Capitolo 9

Dissi a mia madre che sarei andata in biblioteca dopo la scuola, il che non era del tutto falso. Prima però sarei andata sulla Mustang argentata di Jaden Brown.

“Amelia!” Lola salutò allegramente e mi strinse in un enorme abbraccio. Goffamente, la abbracciai a sua volta. Ero cresciuta con il minimo affetto fisico quindi anche gli abbracci da ragazze erano imbarazzanti per me.

"Vai avanti ed entra", disse Jaden con un caldo sorriso. Sedile posteriore stavo arrivando! Aprii la portiera e subito sbiancai.

La fragrante miscela di fumo, marshmallow e un vento frizzante, a quel punto, a me diventata scomodamente familiare, mi accolse mentre Zack guardava verso me senza espressione.

Seriamente, come poteva qualcuno odorare di vento? Da quando il vento aveva un profumo? La maggior parte dei gas era inodore e-

“Vuoi rimanere lì a fissare? Siediti,” disse Zack, facendomi uscire dai miei pensieri.

Mordendomi il labbro, presi posto a bordo del sedile e mi allacciai la cintura. Con la coda dell'occhio, gli diedi un'occhiata. Stava guardando fuori dalla finestrino, quella posizione evidenziava la mascella tagliente, le sue lunghe ciglia erano visibili anche da dove ero seduta. La voglia di avvicinarmi al suo profumo mi inebriò e io quasi schiaffeggiai

“Cosa vuoi?” disse, beccandomi chiaramente a fissarmi. Ancora.

“Cintura di sicurezza,” sbottai.

Inarcò un sopracciglio e sorrise un po'. “Sono due minuti di macchina.”

“Non ha importanza... la sicurezza prima di tutto,” dissi debolmente. I suoi occhi guardarono dove la mia presa sulla mia cintura allacciata saldamente e lui sbuffò un 'hah’..

“Bacchettona,” mormorò. “Da quando ti preoccupi della mia sicurezza?”

La mia espressione si inacidì. “Forse non tutto riguarda te.”

“Forse. Ma questo lo è.”

“Non indossarla potrebbe ucciderti.” Mantenni la mia voce il più gentile possibile.

“Ottimo.”

Buttai fuori un sospiro esausto. “Potresti smetterla di fare il ragazzo tosto per un momento e per favore indossare la cintura di sicurezza?”

“Potresti stare zitta per due secondi?” Il suo tono era duro e a dire il vero anche un po' offensivo.

Mi voltai in avanti. Fa niente. Se voleva essere un bambino, che facesse pure.

L'aria divenne tesa. Per fortuna, Lola e Jaden erano troppo occupati nel loro mondo per notare la tensione qui dietro mentre Jaden guidava. Forse passò un minuto quando sentii un leggero "clic". Sbirciai e mi resi conto che la cintura di sicurezza di Zack fosse stata allacciata. Mi sfuggii un piccolo sbuffo e quando guardai verso di lui, la sua espressione non era arrabbiata.

“La Principessa ottiene ciò che vuole”, disse scrollando le spalle.

Se questo era un segno di tregua, lo avrei accettato.

•••

La nostra tregua non durò a lungo. Quando arrivammo da McDonald's, luogo in cui non mangiavo da quando ero un bambina, diedi un'occhiata al menù per dieci secondi pieni prima che lo sentii parlare con tono di scherno, “vuoi sbrigarti, cazzo?”

Veramente? Poteva anche guardarlo su quello gigante sulla parete..

Jaden sembrò notare cosa stesse succedendo e passò il suo menu a Zack. “Prendi. So già cosa ordinare.”

Mi assicurai di dire ‘grazie’ in silenzio, ma credevo che Zack lo avesse visto comunque. Jaden rispose con un sorriso gentile.

“Cosa prendi, Amelia?” chiese Jaden.

“Non lo so sinceramente," mi mordicchiai il labbro. “Non mangio mai da McDonald's.”

“Sul serio?"”chiese Lola, con gli occhi spalancati. “È così buono. Le patatine sono una bomba.”

“Mia madre sta molto attenta a ciò che mangio,” spiegai con rammarico.

“Questo spiega perché hai un corpo così super in forma.” si complimentò Lola. Se qualcun altro l'avesse detto, sarebbe sembrato strano, ma quando lo diceva lei era carino.

Zack ridacchiò, rovinando il momento come al solito. “C'è qualche problema?” chiesi, sfidandolo a dire quello che stava pensando.

“Ovviamente la mamma della Principessa Amelia non le lascia mangiare il cibo della gente comune.” Il mio corpo iniziò a scaldarsi.

“Woah, calmo,” Jaden disse.

“Qual è il tuo problema con me?” domandai, il mio corpo ora rivolto verso Zack. “Sei così maleducato con me.”

“Perché ti interessa?” schernì in tono condiscendente. “Pensavo di non essere tutto questo granchè”.

Lo beffeggiai. “Qualcuno deve farti scendere dal piedistallo.”

“Pensi di essere migliore di tutti gli altri.”

“Zack, smettila,” disse Lola e lanciò a Jaden uno sguardo preoccupato.

Era troppo tardi, però. La discussione era iniziata.

“Penso di essere migliore di tutti gli altri? Sei la persona più immatura ed egoista che abbia mai incontrato,” scattai.

“Come ho detto, anche tu non sei questo granchè", si vendicò.

