4. любовь

Quanto ci voleva per rimettere in sesto Fyodor? Era questa la domanda che risuonava in testa a Nikolai da quando aveva portato il suo amico nella tenda medica

Erano passate almeno un paio di ore, durante le quali era rimasto sul fronte a controllare il territorio circostante, quando sentì qualcuno avvicinarsi a lui. Per un attimo alzò la baionetta credendo potesse essere un "polacco di merda", ma poi sentì una mano che gli toccava la spalla e si girò, trovandosi di fronte il suo amico "SANTA LA MADRE RUSSIA FYODOR, MI HAI FATTO VENIRE UN INFARTO!"

Il ragazzo si scusò immediatamente con il biondo per poi abbracciarlo "Grazie di avermi aiutato prima"

Nikolai ricambiò il gesto, tirando un sospiro di sollievo vedendo che stava bene, se non per il braccio fasciato

"Giuro che la prossima volta che non spari a vista sarò io a spararti, così magari la capisci!"

Fyodor gli accarezzò i capelli "Mi dispiace di averti fatto preoccupare. Però ora dovremmo tornare al lavoro, la prossima volta i polacchi potrebbero non sbagliare il colpo" disse staccandosi  da lui

Stettero lì per altre due ore facendo fuori un altro paio di avversari finchè non venne il generale a controllare "Vedo che il primo giorno non è stato un gran che per qualcuno. Come sta il braccio ragazzo?" Chiese a Fyodor guardando la fasciatura

"Potrebbe stare meglio" rispose il corvino alzando le spalle

"Immagino. Beh, adesso potete andare a  riposare. Sono le 16 e il vostro turno è finito. Il treno arriverà tra non molto, buona giornata"

I due ragazzi giunsero alla stazione e presero un altro di quei barcollanti treni militari che li riportò a casa.

"Ti va di venire a bere qualcosa a casa mia?" Chiese il corvino a Nikolai 

"Certo, se non sono di disturbo"

"Ma quale disturbo! Vieni con me" lo condusse fino alla sua abitazione, una umile casetta, ben curata e ricca di vegetazione. Tuttavia di fronte a quella piccola casetta li stava alspettando un nefasto messaggero.

"Dottor Bogdanov, che ci fa qui?" Gli chiese fyodor

L'ometto, basso e tozzo si sistemò gli occhiali con espressione afflitta e gli rispose "Ero venuto per controllare come stesse tua madre Fyodor..."

"E...?" Chiese il ragazzo in questione, non senza paura nel tono della voce

Il dottore pazientò un attimo a rispondere per poi dire "Mi dispiace"

Fyodor capì cosa intendeva e dopo aver sussurrato un semplice "non può essere" con voce rotta le lacrime cominciarono a bagnare il suo volto e i singhiozzi a scuotere il suo esile corpo

{Mi sto sentendo un cinico bastardo... ah no, dimenticavo che lo sono e basta}

Nikolai vedendo il suo sconforto si affrettò a cercare di consolarlo, abbracciandolo e sussurrandogli parole di conforto all'orecchio "Va tutto bene Fyodor, ci sono io qui con te"

"Vi lascio da soli, buona fortuna" disse il dottore allontanandosi andando probabilmente alla prossima visita che doveva fare

"N-non è giusto... era ancora così giovane...." mormorò il corvino tra le lacrime

"Lo so Dos, purtroppo la vita è crudele, un giorno quelli che più ami ci sono, e il giorno dopo potrebbero non esserci più, non ci puoi fare nulla"

"Lo so, m-ma io le avevo promesso che l'avrei aiutata-" si interruppe sentendo la mano dell'amico asciugargli le lacrime, accarezzandogli il volto

"E tu hai fatto tutto ciò che hai potuto! Sono certo che dovunque lei sia, adesso sia fiera di te, quindi adesso tranquillo. Vuoi un po' di tempo per te per riflettere?" Gli chiese l'amico accarezzandogli i capelli

"N-no, se non ti dispiace vorrei che mi stessi vicino, ho bisogno di un po' di  supporto"

{Piccolo Fun Fact, ieri 07.10.2020, indovinate chi torna a funzionare? Mangago! Proprio ora che non mi serve più a un cazzo cercare di capire chi è Nikolai! Ma vabbè, torniamo alla storia}

"Va bene, vuoi entrare o preferisci andare in un'altro posto?"

"Preferirei non entrare qui dentro, è come andare a visitare un obitorio"

"Va bene piccoletto, allora che ne dici se..." guardò l'orologio che aveva al polso "Urca, si è fatto tardi, sono già le 18.30" prese il ragazzo sotto braccio avviandosi "andiamo a casa mia, così ti offro qualcosa, se andiamo da Dimitri quell'idiota mi fa ubriacare di sicuro"

{Dimitri non approva questo elemento}

Fyodor ridacchiò leggermente all'affermazione dell'amico seguendolo senza contemplare

Giunsero alla casa di Nikolai che si erano già fatte le 19 ed entrati il biondo fece accomodare l'amico per poi andare in cucina e tornare dopo alcuni minuti con una teiera piena di acqua bollente e un paio di buste di the. Dopo aver appoggiato il tutto sul tavolino del salotto si avvicinò a un vecchio grammofono, prendendo un disco in vinile e facendolo partire.

