16. ⚔ Sull'Isola ⚔
The Captain's Captive
Capitolo 16 ⚔ Sull'Isola⚔
[POV Eren]
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"Dovremmo tornare indietro" Decretai, afferrando la mano di Levi facendolo alzare. Lo vidi ergere nuovamente le sue barriere, e sospirai. "Quindi come facciamo a scendere?"
Ora che ogni traccia di debolezza era svanita dal suo viso, sogghignò. "Saltiamo."
"Non potremmo evitare...?" Chiesi guardando di sotto . Non avevo paura delle altezze, ma non mi piaceva l'idea di gettarmi in una pozza d'acqua così piccola. Non sapevo nemmeno quanto fosse profonda.
"Potresti scendere così come sei salito, ma sarebbe molto più pericoloso. Andiamo, è divertente. Te lo prometto." Rispose Levi prendendomi per mano e guidandomi verso l'estremità del ramo. Oltrepassammo con cautela le lapidi. "Salta, ti seguirò una volta che sarai riemerso."
"Mi fido di te" Dissi. Levi si tolse il cinturone.
"Sono degno di fiducia, credevo avessimo già appurato la cosa." Sorrise compiaciuto. "Getterò questa di sotto dopo di te e voglio che la porti tu. Potrei morire trafitto se saltassi indossandola."
"Okay" Indietreggiai prendendo una piccolo rincorsa. Scattai in avanti e saltai, sentendo una scarica di panico e adrenalina.
La sensazione provata nel cadere è sempre difficile da descrivere a parole, perchè termina nell'istante in cui il cervello smette di pensare "oh come faccio a esprimere questa sensazione in una frase?" e pensa "CAZZO STO CADENDO!" oppure "AAAAAAAAAAH! WOOOOOOOOH!"
Ma mi sentii libero. Il vento sul mio viso era piacevole e degli schizzi provenienti dalla cascata alla mia destra mi bagnarono. Sperai non ci fossero rocce ad attendermi. Levi aveva detto che lui e i suoi fratelli saltavano giù dal ramo ogni volta ma, considerando la mia fortuna, sarei morto comunque anche se fosse stato un balzello innocuo.
Poco ma sicuro.
Il mio corpo colpì l'acqua, facendomi abbastanza male, ma era un dolore sopportabile. Riemersi, sputacchiando il liquido fuori dalla bocca, e con un ampio sorriso alzai lo sguardo su Levi.
"E' STATO MAGNIFICO!" Gridai.
"TE L'HO DETTO!" Urlò di rimando e allungò il cinturone oltre il bordo. "ARMA IN ARRIVO!"
La spada, legata alla cintura, finì in acqua a poca distanza da dove mi trovavo e nuotai per afferrarla. La tirai fuori con me e vidi Levi saltare.
Mentre lasciava il ramo un sorriso spuntò sulle sue labbra. Probabilmente gli ricordava i suoi giorni passati lì con la sua famiglia e compresi la reale importanza del fatto che mi avesse portato lì.
Mentre cadeva sembrava una fottuta divinità. Davvero, ogni centimetro del suo corpo era perfetto.
Colpì l'acqua, bagnandomi un pò, e quando riemerse si passò una mano tra i capelli, gettandoli all'indietro. Nuotò verso di me, uscendo fuori, e gli porsi la sua cintura che indossò subito dopo.
"Torniamo indietro prima di congelarci il culo." Disse prendendomi per mano e conducendomi attraverso quella foresta che conosceva come il proprio palmo.
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Trovammo la ciurma seduta intorno a un falò, sulla spiaggia. Alcuni uomini stavano in piedi, facendo la guardia. Levi lasciò la mia mano, spostando la propria sul mio braccio non appena avvistammo il fuoco. Hanji ci salutò.
"CIAO RAGAZZI!" Urlò e Levi alzò gli occhi al cielo. Trascinandomi, si sedette accanto a loro con me al suo fianco, ed Erwin al mio. La cosa mi metteva a disagio.
"Perchè Eren è bagnato, Capitano?" Domandò quest'ultimo. "Non l'avrete portato lì con voi, vero? Perchè sarebbe una cosa molto personale, da fare solo con qualcuno a cui si è vicini."
Levi lo fissò truce. "Vedi quelle fiamme, Erwin?" indicò. "Se non stai zitto ti strapperò le sopracciglia coi denti e le getterò lì dentro."
