Capitolo 5
Anche quella mattina, scesi nella sala degli allenamenti all'alba. Sarebbe stato l'ultimo giorno di addestramento, quindi dovevo impegnarmi per convincere gli ultimi tributi ad allearsi con me. Ero preoccupata del fallimento del piano e della mia imminente morte, ma dovevo rimanere concentrata sull'obbiettivo.
Quella sera avremmo affrontato la prova individuale e il giorno dopo, oltre ad allenarmi con Finnick, avrei preparato l'intervista.
Cercai di isolare la mente dai brutti pensieri mentre entravo nella sala, e quando la porta si aprì, notai che c'era già qualcuno. Probabilmente anche gli altri non volevano perdere tempo.
Attraversai la sala con passo sicuro verso il buffet e afferrai un cornetto per colazione.
‹‹Tu sei Sky vero?!›› mentre lo addentavo, la ragazza del 12 si avvicinò a me.
‹‹Si!›› risposi io sorridendo.
‹‹Io sono Talia e lui è Elieo. Il tuo mentore ci ha detto che vorresti proporci un'alleanza. Sappiamo di non essere né favoriti né molto forti, ma io me la cavo bene con la fionda e lui col piccone! Speravamo di poterti essere utile...›› spiegò Talia arrossendo.
Immaginai che Finnick avesse deciso di agire per permettermi di trovare facilmente più alleati.
‹‹Certo! Più siamo, prima riusciremo a battere i distretti favoriti!›› esclamai.
Il loro mentore era Haymitch Abernathy, vincitore della 50esima edizione degli Hunger Games. Era impossibile dimenticarlo: era il secondo Quarter Quell, edizione speciali della memoria in cui cambiavano le regole e in quella, furono estratti il doppio dei tributi.
La sua vincita era stata quasi miracolosa. Durante l'ultimo combattimento si era avvicinato al campo di forza intorno all'arena, cercando di fuggire dalla ragazza dell'uno che gli aveva inflitto una ferita mortale. Quando era riuscito a scansare l'ascia che lei gli aveva lanciato, l'arma era andata a rimbalzare contro il campo di forza, tornando indietro uccidendola. Snow sterminò tutta la sua famiglia perché era convinto che Haymitch lo avesse umiliato, rivoltandogli contro le sue stesse armi. Non immaginavo come dovesse sentirsi ad essere l'unico rimasto in vita tra 48 persone.
‹‹Ti abbiamo osservato in questi giorni...volevamo capire che persona sei...speriamo di poter collaborare onestamente›› sentenziò Elieo.
‹‹Beh...forse non significa molto, però ritengo che non facendo parte dei primi due distretti, possiate credermi se vi dico che non sto facendo il doppiogioco. Perlomeno spero di essere più simpatica›› dissi con finta voce altezzosa.
‹‹È strano che uno dei favoriti voglia stipulare un accordo con noi!›› insinuò lui.
‹‹In realtà non so se si possa considerare il distretto 4 tra i favoriti.... Comunque, sono dell'idea che l'unione faccia la forza!›› spiegai io.
‹‹Sai, questa non è esattamente la mentalità che dovrebbe avere un vincitore!›› la voce di Sparkle mi colpì alle spalle. Mi voltai, era seduto sulle scale a lisciare la sua spada.
‹‹Chi ti ha detto che voglio vincere, voglio solo impedire al tuo distretto e al due di massacraci nei primi dieci minuti!›› ribattei io contrariata.
‹‹Non paragonarmi a loro›› rispose fermando le mani e rivolgendo lo sguardo su di me.
‹‹Perché, non dovrei? Sei solo uno sbruffone!›› lo istigai io, lui mi guardò con aria di sfida e si alzò.
‹‹Tu non mi conosci affatto›› scrutò nei miei occhi più affondo e io sostenni lo sguardo.
‹‹Certo che no, comunque ti farò conoscere i miei coltelli alla cornucopia›› lo affrontai forse in modo troppo aggressivo.
I due ragazzi del 12 a sentire quelle parole, si allontanarono. Stavamo per affrontarci, lì in quel momento, anche se era contro le regole.
‹‹Stiamo a vedere›› mi sfidò, la tensione nell'aria era palpabile. ‹‹Chi dei due riesce a colpire per primo quel bersaglio, dopo aver affrontato il percorso ad ostacoli, vince››
‹‹Se accetto cosa mi offri in cambio?›› chiesi io incuriosita.
‹‹Se vinci tu, ti lascio in pace; se vinco io, mi offrirai un posto nella tua alleanza›› rispose incrociando le braccia.
‹‹Non so perché ti interessi, però inizia a farti da parte. Accetto!›› non avrei mai rifiutato una proposta così allettante.
