11. Biblioteca

Nonostante l'inizio misterioso, la giornata a scuola trascorse abbastanza tranquilla. Drake e il suo amico non si videro, probabilmente impauriti da qualche possibile denuncia.

Annie sembrava serena nonostante la notte precedente e si sedette in mensa con noi assieme alle sue amiche, per poi dileguarsi al corso di pianoforte, subito dopo pranzo.

Essendo una giornata fredda e piovosa, io e i ragazzi ci spostammo in caffetteria avendo ancora un ora libera. Marcus non si era visto per il pranzo e buona parte della mattinata. Nemmeno Lara sapeva dove fosse. Provai quindi a contattarlo telepaticamente per chiedergli se fosse tutto ok.

Sì, tutto ok. Vi raggiungo tra poco in caffetteria. Prendimi qualcosa da mangiare per favore. Dobbiamo parlare.

Ordinai due club sandwich per Marcus e latte macchiato per tutti.

Mentre mi stavo pregustando un po' di quella bevanda bollente, vidi cadere dall'alto tre libri. Dal tonfo che provocarono, un po' di latte fuoriuscì dal bicchiere in cartone, provocandomi non poco nervoso.

«Forse ho una pista!»

Marcus si sedette completamente su di giri, aprendo tre grossi volumi dall'aria molto antica e disseminati di post-it.

«Ho trovato alcune similitudini tra diverse leggende della letteratura francese riguardanti i licantropi.»

«È per questo che hai saltato anche educazione fisica?» gli chiesi iniziando a sfogliare uno dei tre tomi.

«Sì, ho detto che mi ero strappato un muscolo a scaricare gli amplificatori e sono andato in biblioteca a cercare questi. Mi ricordavo qualche leggenda simile che mi raccontava mia mamma da bambino, ma non volevo allarmarti. Così ho preferito prima fare qualche verifica.»

«Mi devo preoccupare, Marcus?»

Sospirò e mi guardò con compassione.
Cazzo!

«Non è niente di certo, ma c'è questa leggenda narra della discendenza del grande lupo originario. Pare che ogni duemila anni circa, proprio quando la nostra specie si trova in procinto di estinguersi, si attiva una predestinazione nel sangue di una discendente umana del primo lupo. L'umana riceverà, in giovane età, il dono della connessione con un alfa della nostra specie. Questa connessione speciale permetterà al lupo, in via del tutto eccezionale, di trasformare la propria compagna, mordendola. Una volta trasformata, la lupa e la sua discendenza saranno in grado di trasformare nuovi lupi, aumentando così la popolazione. Non mi è chiaro però se ogni lupo da lei creato, avrà o meno lo stesso dono, portando così l'incremento a livello esponenziale.»

Feci cadere la testa tra le mani.

Tutto ad un tratto prendere a pugni l'ex fidanzato di Annie, o qualche suo amichetto, sembrò un passatempo quasi piacevole, rispetto alla merda colossale che ci sarebbe scoppiata addosso, se solo ci fosse stato anche un briciolo di verità dietro quella leggenda.

Rimanemmo in silenzio per qualche istante. Poi Steve intervenne.

«Ha senso. Vi ricordate quando da piccoli i nostri genitori ci raccontavano che i nostri antenati potevano trasformare un umano in lupo semplicemente mordendolo. È la natura che tende a riequilibrarsi.» Steve cercava di far sembrare tutto quel casino qualcosa di facile e giusto.

«Ehi, fermi tutti! Ma questo vuol dire che quando morderai Annie, lei potrà trasformare Mallorie in un lupo. Chissà, magari si formerebbe una connessione tra noi due!»

Mio fratello riuscì come al solito a farmi perdere il controllo.

«Razza di imbecille! È possibile che riesci sempre solo a pensare con il tuo pisello? Non capisci che se Annie finisse nelle mani di un branco sbagliato sarebbe un disastro. Cristo! Vorrebbero tutti un figlio da lei! Hai presente cosa voglia dire?»

Iniziai ad agitarmi. Mi alzai e andai avanti e indietro per la caffetteria.

«Non possiamo essere certi che sia davvero lei però. Giusto?» Provai ad arrampicarmi a false speranze.

