Capitolo 11
Mi sveglio e sento un vuoto dentro.
All'altezza dello stomaco.
Rimango sdraiato mentre penso agli occhi azzurri di Kellin.
Un'infinita tristezza mi prende e mi fa scendere qualche lacrima.
Questa tristezza è la stessa che mi fa alzare e mi fa aprire i cassetti, alla ricerca di qualcosa.
Quando apro un cassetto dentro l'armadio mi sento realizzato.
Eccola li, quel oggettino grigio e tagliente.
Sorrido tra me mentre mi slego i braccialetti.
Mi siedo sul letto concentrato e porto la lama al polso.
Il freddo del metallo mi fa rabbrividire.
Inizio.
Uno per Kellin.
Uno per me.
Uno per il nostro primo incontro.
Uno per il primo bacio.
Uno per la prima volta.
Vado avanti così, contando e poi un taglio per ogni insulto, ogni rivelazione.
Bastardo.
Idiota.
Senza cuore.
Innamorato di un ragazzo.
Gay.
Sento la mano che mi sfregia tremare.
I tagli sono sempre più profondi e ora arrivano fino al gomito.
Tagli in tutte le direzioni.
Uno, il più profondo e grande, mi fa gemere di dolore.
Mi alzo e vado in cucina a cercare un tovagliolo per tamponarmi il sangue che cola.
Purtroppo non sono solo.
Mike è seduto li, sulla sedia e alza lo sguardo su di me.
Cerco di nascondere il braccio e sorridere.
- oh, guarda chi è uscito da camera -
- zitto Mike -
Mi avvio verso il lavabo e a ogni passo la testa gira.
Strizzo gli occhi e porto il braccio davanti a me.
Sento il rumore della sedia strusciata violentemente a terra e poi una mano che mi afferra il braccio e me lo solleva in aria.
- che cazzo hai fatto?! -
La sua voce mi pare lontana.
La mia mente invoca aiuto e un nome.
Un semplicissimo nome.
- Kellin -
**********
Mi sveglio in una stanza d'ospedale.
Il polso fasciato e una flebo nel braccio.
Sento la voce del dottore.
- ha perso molto sangue, ora gli stiamo dando del ferro per fargli riprendere le forze -
Poi sento dei singhiozzi e qualche altra voce.
Mio fratello che sussurra un "capisco" e poi tutto tace.
Passano venti minuti e qualcuno entra in camera.
Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri.
- ciao Vic -
Sbatto gli occhi pensando che sia un'allucinazione ma no, lui è davvero li.
Muovo il braccio destro per toccarlo ma lui si scosta.
- Kells -
- Mike mi ha chiamato, mi ha detto che mi hai chiamato prima di perdere conoscenza, ora sono qui -
Sospiro e lo guardo meglio.
Ha due profonde occhiaie e sembra stanco.
Allungo un mano, ho bisogno di sentirlo sotto le dita ma anche questa volta lui si muove.
- Kellin, ne ho bisogno -
- sono venuto a vedere se stai bene, stai bene. Io me ne vado -
Si allontana.
Si avvicina alla porta e noto che è dimagrito.
I suoi jeans sono più larghi del solito.
- Kellin, aspetta -
- no Vic, se tu non hai niente da dirmi figuriamoci io -
E esce dalla stanza.
Esce dalla mia vita e sento dentro il petto un dolore, forse ho bisogno di morfina.
Dottore, la morfina cura il dolore provocato dall'amore?
KELLIN POV
Mi sento da schifo.
Appena Mike mi ha chiamato mi sono spavento a morte.
Vieni in ospedale, Vic ti cerca, sta male.
Pensare che il mio Vic stesse male mi ha spezzato il mio cuore già spezzato.
Ho corso in autostrada e sono arrivato in ospedale.
Mi hanno indicato una stanza e quando sono entrato Mike era seduto su una sedia di plastica, teneva la mano del fratello tra le proprie e sussurrava dei "perché?"
Vic era inerme sul lettino.
Il viso pallido, una flebo nel braccio e lo stesso braccio fasciato fino al gomito.
Ho sentito le lacrime bagnarmi il viso e le ginocchia tremare.
Vic sembrava morto.
- cosa? -
Mike mi passa una scatoletta spiegando che ha cercato in camera sua quando hanno portato via Vic.
Apro la scatola con mano tremante e le vedo.
Tante lamette, prese da temperini probabilmente.
- lui prima di perdere i sensi ti ha cercato, ti chiamava e tu dov'eri, eh Kellin? - mi guarda con uno sguardo carico d'odio e qualcos'altro che non riesco a capire - lui aveva bisogno di te ma a te non è importato. Ti ha fatto soffrire? Eppure mi sembra che quello messo peggio tra i due sia lui. Se lui non ce la fa, giuro che ti ammazzo con le mie mani -
Deglutisco e lo osservo.
Capisco il suo odio, capisco le sue parole.
È tutta colpa mia.
- e faresti bene a farlo perché non potrei vivere in un mondo senza Vic -
Le ultime parole sono un sussurro prima di prendere una sedia e avvicinarla a lui.
Mike è andato a prendere un caffè e io sono rimasto con Vic.
Gli ho sfiorato le mani e con la punta del dito gli ho sfiora il profilo del naso, le labbra per poi baciare quest'ultime.
- Vic, che cos'hai fatto? Per me poi. Ti ricordi quando mi hai detto che stavi male a vedermi soffrire? Io sto male a vederti così, non voglio vederti mai più su un letto d'ospedale e se Dio esiste pretendo che ti faccia vivere e che ti faccia dimenticare di me perché io ti sto procurando dolore e questo non me lo perdono -
Sospiro piangendo.
Passo la notte appoggiato al suo letto, stringendogli la mano.
La mattina dopo mi svegliano i medici.
Devono visitarlo e io devo uscire.
Fuori dalla stanza dell'ospedale ci sono Justin e Gabe. Ci sono i suoi amici.
Sono andati a prendere qualcosa da bere, nessuno ti incolpa, Kells.
Le parole di Justin sono così false.
Io mi incolpo, Mike mi incolpa e anche i suoi genitori, sicuramente.
Io sospiro e li vedo arrivare.
Non riesco a reggere lo sguardo pieno di dolore della madre.
Quando le infermiere escono dalla stanza e vogliono parlare con la famiglia Fuentes io mi intrufolo nella stanza.
Una piacevo sorpresa mi attende, è sveglio.
Fissa lo sguardo su di me e io non reggo.
Dopo averlo trattato malissimo esco da quel fottuto ospedale e mi precipito in camera mia, solo ancora una volta.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top