Sorrise soddisfatto e ci spostammo verso l'inizio del percorso ad ostacoli.
Avevo già affrontato quello in alto, quindi quello davanti me sarebbe stato più facile.
Avremmo dovuto attraversare una rete, correre su delle piattaforme evitando che i due assistenti ci buttassero a terra e poi, utilizzando solo le mani, muoverci nel percorso ad anelli evitando di cadere.
Sapevo che lui sarebbe stato più veloce di me, ma scagliando un coltello a distanza, avrei potuto recuperarlo. Sicuramente, anche se avesse lanciato la spada, si sarebbe dovuto avvicinare al bersaglio per centrarlo.
Ci posizionammo uno di fianco all'altro, e al tre, iniziammo a correre. Come avevo immaginato, dopo pochi secondi, lui era già davanti a me. Avremmo preso le armi solo una volta finito il percorso, quindi dovevo comunque arrivare in fondo.
Cercai di fare del mio meglio e siccome ero molto veloce nella corsa, lo recuperai nel secondo ostacolo. Nel terzo però, era in vantaggio e alla fine mi sorpassò.
Giunto davanti alle armi, lo vidi andare dritto verso la postazione dei coltelli.
Si voltò a controllare dov'ero e li allontanò spingendo via il carrello.
Stava barando! Non ci sarei mai arrivata in tempo, ma non sapeva che quella non era l'unica arma a distanza che potevo utilizzare.
Quando arrivai, mi avventai sull'arco e prima che lui potesse colpire il manichino con la sua spada, lo centrai con una freccia nella testa.
‹‹Pareggio!›› Sentenziò Tisbe, che a quanto pare aveva fatto da giudice.
‹‹Come pareggio?›› chiesi io incredula. ‹‹L'ho colpito prima io!›› mi lamentai.
‹‹Si, ma la freccia non è andata precisamente nel centro, poi dovevi usare i coltelli›› si lamentò Sparkle.
‹‹Non avevi specificato con quale arma, e poi tu hai barato!›› lo accusai.
‹‹Senza dubbio, pareggio›› concluse lei.
Sparkle mi guardò e alzò le spalle. ‹‹Quindi come la risolviamo?››
‹‹Che io considero la tua richiesta e ti lascio in sospeso, almeno fino a che non sarò sicura che posso fidarmi di te›› gli dissi avvicinandomi.
‹‹Allora allenati con me oggi! Ho trovato una degna avversaria e non posso perdermi questa occasione›› mi chiese lui. In quel momento entrò Icaro e vidi Tisbe correre da lui esultante, in lontananza Lily si stava allenando con Fedra. Dato che sarei rimasta da sola, accettai.
‹‹Va bene, sono molto curiosa›› dissi posando l'arco. Alla fine quell'occasione, mi avrebbe aiutato a conoscere meglio il mio nemico.
Avevo bisogno che qualcosa mi distraesse dall'imminente prova individuale. Ancora non sapevo cosa avrei fatto, ma più ci pensavo e meno idee efficaci avevo.
‹‹Quindi sai usare anche un arco?›› domandò curioso.
‹‹In realtà mi è sempre piaciuto, ma sono non molto brava...›› risposi dubbiosa. Se non fosse stato per Icaro, non sarei riuscita nemmeno ad impugnarlo.
‹‹Non si direbbe...››
‹‹Solo perché Icaro mi ha insegnato››
‹‹Permetti allora anche a me di insegnarti qualcosa!›› mi fece un inchino e mi scortò verso la postazione dei coltelli.
Sparkle si divertì ad insegnarmi un gioco: dovevo lanciare un coltello facendolo passare dentro il cappio di una corda che dondolava, e cercare di colpire il bersaglio dall'altra parte.
All'inizio lo lisciavo sempre, ma piano piano, riuscii ad aggiustare la mira.
Mi domandai come facesse a conoscerlo, ma dato che faceva parte dei favoriti, immaginai che lo avesse visto da qualcuno durante gli allenamenti clandestini.
Ci sedemmo sulla pedana. Iniziammo a chiacchierare e finimmo per parlare del perché ci eravamo offerti. Ci stavamo lanciando un coltello, cercando di riprenderlo senza ferirci, quando mi confessò che in realtà lui aveva sempre cercato di evitare i giochi.
‹‹Sono stati i miei a genitori a costringermi... volevano che fossi un eroe e mi ricoprissi di gloria, ma a me non è mai interessato...›› confessò con tono triste.
Mi dispiaceva per lui, non capivo come dei genitori potessero fare quello ai propri figli.
‹‹So che può sembrare strano, ma nel nostro distretto è una cosa normale e alla fine, mi sono divertito a combattere con te! In fin dei conti non mi dispiace più di tanto!››
Io sorrisi, poi fu il suo turno nel chiedermi perché mi ero offerta. Anche se all'inizio non volevo rispondere, condivisi con lui l'odio che avevo verso la capitale.
