capitolo 46~ Cambiamenti (The End)
"Ahhh! N-n-no!"Jungkook si alzò di scatto dal letto, posando la mano sio proprio petto.
Come al solito, in quel periodo dell'anno, ossia il mese di Settembre, Jungkook era solito fare brutti incubi riguardanti la madre, deceduta nel medesimo periodo.
Annaspò a fatica, strizzando più e più volte gli occhi, umidi per le lacrime, cercando di tranquillizzarsi.
"Mhhh." mugugnò un'altra voce impastata nel sonno, svegliandoso.
"S-scusa amore, non ti volevo svegliare." Sussurrò Jungkook al fidanzato, iniziando a fare respiri profondi per calmare il battito e il respiro.
Jimin a quel punto si mise seduto, tirando verso di sè il proprio compagno.
"Mh? Scherzi amore?" Domandò, sbadigliando, stringendo a sè il fidanzato, sapendo bene quanto avesse bisogno di affetto in momenti come questi.
"Hai fatto un brutto sogno, vero?" Chiese, accarezzandogli la schiena dolcemente, sicuro fosse andata così.
Il più piccolo annuì, tuffandosi fra le sue braccia: erano il suo posticino sicuro, quello in cui si andava sempre a rifugiare quando qualcosa non andava.
I due giovani erano fidanzati da circa un anno, e il maggiore era solito restare a dormire a casa del minore. Infatti, fino a quel momento, i due stavano dormento stretti e avvinghiati l'uno al corpo dell'altro. Per di più, indossavano solo un paio di boxer, a causa del caldo afoso che Agosto aveva portato con sè e che non accennava minimamente a diminuire.
Evidentemente nemmeno Settembre era pronto ad arrivare e a far ricominciare la solita routine quotidiana degli studenti.
"Hai sognato ancora tua mamma?" Domandò, prendendo il fidanzato sulle le proprie gambe.
Il minore lo guardò con gli occhi lucidi e sguardo sconsolato, e annuì in risposta, stringendosi dolcemente fra le forti braccia muscolose del biondo.
Jimin sapeva bene quanto dolore gli creasse avere quei pensieri, e sapeva anche che uno dei rimedi a quel dolore era tanto, ma tanto, affetto.
In meno di un anno erano cambiate parecchie cose.
Jimin aveva terminato le superiori, e aveva intrapreso la carriera universitaria. Tutto sembrava procedere bene, anche se aveva avuto dei piccoli scontri con l'insegnante di inglese. Stava studiando marketing per aprire una propria attività.
Jungkook invece, aveva iniziato da pochissimi giorni l'ultimo anno, ed era già partito con voti alti, grazie anche all'aiuto del compagno. Inoltre aveva iniziato da pochi mesi a lavorare nell'officina del padre del suo caro amico Gunil. Era molto emozionato per ciò.
Si dedicava a ciò che più amava, aveva le giuste persone che lo amavano e lo supportavano nella sua vita, e non poteva che esserne più emozionato.
Jungkook osservò l'orologio sul suo comò, che segnava le 3:04, e sospirò pesantemente.
"S-si, scusa amore però, ti devo alzare fra poco... ora faticherai a prendere sonno come sempre." Sospirò sentendosi tremendamente in colpa.
Sapeva, infatti, che Jimin si sarebbe dovuto alzare alle 6 per andare a fare uno stage di lavoro in una delle aziende migliori della città.
"Non preoccuparti di questo." Disse, posando le mani sui suoi fianchi. Jungkook dunque ne approfittò per circondare le sue spalle con le proprie braccia. "Adesso dovremmo dormire." Sussurrò dolcemente, accarezzandogli i capelli. "Mhh io avrei un'idea migliore." Sussurrò il fidanzato, dolcemente al suo orecchio, quasi provocandolo. "Si? S-sarei curioso di sentirla." Ricambiò la provocazione Jungkook.
Con un'agile mossa, Jimin spostò il minore, mettendolo sotto di sè, posandolo sul materasso, in modo che non si facesse del male. "Sei spettacolare." Disse, posando le proprie labbra, carnose e morbide, sopra a quelle del compagno, carnose ma al tempo stesso più spttili, iniziandolo a baciare con passione e amore. "Ti amo Ggukie." Gli sussurrò subito dopo, facendo arrossire il minore.
Nonostante non fosse la prima volta che glielo diceva, lui regiva sempre con una tenerissima arrossatura sulle gote, che lo rendevano adorabile agli occhi del minore.
"Ti amo anche io, Jiminie." Gli sussurrò a sua volta. "Mhh te lo avevo detto che avresti ceduto prima o poi alle mie avance." Gli ammiccò, mordicchiando il collo, già precedentemente martoriato, e ricolmo di succhiotti e morsetti. "Aish, me lo rinfacci sempre!" Ridacchiò teneramente, iniziandolo a baciare con amore. Per la seconda volta in una nottata, consumarono il loro amore, stretti l'uno all'altro, amandosi in un modo in cui solo loro erano capaci di fare.
Questo insegnò Jimin a Jungkook: ad amare davvero, con tutto il cuore; a sentirsi piu libero di esprimere le proprie emozioni.
Jimin lo aveva aiutato ad aprirsi, a sentirsi accettato dagli altri, ad amarsi davvero. Lo sosteneva sempre, quando gli sembrava che tutto gli andasse contro. Jimin era il porto sicuro di Jungkook, e lo stesso era per il maggiore, che finalmente, dopo anni di pene d'amore, aveva trovato il coraggio di fare la prima mossa, e dare cosi inizio alla storia d'amore migliore di quanto avesse pensato.
Angolo concavo
E siamo giunti alla fine di questa storia...sto già soffrendo!
Che dire ragazzx, spero vi sia piaciuta.
Grazie a tutti per il supporto immenso, spero che vi abbia appassionato tanto quanto ha appassionato me scriverla.
Se vi può interessare, scriverò altre storie simili, attendete!❤️
Grazie ancora and stay tuned❤️
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