“Smettetela, ragazzi”, disse Jaden. “Vi abbiamo invitato qui, così possiamo andare tutti d'accordo,” i suoi occhi erano su Zack. 

La mascella di Zack si strinse mentre si guardavano e un senso di accordo li attraversò. “Come volete,” mormorò. “Ordina semplicemente il tuo McDick così possiamo andarcene da qui, cazzo.”

"Ignoralo," mi dice Jaden. "Penso sia in quel periodo del mese.”.

Mi sfuggii una risata e gli rivolsi un sorriso riconoscente.

•••

Zack e io rimanemmo entrambi in silenzio tranne quando Jaden e Lola provavano a creare una piccola conversazione con noi. Mi concentrai solo sul cibo, che onestamente abbastanza buono.

Uscire con Jaden e Lole è come uscire con la famiglia Obama, erano così perfetti ed era bello ma ti sentivi come se ti stessi intromettendo in qualcosa.

“Lo finisci quello?” chiese Zack all'improvviso, guardando il mio McFlurry.

“No-” 

Prese il cucchiaio dalla mia mano e ne divorò un boccone, leccandolo per bene. Era chiaramente una provocazione. La mia bocca si trasformò automaticamente in una smorfia ma non dissi niente. Invece, gli allungai il resto delle patatine come offerta. Fece una faccia disgustata ma io insistetti e lui inizio a intingere le patatine nel gelato.

Lo lasciai mangiare e dopo un po' di riflessione, spinse il gelato in mezzo e in tacito accordo, stavamo condividendo il cibo. Nessuno di noi parlava. Probabilmente era il periodo più lungo in cui aveva onorato la mia presenza senza farmi desiderare di ucciderlo e viceversa.

“Come sta Joanna?” mi chiese mentre prendeva il penultimo patatina, spingendo l'ultima verso di me.

Alzai gli occhi al cielo e la afferrai. “Jo sta bene.”

Per la prima volta, un piccolo sorrisetto abbellì le sue labbra. “Certo che si; sono io quello che l'ha aggiustata.” 

Gli lanciai uno sguardo incredulo prima di scuotere la testa, sopprimendo un sorrisetto. Almeno faceva il simpatico, non lo stronzo. Non più arrabbiato, allungò le braccia e la sua maglietta si sollevò leggermente per rivelare addominali ben definiti. Distolsi velocemente gli occhi prima di poter essere beccata per la terza volta a fissarlo.

“Non guardarmi così”, disse, indicando chiaramente che i miei sforzi erano stati vani.

I miei occhi si strinsero. “Cosi come?”

“Come se stessi immaginando cose.” Disse con un sorrisetto frustrante come se sapesse qualcosa che io non sapevo.

Accidenti. Che risposta era quella? Conoscendolo, probabilmente qualcosa di inappropriato.

Contro la mia volontà, il pensiero di come i suoi muscoli si erano contratti mentre aggiustava  la mia macchina decise di balzare nella mia mente.

Un ghignò si insinuò sul suo viso.

“Che cosa?” chiesi cercando di sembrare infastidita.

“Sei rossa,” disse divertito. “Dannazione. Quali cose ti stai immaginando?”

“Non è vero!” Mi lamentai e mi portai le mani alle guance. Erano in fiamme.

“Smettila di ridere!”

Scosse la testa. “Sono sempre quelle tranquille a cui devi stare più attento”, disse divertito, guardandomi dall'alto in basso.

Mi alzai di scatto. “Dovrei andare.” Annunciai, che ruppe la bolla di Jaden e Lola.

“Oh, sì. Scusa, non stavo guardando l'ora”, si scusò Jaden.

“Va bene. Nemmeno io,” dissi, imbarazzato dalla mia reazione.

“Stava pensando ad altre cose,” cantinelò Zack compiaciuto. Se non fossimo stati in pubblico in questo momento, lo avrei fatto arrabbiare e probabilmente gli avrei rovesciato di nuovo il mio bicchiere addosso. Il pensiero mi fece sorridere.

“Sei pazzo”, gli dissi mentre Lola ci guardava con confusione.

Era pazzo.

•••

Quella notte ricevetti un messaggio da un numero sconosciuto.

Sconosciuto: Mi stai pensando?

Ero davvero spaventata e anche sul punto di chiamare il 911 fino a quando non capii chi fosse.

Amelia: Come hai avuto il mio numero?

Feci una doccia e mangiai la cena prima che rispondesse.

Sconosciuto: J.

Amelia: non hai avuto le palle di chiedermelo tu stessa?

Sconosciuto: chi ha detto che gliel’ho chiesto

Sbuffai. Anche per messaggio, era esasperante, se non di più.

Amelia: Non hai di meglio da fare che darmi fastidio?

Sconosciuto Sì, ma questo è più divertente

Amelia: devo studiare. Sparisci

Sconosciuto: Ogni tuo desiderio è per me un ordine, Principessa

Alzai gli occhi al cielo.

Amelia: sono seria

Sconosciuto: sogni d'oro

Scuotendo la testa, riposi il telefono e aprii il mio libro di sonetti. Ero a metà di A Moth's Death quando decisi di riprendere dal cassetto della scrivania il telefono, solo per un secondo. Tirandolo fuori, digitai un nome per il numero di Zack.

ID UTENTE: Non rispondere.

S/A.

Buon Natale a tuttə! 👽❤

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