13. ⚔ Il Piano ⚔

Il Prigioniero del Capitano

Capitolo 13 ⚔ Il Piano ⚔

[Eren POV]

Una volta che Levi andò via, restai da solo con Hanji. E Mike, credo, ma non poteva sentirci dalla cima dell'albero.

"Allora a Errrreeeeen..." Iniziò Hanji e capì immediatamente cosa stava per accadere.

"Mike afferma che tu odori di Levi e di sesso."

Merda.

"D-davvero? Che strano..." Balbettai e loro subito mi rivolsero uno sguardo affilato.

"Andiamo, Eren! Non puoi nascondere queste cose a me!" Esclamò afferrandomi un braccio e scuotendomi energicamente. "Perciò l'avete fatto?"

"Dio, Hanji, è imbarazzante!" Dissi arrossendo e cercando di togliermeli di dosso.

"E' un sì?!"

"Sì, va bene!" Dissi e mi lasciò andare, afferrando il timone. "Ma non puoi dirlo a nessuno!"

Hanji ridacchiò. "Oh prometto di non dirlo a nessuno, non vi caccerei mai nei guai."

"Grazie." Sorrisi, sentendomi improvvisamente più sicuro accanto ad Hanji. Certo, erano pazzi ma capiva quando c'era bisogno di essere seri. Era intelligente e sapevo che se Erwin avesse tentato di uccidere me o persino Levi, sarebbero stati dalla nostra parte. "Allora com'è Silencieux de Mort?"

"Oh, è bellissima!" Spiegò Hanji con lo sguardo perso verso l'oceano di fronte a sè. "E' un'isola piuttosto piccola e completamente deserta. E' adatta alla vita - ovviamente, Levi è cresciuto lì - ma non è mai stata colonizzata o reclamata da qualcuno. Credo che nessuno sappia della sua esistenza. Non è segnata su nessuna mappa Inglese o Spagnola. Solo l'equipaggio della Wings of Freedom ne è a conoscenza."

Ed eccoci qui. L'unico indizio riguardo il passato di Levi che avevo. Tutto ciò che sapevo era che fosse cresciuto su un'isola, chiamata Morte Silenziosa, e avesse ucciso il vecchio Capitano della nave per poi reclamarla come sua. Sapevo di non possedere dettagli e parti significative ma avevo paura di chiedere. Levi era scattato sulla difensiva l'ultima volta che avevo sollevato l'argomento e non volevo allontanarlo - non ora che le cosa iniziavano a migliorare.

"Quanto tempo staremo lì?" Domandai ad Hanji.

Ci pensò per un momento. "Dipende da Levi. A volte ci fermiamo per qualche ora, altre per delle settimane. E' lui a decidere quando ripartire."

"Ok..."

"Perciò ha ammesso di provare dei sentimenti per te oppure siete ancora 'scopamici'?" Chiese Hanji.

Se avessi avuto qualcosa in bocca mi sarei strozzato di sicuro, invece mi limitai a tossire un po'. "Um, ha ammesso i suoi sentimenti."

Il suo sorriso si allargò a dismisura da risultare inquietante. "LO SAPEVO! AHAHAH! FINALMENTE!"

Feci un passo indietro tentando non essere colpito dalle sue braccia, che agitava forsennatamente per aria. "Non dovresti tenere il timone?" Chiesi allarmato e loro si ricomposero immediatamente, afferrandolo di nuovo.

"Scusa." Ridacchiò. "E' solo che è fantastico che Levi abbia finalmente qualcuno."

"Non ha mai avuto una relazione, prima?" Domandai, curioso.

Hanji scosse la testa. "No." Disse, marcando la 'n'. "E' gay perciò non è mai stato con una donna ed a causa dell'accordo con Erwin ha evitato gli uomini. Sei il suo primo, per tutto." Sogghignò vedendomi arrossire.

