2.Torzhestva
"Buon giorno Dimitri!" Salutò il biondo entrando nel locale, seguito dal corvino
(Da leggere con spiccato accento russo, mi raccomando!)
"Nikolai! Amico mio! Cosa posso fare per te e tuo amico?" Lo salutò energicamente un omaccione dietro il bancone
"Per me il solito, tu Dos cosa prendi?" Chiese sedendosi
"Prendo una Vodka alla menta" rispose in tono piatto all'amico
"Benissimo! Vodka menta e vodka lampone! Arrivano subito!" Esclamò adoperandosi per preparare i drink, porgendoli poi due ragazzi
"Grazie Dim. Vieni con me Dos, andiamo a quel tavolo laggiù, così possiamo parlare in santa pace"
I due ragazzi si spostarono al tavolo indicato dal biondo che dopo un sorso del suo drink chiese all'amico "Prima, quando Lenin ci aveva interrotto, cos'era che mi stavi dicendo? Mi sono perso il finale"
Fyodor assunse nuovamente un aria malinconica
"Oh, Nulla di che, solo dei piccoli problemi finanziari..." rispose il ragazzo, cercando di nascondere la tristezza
"Dos, non mi raccontare palle" replicò serio Nikolai
"V-veramente, non è nulla di che. S-semplicemente un paio di debiti da saldare" balbettò il corvino, cercando di nascondere le sue bugie all'altro.
Questo però non ebbe bisogno di particolare sforzo per scoprire ciò che stava succedento. Gli prese il mento tra due dita, girando il suo volto verso di sè
"Fyodor, se non sai mentire non ti conviene raccontarmi cazzate. Stai tranquillo, di me ti puoi fidare. Sono tuo amico, no?"
Il corvino sospirò "Beh, immagino di potermi fidare di qualcuno ogni tanto"
"Bravo piccoletto, fa bene aprirsi con gli altri"
"Però non chiamarmi piccoletto, suona come un soprannome da coppietta smielata" si lamentò il ragazzo
"Pardone moi" si scusò il biondo alzando le mani
"Comunque... tornando a quello che stavamo dicendo il mio effettivo problema è che mia madre è molto malata, e abbiamo bisogno di fondi per le medicine, quindi potevo o scegliere un lavoro più semplice ma con un rendimento scarso oppure entrare nell'esercito e avere finanze abbastanza in fretta" si fermò, asciugandosi un paio di lacrime ai lati degli occhi
Nikolai lo osservava con una mano sulla bocca, provando compassione per lui. Dopo alcuni istanti a contemplare il ragazzo fece la cosa che gli parve più spontanea: Lo abbracciò. Nulla di particolare, solo un abbraccio per confortarlo. Non è che fosse Gay o roba simile, semplicemente gli dispiaceva vedere il suo amico triste
{HAH! SEH, CREDICI!)
Però per Fyodor significò molto: lo fece sentire al sicuro, come se tutti i suoi problemi fossero svaniti per un attimo. Sentiva un calore completamente diverso da quello del suo caminetto, un calore che si irradiava da dentro.
Dopo un attimo di preoccupazione per ciò che potesse pensare la gente attorno, decise di mandare al diavolo l'ambiente circostante e godersi quel momento. Dopotutto Nikolai era solo un suo amico, giusto? Chiuse gli occhi e ascoltò la delicata voce dell'altro sussurrargli "Andrà tutto bene, vedrai che si sistemerà tutto"
Dopo quelli che non capì se furono minuti oppure ore si spostò dalle braccia dell'altro con un semplice "Grazie... Niko" che strappò un sorriso al biondo che gli chiese "Ehi, da quando mi dai soprannomi?"
"Da oggi, perchè? Ti da fastidio?"
