Capitolo 8

VIC POV
Kellin cerca di tranquillizzarmi ma niente, sono nervoso.
Sono incazzato con il ragazzo che ha provato a toccare il mio Kells.
Sono incazzato con il ragazzo che lo ha fatto piangere.

Il giorno dopo lo cerco per tutta la scuola.
Lo trovo attaccato a una cheerleader bionda.

- che cazzo hai fatto a Kellin, figlio di puttana? -

Non so da dove l'ho trovata la forza ma lo sbatto contro un armadietto.

Solo quando lo vedo negli occhi lo riconosco.
Lui è il ragazzo che ha picchiato Kellin prima che bhe, siamo andati in atteggiamenti intimi.

- che vuoi da me? -
- tu hai violentato il mio Kellin -

Scandisco ogni singola parola.
Lui scoppia a ridere.

- e tu chi sei? Il suo nuovo giocattolino -
- rispondi bastardo, hai scopato con lui senza che lui volesse? -

In quest'ultima frase ci metto forse troppa forza perché la sua testa sbatte all'indietro.

- e se anche fosse? -
- io ti ammazzo -

La sua risata mi entra in testa.
Mi fa incazzate, mi innervosisce.

- non ce la farai mai, ragazzino, sei minuscolo -
- vogliamo scommettere? -

Lo tengo solo con una mano e alzo il braccio destro, pronto a colpirlo.

Conto fino a tre.
Uno.
Due.
Mi fermano il braccio.
Non so chi.

Sto per tirare una gomitata all'indietro pensando che sia un suo amico quando sento quel tremolio tipico e il suo respiro che sa di menta e tabacco.

Mi giro e gli occhi di Kellin mi guardano, ha paura.

- Vic, avevi detto che non avresti fatto niente -
- stiamo solo parlando, Kells, ti prego, vai da Justin e Gabe, vi raggiungo tra dieci minuti -

Lui scuote la testa e mi stringe ancora di più la mano.

- ti prego Vic, non mi ha fatto niente -
- hai una diversa concezione del niente -

Tengo ancora stretto lo stronzo mentre parlo con Kellin.

- Vic, vieni con me, ti prego -

Mi guarda con quei suoi occhi grandi così profondi e io, intenerito dal suo sguardo, lascio il ragazzo.

- okay, inizia ad andare, ti raggiungo subito -

Lui sorride e trotterella, ancora un po' ammaccato, verso il giardino.

- frocio -

Prendo Alexander e lo risbatto contro l'armadietto.

- sei un fottuto bastardo, non ti ammazzo perché ti farei un piacere, le persone come te meritano di vivere senza cazzo, anche perché senza palle lo sei già -

Alzo il ginocchio e lo colpisco al basso ventre, con una forza che neanche io credevo di possedere.

Lo vedo accasciarsi a terra mentre raggiungo Kellin.
Gli metto un braccio attorno al corpo e gli do un bacio sui capelli, di nascosto, per non farci vedere da nessuno.

Usciamo in giardino dove Justin e Gabe stanno già fumando.
Kellin mi guarda un po' preoccupato prima di sedersi con loro e accendere una sigaretta.

- finirai nei guai, Vic -
- lui dovrebbe essere già morto invece -

Kellin mi guarda.
Justin mi guarda.
Gabe mi guarda.

- cosa ti ha fatto, Kellin? -
- niente Juss, tranquillo -

Ha lo sguardo basso e dai suoi occhi scappa qualche lacrima.

Io mi accovaccio davanti a lui e lo abbraccio prima di sentirlo crollare sulla mia spalla.

- Kells, sto male. Dio vederti così mi fa stare malissimo, è possibile che non lo capisci? -

Vedo che solleva il viso e quella forza, che mi parte dallo stomaco e mi fa disattivare il cervello, mi spinge in avanti a far unire le nostre labbra.

- io non voglio che tu stia male -

Ha la voce rotta dai singhiozzi e io lo abbraccio.
Un abbraccio interrotto dalla voce di mio fratello.

- Vic, devi andare in presidenza -

Annuisco e lo seguo.

***

Dietro la scrivania in legno pesante c'è una donna alta e massiccia con i capelli a caschetto tinti di marrone.

Mi siedo su una sedia e sull'altra c'è Alexander.

- signor Fuentes, le accuse del signor Ross sono vere? -
- non so, cosa le ha detto? -

Ha un sorriso bastardo sulle labbra che mi fa venir voglia di spaccargli la faccia.

- che lo ha minacciato -
- oh si, è tutto vero e ora mi sospenda, mi espulga, faccia ciò che vuole ma questo ragazzo è un bastardo e... -

La preside mi interrompe con un gesto della mano.

- e cos'ha fatto? -
- una cosa brutta al signor Quinn e ora lui è traumatizzato -

Lei fa andare via l'altro e rimaniamo soli.
Si prepara a parlare e io a sentire.

- lei è parente di Quinn o legato a lui in un qualche modo? -
- siamo molto amici -

Lei scuote la testa.
Mi preparo al peggio che non arriva.

- puoi avere tutti i motivi validi e apprezzo che lo difendi quindi ti sospenderò per quattro giorni a partire da ora -

KELLIN POV

Siamo seduti fuori dalla presidenza e quando esce Vic mi bacia preso da uno sbalzo di felicità.

- com'è andata -
- oh poco male, sospeso per quatto giorni, ma chissenefrega! Io ti porto al mare, subito -

Quasi mi solleva da terra e mi trascina in macchina.
Andiamo fino a casa mia e mi lascia qui.

Deve andare a fare la valigia e poi torna a prendermi e andremo al mare.
Andremo in vacanza insieme.

Affittiamo una piccola camera d'albergo sulla spiaggia e l'ora di macchina è stata la più bella della mia vita.

Vic guidava e cantavamo vecchie canzoni.
Cantavamo i Guns, i Nirvana e tante altre band e io mi sentivo completo e innamorato.

- Vic, mi dispiace per la tua sospensione -
- la sospensione mi farà stare con te -

E sorrido e arrossisco a quelle parole.
E gli lascio un bacio sulla guancia prima di addormentarmi con il sorriso sulle labbra.

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