Ciò voleva dire che ero il suo primo amore, il suo primo bacio, la sua prima volta. Esserne consapevole mi rendeva davvero felice. Mi sentivo importante, mi aveva donato tutto. Rischiava ogni cosa per stare con me ed era incredibile.

Stavo per chiedere ad Hanji qualcosa in più sul passato di Levi quando lui ci raggiunse sul ponte. Cercò immediatamente i miei occhi, avvicinandosi ed afferrandomi per un braccio. "Dobbiamo parlare." Disse semplicemente ed il mio cuore si fermò. Parlare? Di cosa? Avevo fatto qualcosa di sbagliato? Aveva avuto un ripensamento?

Continuavo a fissarlo tentando di calmarmi, mentre mi trascinava di sotto. Probabilmente non era nulla, stavo solo esagerando.

Mi condusse nei magazzini e vidi qualcuno seduto ad un tavolo. Guardando meglio mi resi conto che era Armin.

CHE DIAVOLO CI FACEVA ARMIN A BORDO?!

Lo fissai e Levi mi spinse giù su di una sedia proprio di fronte al ragazzo biondo, con un semplice "Aspetta che ti spieghi."

Annuii debolmente osservando il mio migliore amico, mentre Levi usciva di nuovo. Sentii un fischio acuto e Levi tornò dentro. Si sedette accanto a me ed io mi voltai attendendo una spiegazione.

"Che diamine ci fa Armin qui?" Chiesi arrabbiato.

"E' mio prigioniero." Disse Levi. "Insieme ai tuoi amici dell'equipaggio del Capitano Mikasa."

"I miei-"

"Jean, Marco, Sasha, Connie, Ymir e Christa." Chiarì Armin. "Sono qui con me."

"D-dov'è Mikasa?" Chiesi allontanandomi impercettibilmente dal mio ragazzo. Ero preoccupato che le avesse fatto qualcosa di orribile. Perché teneva i miei amici prigionieri? Ero sollevato dal fatto che non li avesse ancora uccisi ma perché non me lo aveva detto? Sentii crescere dentro di me rabbia e preoccupazione.

"Sta bene, credo." Disse Levi. La sua voce sembrava indifferente ma riuscii a percepire una leggera ansia. Osservai il suo corpo e notai che era visibilmente teso. "Il suo secondo-in-comando era una pirata sotto sopertura. Si è innamorata di Mikasa e l'ha presa con sé a bordo della propria nave."

"Annie?" Domandai incredulo. Levi ed Armin annuirono. "Allora perché i miei amici sono prigionieri qui?"

"Abbiamo abbordato la nave di Mikasa ed avevo intenzione di ucciderli e non dirti nulla." Analizzò Levi con calma. "Ma sono innocenti e sono tuoi amici, per cui non posso farlo. Ho deciso di lasciarli andare ed organizzato un piano di fuga che comprende il tuo piccolo amichetto biondo, qui."

"Avevi intenzione di uccidere i miei amici..." Lo fissai. Avrei dovuto essere furioso ma vedevo solo rimorso, paura e dolore nei suoi occhi.

"Sì, è così." Disse, stringendo i pugni. "Ma ora non più. Desidero organizzare la loro fuga con il tuo aiuto, quello di Armin e del Capitano Leonhart - Annie - permettendo ai tuoi amici di uscirne illesi. Faccio tutto questo per te, Eren. Non voglio ferirti e non ti nasconderò mai più nulla del genere. Te lo prometto."

"Lo sapevo che stavate insieme." Mormorò Armin dall'altro lato del tavolo ed io arrossii.

"T-ti perdono, Capitano." Dissi e lui accennò un sorriso.

"Grazie, Eren." Si voltò per guardare Armin. "Nessuno sa di noi due tranne Hanji. Fanne parola con qualcuno e ti taglio la gola."

"Le-" Iniziai ma Levi mi mise a tacere.

"E' una faccenda seria, Eren." Mi ammonì.