"Naaah, è adorabile. Non quanto te però~" rispose lui per stuzzicare l'amico, prendendosi una gomitata nello stomaco
"Zitto cretino, vuoi sembrare omosessuale?" Lo rimproverò Fyodor, nascondendo il volto nel cappotto per non mostrare il leggero rossore sulle sue guance
"Credo di essermelo meritato-" mormorò il biondo ancora con le mani sullo stomaco, ridacchiando leggermente per la reazione dell'altro
"C-che hai da ridere!?" Sbraitò il corvino
"Nulla, nulla. Solo... la tua reazione è stata molto comica. Tutto qui"
Il ragazzo lo guardò male per un momento, realizzando ciò che era appena successo però cominciò a ridere anche lui dicendo "Effettivamente era degma di una commedia. Comunque scusa per il colpo Niko"
"Tranquillo Dossy, non mi hai fatto poi così male. Anche se ti devi essere segato parecchio per avere quella forza nelle braccia"
come si può intuire gli arrivò giustamente un altro colpo, questa volta sulla nuca "Non so come fai forza tu, ma questi muscoli li ho fatti in palestra, cretino"
"Seh, e io sono Mussolini!" Ribattè Nikolai
"Allora caro signor Dvce, la informo che qui è lei quello che non ha con chi scopare" gli rispose Fyodor, cercando di farlo tacere una buona volta
"Ok, te la do vinta per questa volta Dos." Si rassegnò, per poi dire al barista "Altri due Dim!"
Andarono avanti per un bel po' di tempo, tra vodka e chiacchiere, finché non si ritrovarono con Nikolai ubriaco e Fyodor ancora sobrio che doveva portarlo a casa. Quindi il corvino prese prima di tutto il portafoglio del biondo, dopotutto "si era offerto lui di pagare" e andò dal barista che gli disse però "lascia stare, voi appena entrati in esercito, offro io per questa volta!"
Ringraziò cordialmente e trascinò l'altro fino a casa sua, il cui indirizzo gli era stato rivelato dallo stesso durante la loro lunga chiacchierata. Prese le chiavi dell'abitazione dal cappotto dell'altro ed entrò (fortunatamente viveva da solo), facendolo accomodare sul divano, aiutandolo a togliere la giacca.
Dopo alcuni istanti Fyodor fece per alzarsi "Ci vediamo domani Nikolai" questo però gli prese il braccio dicendo "Devi proprio andare via Dossy?"
Questo, guardandolo in condizioni così pietose si sedette di nuovo "Beh, posso rimanere ancora un po' se ti fa fel-"
Non fece in tempo a finire la frase che subito Nikolai gli si fiondò al collo abbracciandolo "Grazie Dos, sei un vero amico"
All'inizio Fyodor fu colto alla sprovvista dal gesto dell'altro, per poi adeguarsi, cominciando ad accarezzare i suoi capelli, morbidi e setosi come il velluto, e giocherellando con la sua lunga treccia, arrotolandola e srotolandola dalla sua mano, fino a che il ragazzo non si addormentò tra le sue braccia.
Allora delicatamente il corvino lo fece sdraiare sul sofa, coprendolo con la giacca che prima gli aveva tolto
{anche se probabilmente avrebbe preferito togliere tutto il resto ewe}
E si avviò verso la porta. Tuttavia dopo alcuni passi si bloccò ad osservare il ragazzo che dormiva. Quel volto gli sembrava avere un qualcosa di quasi angelico, di prezioso.
Si avvicinò lentamente, in punta di piedi, gli scostò le ciocche di capelli dal volto e... appoggiò delicatamente le sue labbra si quelle di Nikolai. In quell' istante non sapeva nemmeno lui perchè lo avesse fatto, ma non riusciva a resistere. Si immaginò fosse stato l'alcohol a farlo delirare, ma ciò che non sapeva era che nel profondo del suo cuore una scintilla cominciava ad ardere per quel ragazzo che da così poco era entrato nella sua vita, ma si era fatto bastare quel poco tempo per stravolgerla.
Angolo della robba bbuona:
Vi assicuro che l'ultima parte non l'ha scritta dante sotto acidi. Comunque spero vi possa piacere e ci vediamo nel prossimo capitolo
P.s. Scusate se ci sono errori ortografici, ma la sto scrivendo in macchina con il cane in braccio
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