«Beh un modo c'è. La governante sembra sapere molte cose. Ho chiesto in giro. Lavora per la sua famiglia da sempre. Dobbiamo farci quattro chiacchiere.»

«D'accordo, ma non oggi. Non voglio turbare Annie ulteriormente piombando a casa sua e facendo il quarto grado alla sua governante. Andremo a casa sua domani mattina prima che si svegli, con la scusa di passarla a prendere.»

«Ehhhmm... già anche perché oggi pomeriggio potrei aver inavvertitamente invitato Mallorie, Sarah e Annie a casa nostra, per un gruppo di studio su Shekspire.»

«Ma se non c'è nemmeno Shekspire nel programma del tuo anno?»

«Sì ma le ragazze avevano bisogno di una mano... e io l'ho studiata già cinque volte...» Tentennò Lip. «Oh andiamo, Liam! Non dirmi che ora non ti fa piacere avere Annie in giro per casa.»

E anche oggi ci si masturba domani!

Sbuffai... Mio fratello era davvero incorreggibile.

L'idea di passare il pomeriggio alla villa con Annie si rivelò effettivamente paradisiaca.

Ma soprattutto lo fu sentirla ridere e scherzare completamente a suo agio con il mio branco e le sue amiche.

Era la prima volta che non sentivo le sue angosce e le sue ansie fare capolino nella mia pancia.

Eravamo tutti intorno al camino acceso. Le ragazze erano sdraiate a terra con i libri aperti sul tappeto. Lip e Steve erano accucciati affianco a loro, intenti ad aiutarle, mentre Lara era sdraiata sopra Marcus sulla Chaise Longue.

Io mi godevo quella scena dalla grande poltrona posta nell'angolo della stanza, mentre sorseggiavo una birra e mi massaggiavo la barba che non avevo ancora rasato.

Annie mi guardava ogni tanto sorridendomi. Ero felice e rilassato all'idea che quella potesse essere la normalità, o semplicemente un piccolo inizio. Evitai di pensare alla storia della leggenda. Era ancora tutto da verificare e non avevo minimamente voglia di fasciarmi la testa prima del previsto.

Avevo allontanato Drake da Annie, lei era qui in casa nostra ed era serena. Ero convinto che quello che sarebbe successo tra noi sarebbe stato tutto in discesa. Avrei scodinzolato ancora per un paio di notti per tranquillizzarla e poi forse saremmo passati ad una fase successiva. Ero fiducioso anche del fatto che una volta dato libero sfogo alla nostra connessione, il legame sarebbe stato talmente intenso da permetterle di capire meglio la nostra natura.

Verso sera, Lip riaccompagnò Mallorie e Sarah, lasciandomi portare Annie a casa da solo. Accostai davanti al portone notando che Clohè era affacciata alla finestra.

«Non le piacete proprio.» Scherzò Annie.

Di tutta risposta la salutai concitatamente con un ampio cenno della mano e un sorriso ostentato. La donna si dileguò sbuffando all'interno della casa senza ovviamente ricambiare.

«Liam, non ti ho ancora ringraziato per ieri. Anzi credo di doverti delle scuse. Sono stata anche scontrosa, mi dispiace.»

«Ssssh...» le appoggiai l'indice sulle labbra sottovalutando il fatto che così facendo, avessi provocato un piccolo incendio nelle nostre viscere.

Fortunatamente Annie era determinata a proseguire il discorso.

«No, Liam, devo chiederti scusa anche per ieri mattina. Penserai che sia una pazza completa. Ma vedi quando sono con lui è come se non usassi più la normale logica, ma iniziassi a ragionare con la sua testa. E lui riesce a ribaltare ogni ragionamento, ogni conseguenza causa-effetto.»

«Annie lo so, non serve che tu mi spieghi altro. La vostra era una relazione tossica. Per me l'importante è che tu ora stia bene e che stia lontano da lui.»

Mi rispose annuendo e regalandomi un sorriso dolcissimo.

Senso di accettazione. Gratitudine. Benessere. Ancora Eccitazione. Pericolosa Eccitazione.

