Capitolo 20

Per un attimo tutto si fa silenzioso. Sparisce ogni rumore, compreso quello dell'ultimo sparo della pistola di Marcus. Negli occhi di Nia ora c'è solo il viso sconvolto di John che la guarda ed entrambi scivolano sulle scale, Nia si accascia sulla schiena e John si inginocchia accanto a lei, poi, così come se ne sono andati, tutti i sensi di Nia ritornano di colpo e la prima cosa che sente è il dolore, acuto e penetrante, che non la lascia respirare. Grida e le lacrime le riempiono gli occhi, ma riesce a distinguere John che abbassa lo sguardo verso il suo stomaco.

"Nia? Nia, mi senti? Ti hanno sparato." sente la voce di Marcus che le parla e cerca di concentrarsi su quel suono, lui è accanto a lei, dal lato opposto rispetto a John. Tra singhiozzi e gemiti di dolore Nia solleva la testa dal gradino e guarda a sua volta verso la fonte del suo dolore: un foro di proiettile si trova esattamente al centro del suo stomaco e la ferita sanguina copiosamente.

"Mi fa... malissimo." riesce ad articolare, tornando con lo sguardo su John. Ha il respiro corto e ogni boccata di ossigeno le brucia i polmoni, si sente quasi soffocare.

"Ti hanno sparato due volte, un proiettile è ancora dentro." risponde Marcus, e nello stesso istante John ritrova la parola.

"Vai a chiamare Winston e il dottore, adesso!" grida a Marcus, che si alza subito ed entra nell'hotel. "Nia, è tutto okay, ti portiamo dentro subito." continua, parlandole più dolcemente. Lei nega con la testa.

"No John, non c'è abbastanza tempo." solleva di nuovo la testa e vede il suo sangue allagare il gradino delle scale lentamente e inzuppare la benda di fortuna sul ventre. "Mi fa male il petto... credo che l'altro proiettile mi abbia danneggiato un polmone... se non mi ucciderà l'emorragia, morirò soffocata dal mio stesso sangue..." Nia fa sempre più fatica a parlare e respirare e John non sa cosa fare se non tenerle la mano e cercare di starle il più vicino possibile, il suo volto si rabbuia e Nia lo vede irrigidire la mascella. "Mi dispiace... mi dispiace di aver fatto di testa mia... avrei dovuto ascoltarti e restare con te..." l'ultima frase le esce in un sussurro, è costretta ad appoggiare di nuovo la testa sul marmo.

"Nia, che cosa è successo?" la voce di Winston arriva alle sue orecchie prima che lui entri nel suo campo visivo, si china su di lei e le prende l'altra mano, il suo sguardo viene catturato dalla pozza di sangue dietro la sua schiena.

"Le hanno appena sparato." risponde John, coprendo l'imprecazione di Winston, la voce fredda ma incrinata dal nodo che ha in gola.

"Lui... lui è morto?" chiede Nia.

"Sì, Marcus lo ha ucciso appena dopo che sei scappata." risponde John, lo sguardo che vaga nel vuoto tra di loro e gli occhi spenti e lucidi. Nia lascia andare la mano di Winston e la posa sul viso di John, sporcandolo di sangue.

"John, guardami." lui mette a fuoco il viso di Nia. "È colpa mia, ho scelto io di fare le cose a modo mio... non lasciare che questo ti distrugga." continua, cercando di essere seria. "Me lo hai promesso." respira più in fretta, l'aria non le basta mai.

"Tu avevi promesso che non saresti morta." risponde lui, sedendosi e spostando Nia addosso a sé, le tiene il braccio sinistro dietro le spalle, cerca di muoverla il meno possibile ma lei non può fare a meno di gemere di dolore, si aggrappa con forza al colletto della giacca di John e appoggia la testa sul suo petto. Restano in silenzio per qualche minuto, appesi al filo delle loro vite che stanno per separarsi.

"Ho freddo..." mormora lei, ascoltando il cuore di John che batte contro il suo orecchio. Dalla sua posizione non vede John cercare lo sguardo di Winston e non vede lui fare un lungo respiro silenzioso. La vista di Nia comincia ad appannarsi e volge il viso a John, che torna a guardarla subito.

"Sono qui con te, ti amo." risponde, con lo stesso tono di voce, avvicinandosi al suo viso. Nia solleva il mento e le loro labbra si incontrano per un breve attimo, si sfiorano a malapena, un violento tremito li separa e il dolore nello stomaco e nella schiena diminuisce, vorrebbe tossire, per liberarsi di qualcosa che sente in fondo alla gola, ma non ci riesce, non ha più energie.

"Voglio dormire..." sussurra, senza distogliere lo sguardo dal viso di John. Lui le accarezza delicatamente il viso, cercando di memorizzare ogni dettaglio delle sue iridi verdi illuminate dal sole.

"Dormi Nia, al tuo risveglio ci sarò." risponde John, lasciando andare una lacrima.

Gli occhi di Nia diventano vitrei in un attimo. Dalle sue labbra schiuse scende un rivolo di sangue, che macchia la camicia bianca di John, i suoi muscoli si rilassano tutti insieme, la vita la abbandona.

Marcus e il dottore del Continental escono nello stesso istante dal portone e Winston si alza in piedi per tenerli lontani con un braccio teso gentilmente verso di loro.

John sente il cuore strapparsi mentre le abbassa delicatamente le palpebre, sposta lo sguardo verso la strada, dove il corpo dell'uomo che ha sparato a Nia giace dall'altra parte dell'incrocio, la pistola della mora ancora stretta in mano e il proiettile di Marcus in testa. Chiude gli occhi e un'altra lacrima gli sfugge, cadendo sulla felpa di Nia. Vorrebbe urlare, con tutte le forze che ha, ma non ci riesce. Si limita a stringere un po' di più la mora a sé, rimandando ancora il momento in cui gliela porteranno via.

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