Armin annuì. "Ho la bocca sigillata. Come avete intenzione di contattare Annie?"

Levi si appoggiò allo schienale rilassandosi un po' ora che, avendomi messo al corrente di tutto, la parte difficile era superata.

"Vi sta trattando bene?" Lo interruppi.

"Credo di sì." Rispose Armin. "Ha ordinato ad Hanji di portarci del cibo e prendersi cura di noi ed immagino voglia dire essere trattati bene."

Annuii. Era così. Secondo le dicerie, Levi non faceva molti prigionieri e torturava quelli in suo possesso. All'improvviso iniziai a chiedermi se persino quelle storie fossero vere. Il Levi seduto accanto a me non somigliava neanche lontanamente al diabolico Capitano della Wings of Freedom di cui avevo sentito parlare negli anni addietro.

"Ritorniamo all'argomento principale" Disse Levi irritato. "Dovremo scriverle un messaggio in cui le illustreremo il piano." Si alzò in piedi. "Vado a prendere una penna, della pergamena ed il volatile. Voi due restate pure qui a chiacchierare."

Levi lasciò la stanza ed io sollevai un sopracciglio, guardando Armin. "Il volatile?" Domandai.

Lui scosse la testa. "Forse è il motivo per cui ha fischiato prima."

"Me ne ero completamente dimenticato." Mormorai.

"Sei felice qui, Eren?" Chiese Armin di punto in bianco, sporgendosi in avanti. "Voglio dire, tu sai che queste persone sono pirati assetati di sangue ed accumulatori di ricchezze, vero?"

"Lo so." Disse debolmente. "Ma ad essere onesti sono migliori di quanto credessi. Sono umani, esattamente come noi e... Tengo davvero al Capitano Levi. Non riesco nemmeno ad immaginare di poterlo abbandonare."

"Perciò non scapperai con noi?" Mi chiese.

"Il pensiero non mi ha mai sfiorato." Scrollai le spalle. "Mi dispiace Armin."

"Va bene." Rise nervosamente. "Lo capisco, è solo che... Mi mancherai."

"Potresti restare qui." Suggerii. "Unirti a noi."

"Noi?"

"Sono uno di loro adesso."

Armin annuì semplicemente. "Non credo che potrei farlo."

"Non hanno ucciso nemmeno una persona da quando sono a bordo." Dissi sulla difensiva.

"Tu non c'eri quando hanno preso la nave di Mikasa. Hanno sterminato l'intero equipaggio e Levi ha quasi ucciso Marco." Spiegò il biondo.

Fissai il tavolo. "Davvero?"

"Gli ha trafitto un fianco con la spada e minacciato il resto di noi." Disse Armin. "Non lo conosco bene tanto quanto te Eren, ma sembra cambiare quando ci sei tu. Il modo in cui si comporta quando sei nei paraggi è completamente diverso dal modo in cui agisce quando non ci sei e, anche se non riesci a vederlo, quel lato del suo essere fa ancora parte di lui."

Annuii. "Lo so, ma-"

"Sei innamorato." Armin mi interruppe, facendomi un cenno col capo. "Lo capisco, solo... Sii prudente. Non voglio che tu soffra perché ti rifiuti di vedere il suo lato oscuro."

"Lo vedo." Borbottai.

Armin sospirò e la porta si aprì. Levi entrò con penna e pergamena in una mano ed un corvo nero sulla spalla.

"Questo è Noir." Disse, facendolo scendere. "E' il pennuto che Annie utilizza come messaggero. Le consegnerà la nostra proposta."

Noir zampettò sul tavolo, appollaiandosi giusto al centro. Ero sorpreso da quanto calmo e temerario fosse.

