19. Senza parole
«Signorina Lagarde, se la sente di raccontare a me e alla dottoressa Lachess qual'è la situazione con Drake Sullivan? Mi sembra di aver capito che non è la prima volta oggi? Non è così?»
«Non saprei, non c'è mai stata una forma di vera e propria violenza fisica prima di oggi, ma...»
«Siamo qui per capirlo assieme, Annie. Le violenze hanno molte sfaccettature», intervenne la dottoressa Lachess.
«Concordo, e se potessi capire meglio la situazione, in qualità di preside saprei come gestire meglio i problemi del Signor Sullivan. Lui sostiene di essere stato provocato da lei e dal Signor Kees. Ma ho alcune testimonianze di altre ragazze della scuola che hanno lamentato un comportamento poco... consono da parte sua. Mi aiuterebbe a capire meglio?»
Liam aveva ragione. Non era più una questione solo mia. Se Drake si era comportato così con altre ragazze, era giusto che svuotassi il sacco.
Così raccontai di come si era comportato con me negli ultimi nove mesi in cui eravamo stati assieme, compresa l'umiliante situazione della scommessa e del tentativo di darmi in pasto al suo amichetto creditore. Gli spiegai quello che era successo nelle docce durante educazione fisica.
Mi resi conto solo in quel momento, vedendo le facce preoccupate di quelle donne, che se Liam non fosse intervenuto, le cose sarebbero finite davvero male.
Per tutto il tempo avevo finto che mi piacesse quello che mi faceva Drake, quando in realtà fingevo per paura di indisporlo o farlo arrabbiare, o all'inizio, più semplicemente perché avevo bisogno di sentirmi desiderata.
Ma non c'era mai stata da parte sua una reale attenzione a cosa mi piacesse davvero. Non si era mai fermato ad ascoltare il mio corpo e io non glielo avevo mai chiesto, ovviamente.
Era più semplice fingere. Tuttavia dopo lo scontro con Liam il primo giorno di scuola, avevo sempre fatto più fatica a fingere. Se prima tolleravo che Drake mi toccasse, mi baciasse o facesse sesso con me, facendo finta che la cosa mi piacesse, da quel momento in poi avevo provato una sensazione nauseante ad ogni singolo bacio, ribrezzo quando mi toccava e disgusto alla sola idea di sentirlo ancora dentro di me.
Mi resi conto stavo cercando di evitare i rapporti completi con lui proprio dallo stabilirsi della connessione. Per lo meno c'ero riuscita grazie all'intervento di Liam negli spogliatoi, oltre a quel provvidenziale allarme della sua auto.
Sapevo che non c'era niente di concreto per cui potesse essere incriminato, a parte l'aggressione aperta di oggi. Ma se la preside poteva arginare il suo comportamento nei confronti di altre ragazze, era giusto che ne parlassi. E forse alla luce di tutto, aprirmi con loro mi fece stare meglio. Nel farlo mi ero sentita meno sbagliata.
Razionalmente sapevo che non era colpa mia per come erano andate le cose. Ma mi bastava poco per avere un effetto trigger riguardo a come i miei genitori mi avevano fatta vivere la mia infanzia.
Parlare quindi con due persone adulte, che potevano comprendere e accogliere come mi ero sentita con Drake, mi aveva decisamente aiutato.
Mi sentivo alleggerita, ma anche completamente stravolta e anche un po' affamata.
La preside mi esonerò dalle lezioni per quel giorno e così, anziché andare a mensa, mi diressi verso il parcheggio dove trovai Liam appoggiato al cofano della mia auto. Bellissimo come sempre. Era a braccia conserte, con gli occhiali da sole, la giacca della scuola stretta in una mano, la camicia bianca fuori dai jeans e con le maniche arrotolate.
Era così diverso da qualsiasi altro ragazzo di scuola. Il suo volto era giovane come quello degli altri nostri compagni, ma la sua struttura muscolare, il suo sguardo, il modo in cui si muoveva, ragionava o parlava dimostrava un'età molto più matura.
Mi stava sorridendo in modo rassicurante. Non appena mi avvicinai, si tirò in piedi e si tolse gli occhiali, facendo per abbracciarmi. Sprofondai il volto nei suoi pettorali. Mi avvolse tra le braccia in un bozzolo fatto di calore e di pace. Inspirai a fondo il suo profumo e mi sentii più rilassata in pochi istanti.
«Liam.. io ho.. »
«Hai raccontato tutto alla preside e alla dottoressa... lo so.»
Alzai la testa di scatto verso la sua con aria interrogativa. Lui ciondolò la testa da una parte all'altra.
«Beh, è giunto il momento che ti spieghi tante cose, Annie, e vorrei essere il più sincero possibile. Una delle tante cose che devi sapere è che ho una vista e un udito molto sviluppati. Qui dal parcheggio riuscivo a sentire le vostre voci dentro lo studio, oltre che le tue emozioni. Mi dispiace, se sono stato indiscreto, ma ti sentivo così in subbuglio che non sono riuscito ad evitare di ascoltarvi».
«Quindi tu senti quello che succede nella mia testa e nel mio cuore, e come se non bastasse riesci a origliare qualsiasi mia conversazione?»
«Sì, ci sarebbe anche il discorso dell'olfatto in realtà. È come uno scanner...»
«Non ti hanno mai segnalato al garante della privacy?»
«Diciamo che stiamo molto attenti a non farci beccare.»
«Come oggi? Nello sgabuzzino.»
«Touché. A mia discolpa, dire che avevo i sensi completamente annebbiati dal piacere è riduttivo, ma mi assumo tutte le colpe. Se non ti avessi chiesto di andartene questa mattina, se non ti avessi evitato, se non avessi ceduto all'attrazione e non ti avessi trascinato nella stanza della cancelleria, forse la giornata sarebbe iniziata in modo diverso.»