Non sopportavo che Capitol ci costringesse a scontrarci gli uni con gli altri senza motivo, solo per il loro divertimento. Anche lui sembrava essere d'accordo con me e la cosa mi rincuorò. La cosa che mi stupì, fu scoprire che anche se sembrava un ragazzo pieno di sé, in realtà non lo era affatto. Andavamo molto d'accordo.
Dato che mancava poco alla prova individuale, mi propose di provare diverse armi per rilassarmi e prendere confidenza.
Ci alzammo e insieme ci dirigemmo di nuovo verso le postazioni di lancio. L'unica arma che non potevo toccare era la lancia, ma in compenso, feci qualche tiro con i coltelli per poi prendere ancora una volta l'arco. Mentre Sparkle si allenava con la spada, io mi spostai davanti a un manichino lontano, tesi la corda e mi preparai a tirare, ma qualcuno da dietro mi spostò il busto.
‹‹Devi tenerlo in avanti e stare ben dritta con la schiena›› la voce di Icaro mi fece venire la pelle d'oca. Mise le sue mani sulle mie, come aveva fatto la prima volta per aiutarmi a tenere fermo l'arco. ‹‹Ricordati che quando tiri indietro la freccia, devi alzare il gomito e mettere la corda sulla guancia. Quando soffi e la senti vibrare, puoi scoccare›› la sua voce era melliflua e io mi ci stavo perdendo.
‹‹Non ho dimenticato le tue lezioni Icaro›› sentivo le guance avvampare.
Lui sorrise ‹‹Infatti sei brava, ma la posizione non è ancora totalmente giusta›› mi sfiorò la guancia col polpastrello.
Eravamo molto vicini e la mia testa stava per volare via lontano, ma fu ritirata subito indietro dalla voce di Tisbe.
‹‹Icaro, vieni a vedere!›› gli gridò lei.
‹‹Un attimo arrivo!›› le rispose lui, ma io scoccai prima che potesse girarsi. Poi posai l'arco.
Puoi andare, tanto avevo finito›› scesi dalla pedana ignorandolo e andai a vedere come procedeva per Lily.
‹‹Come sta andando?›› le chiesi raggiungendola.
‹‹Bene, per adesso ho preso tutti i manichini!›› rispose lei soddisfatta.
‹‹Manca poco alla prova individuale›› mi abbassai alla sua altezza e sussurrai ‹‹voglio che tu ce la metta tutta per fargli vedere chi sei! Non lasciarti intimorire, sono solo dei ricconi...dato che non hanno niente da fare, si riempiono le giornate giudicando ragazzini e scommettendo sulle loro teste. Ricordagli che non siamo bestie ammaestrate!›› ci immaginai dentro una gabbia a saltare secondo i comandi dei capitolini.
‹‹Si, farò del mio meglio!›› disse lei speranzosa.
Era molto brava con le bolas, ma avrei voluto che utilizzasse un'arma più pericolosa.
Tornai da Sparkle. Aveva finito di allenarsi e siccome era già l'ora, accettai di pranzare insieme a lui.
‹‹Non devi temere la prova individuale, te la caverai benissimo›› mi incoraggiò lui.
‹‹Non ho paura! Solo che...›› se non avessi raggiunto un punteggio decente, nessuno mi avrebbe voluto sponsorizzare. Questo significava niente componenti per Stacker e aiuti per il nostro gruppo. Volevo evitare che Finnick dovesse ricorrere alle sue "conoscenze".
‹‹Sai usare più di un'arma, e questo ai loro occhi vuol dire più possibilità di vittoria, ergo più punti›› aggiunse facendo due calcoli.
‹‹Parli tu, sono sicura che prenderai il punteggio massimo!›› esclamai facendogli una boccaccia.
‹‹Io so usare solo la spada...››
‹‹Non sminuirti così, sei molto più bravo di tutti noi! Per non parlare del fatto che sei dell'uno e visibilmente molto carino››
‹‹Visibilmente carino? Cosa sono, un cucciolo di cane?›› chiese scioccato.
‹‹Preferisco i gatti....ad ogni modo, hai tutte le carte vincenti!›› esclamai ridacchiando.
‹‹Anche tu se è per questo. Sai, inizio a pensare che considerino anche il carisma. Dovremmo colpirli, dare spettacolo!›› spiegò deciso.
‹‹Ma questa non è l'intervista, è la prova individuale...›› ribattei confusa.
‹‹Alla fine questo è uno show, ciò che cercano è lo spettacolo e l'intrattenimento››
Non aveva tutti torti, però ero ancora molto indecisa su come mi sarei comportata.
