18. ⚔ Liberare i Prigionieri ⚔
Il Prigioniero del Capitano
Capitolo 18 ⚔ Liberare i Prigionieri ⚔
[Levi POV]
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Trovai Erwin nel sotterraneo e scesi, ordinando al resto dei miei uomini di andarsene. Una volta chiuso il portello della cantina sopra di noi, sospirai, preparandomi a parlare.
"Perché?" Iniziai.
"Ho paura di non capire, Levi". Asserí Erwin, voltandosi verso di me.
"Perché non posso uscire allo scoperto?" Dissi, fissandolo duramente. "Cosa c'è di COSÍ SBAGLIATO nel fatto che io sia gay?"
"Quindi stai con Eren?"
"DIMENTICATI DI EREN, ACCIDENTI!" Urlai. "Sto parlando di te, di me, e della mia sessualità in questo momento. Nient'altro. Adesso rispondimi, cazzo."
"Va contro Dio, tanto per dirne una." Iniziò lui.
"Erwin, siamo dei fottuti pirati, non dei nobili britannici che cercano di adattarsi. Nessuno di noi crede in nessun dio." Dissi. "Qual è la vera ragione?"
"Beh, potrebbe rovinare la nostra reputazione."
"Come?" Lo pressai.
"Agli occhi di chi pensa che essere gay sia sbagliato-"
"Sarò ancora più spaventoso, allora." Lo interruppi "Prossimo punto, per favore."
Erwin mi lanciò un'occhiataccia. "Sarai distratto."
"Non lo sarò. Onestamente Erwin, non sono un bambino." Sbottai. "L'amore non deve essere necessariamente una distrazione".
"Lui ti sta cambiando!" Erwin sostenne.
"Ti ho detto di non parlare di Eren!" Scattai. "Questo riguarda i tuoi problemi con me, non lui."
"Non ho problemi con te!" Urlò.
"Allora perché non mi lasci essere ciò che sono senza temere che tu possa dare inizio a UN FOTTUTO AMMUTINAMENTO! "Gridai, avvicinandomi a lui.
Erwin mi fissò scioccato. "Io-io non lo farei." Disse.
"Allora perché?" Chiesi.
"Levi-"
"Niente più scuse, niente più cazzate, dimmi perché". Ringhiai.
"PERCHÉ I PIRATI NON AMANO, LEVI!" Erwin urlò. "PERCHÉ DOPO TUTTO IL LAVORO CHE ABBIAMO FATTO PER COSTRUIRE LA TUA REPUTAZIONE E MANTENERTI COME LEADER DI TUTTI I PIRATI, PENSI DAVVERO CHE SEGUIREBBERO UN OMOSESSUALE? E COME PENSI SI SENTIRANNO I BRITANNICI NELL'APPRENDERE CHE IL CAPITANO LEVI ACKERMAN HA UNA DEBOLEZZA SEGRETA ED È UN PATETICO RAGAZZINO! "
Lo fissai scioccato. Non mi aveva mai detto niente del genere prima. Erwin respirava a fatica per la rabbia e io avanzai di un passo con la mano sulla mia spada.
"Patetico ragazzino?" Lo interrogai. La mia voce era scura e profonda. Mi aveva sentito parlare in quel modo una sola volta, a Kenny.
Erwin mantenne la propria posizione. "Sì."
Mi avvicinai ancora, trovandomi faccia a faccia con lui.
"Sai cosa? Vaffanculo. Sono io il fottuto Capitano e faccio le fottute regole. E indovina, sopracciglia, avevi ragione, sono innamorato di Eren Jaeger e questo non cambierà mai, quindi vai a farti fottere o impara a conviverci perché sono stufo di nasconderti ogni cosa perché sei una testa di cazzo!"
Mi fiondai fuori dal sotterraneo, chiudendo la botola mentre andavo via. Corsi, in caso avesse deciso di seguirmi. Corsi fino a quando non trovai naturalmente la strada verso l'albero e il laghetto con i memoriali che avevo fatto per Isabel e Farlan. Scalai il tronco e mi sedetti, fissando le loro bandiere.