«Ti dimentichi che se non ti fossi scopato la segretaria magari, non ci avrebbe segnalato alla preside...»
«Mi dispiace, Annie...»
Come un'ondata, sentii le sue sensazioni.
Mortificazione. Imbarazzo. Senso di colpa. Disgusto.
Disgusto? Non gli era piaciuto farsi Mrs. Miller. Forse anche per lui le cose erano cambiate dopo la connessione.
«Perché te la sei fatta nel suo bagno?»
«Cambierebbe qualcosa se lo dicessi?»
«Probabilmente no, ma visto tutte le lesioni della privacy che probabilmente ho subito, potresti soddisfare qualche mia curiosità.»
«Va bene. Ho rubato il tuo programma e le ho chiesto di ricambiare i miei corsi in modo che coincidessero con i tuoi. Non volevo lasciarti sola con Drake. Lei mi ha chiesto in cambio di...»
Imbarazzo. Rammarico.
«Annie, mi dispiace... tu stavi ancora con Drake e ci eravamo appena conosciuti... ho pensato al modo più veloce per controllare che quel porco schifoso non ti facesse del male.»
«Sì, capisco... più o meno... è successo solo quella volta?»
Mi prese il volto tra le mani.
«Certo che sì. E non succederà mai più. Né con lei, né con nessun'altra. Non riuscirei mai. Ci sei solo tu, Annie. Ti prometto che non ti farò mai più provare quella gelosia che stai provando ora.»
Lo spinsi via.
«Che dici? Non sono gelosa.»
Mi sorrise divertito mordendosi le labbra.
«Ti sbagli... devi aver interpretato male le mie sensazioni.»
Feci scattare la serratura della macchina e Liam mi aprì la portiera del passeggero.
«Andiamo, ho promesso alla Preside che ti avrei scortato a casa.»
«Scortato. Non vuol dire che tu debba guidare la mia auto.»
Non volevo ricadere nelle stesse dinamiche che si erano instaurate con Drake.
Feci quindi il giro dell'auto e mi diressi al posto di guida, lasciandolo con la portiera in mano. Rise divertito e salì a bordo.
«Sei sicura? Non sei troppo stanca e sconvolta?»
Giusto. Lui sapeva sempre come mi sentivo. Dovevo ancora farci l'abitudine.
«No, ce la faccio. Mi rilasserà guidare e starò meglio una volta messo qualcosa in pancia. Ho una fame da... ».
Rise sempre più divertito.
«Potrebbe essere colpa mia se ti senti così affamata. Sai, io ho davvero una fame da....»
Gli diedi un colpetto sulla spalla stupendomi di quanto fosse dura.
«Va bene, Annie. Guidi tu, ma volevo portarti a pranzo al ristorante thailandese.»
«Come fai a sapere che adoro il thailandese?»
Misi in moto mentre Liam ridacchiava.
«Potrei aver origliato anche questo...»
«Oddio.. quante cose hai origliato?»
«Beh.. vedi quando ti sentivo in pericolo...»
«Sei stato tu a far scattare l'allarme dell'auto di Drake, non è così?»
«Sì, e sono grato abbia funzionato, perché ero pronto ad intervenire e sono certo sarebbe finita molto male.»
«Mi hai seguito anche quella sera che ho risposto al tuo messaggio...?»
«No, Annie, quella sera c'era la luna piena e ho dovuto chiedere a Marcus di rinchiudermi. Vedi, siamo molto più istintivi e perseguiamo i nostri bisogni e desideri in modo molto più vorace durante il plenilunio. Passiamo la notte a cacciare e correre nella foresta. Lo facciamo anche le altre sere, a dire la verità. Ma durante la luna piena, se non diamo sfogo ai nostri istinti, diventiamo estremamente deboli. Quella notte avevo paura che mi sarei allontanato dal branco per venire da te e non sapevo se sarei riuscito a controllarmi.»
«Non capisco, Liam, se anche io ti desidero, perché dovresti controllarti?»
Lo vidi stringere i pugni.
Eccitazione. Frustrazione. Vergogna. Preoccupazione.
«Vedi, Annie, quando due lupi fanno sesso, può capitare che si mordano a vicenda. È un atto molto erotico. Più l'amplesso è coinvolgente, più è facile che capitino morsi prossimo all'apice del piacere. Hai sentito quello che succede se solo ci baciamo. È qualcosa di unico e che ci assorbe completamente. È troppo probabile che perda il controllo venendo a letto con te.»
«Non lo farai.»
«Come fai ad esserne così sicura?»
«Perché lo sento.»
Mi guardò con aria interrogativa. Percepiva le mie sensazioni, ma non i miei pensieri.
«Sai, credo che ora io sappia riconoscere un partner capace di perdere il controllo e farmi del male...»
Rabbia. Senso di protezione. Dispiacere.
Liam mi prese una mano dal volante e me la strinse forte.
Ci guardammo e fu la prima volta che le parole tra di noi furono superflue.
Cari Pelosoni,
Qui si inizia a giocare a carte che scoperte... per lo meno alcune... altre ho la netta sensazione che rimarranno a faccia in giù ancora per molto.
Secondo voi cambierà il rapporto tra Annie e Liam alla luce di un po' più di trasparenza?
Drake sarà finalmente fuori gioco?
Vi ricordo anche che questa storia non è completamente auconclusiva, ma che è prevista una seconda parte. La quale verrà pubblicata solo dopo il superamento di 25 mila visualizzazioni, 2 mila stelline e 1 mila commenti.
Se volete quindi che Liam e Annie vi tengano compagnia a lungo, mi raccomando ricordatevi di stellinare e commentare!
Baci
Bea
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