‹‹Scommettiamo!›› suggerì dal nulla. ‹‹Vediamo chi di noi due avrà il punteggio più alto. Temo che tu possa superarmi...››
‹‹Ma come puoi pensarlo! Smettila di prendermi in giro. Non so nemmeno se arriverò a metà della classifica!›› esclamai seccata.
‹‹Sei troppo scettica, dovresti avere più fiducia in te stessa. Credo che tu sia il nemico più temibile tra tutti noi, e il fatto che tenti di stringere alleanze, mi fa ancora più paura...›› mimò una faccia terrorizzata e io risi.
Pensavo che mi stesse prendendo in giro, però in realtà, io ero l'unica a non avere una vera e propria specialità. Avevo sempre cercato di studiare tecniche diverse, così da non rimanere mai senza un'alternativa.
Continuammo a chiacchierare e lui mi chiese di Icaro. Quella domanda mi stupì un po', ma in fin dei conti, era lecito voler conoscere gli altri avversari.
‹‹Oh, è stato uno dei miei primi alleati! Sembra un ragazzo in gamba e sento di poter fare affidamento su di lui...›› mentre ne parlavo, mi cadde l'occhio nella stanza vicina dove poco prima avevo visto Icaro e Tisbe insieme. Forse ero gelosa del fatto che lei passasse molto tempo con lui. Iniziava a piacermi?
Un'ora dopo, eravamo già nella sala di attesa ad aspettare il nostro turno per effettuare la prova. Io sarei entrata dopo Stacker, chissà cosa avrebbe architettato...
Sparkle prima di entrare, si voltò verso di me e mi fece l'occhiolino. Ero sicura che sarebbe andato benissimo.
Laerte invece, che avrebbe affrontato la prova dopo di me, non mi rivolse la parola.
Il mio nome risuonò nella stanza attraverso l'altoparlante, era il mio turno. Mi voltai verso Lily e le sorrisi come per augurarle buona fortuna e per prendere coraggio. Icaro mi rivolse un pollice in su.
Attraversai il corridoio scuro con le gambe tremanti ed entrai nella sala.
Quando alzai lo sguardo, vidi che da un terrazzino, assistevano alle prove gli sponsor e Seneca Crane.
Plutark, stratega degli anni precedenti, era l'unico in piedi mentre gli altri stavano comodamente seduti su delle poltrone a conversare.
Mi seguì con lo sguardo fino a quando non fui sotto di loro.
Ad un certo punto, mi fece un cenno con la testa sorridendo per dirmi che potevo iniziare. Sembrava l'unico veramente interessato a ciò che stava accadendo, mentre gli altri discorrevano tra di loro ridendo e scherzando. Inizia a pensare guardandomi intorno. Grazie a tutto ciò che avevo appreso in quei giorni, mi sfiorò un'idea interessante.
Decisi di dividere velocemente la stanza in tre parti: nella prima avrei lanciato i coltelli, nella seconda avrei usato l'arco e nell'ultima la lancia. Volevo sfruttare anche la spada, ma non credevo che avrebbe fatto molta scena.
Misi i manichini l'uno lontano dall'altro, in modo tale che ci fosse abbastanza spazio per correrci intorno. Aggiunsi alcuni di quelli in movimento per rendermi il compito più difficile.
Una volta completata la disposizione, passai davanti alle armi: misi un po' di coltelli nelle tasche, indossai l'arco sul petto e le frecce sulle spalle. Mi posizionai davanti alla postazione di tiro, mi concentrai, e partii.
Iniziai a correre a slalom intorno ai manichini, centrandone un paio di quelli in movimento e uno di quelli fermi. A forza di allenarmi, ero diventata molto brava. Sorrisi quando mi accorsi che gli sponsor mi stavano osservando interessati.
Continuai verso la seconda zona saltando da una pedana all'altra, centrai con le frecce quelli immobili. Cercai di rendere il tutto più scenografico possibile, dato che il percorso non era molto difficile. Anche lì andò tutto liscio.
Arrivata all'ultima parte, mi concentrai sugli ultimi manichini in movimento. Sfiorai la lancia sullo stand e sorrisi, finalmente potevo sfogarmi.
La feci roteare lanciandola ogni tanto in aria. Mi misi al centro della postazione e quando i manichini iniziarono a muoversi ed ondeggiare, li colpii uno dopo l'altro. Le piume dell'imbottitura iniziarono a volare, creando una pioggia bianco candido.
Alcuni li calciai via ed altri li infilzai, fino ad arrivare all'ultimo più lontano. Scivolai sotto le gambe di uno e quando fui dall'altra parte, lo infilzai senza guardarlo. Mi alzai e scagliai la lancia dall'altra parte della stanza, e quella si andò a conficcare in un bersaglio. Volsi lo sguardo verso il mio pubblico e notai che Plutarch mi squadrava con interesse. Quando lo guardai negli occhi, mi fece un cenno con la testa. Mi voltai in quella direzione: nella seconda zona era rimasto un manichino indenne.
