6.2 мне жаль...*
⚠️ attenzione, in questo capitolo sono presenti riferimenti al suicidio, leggere solo se si è abbastanza forti psicologicamente⚠️
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7 gennaio 1948
"Mio amato Fyodor,
Mi dispiace... da quando non ci sei più la mia vita è diventata un inferno. Ho provato ad andare avanti, ma senza di te non ce la faccio. Mi addolora non riuscire a mantenere la nostra promessa, ma non ci riesco. Senza di te la mia vita non ha un senso, tutto sembra più triste e grigio... tutto mi ricorda di te, non ne posso più!
Spero solo che non mi odierai se ti dico che presto ci rivedremo dove sei ora.
A presto,
Nikolai"
Al biondo caddero alcune lacrime sul foglio di carta. Anche il posto dove era seduto ora gli ricordava del suo amato: era un vecchio albero sotto il quale erano andati al loro quarto appuntamento, si ricordava ancora delle risate dell'altro ai suoi scherzi idioti, le lacrime che versava per le risate, battendo il pugno contro il tronco, lacrime molto diverse da quelle che uscivano dagli occhi del biondo, tristi e vacui, che non fissavano più il foglio, bensì il vuoto.
Quanto tempo passò a piangere e singhiozzare? Secondi? Minuti? Ore? Nemmeno lui lo sapeva, sapeva solo che gli stava scoppiando il cuore.
{RISCHI DI IMPAZZIIIIIIRE! PUÒ SCOPPIARTI IL CUOREEEEEE! PERDERE UNA DONNA E AVERE VOGLIA DI MORIIIIIREEEEE! Scusate, è che sto asctando "perdere l'amore" di Ranieri mentre scrivo}
Ma non appena terminò quel pianto così amaro, si alzò e guardò verso l'alto. Sul ramo era appesa una corda, una di quelle robuste che si usano per ormeggiare le barche. L'aveva appesa lì appena arrivato, prima di scrivere quella lettera, con l'unica intenzione di potersi ricongiungere con il suo amato. Prese lo sgabello su cui era seduto e si legò la corda al collo. Aveva paura, ma non della morte in sè, quanto più del fatto che Fyodor sarebbe stato deluso di lui. Nonostante ciò non sarebbe riuscito a passare un singolo giorno in più senza poterlo vedere, quindi strinse la corda e tirò un calcio all'ultima cosa che lo teneva attaccato al mondo dei vivi. Dopo i primi istanti di agonia iniziò ad abituarsi alla sensazione di soffocamento, lentamente il mondo intorno a lui cominciava a scurirsi fino a che quel sipario mortale non si chiuse completamente davanti ai suoi occhi. Nel cuore aveva il rimorso per non aver mantenuto la promessa, ma nella sua mente la magra consolazione che dall'altra parte il suo ragazzo probabilmente l'avrebbe perdonato. E con questo pensiero diede il suo ultimo addio a quel mondo che gli aveva dato tutto, ma che alla fine tutto gli aveva tolto.
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Traduzione:
*mi dispiace...
N.A. Probabilmente per questo capitolo mi odierete profondamente ma... niente, mi odierete e basta.
Beh, io ho finito questa storia, quindi torno a giocare a Genshin impact, bye!
Domandina: solo io nella gran parte dei giochi di quel genere tendo a ignorare la gran parte dei dialoghi? Ceh, non è che ho tutta la giornata per sentirmi parlare di tuo figlio che si è perso nel bosco! Dimmi com'è fatto e io te lo vado a riprendere!
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