Levi impugnò la piuma d'oca ed iniziò a scrivere. "Quando attraccheremo a destinazione," Disse, fissando trucemente Armin. "ordinerò a tutti di scendere dalla nave. Hanji e tu, Eren, benderete i prigionieri e lascerete la porta della loro cella aperta. Armin non verrà bendato - confido che non svelerai la nostra posizione, moccioso - e fingerai di aver trovato la chiave ed aperto il chiavistello. Tu, Armin, guiderai gli altri fuori dalla nave e nuoterete al largo. Mentre la mia ciurma sarà distratta nello spostare i nostri tesori, voi fuggirete a bordo della nave più vicina - sperando sia quella di Annie - e lei vi trarrà in salvo."

"Mikasa sarà con lei?" Chiesi all'improvviso, pensando a lei. Non avevo avuto l'occasione di dirle addio e se avevo davvero intenzione di trascorrere la mia esistenza al fianco di Levi, almeno lei meritava di sapere che ero salvo e felice.

"Immagino di sì... " Disse Levi, scettico, continuando a scrivere. "Perché?"

"Vorrei vederla." Confessai, preparandomi a subire una ramanzina. "Voglio dirle che sto bene e che sono felice."

Levi smise un attimo di scrivere nell'udire la parola 'felice'.

"Una mossa del genere potrebbe compromettere l'intero piano, moccioso."

"Oh... Dopo, allora, quando tutto questo sarà finito. Devo vederla. Levi, ti prego, è praticamente mia sorella. Merita di sapere!" Insistetti.

Levi emise un sospiro, riprendendo a scrivere. "Va bene, un giorno o due dopo la loro fuga ti porterò dove potrai dire addio a lei e i tuoi amici. Posso fidarmi del fatto che non scapperai, vero?"

Lo guardai leggermente intristito. "Dovresti sapere, ora, che non ti lascerei mai."

La sua mano vacillò ma non sollevò lo sguardo. Dopo un attimo riprese il suo lavoro ed io sorrisi al suo disperato tentativo di restare impassibile di fronte ad Armin.

Armin tossì. "Um, mi piacerebbe leggerlo una volta finito."

"Tch." Levi gli rivolse un'occhiataccia. "Che vorresti fare, controllare la mia grammatica o cazzate simili?"

"No." Il viso di Armin si imporporò per l'imbarazzo. "Voglio solo assicurarmi che non vi sia riportato nulla su cui non ci siamo accordati!"

"Non ti fidi del fidanzato del tuo migliore amico?" Domandò Levi, sogghignando. Era il mio turno di arrossire.

"No, infatti." Constatò Armin con semplicità.

Levi finì di scrivere e gli porse la lettera. "Qui, i termini del nostro accordo."

Armin lesse il contenuto e ripose il foglio quando ebbe terminato. "Concordo."

Presi la pergamena, leggendola a mia volta.

Capitano Leonhart,

richiedo il vostro aiuto e presuppongo non mi verrà rifiutato data la nuova pace instaurata tra le nostre navi. Ricorderete che quando la Wings of Freedom ha preso la nave di Mikasa ho catturato sette prigionieri del suo equipaggio, tenendoli in vita. Ad oggi sono ancora vivi e vorrei che le cose rimanessero tali.

Mi scuso per il modo in cui ho agito durante il nostro ultimo incontro. Ero irritato ed insicuro dei miei sentimenti. Avevate ragione a presumere che mi fossi innamorato di Eren Jaeger.

Il mio cuore mancò un battito quando lessi quelle parole.

Adesso vorrei restare nelle sue grazie. Ho deciso di liberare i prigionieri ma la fuga sarà fasulla per mantenere intatta la mia reputazione - entrambi sappiamo bene che un pirata non può semplicemente liberare i propri ostaggi. Abbiamo pianificato la fuga e voi entrerete in gioco non appena avranno lasciato la mia nave.

Una volta liberi nuoteranno al largo ed ho bisogno che la vostra nave non disti troppo dalla costa in modo che possano vederla ed avvicinarsi. Una volta a bordo della Titan's Wrath so di non avere più alcun potere sui loro destini, ma Eren vorrebbe vedere Mikasa ed i suoi amici un'ultima volta prima di unirsi per sempre al mio equipaggio.