Non capivo come fosse successo, avevo mandato tutto all'aria. Mi toccai la tasca dei coltelli e mi accorsi che li avevo finiti, poi una spada abbandonata su uno stand, attirò la mia attenzione. Probabilmente era quella che aveva usato Sparkle prima di me.
La afferrai, marciai contro l'ultimo manichino rimasto e gli tagliai la testa di netto.
Plutarch non si scompose, mentre tutti gli altri nel pubblico erano rimasti senza parole. Ero molto stanca, ma avevo dato il massimo.
Uscii in fretta dalla stanza e vidi il mio riflesso in una porta nera: ero ridicolmente coperta di piume bianche. Cercai di togliermele, ma qualcuno mi sorprese.
‹‹Hai lottato contro delle galline?›› mi chiese Sparkle ridacchiando.
‹‹Che fai, pedini il tuo nemico?›› gli domandai mentre mi si avvicinava.
‹‹Controllo le mie scommesse›› continuò togliendomi una piuma dai capelli. I suoi occhi mi ricordarono il mare a largo. ‹‹Sembri una volpe uscita da un pollaio...beh, forse ci sono andato vicino›› disse alludendo agli sponsor e ai miei capelli rossi.
‹‹Se fossi in te non offenderei i nostri possibili benefattori›› suggerii. ‹‹Comunque com'è andata la prova?›› gli chiesi entrando nell'ascensore.
‹‹Mi sono divertito un sacco!›› rispose lui.
‹‹Non immaginavo diversamente...›› dichiarai alzando gli occhi al cielo.
‹‹A te invece?›› chiese mentre l'ascensore si fermava al primo piano.
‹‹Non lo so, potrei aver fatto un casino...››
‹‹Sono certo che sei andata benissimo›› le porte si aprirono ‹‹sono curioso di sapere chi di noi è in testa, ho ancora una scommessa da vincere!›› scese dall'ascensore e mi salutò ‹‹Ci vediamo all'intervista››
‹‹Non montarti troppo la testa!›› gli gridai mentre se ne andava.
Quando le porte si richiusero, mi ricordai di Icaro. Avrei voluto aspettarlo, ma ormai ero arrivata al mio piano.
Appena entrai, trovai tutti seduti davanti alla televisione. Quando mi videro, l'entourage e gli stilisti mi riempirono di bicchieri colorati mentre mi assalivano di domande. Cercai di stare dietro a tutti, ma continuavo ad essere agitata.
Chissà se ero riuscita a convincerli.
Dopo poco rientrò anche Laerte. Mentre aspettavamo, mandarono in onda la replica della parata. Dopo quello che era successo, la vista di me abbracciata a Laerte mi disgustò.
Finalmente iniziò la programmazione. Ero curiosa di vedere come ci eravamo piazzati.
Il primo fu Sparkle, ero sicura che avrebbe preso un punteggio alto.
‹‹...con un punteggio di 12!›› tuonò il presentatore. Sapevo che era bravo, ma non fino a quel punto, aveva preso il massimo!
Seguii con ansia gli altri distretti: Citrine prese 8, Atala 10, Zatos 9, Copper 3, Stacker 6.
Poi toccò a Laerte.
‹‹Totale, 8 punti!›› Laerte si alzò di scatto, non era riuscito a superare Zatos, e questo lo fece infuriare. Chissà quanto avrei preso io...
‹‹Sempre per il distretto 4, Sky. Voto... 12!››
Il tempo sembrò fermarsi, non ero sicura di aver sentito bene e quello che accadde dopo, lo vidi come a rallentatore.
Laerte prese un cuscino e lo lanciò contro il tavolo delle bibite. Quello oscillò e mandò in frantumi le brocche. Nessuno sembrò accorgersene perché nel mentre nella stanza esplosero urla di felicità. Avevo preso il massimo, come Sparkle.
Non potevo crederci.
Due avox corsero in un secondo a pulire e portarono delle nuove caraffe, che Ruby, afferrò iniziando a versare a tutti da bere. Si congratulò e fece un brindisi in mio onore.
Ero su di giri, gli ero piaciuta davvero!!!! Era incredibile, ma mi ricomposi per ascoltare il punteggio degli altri.
Thot e Selene avevano preso 2 e 3, Demetra 4, Cardea 9, Tisbe 8, Alceo 9.
Fu la volta di Lily e Icaro: lei prese 7, lui 10. Erano entrambi punteggi alti ed ero veramente felice, forse avremo guadagnato qualche sponsor.