"Voglio solo assicurarmi che lei capisca ciò che sembra dall'esterno." Continuò Erwin pacatamente in modo che solo noi quattro potessimo udirlo. "E che la cosa non può andare avanti così."
"Non so di che accidenti tu stia parlando." Sbuffò il corvino.
Calai lo sguardo sulle mie mani, iniziando a giocare con l'orlo della mia maglia.
"Andiamo, Erwin, piantala." Si intromise Hanji. "Se Levi dice che tra loro non c'è nulla io gli credo. E dovresti anche tu, la sfiducia tra i membri di un equipaggio non è mai una buona cosa."
Guardai Hanji e mimai un 'grazie'. Annuì, ed Erwin sospirò.
"D'accordo, ma fai attenzione Levi."
"Il ragazzino conosce le regole bene quanto me. Gliel'ho spiegato. Sa che di lui non mi importa un fico secco e la cosa è reciproca. Siamo dello stesso avviso. Tra di noi non ci sarà mai niente, e tra l'altro non è nemmeno gay." Concluse Levi.
Le sue parole mi riportarono alla mente ricordi penosi:
"Io non provo qualcosa per te. Sono gay, sì. Erwin ed io siamo d'accordo sul fatto che io tenga la bocca chiusa al riguardo, sì. Ma io non provo e non proverò mai dei sentimenti per te, Eren Jaeger."
All'epoca era combattuto e spaventato. Non avevo più motivi per preoccuparmi ora, mi amava. Me lo aveva detto, insieme ai suoi segreti più profondi. Conoscevo tutto di lui, forse anche meglio di Hanji ed Erwin a quel punto. Stava mentendo al biondo per far sì che ci lasciasse in pace, ma ciò non potè impedirmi di pensare a quando mi aveva detto delle cose così dolorose... e ci credeva.
"Tu non sei niente per me, Eren."
"Nulla."
Ed ora ero il suo tutto. Percepii una mano poggiarsi sul mio fianco e lo vidi sorridermi, rassicurante, mentre Erwin guardava da un'altra parte. Anche Hanji mi sorrise, e Levi ritirò la mano quando l'uomo si voltò nuovamente.
"Perciò quanto ci tratterremo?" Chiese.
Levi pensò un attimo. "E' tutto sepolto nel rifugio?"
"Sì."
"Allora possiamo salpare dopodomani. Dovremmo concedere alla ciurma almeno un giorno di riposo, soprattutto dopo la tempesta." Gli disse. Erwin fece una smorfia, toccandosi un punto dove immaginavo ci fosse un livido.
"Va bene, farò girare la voce." Disse, mettendosi in piedi per poi allontanarsi.
"Cos'è il rifugio?" Domandai non appena fu sparito. La maggior parte dell'equipaggio dormiva o di ronda da qualche parte.
"E' dove riponiamo il bottino." Rispose Levi, alzandosi. "Vieni, te lo mostro."
Levi mi condusse nel folto della vegetazione dove alcuni uomini erano nascosti.
"Capitano." Salutò uno di loro facendomi saltare dallo spavento.
Levi fece loro un cenno, iniziando a calciare via foglie e ramoscelli. Osservai fino a quando non scoprì una piccola botola in legno. Si inginocchiò, aprendola. Mi fece cenno di seguirlo e scendemmo una scala. Una volta giù saltai, voltandomi solo per trovare un'enorme sala sotterranea piena di oggetti scintillanti.
"Santa Madre Teresa sul ponte di una nave Inglese..." Borbottai, guardandomi intorno. "Questo sì che è un cazzo di tesoro."
"Siamo i migliori per un motivo, moccioso. C'è abbastanza oro qui per comprare una casa, cavalli e carrozza per ogni singolo membro del mio equipaggio. Forse persino la grazia, se venissimo catturati - cosa che non accadrà mai." Si vantò Levi.
"Wow..." Mi inoltrai e raccolsi alcune monete d'oro, facendole scivolare tra le dita.
"Non rubare nulla, Eren." Mi avvertì il corvino, subito dietro di me.
Sogghignai e mi voltai per guardarlo. "Non sento il bisogno di prendere nulla, è tuo."
"Sei mio anche tu." Mormorò, avvicinandosi.
"Non ruberò le tue cose, non sono un pirata."
"Oh, davvero?" Sorrise divertito. "Credevo avessimo chiarito il fatto che tu sei un pirata, ora. Non ho alcuna intenzione di frequentare un poveraccio qualunque."
"Sta zitto." Dissi, avvicinandolo a me. "Va bene, sono un pirata."