Merda, glielo avevo detto.
Sapevo che sarebbe successo, prima o poi, specialmente ora che Eren ed io eravamo così vicini, ma cosa avrebbe fatto ora che lo sapeva? E se, tornando alla nave, avesse trovato Eren mentre liberava i prigionieri?
Dovevo tornare indietro. Mi tolsi la cintura e la gettai giù dall'albero. Infine, corsi e saltai, sperando di non atterrare sulla mia spada.
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[Eren POV]
Camminavo verso le celle con la mia spada e le chiavi. Ero sicuro che la nave di Annie fosse vicina adesso, rassicurato da Noir che era atterrato sull'albero maestro qualche momento prima. Lo avevo rimandato indietro e ora stavo percorrendo il ponte inferiore.
Attraversai il corridoio e mi fermai davanti alla cella. Quando Armin mi vide sorrise, mentre gli altri cercavano intorno con le bende sugli occhi.
"Chi sei e cosa vuoi?" Chiese Ymir, tenendo la mano di Christa in modo da non perderla.
"Sono Eren." Sussurrai sbloccando la grata. "Tenetevi per mano e seguitemi. Vi porto fuori di qui."
"Marco non può camminare." Disse Jean, tenendo il suo ragazzo in grembo.
"Lo porterò io." Replicai, e presi in braccio Marco. Armin acciuffò la mano di Connie e Connie afferrò Sasha, Sasha afferrò Christa e Ymir, e Ymir afferrò Jean. Armin li condusse fuori come una catena, alle mie spalle.
"Sapevo che non ci avevi tradito." Fece Christa dolcemente. "Sapevo che non eri uno di loro."
Sospirai. "Christa... io sono uno di loro. Solo non lascerò che vi trattengano ancora qui."
"Sei un pirata?" Mi schernì Jean. "Tu?"
"Sì." Sbottai, guidandoli verso il ponte superiore.
"Perché?" Chiese Sasha. "Perché mai vorresti essere uno di loro? Ti hanno catturato, Eren! Hai preso una botta*?"
Ridacchiai un po' alla sua scelta di parole mentre portavo Marco su una piccola barca a remi. "Entrate tutti."
"Stai ignorando la sua domanda, Eren." Insistette Connie.
"Per me è meglio stare qui." Risposi loro. "Mi piacciono queste persone e non ho una vera casa in cui tornare. Mio padre mi odia ed io odio lui. Sono... più felice qui."
"Sei più felice con il nemico? Con gente che uccide, saccheggia e distrugge? I pirati hanno ucciso tua madre, Eren! " Urlò Jean.
"So chi ha ucciso mia madre". Ringhiai, spingendolo dentro la barca e affidandogli Marco. Il ragazzo gemette nel sonno ma non si svegliò. Speravo che si sarebbe ripreso. Se fosse morto, sarebbe stato a causa di Levi... Non sapevo come gestire una cosa simile.
Tutti si ammassarono nella barca a remi e iniziai a calarla in acqua. "C'è una nave pirata da qualche parte, nei paraggi..." Indicai. "Da quella parte. Dirigetevi lì con la barca e vi aiuteranno. Annie è il Capitano" tutti si accigliarono, "ma lei vi aiuterà. Ha Mikasa con sé, viva e in attesa del vostro ritorno. Non dite a nessuno che vi ho aiutato e non toglietevi queste dannate bende." Ordinai e lasciai cadere la barca nell'oceano. Armin afferrò un remo e ne diede uno a Ymir. Le mostrò la direzione in cui remare e partirono. Sorrisi.
"Ci incontreremo in un porto pirata più tardi!" Affermai. "Fate attenzione!"
"Fottiti, pirata!" Rispose Jean.