Finì con Esione e Aton 8, Salmace 6, Talassio 3, Fedra 9, Cabiri 10, Talia e Elieo 7.
Mi voltai verso i miei mentori. ‹‹Sono tra i migliori!››
‹‹No Sky›› precisò Finnick, ‹‹sei la migliore! Qui ci vuole un altro brindisi!›› esclamò lui sollevando di nuovo il bicchiere.
‹‹Alla nostra sirenetta!›› esclamò ancora una Ruby, Cinna mi fece l'occhiolino. Iniziavano ad essere un po' alticci.
‹‹Adesso si aspetteranno una lotta all'ultimo sangue tra me Sparkle›› dichiarai frustrata. Quel giorno mi aveva dato molte sensazioni positive, poi lui era simpatico. Mi dissi però di non fidarmi troppo.
La cerimonia finì e dato che era rimasto ancora molto tempo prima della cena, decisi di scendere di nuovo nella sala degli allenamenti per scaricare la tensione.
Speravo di incontrare Icaro per congratularmi. Quel giorno lo avevo visto pochissimo e iniziavo ad essere preoccupata per il suo rapporto con Tisbe.
Quando arrivai nella sala, non trovai nessuno. Entrai canticchiando nella zona dei sacchi da box, mi fasciai le mani facendo attenzione a quella ancora ferita e iniziai a colpirne uno. Mentalmente ripassai tutte le norme di primo soccorso che avevo imparato, compresi i veleni e i loro rimedi.
Pensai che in effetti, sapere come salvare gli alleati in caso di ferite mortali, era un ottimo aiuto.
Sapevo bene come bendare una ferita, bloccare un'emorragia e ricucire un taglio. Quell'ultima cosa, mi aveva sempre fatto impressione, ma se volevo rendermi utile, non potevo tralasciare quelle conoscenze.
‹‹Deve averti fatto proprio qualcosa di brutto quel sacco›› Sparkle apparve alle mie spalle.
‹‹Ti piace seguirmi oggi!›› insinuai. ‹‹Stavo ripassando le tecniche di soccorso›› aggiunsi ansimando.
‹‹Se vuoi fare pratica, posso fingere di soffocare...così puoi rianimarmi con la respirazione bocca a bocca!›› mi strizzò l'occhio.
‹‹Falla finita›› gli risposi afferrando dell'acqua da un tavolino.
‹‹In realtà volevo continuare ad allenarmi, ma vedo che qualcun altro ha avuto la mia stessa idea. D'altra parte, siamo quelli col punteggio più alto...›› sottolineò.
‹‹Beh, hai perso la scommessa!›› lo presi in giro.
‹‹Sapevo che eri brava, ma non al mio livello! Ammettilo che hai barato!›› insinuò incrociando le braccia.
‹‹Tu piuttosto, menomale che sapevi usare solo la spada! Sarei curiosa di sapere cosa hanno visto in te››
‹‹O che cosa non hanno visto›› sorrise ammiccando. ‹‹Sembravi piuttosto pensierosa, cosa ti preoccupa?›› chiese appoggiandosi al tavolo.
‹‹La verità è che temo di farmi prendere dal panico e non essere d'aiuto. Per esempio, non sono brava nella rianimazione...non fare battute!›› lo avvertii.
Lui alzò le braccia. ‹‹Sei del distretto 4, pensavo che tutti lì sapessero praticare la rianimazione...››
‹‹Ci sono molte cose che possono andare storte...›› per esempio potevo fare del male alla persona che stava morendo.
‹‹Quindi ci sono cose che tu non sai fare!››
‹‹Non sai neanche quante... anche i veleni e gli antidoti, ce ne sono così troppi! L'istruttrice il primo giorno ha detto che "il 10% muore per un'infezione, il 20% per disidratazione e che l'esposizione ai materiali pericolosi poi, può ferire anche più di un coltello"›› feci imitandola ‹‹vorrei essere pronta, nel caso dovesse presentarsi una o più di queste situazioni›› risposi sconsolata.
‹‹Allora è una fortuna che siamo alleate!›› esclamò Tisbe sbucando dalla parte opposta della stanza. ‹‹Si dà il caso che io sia un'esperta in materia!››
‹‹Davvero?›› le domandai io stupita.
‹‹Vengo dal distretto 7, le piante sono il mio pane quotidiano!›› aggiunse alzando le braccia. Si sedette su uno scalino davanti a me e scrutò Sparkle.
‹‹Non volevo disturbarvi, ho sentito delle voci ed ero curiosa di sapere chi c'era. Vedo che sei in buone mani, torno ad allenarmi!›› mi fece l'occhiolino. Non sembrava che lui le piacesse molto, infatti lo squadrò guardandolo male mentre se ne andava.