Nei giorni successivi alla fuga vorrei ci incontrassimo in un luogo dove Eren possa dire loro addio.

Il vostro aiuto verrà certamente apprezzato e ricompensato, in caso garantiste il desiderio di Mikasa di rivedere Eren. So che tenete a lei ed il vostro gesto soddisferà qualunque vostra necessità come pagamento.

Se doveste rifiutarvi di aiutarci i prigionieri annegheranno durante il loro tentativo di fuga ed il loro sangue scorrerà sulle vostre mani.

Ci vediamo sulla forca, Capitano L.A.

Posai la pergamena. "Suona bene." Dissi arrossendo alle sue parole gentili nei miei confronti. "Tutti i pirati terminano le loro missive con 'Ci vediamo sulla forca' o è una cosa che fai solo tu?"

"Quelli di noi che si conoscono ed incontrano, lo fanno. La maggior parte dei pirati è indipendente e disorganizzata ma c'è un gruppo di noi che stringe alleanze, si tiene in contatto, ed a volte si riunisce per discutere. La Wings of Freedom era la leader di questo gruppo quando l'ho... Ereditata diventandone il Capitano. Io decido chi può unirsi e chi semplicemente può saccheggiare in maniera autonoma." Spiegò Levi.

Armin sembrò terrorizzato al pensiero. "Quindi i pirati sono alquanto organizzati?!"

"Alquanto." Enfatizzò Levi. "Sì."

"Non c'è da stupirsi se l'Inghilterra non è stata ancora in grado di fermarvi." Armin scosse la testa.

"Perciò tutti quelli che fanno parte di questa alleanza firmano le loro lettere con 'Ci vediamo sulla forca'?" Domandai tornando al discorso originale.

"Sì." Rispose Levi. "Come mai ti interessa?"

"E' solo..." Sospirai al ricordo. "L'ho già visto. Una persona che conoscevo ha firmato alcune sue lettere in questo modo."

Levi si sporse in avanti con interesse. "Chi?"

"M-mia madre." Dissi tristemente. "Non mi ha mai permesso di leggere i suoi scritti ed una volta... Morta li trovai mentre sistemavo le sue cose. Non avevano molto senso per me ma credo fosse della corrispondenza che intratteneva con qualcuno."

"Tua madre faceva parte di un'alleanza pirata?" Chiese Levi.

Scrollai le spalle. "Tutto ciò che so è che firmava e riceveva alcune lettere con queste esatte parole. L'ultima che ricevette fu il giorno della sua morte. Non vi era scritto null'altro se non quella frase. Diceva 'Ci vediamo sulla forca, Carla.' e quella notte lei sparì. Mio padre la trovò il mattino dopo... Era stata strangolata da qualcuno ma non mi ha mai detto da chi."

Levi abbassò lo sguardo, poggiando una mano sulla mia gamba. "Eren, questo potrebbe voler dire che tua madre era una pirata prima che sposasse quello stronzo di tuo padre."

Abbassai lo sguardo a mia volta afferrando la sua mano. Sentii le lacrime formarsi nei miei occhi ed iniziai a tremare nel tentativo di trattenerle.

"Eren... Per caso è stato trovato qualcosa di poco comune insieme al suo corpo?" Chiese Levi lentamente.

Scossi la testa, fermandomi subito nel ricordarmi un dettaglio all'apparenza insignificante. "S-sì, a dire il vero, trovarono una... Una..." Presi un respiro profondo tentando di ricompormi. "Trovarono una piuma bianca tra le sue mani."

"Cazzo." Disse Levi e vidi puro odio brillare nei suoi occhi.

"Cosa..." Domandai. La sua reazione mi spaventava. Sapeva qualcosa sulla morte di mia madre?

Levi sollevò lo sguardo, dicendo una singola parola.

"Kenny."

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