"Grazie, Eren!" Urlò Armin dopo aver sentito le sue parole aspre. "Hai rischiato tutto per aiutarci. Io lo apprezzo! "
Osservai la loro barca allontanarsi sempre più fino a quando non riuscii più a vederla. Sorrisi e mi voltai, trovandomi faccia a faccia con Hanji.
"Ciao". Dissero eccitati. "Ho trovato Erwin che veniva da questa parte mentre stavi liberando i tuoi amici. L'ho distratto ma, uh, Levi sa quello che stai facendo?"
"Sì." risposi. "Volevamo dirti del piano, ma suppongo se ne sia dimenticato."
Hanji sorrise. "Finalmente! La sua coscienza ci ha messo un po' nel farsi viva!"
"Dov'è Erwin adesso?" Chiesi, cercare in giro l'energumeno biondo. "Levi voleva parlargli..."
"Oh, lo ha fatto." Hanji si accigliò. "Da quello che ho sentito hanno avuto una grossa discussione. Levi ha ordinato a tutti di uscire dal rifugio e lasciarli soli, siamo rimasti** su un albero per spiare ovviamente, e ho sentito molte urla e poi Levi è scappato via. Penso di aver sentito il tuo nome un paio di volte. "
"Cazzo... devo trovarlo." Borbottai superando Hanji. Questi si girarono per seguirmi giù dalla nave, ma una volta arrivato lì vidi Levi che risaliva.
"Eren!" Mi chiamò, camminando più velocemente. Una volta a bordo, mi abbracciò. "Stai bene?"
In preda allo shock, mi ci vollero alcuni secondi per ricambiare la stretta.
"Uh, sì, sto bene."
"Dov'è Erwin? I prigionieri?" Chiese, sollevando il viso dal mio petto e indietreggiando.
"Erwin è fuori a caccia!" Fece Hanji, la loro testa che spuntava dietro di me. "L'ho mandato via quando ho visto cosa stava facendo Eren."
"I prigionieri se ne sono andati," Dissi a Levi. "Appena partiti. "
"Grazie a dio," Levi rispose, afferrandomi per un braccio e tirandomi verso la sua stanza. "Hanji, ho bisogno di te come secondo testimone per il falso alibi di Jaeger."
"Oooo e quale sarebbe? "chiesero Hanji, eccitati, che ci seguiva nella sua-nostra stanza.
"Era qui con me mentre controllavo le mappe." Fece Levi chiudendo la porta dietro di noi.
"Oh." Sembravano delusi e io mi sedetti sul materasso. Hanji si sedette sul pavimento, ricordandosi probabilmente di non farlo sul letto di Levi. Ricordai di quando non volle lasciarmici stendere. In quel momento invece non mi dedicò neanche un'occhiata, e sorrisi di quanto lontano fossimo arrivati da allora.
"Salperemo stasera, nascosti dall'oscurità." Ci disse Levi . "Poi andremo a Skull in Ropes per 'il rifornimento'. Dopodiché salperemo verso l'Inghilterra. Ci vorrà circa una settimana per arrivarci, in quel periodo ti addestrerò, Eren, e Hanji, tu puoi studiare le tue mappe e conoscenze, e trovare un nuovo posto dove cercare un tesoro. "
Hanji e io annuimmo, e Levi tornò a guardare le cartine. All'improvviso ci furono dei passi concitati, e Oluo ed Erwin irruppero dalla porta. Levi balzò in piedi, sembrando allarmato.
"Che cosa caz-"
"Capitano, i prigionieri sono fuggiti con una piccola barca a remi." Erwin spiegò in fretta.
"Che cosa?!" Levi gridò avvicinandosi rapidamente alla porta. "Come?! Chi avrebbe dovuto sorvegliarli?"
Potevo percepire la tensione tra lui ed Erwin, anche lo sguardo torvo che quest'ultimo continuava a indirizzarmi.
"Hanji, Capitano". Oluo rispose, guardandoli.
Hanji si alzò in piedi. "Pensavo toccasse a Petra!"