‹‹Mi odia eh, beh è normale! Immagino che lei pensi che stiamo tramando contro gli altri, adesso che siamo i più alti nella classifica...›› insinuò lui.
‹‹Non lo so, spero solo che non creda che voglio tradirli. Non sono una doppiogiochista...tu invece, non credere che io mi fidi di te!›› lo additai strizzando gli occhi.
‹‹Cosa devo fare per farti cambiare idea?›› chiese curioso.
‹‹Fammi pensare...non uccidermi nell'arena!›› proposi.
‹‹A quello ci penso io›› sbottò Icaro entrando nella stanza. Fui felice di vederlo lì. ‹‹Complimenti per il punteggio››
‹‹Anche a te›› gli risposi sorridendo stupita.
Non mi aspettavo di trovarlo lì e senza accorgermene fui improvvisamente preoccupata del mio aspetto, così cercai di sistemarmi velocemente la coda.
Iniziammo a parlare delle nostre prove individuali e quando mi voltai, mi accorsi che Sparkle se ne era andato. Mi ferì il fatto che non mi avesse salutato, però anche io lo avevo ignorato appena era entrato Icaro. Mi dispiacqui del mio comportamento.
Dopo un po' tornammo nei nostri appartamenti per la cena e quando arrivai, scoprì che Laerte non si sarebbe unito a noi. Dopo la scenata che aveva fatto, non mi stupii affatto.
Il giorno dopo mi sarei dovuta allenare con Finnick, e il pensiero mi metteva a disagio perché lui era davvero bravo, e poi, lo avevo baciato...
Analizzai ciò che sapevo di lui. Aveva vinto la 65esima edizione degli Hunger Games. Fu il tributo in assoluto più giovane a vincere i giochi ed era noto per essere molto forte, incredibilmente bravo con le armi e dannatamente bello.
Per questi motivi, ricevette molti regali costosi dagli sponsor tra cui un tridente, la sua arma preferita. Era anche molto astuto, e sconfisse in pochi giorni gli altri tributi catturandoli con delle reti fatte di liane.
I miei pensieri erano così fitti, che quasi non mi accorsi dell'enorme torta al cioccolato, che entrò a fine cena. Gli stilisti l'avevano chiesta per festeggiare il mio punteggio. Tra brindisi, risate e complimenti concludemmo la festa in tarda serata e quando tutti andarono a dormire, io e Finnick rimanemmo seduti al tavolo.
‹‹Allora, non mi chiedi nulla?›› domandò lui.
‹‹Scusa, penso di aver bevuto troppo...parla lentamente›› lo pregai poggiando la testa sul tavolo.
‹‹Pensavo mi chiedessi dell'allenamento individuale di domani!›› esclamò lui.
‹‹Ci stavo pensando, sono certa che mi farai il culo›› sbattei la testa al tavolo.
‹‹Su, non disperare. Non ci sarà solo l'allenamento, ci dedicheremo anche alla preparazione dell'intervista con Caesar››
Alzai un braccio in segno di vittoria.
‹‹Lo sai che è importante, dobbiamo cercare di mettervi in luce, sottolineando i vostri pregi. Qualunque cosa ti venga in mente, faccela sapere. Abbiamo già un soprannome a nostro favore e il punteggio, però non basta. Stiamo pensando insieme a Ruby e Mags a cosa potresti dire...›› fece una pausa ‹‹Mi stai ascoltando?›› io in risposta mugugnai.
‹‹Ho trovato quello che mi avevi chiesto›› cambiò discorso.
‹‹Che cosa hai detto?›› alzai la testa di scatto.
‹‹Ho preso la pasticca per il piano b, però te la darò al momento opportuno... sono riuscito ad averne due›› mi squadrò.
Ero felicissima, non solo l'aveva trovata, ma con due, avrei potuto salvare anche Lily.
‹‹Come hai fatto?›› chiesi euforica
‹‹Non posso dirtelo, però adesso però devi ascoltarmi senza interrompermi. Devo dirti qualcosa di molto importante›› si fece serio. ‹‹Ancora non è tutto sistemato, ma se ti fidi di me, troverò un modo per farti o farvi uscire di lì. Il problema maggiore è il localizzatore che vi verrà impiantato per tenere traccia della vostra posizione e del vostro stato fisico... quando verrà il momento, dovrai tagliarlo via. Non preoccuparti per quello che avverrà dopo›› concluse
‹‹Hai trovato anche i componenti quindi? Abbiamo un piano?›› continuai a tartassarlo.
‹‹Posso dirti solo questo, ma tu dovrai seguirmi alla lettera›› concluse.