"Perfetto." Soffiò al mio orecchio facendo scivolare un palmo sul mio petto. "Ora tutto ciò che ti occorre è un cappello."
"Anche una spada sarebbe gradita." Commentai e lui ridacchiò.
"Forse." Rispose, tirandomi per darmi un bacio. Si spostò, incamminandosi di nuovo verso la scala ed io lo seguii, dando una bella occhiata al suo fondoschiena.
"Guarda avanti, soldato." Mi rimproverò a metà strada.
"Non sono un soldato." Risi. "Sono un pirata, non seguo le regole per cui continuerò a tenere i miei occhi lì dove sono, grazie tante."
Levi provò a darmi un calcio e lo scansai, continuando a ridere.
"Moccioso." Borbottò.
"Esattamente." Sogghignai e mi aiutò ad uscire dal rifugio. Richiuse la botola e la coprì nuovamente di foglie e terriccio. Una volta soddisfatto si allontanò, trascinandomi con sé.
"Vuoi tornare sulla nave?" Mi chiese all'improvviso.
"Perchè?"
"Non possiamo scopare in modo comodo sull'isola, non credi?" Disse, sogghignando mentre arrossivo violentemente.
"Ummmm..."
Levi sorrise del mio imbarazzo e mi condusse verso il punto in cui la nave era attraccata.
"Inoltre dobbiamo controllare se Annie ha risposto al nostro messaggio." Aggiunse ed io annuii.
"Va bene allora."
⚔
Una volta sulla nave Levi intravide immediatamente Noir sull'albero maestro.
"Sarebbe stato ironico se si fosse accomodato sul punto di vedetta*." Borbottai.
"E' una cornacchia, Eren." Mi rispose, richiamando il volatile. "Non lo sarebbe affatto."
"Non sono la stessa-"
"No."
"Oh." Alzai lo sguardo e vidi Noir volare giù con un biglietto attaccato alla zampa. Atterrò sul braccio di Levi che, delicatamente, lo privò di quel peso. Una volta libero zampettò sulla mia spalla ed io mi irrigidii, incerto su cosa fare.
"Rilassati." Disse Levi srotolando il messaggio. "Si sposterà se si sente a disagio."
Annuii e mi tranquillizzai un pò, tenendo d'occhio Noir. Emise uno stridio gracchiante ed io trasalii, sotto lo sguardo divertito di Levi.
"Tieni." Mi porse il biglietto e si diresse ai suoi alloggi. Lo aprii ed iniziai a leggere:
Capitano Ackerman,
Sono lieta che abbiate finalmente ammesso i vostri sentimenti e auguro a voi ed Eren buona fortuna. Accetto la vostra proposta, ma solo per aiutare gli amici di Mikasa e permetterle di vedere Eren ancora una volta. E' grata del fatto che le sarà possibile. La mia nave si troverà alle coordinate da voi specificate l'indomani a mezzogiorno, ci troviamo nelle vicinanze. Assicuro a voi ed Eren che i prigionieri verranno trattati con cortesia e che, se non causeranno problemi, saranno liberi di muoversi a proprio piacimento. Spero che le cose vadano a buon fine, mentre li aspetteremo.
Potremmo portarli al porto pirata più vicino ed incontrarci lì. Quello maggiormente prossimo è Skull in Ropes. Vi attenderemo lì. Se non porterete Eren Jaeger nel luogo prestabilito mi premurerò di darvi la caccia con Mikasa al mio fianco. Non tradite la mia fiducia.
Ci vediamo sulla forca, Cpt. Leonhart
Piegai la lettera e seguii Levi. Entrai nella cabina, trovandolo seduto sul letto.
"Davvero?" Chiesi, riponendo il foglio sul suo scrittoio.
"Abbiamo tempo da perdere, Jaeger, adesso manda via l'uccellaccio e porta il tuo culo qui." Mi rispose, sogghignando.
Aprii la porta e punzecchiai Noir, sperando che recepisse il messaggio di andarsene a quel paese. Fortunatamente lo colse, spiccando il volo e dirigendosi dove probabilmente si trovava Annie. Richiusi la porta, trovandomi schiacciato su di essa un istante dopo.
"Cazzo, ne avevo bisogno." Mormorò Levi guardandomi negli occhi. Con le braccia gli circondai i fianchi, sorridendo maliziosamente.
"Non farti strane idee, moccioso." Disse, afferrandomi e gettandomi sul letto. "Sarò io al comando, stavolta."
* Crows nest: letteralmente "nido del corvo".
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