai solo rumorosamente, come a tenere gelosamente il piacere solo per noi.

«È stupendo, Annie. Riesco a inseguire il tuo piacere, a rincorrerlo, sentendo tutto.»

«Io non vedo l'ora di sentire il tuo.»

Percependo la debolezza che mi aveva pervaso, si staccò da me per togliersi del tutto i boxer calati sulle cosce e mi tolse ciò che era rimasto del body.

Si sdraiò alle mie spalle, mi sollevò una coscia per accavallarla alla sua e mi penetrò nuovamente, mentre eravamo entrambi sdraiati su un fianco. La mia testa cadde in avanti soffocando un gemito in un cuscino, mentre Liam aumentava piano la velocità e io stavo nuovamente perdendo la ragione.

Il suo bacino sbatteva rumorosamente sulle mie natiche, aumentando la forza dei suoi colpi fino a stordirmi.

«Liam...»

«Lo so...»

Iniziò a premere forte nel punto sopra le mie pieghe con una mano, massaggiandolo intensamente, fino a quando non iniziai a contorcermi intorno alla sua durezza.

Quando Liam mi diede dei leggerissimi schiaffetti sul clitoride, il mio orgasmo si innalzò verso una vetta impensabile e irradiò un piacere insopportabile in tutto il corpo, fino alla punta dei piedi.

Senza darmi il tempo di recuperare, mi prese per i fianchi e mi fece sedere sulle sue cosce, dandogli la schiena. Mi aprì leggermente le natiche e tornò dentro di me, mentre con una mano attirò il mio volto di lato per baciarmi e sentirmi gemere sul suo volto.

Si mosse lentamente, ma con stoccate decise che mi fecero sussultare ad ogni colpo. Mi posò nuovamente la mano sul clitoride, ormai gonfio, e mi riportò all'apice. Io, però, non volevo venire ancora. Ero pervasa dalla curiosità di sentirlo lasciarsi andare.

Percepivo chiaramente il suo piacere, ma era un godimento sempre trattenuto, in quanto era troppo concentrato a stimolare il mio.

Volevo che Liam perdesse il controllo, lasciando maggiore spazio al suo.

Mi gettai in avanti appoggiandomi sulle mani, e lui seguì il mio movimento, rimanendo dentro di me.

Sapevo di essere sulla strada giusta. Avevo percepito un'impennata della sua eccitazione, ma allo stesso tempo avevo sentito il suo respiro arrestarsi dietro di me, il solito segno che si stava trattenendo.

Non si mosse per alcuni istanti, così mossi io il bacino in un invito.

Entrò ed uscì completamente da me, piano e ripetutamente. Ansimava violentemente, emettendo dei suoni gutturali che lasciavano intendere uno sforzo disumano. Sentivo le gocce di sudore cadere sulla mia schiena, segno che si stava ancora trattenendo.

«Liam, lasciati andare. Ora, scopami e basta.»

Si fermò. Trattenne il respiro per un lungo istante e poi prese a colpirmi con ferocia, quasi ringhiando, aumentando sempre più l'intensità e la velocità.

Urlai ad ogni colpo e presi a muovermi anche io per andargli incontro ad ogni affondo, mentre lui emetteva dei suoni gutturali tremendamente sensuali che contribuivano a quel turbine di sensazioni travolgenti.

Improvvisamente si bloccò, emettendo un ringhio frustrato e iniziò ad ansimare sul mio collo, mentre mi stavo ancora dimenando.

«Annie, fermati... per favore... È troppo pericoloso.»

Percepii il suo terrore e mi voltai verso di lui, preoccupata. Aveva l'aria sconvolta e mi stava osservando come se fossi qualche divinità.

«Vieni qui» mi disse, facendomi voltare e sedere in grembo. «Guardarti negli occhi mi aiuterà a non commettere pazzie.»

Aprì le mani sulla mia schiena e lasciò che dettassi io il ritmo, assicurandosi solo di correggere l'angolazione e la profondità ad ogni mio movimento.

L'ennesimo orgasmo era vicino, ma quella volta lo sentii arrivare ancora più potente, perché non proveniva solo dal mio corpo.

Sentii i muscoli di Liam irrigidirsi sotto le mie mani e le mie cosce, proprio nel momento in cui raggiunsi la vetta. Esplodemmo in mille pezzi all'unisono. Tutti i nostri frantumi si mischiarono senza capire più a chi appartenessero. Non eravamo venuti assieme. Avevamo raggiunto un unico orgasmo. Il nostro, senza distinzione. Senza appartenenza. Senza confini.

Appoggiai la fronte sulla sua, senza riuscire a dire nulla, completamente sconvolti da quanto era accaduto.

Liam mi avvolse meglio nel piumone, percependo la mia sensazione di fresco, e iniziammo a sorridere, ancora immersi nel completo appagamento.

Mentre stavo avvicinando le mie labbra alle sue, scostò la testa con uno scatto. Il suo corpo si irrigidì come se fosse entrato improvvisamente in allerta e fece vagare il suo sguardo tra gli alberi. Quel cambiamento così repentino di atmosfera e atteggiamento, mi provocò un giramento di testa, ma poi una scarica di adrenalina mi attraversò quando Liam si alzò con un balzo.

«Annie, spegni le candele. Lara ti porterà a casa.»

«Lara? Ma cosa...?»

«Fa' come ti dico, c'è qualcuno nella foresta.»

Ve l'ho fatta credere che andava tutto alla grande? E invece no! Mi spiace!

I pop corn gli avete finiti?

Cosa ne pensate? Una esplosione degna dell'attesa snervante?

Liam sembra essere un tenero e premuroso amante nel quotidiano ma un bella bestiola tra le lenzuola, o meglio dire piumone.

Fatto sta che, per un motivo o per l'altro, l'ha mollata lì un altra volta! Poraccia!

Chi o cosa pensate che si stesse aggirando nella foresta intorno a loro?

Se vi è piaciuto questo capitolo hot lasciate una stellina e fatemi sapere cosa ne pensate!

Baci

BEA

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