‹‹Lo farò, puoi stare tranquillo›› dissi, poi aggiunsi ‹‹sono riuscita a reclutare anche i ragazzi del 12 e a giudicare dai punteggi, siamo in vantaggio. Però nel caso fallisca, mi hanno fatto riflettere sul destino che è capitato al loro mentore. Credo che fingere di morire sia la scelta giusta. Nel caso in cui vada tutto storto, voglio evitare che uccidano tutte le persone che mi sono care, come hanno fatto con lui›› ci fu un attimo di silenzio, poi conclusi ‹‹scusa se ti ho trattato male l'altro giorno, ma non sembravi ben disposto a farmi fare questa cosa. Grazie per avermi aiutato›› gli sorrisi.
‹‹Non ero ben disposto perché è una pazzia! Però sembra l'unica opzione possibile...››
‹‹L'unica cosa che mi dispiace è che, se il mio piano funzionerà, ogni anno dovrai tornare qua senza di me. Avevo iniziato a pensare alla remota possibilità di vincere e tornare a farti compagnia...›› guardai fuori trattenendo le lacrime. C'era una parte di me che credeva veramente che avrei potuto farcela, un'altra invece mi suggeriva che gli altri erano troppo forti e io troppo ingenua.
Era da un po' che ci pensavo, forse in un'altra realtà avrei vinto seguendo poi Finnick tutti gli anni. Avrei voluto poter alleggerire il peso che portava dentro. ‹‹A volte ho la presunzione di pensare che potrei vincere...anche se non potrei mai vivere col peso di tutte quelle vittime sulla coscienza. Comunque gli altri tributi sono più bravi di me, quindi il problema non si pone››
Finnick si alzò, aggirò il tavolo, mi prese le spalle e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
‹‹Sono certo che se non fossi completamente pazza, saresti la vincitrice, ma in quel caso non saresti tu, dico bene? Daresti sfogo alla parte più nascosta di te e magari finiresti col non riconoscerti allo specchio. Forse, saperti al sicuro dalle grinfie di Capitol, mi renderebbe più tranquillo. Il tuo è un piano davvero pericoloso e non tutti avrebbero la forza necessaria e il carisma per portarlo avanti. Vincere sarebbe molto più facile›› mi sentii lusingata dalle sue parole.
‹‹Carisma?›› chiesi io.
‹‹Come pensi di essere riuscita a farti amica la maggior parte dei tuoi nemici? Non è solo per le tue abilità, hai qualcosa che attira le persone! Hai l'innata capacità di esercitare una forte influenza sugli altri, ti seguono perché sembra che tu sappia sempre che cosa stai facendo›› dichiarò accarezzandomi una guancia.
‹‹In realtà la maggior parte delle volte mi sento stupida e impotente. Cerco solo di rendermi utile e attenuare la mia indole solitaria e negativa con la compagnia. Non voglio che nessuno debba mai provare la solitudine e il dolore che provo io›› a volte era anche grazie a chi mi trovavo davanti.
‹‹Qualunque cosa tu stia facendo, continua così, perché funziona!›› esclamò soddisfatto.
‹‹Sempre che il piano funzioni...›› non ne ero molto sicura.
Lui mi sorrise. ‹‹Non posso fare altro che scommettere su di te.››
Ricambiai lo sguardo, ma poi ripensai al giorno dopo. ‹‹Non è che mi ignuderete di nuovo all'intervista, vero?›› chiesi inorridita.
‹‹Non fisicamente, ma Caesar potrebbe farti delle domande scomode!›› scherzò lui.
Alzai le spalle. ‹‹Vorrà dire che mi dovrò inventare qualcosa...›› risposi pensierosa.
‹‹Domani mattina ti voglio in piedi presto. Prima ci alleneremo, poi quando Laerte avrà finito di preparare l'intervista, vi scambierete. Lo show è domani sera, quindi non abbiamo molto tempo, ma faremo il possibile›› mi incoraggiò lui.
Lo abbracciai istintivamente.
‹‹Grazie, davvero, per tutto quello che fai e hai fatto per me, sei il migliore mentore che si possa desiderare! Questo naturalmente, vale anche per Mags e per Ruby e Cinna! Deve essere molto dura per voi conoscere ogni anno nuovi tributi e non vederli tornare.... Per quello che vale, apprezzo molto il vostro impegno›› ero molto grata ad ognuno di loro.
‹‹Grazie a te per ascoltarci...magari non sempre, ma almeno la maggior parte delle volte!›› rispose ricambiando l'abbraccio. ‹‹Adesso vai a dormire, ci vediamo domattina›› mi salutò, io annuii e tornai in camera mia.
Ero talmente ansiosa per il giorno dopo, che non riuscii a dormire molto. Speravo che non mi sarei resa ridicola sia nell'intervista, che nell'allenamento. Non avevo mai combattuto contro nessuno prima di quel momento.
Avrei dovuto dare il meglio di me.
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