Non mi ero reso conto di stare strofinando il pollice sulle sue labbra. Le nostre bocche si avvicinarono con movimenti quasi impercettibili, mentre la tensione e l'elettricità aumentavano sempre di più nelle nostre viscere. Feci scorrere il dito verso l'angolo della sua bocca, trovandomi il suo viso tra le mani. Quando le mie labbra toccarono le sue, la sensazione di beatitudine mi pervase in ogni singola cellula, e così fece anche la lussuria. In un batter d'occhio il cavallo dei pantaloni mi tirò fino a farmi un male cane, mentre sentivo i palmi delle mani iniziare ad essere incandescenti. Mi stavano chiedendo sempre più Annie, come se la sua pelle fosse l'acqua fresca che potesse lenire il loro bruciore.

Ad un tratto il suo profumo si fece improvvisamente più intenso. Dovetti fare appello a tutte le mie forze per non schiudere le labbra e divorarle la bocca. Sapevo che se l'avessi fatto non ci sarebbe stata governante alla finestra che mi avrebbe fermato dal prenderla e possederla lì in macchina. Con la stessa lentezza con cui mi ero avvicinato, staccai le mie labbra dalle sue, consapevole che quello fosse un momento estremamente delicato. Dovevo stare molto attento a non farle vivere quello come un rifiuto.

«Annie, lo senti anche tu cosa succede ogni volta che ti tocco? È qualcosa di unico, potente e stravolgente. Se ora continuassi a baciarti ci travolgerebbe come un fiume in piena, senza permetterci di ragionare. E io non voglio che ti succeda di nuovo. Voglio che tu sia consapevole di quello che c'è tra noi. A costo di andarci piano.»

Socchiuse gli occhi e schiuse le labbra gettandosi indietro sul sedile, e io fui tentato di fare l'opposto di tutto quello che avevo appena detto.

«Non avevo mai provato una sensazione simile con un bacio alla francese.»

So bene cosa intendi, Annie. Ogni tua sensazione è la mia.

Mi pregustai il giorno in cui le avrei spiegato come funzionava la connessione o, meglio ancora, glie l'avrei mostrato sotto le lenzuola. Ma per il momento mi limitai a rinforzare la sua ammissione.

«Nemmeno io...» confessai sospirando.

Scese dalla macchina sempre sorridendomi e si diresse verso casa. Mi salutò ancora sulla porta e io attesi che la chiudesse dietro di sé. Parcheggiai la macchina prima del viale della sua casa. Mi spogliai, lasciai i vestiti appesi ad un albero vicino alla macchina e andai a caccia in solitaria. Gli ammonimenti a colazione di Clohè e la leggenda che aveva trovato Marcus mi avevano scosso più di quanto ammettessi. Quella strega dai capelli bianchi aveva ragione. La fame e l'aggressività aumentavano con l'avvicinarsi della luna piena. Nonostante fosse stata una buona giornata, mi premurai quindi di mangiare a sazietà un po' di selvaggina e corsi una settantina di chilometri prima di tornare da Annie. Una volta lì, mi accorsi che aveva lasciato la finestra aperta. Così mi intrufolai in camera sua e l'aspettai accucciato a letto.

Quando mi vide tornando dal bagno, il suo sguardo si illuminò e fece un balzo sul letto tutta contenta.

«Sei tornato!» esclamò abbracciandomi. «Verrai da me tutte le notti?»

Per sempre, Annie, per sempre.


Eccoci qui, Marcus ha sganciato una bella bomba, che dite?

Questo rilassante pomeriggio a casa del branco sarà davvero la calma prima della tempesta?

A propositi di tempesta... quanto durarà l'autocontrollo di Liam nei confronti di Annie?

Chi ha già letto qualche mia storia se che in genere succedono dei pasticci già nei primi capitolo. questa volta mi sono sforzata giuro, tra una doccia fredda di Liam e delle gran sedute di Pet Therapy....

Se vi è piaciuto ricordatevi di stellinare e di commentare! Ogni vostro pensiero, commento, parere, consiglio, che sia bello o brutto, è una davvero super apprezzato dalla sottoscritta!

Un bacio.

Bea

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top