Capitolo 7

Sono passati dieci giorni da quando è successa quella brutta cosa a Kellin.

Non usciva e quindi passavo io da lui.
Non lo lascio da solo.

Andavo a scuola, tornavo a casa e andavo da Kellin.
Tornavo a casa all'ora di cena e poi facevo finta di andare a letto.
Verso mezzanotte uscivo ancora e tornavo da Kellin per poi svegliarmi alle cinque per farmi trovare a casa alle sette di mattina.
Che vitaccia.

Oggi però è cambiato qualcosa, Kellin é a scuola.
Gira tranquillamente per i corridoi e passa tanto tempo con Justin e Gabe.

- ciao piccolo Kells -

Mi avvicino ai tre ragazzi e poso un bacio sulla guancia a Kellin.

- ciao -

Gli spettino i capelli e saluto gli altri due.
Ormai è come se fossimo amici.

- Vic oggi costringiamo il tuo fidanzatino a dare una festa, vieni? -
- Juss non è il mio ragazzo -

Arrossisce e io lo abbraccio.

- certo che ci sarò, quando? -
- sta sera, dalle dieci, porta anche Mike se vuoi -

Annuisco e poi gli do un altro bacio sulla guancia prima di andare in classe.

Quando torno a casa mi vesto, cerco di mettermi qualcosa di decente.
Sono davvero, davvero nervoso.

- sei in paranoia -
- tappati la bocca Mike, come sto? -

Mi giro e gli mostro una camicia bianca sopra gli skinny neri.

- ma vestiti come vuoi, poi tanto vi toglierete i vestiti dopo cinque minuti -
- uno, non ci siamo mai tolti i vestiti. due, tappati la bocca e muoviti -

Sbuffa e sale in macchina con me.
Arrivo a casa sua che sono nervoso.

- Dio Vic, vuoi scendere da quella macchina? -
- no, Mike, vai tu io torno a casa -

Alla fine mi fa scendere di peso e ormai devo entrare.
Sospiro e Kellin ci viene ad accogliere.

- ciao ragazzi, divertitevi -

Mi da un piccolo bacio prima di sparire ad accogliere qualcun altro.

Io prendo qualcosa da bere.
Forse troppo da bere e in poco non capisco più niente.

Sento solo la musica forte e ballo.
Quando braccia mi abbracciano da dietro e una bocca mi bacia il collo mi lascio andare sulla sua spalla.

- Kellin, c'è tutta questa gente -
- Vic, andiamo in camera? -

Mi tira per una mano e mi trascina nella sua camera da letto.

Si siede sul letto e mi tira a se, baciandomi.

- quanto sei bello Vic -
- Dio Kells, ti sei mai visto in uno specchio? -

Lui ride e mi slaccia la camicia, me la toglie e mi bacia il collo e il petto.

- Quinn, ti prego, c'è mio fratello -

Mike è sulla porta e io arrossisco di colpo.
Kellin lo guarda male prima di alzarsi e di sussurrarmi un: - torno subito piccolo -

Kellin sparisce e Mike rimane a guardarmi per qualche secondo.

- te l'ho detto che sarebbero volati via subito -

Gli faccio il verso e lui sparisce.
Decido di chiamare Jaime.

Sale per le scale e compare in camera del più piccolo.

- dimmi -
- sono ubriaco -

Lui solleva un sopracciglio e mi guarda.

- e quindi? -
- non voglio avere la mia seconda prima volta da ubriaco! -

Scuote la testa e sbuffa.

- diglielo, non si offenderà -
- Jaime io sono etero fino a prova contraria! -

Lui scoppia a ridere e scuote la testa divertito.

- ma le prove contrarie ci sono caro, i baci, i preliminari, tu ora messo così -

Sto per ribattere quando un Justin abbastanza scosso compare sulla porta.

- Vic... Kellin... Alexander -
- Justin, soggetto, predicato e complemento -

Lui prende un grande respiro prima di parlare ancora.

- Alexander ha portato via Kellin -
- chi è Alexander? -

In quel momento passa Gabe, anche lui agitato.

- non è in nessuna stanza -
-mi dite chi cazzo è Alexander? -

Loro mi guardano.
Cala un silenzio glaciale.

- Alexander è stato il suo primo ragazzo "importante" -
- ma lui l'ha mollato -
- e ora lui l'ha portato via -

Si alternano mentre parlano.
E io scatto su, alla ricerca del più piccolo.

KELLIN POV

- Alex, ti prego, non farmi del male -
- zitto Quinn -

Chiudo la bocca.
Sono seduto nella casetta sull'albero dietro casa mia.

- Alex, cosa vuoi da me? Vuoi picchiarmi? -
- anche, ma no, ho altri piani per te -

Sono terrorizzato e allora chiudo gli occhi e sento male, solo male.
Grido e per i dieci minuti dopo piango.

Poi sento lui che si toglie da addosso a me e mi fa alzare.
Mi tira uno schiaffo e mi da della troia.

Se ne va, lasciandomi agonizzante e nudo, nudo del mio orgoglio.

Il primo nome che mi viene da chiamare è il nome di Vic.
Ma non ho voce.

Mi alzo a fatica e entro in casa.
Trovo Vic che chiede a tutti se per caso mi avessero visto.

Quando mi vede mi corre in contro e mi abbraccia.
Gemo di dolore e lui mi lascia.

- Kells? -

Mi appoggio a lui piano e piango.
Lui mi stringe leggermente e lui mi fa salire nella mia camera.

- Vic, sono debole -
- cos'è successo, piccolo? -

Sa quanto mi piace quando mi chiama piccolo.

- niente -

Mi toglie la maglietta nera e mi osserva.
Sfiora un livido al livello dello stomaco e io tremo dal male.

- chi te l'ha fatto? -
- sono caduto -

Lui scuote la testa e mi fa girare.
Sulla mia schiena ci sono tanti piccoli graffi rossi.

- e questi te li ha fatti la stessa persona? Te li ha fatti lui? Alexander? -
- no... -

Lui mi fa sedere sul letto e mi accarezza piano, sfiorandomi appena.

- non mentirmi Kellin, che altro ti ha fatto? -
- niente Vic -

Mi guarda con lo sguardo indagatore e poi mi bacia.
Mi bacia piano e con dolcezza.

- Kells, capisci che io ti voglio proteggere, dimmi che altro ti ha fatto -

E io crollo.
Gli racconto tutto, tutto dal principio.
Da quando l'ho conosciuto tre anni fa.

E lui è spaventato e preoccupato e allora lo bacio io, per tranquillizzarlo e per non fargli fare cazzate.

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