Ciò che uscì dalla campana erano dolci note del primo concerto per violino e orchestra di Tchaikovskij {che non ho mai ascoltato in vita mia, quindi spero sia veramente bello}

I due si sedettero sul divanetto e cominciarono a sorseggiare la bevanda, finchè a Nikolai non venne un'altra idea: gli porse la mano dicendo "dammi la mano"

Fyodor lo guardò scettico chiedendo "Perchè?"

"Ti fidi di me?"

"Può darsi" rispose poggiando la mano su quella del biondo che lo tirò verso di sè, appoggiandogli l'altra mano sul fianco e cominciando a ballare insieme a lui

"Nessun rancore se ti calpesto un piede, vero Niko?"

"Tranquillo Dossy, sono abituato. Basta che segui i miei passi"

Il corvino ascoltò il consiglio, lasciandosi guidare dai movimenti dell'altro.

Mentre ballavano Fyodor si sentì per un momento libero, svuotato da ogni preoccupazione, era come se volteggiando con Nikolai i problemi fossero stati centrifugati via

{pensavo che le mie terminologia raggiungessero un certo livello di nonsense, ma a quanto pare mi sbagliavo}

Alzando la testa vedeva gli occhi del biondo, quel marrone scuro {o per lo meno così sono quelli del gogol originale} lo aveva stregato dal primo sguardo che gli aveva lanciato, per lui erano come una droga, se non riusciva a vederli la vita gli sembrava grigia e spenta, invece quando era con Nikolai si sentiva al sicuro... era come se tutto intorno si dissolvesse (gli sembrava e basta, perchè mancava poco che abbattessero il grammofono)

Quanto tempo era passato? A nessuno dei due importava, l'importante era che fossero insieme.

Fyodor si era appena posto quel quesito quando sentì l'altro che lo bloccava, avvicinandolo a sè. Alzando la testa lo vide avvicinarsi al vuo volto, lentamente, portando le loro labbra a pochi centimetri le une dalle altre.

Sapeva che quello che stava per succedere fosse sbagliato, tuttavia non aveva intenzione di fermarlo. Non gli importava nulla di ciò a cui tutto questo avrebbe portato, voleva solo eliminare quel minuscolo eppure apparentemente così grande spazio che li separava da ciò che entrambi desiderarono.

A fare questo passo fu il biondo, che appoggiò le sue labbra a quelle del corvino, il quale a sua volta ricambiò il gesto, mettendo le braccia attorno alle spalle dell'altro.

Stettero così per alcuni minuti finchè Fyodor non si staccò ansimando

"S-scusa, non so cosa mi sia preso..." si scusò Nikolai rosso quanto un pomodoro 

"Tranquillo, non mi è dispiaciuto" gli rispose il ragazzo abbracciandolo "sei bravo a baciare, lo sai?"

"Modestamente le mie varie amanti me l'hanno detto più volte" affermò il biondo ridacchiando, al che il corvino lo guardò incredulo dicendo con tono piatto

"È solo una mia supposizione, ma secondo me non hai mai avuto un appuntamento con una donna che non fosse pagata"

"Tu sei fin troppo perspicace Dossy"

"Grazie tesoro~" gli diede velocemente un bacio per poi staccarsi dall'abbraccio "ora però è il caso di andare a dormire, domani siamo di nuovo di turno al confine"

"Va bene, vuoi fermarto qua o vuoi tornare a casa?" Gli chiese Gogol

"Decisamente qui. Mi posso mettere sul divano?"

"Hmm.... nah, ho un'idea migliore. Vieni"

Prese il ragazzo sotto braccio e lo portò al piano superiore, dove era situata la sua camera da letto. Era una stanza grande almeno quattro volte più grande di quella del corvino (che dormiva in una stanza poco più grande di un ripostiglio). Al muro aveva affissa una bandiera rossa con impressi martello e falcetto gialli

Il letto aveva un materasso a due piazze e una montatura in legno con un disegno molto raffinato.

Alla vista di tutto ciò a Fyodor vanne da chiedere "ma.... sei un parente stretto di Stalin o dell'ultimo zar di Russia?"

Nikolai ridacchiò leggermente per poi rispondergli "No, quello che vedi che costa più di 5 rubli mi è stato tramandato da mio nonno, lui si che faceva la bella vita" disse, levandosi gli stivali e la giacca per poi gettarsi sul letti "Che fai? Non vieni?"

"Se posso" dopo essersi levato anche lui giacca e calzature si mise vicino al Biondo, il quale gli face appoggiare la testa sul suo petto accarezzandogli i capelli "Sei comodo così?"

"Molto" disse sistemendosi leggermente e chiudendo gli occhi

"Buona notte cucciolo" concluse dandogli un bacio sulla fronte e spegnendo la luce.

A.A.

So che fa schifo ma non me ne fotte un cazzum, almeno ho scritto qualcosa!

Addios!

P.s. preparatevi emotivamente, al prossimo capitolo la situazione passerà dal potenzialmente smut al tragico per arrivare al livello del buon vecchio scuoti pere (shakespeare se non si intende)

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