"Maledizione Hanji!" Gridò Levi, correndo fuori per guardare oltre il parapetto della nave. Lo seguii, sentendo gli occhi di Erwin su di me per tutto il tempo.
"Non possono essere usciti da soli." Constatò, in piedi dietro di me. Sentii una spada toccarmi la schiena e congelai.
"E-Erwin..." Alzai le mani in segno di resa.
"Eren qui è l'unico che potrebbe averlo fatto. Noi tutti siamo eternamente fedeli a te, Capitano. Erano i suoi amici. Ha perfettamente senso che li abbia liberati!" Spiegò Erwin, spostando la spada all'altezza della mia gola e trattenendomi con un braccio, in modo che io non potessi scappare.
"Anche Eren mi è eternamente fedele, Erwin." Sbottò Levi, spostandolo e tirandomi a sé. "Hai dimenticato ciò che ti ho già detto? Inoltre Eren era nella mia cabina, con Hanji e me. Non può essere stato lui".
Cosa gli aveva detto? Che stavamo insieme?
"È possibile, Levi, che Eren abbia mentito sui suoi sentimenti per te." Erwin disse guardandomi truce.
"È fottutamente ridicolo!" Urlai, Intrecciando le dita con quelle di Levi, ormai consapevole del fatto che Erwin sapesse. Levi mi strinse la mano con fiducia.
"Pensi davvero che non lo noterei se così fosse?" Levi sbottò. "Conosco l'amore quando lo vedo, e amo Eren ed Eren mi ama".
"Oh, conosci l'amore?" Erwin fece un passo avanti e Hanji saltò in mezzo a noi.
"Ragazzi!" Urlò con una mano sul petto di Levi e di Erwin. "Non è stato Eren! È stato con me tutto il giorno!"
"Ciò non significa che tutto sia a posto." Fece Erwin indicando Levi e me.
"Non hai voce in capitolo." Levi ringhiò, trascinandomi nei suoi alloggi. "Pensa a trovare i fottuti prigionieri! Voglio una relazione da HANJI stasera!"
Chiuse la porta, sbattendola, e ci fece sedere entrambi sul letto. Si sporse e mi diede un bacio languido che mi sorprese. Quando si ritrasse, si chinò su di me e lo abbracciai, tirandolo sulle mie ginocchia.
"Dovrebbe essere mio amico." Disse lentamente Levi. "Dovrebbe darmi il suo maledetto supporto in tutto ciò che faccio, e quando finalmente trovo un po' di felicità lui non lo sopporta."
"Mi dispiace." Dissi, massaggiandogli la schiena. "Se davvero gli importa di te, alla fine verrà."
"Sono preoccupato che possa provare a farti del male." Ammise Levi, alzando lo sguardo su di me. "Non voglio trovarmi a decidere tra lui o te, perché sceglierei sempre te, Eren, ma non voglio perderlo a causa tua."
Baciai dolcemente Levi sulle labbra e lui si sciolse nel bacio. Mi scostai e gli spostai i capelli dal viso. "Mi dispiace..."
"Niente di tutto questo è colpa tua." Levi mi assicurò e si alzò di nuovo, raddrizzandosi. "Vado a radunare l'equipaggio insieme. Partiremo presto per Skull in Ropes."
Levi se ne andò, fissando Erwin di rimando. Vidi Erwin avanzare verso di me quando Levi si fu definitivamente allontanato. Fantastico.
Con una mano sulla mia spada, mi alzai dal letto per mettermi in piedi mentre Erwin apriva la porta. La chiuse alle proprie spalle e si fermò di fronte a me.
"Bene, Eren, penso che sia ora di parlare."
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Note Traduttrice:
* "Are you thinking straight?", dove straight oltre che 'dritto' significa anche 'etero'. L'ho tradotto con un "Hai preso una botta?" per cercare di mantenere la battuta, consapevole che in molti avrebbero pensato a una botta diversa da quella in testa...! XD
** Hanji si riferisce sempre a sé stesso/a
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