Capitolo 10
Mi sveglio accanto a Kellin.
È sdraiato di schiena ed è raggomitolato su se stesso.
Sorrido e inizio a sfiorargli la pelle.
Lui si gira e io gli poso un bacio sulle labbra.
- giorno -
Lui apre piano gli occhi e non sono gli occhi di una persona che ha dormito bene.
Sono gonfi e rossi, cerchiati di occhiaie.
- Vic, posso dormire ancora un po'? -
Annuisco e lo abbraccio.
Lui mi posa una mano sul petto e mi guarda come se stesse per scoppiare a piangere da un momento all'altro.
- Kells, che succede? -
- niente di emotivo, ricordi? Tu ci sei riuscito ma io no e ieri sera... -
Sospiro mentre lui si gira di schiena.
- lo so, ti ho sentito, perché non me l'hai detto prima? -
- perché magari avevi paura, ti avrei spaventato o che ne so -
Abbassa lo sguardo.
Gli occhi azzurri che stanno per lacrimare e la mano che trema poco.
- non sarei qui con te se fossi spaventato -
- forse hai ragione -
Si gira di schiena e sento che trema piano, sicuramente piange.
Gli sfiorò la schiena e in quel momento mi sento fuori luogo.
Tutta quella fragilità mi spaventa e mi sento male.
Mi alzo e mi metto la maglietta e i jeans.
Prendo le chiavi e le poso sul comodino.
- Kells, io forse dovrei lasciarti qui e si, chiamo Justin o Gabe e gli dico che sei qui... Sì, ecco -
Gli poso un bacio sulla fronte e esco dalla camera d'hotel.
Appena sono in macchina mando un messaggio a tutti e due e torno a casa.
Una volta in camera mia mi chiudo in me stesso.
Prendo la chitarra e suono una canzone.
Quella sera l'ho passata a piangere e a parlare con Mike.
Il telefono suonava, messaggi, chiamate, segreteria telefonica.
" Vic, mi dispiace, non volevo fare quello che ho fatto (anche se non so cosa ho fatto) ma ho bisogno di vederti e boh, parlare -Kells "
- allora bastardo, tu mi stai simpatico okay? Però tu ora prendi quel telefono e chiami Kellin o ti stacco le palle. Ah, sono Gabe -
- ehi amico! Sono Juss. Allora voglio imparare a suonare la chitarra, mi aiuti? Ovviamente questa storia non c'entra con la storia di Kellin eh -
Non ho ascoltato o letto gli altri messaggi perché il mio telefono è volato casualmente dalla finestra dopo che ho risposto a Justin che mi ha chiamato con lo sconosciuto e mi ha fatto sentire Kellin chiuso in bagno che piangeva e chiamava il mio nome ad alta voce.
KELLIN POV
- Quinn o esci da quel bagno o giuro che butto giù la porta -
- fanculo! Lui non mi vuole più vedere -
Sento Justin sbattere contro la porta mentre io sono accucciato al pavimento del bagno.
Le lacrime che mi rigano il viso.
È da quando se ne è andato che piango e davvero, penso che le lacrime finiranno da qui a poco.
Mi addormento sul pavimento freddo del bagno abbracciando una sua maglietta e quando mi sveglio anche quella è bagnata di lacrime.
Mi decido ad uscire e trovo i miei migliori amici che dormono sul letto.
Scuoto la testa e esco sul terrazzino.
La dolce brezza marina mi investe e prendo una boccata che sa di mare, è stupendo, stupendo quasi quanto Vic.
Accendo una sigaretta.
Una volta mi ha detto che ero sexy mentre fumavo.
A quanto pare mentiva.
Mi appoggio al terrazzino, sento le forze che mi abbandonano.
È brutto quando la persona che ami se ne va.
Che stupido che sono stato, Kellin, non ti ricordi che è etero?
Guardo il telefono un'altra volta.
Forse ha chiamato, ma niente.
Come sfondo c'è una nostra foto, noi che ridiamo, felici.
Voglio essere felice.
Mi sento, triste, inutile. Sbagliato.
SPAZIO AUTRICE
È corto come capitolo, lo so... Ma serve abbastanza.
Ps: la foto è lo sfondo che mi immagino bcs sono carini
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