V e n t i d u e

- Capitolo lungo -

Jaebum si era sempre chiesto - a volte anche con un principio di rabbia per se stesso - come avesse fatto a perdere la testa per un ragazzo con cui non aveva mai scambiato neanche una parola.

Come aveva fatto un ragazzo anonimo e silenzioso come Youngjae, ad attirare in modo tanto intenso la sua attenzione, solo camminando per i corridoi del loro Istituto?

Jaebum non possedeva tale risposta; Non riusciva neanche volendo a ricordare con esattezza in quale preciso momento avesse concretizzato di non provare più semplice e sola curiosità per quel ragazzo tanto affascinante - nella sua semplicità.

Aveva sentito spesso il suo nome, vantato per la media dei suoi voti tanto alta e fuori dal comune, e si era trovato ad ammirarlo per la sua costanza negli studi; altre volte gli era capitato di incrociarlo per i corridoi, quasi sempre da solo e con i suoi amati libri tra le braccia - sguardo basso e pensieroso, ma sempre con il sorriso sulle labbra.

Un ragazzo comune come tanti, con l'unica particolarità di avere setosi capelli tinti di un incredibile azzurro elettrico.

Jaebum li aveva sempre trovati bellissimi.

Più sviluppava curiosità verso quell'adorabile figura, più sembrava che il destino li portasse ad incontrarsi ovunque.

Diverse volte l'aveva incrociato in biblioteca - casualmente - notando come per Youngjae quello fosse un appuntamento fisso.

Si sedeva lì a leggere per interi pomeriggi, totalmente assorbito dalle parole d'inchiostro che gli scorrevano dinanzi, e pian piano anche Jaebum finì quasi ogni pomeriggio in quella biblioteca, solo per guardarlo leggere.

Inizialmente pensava di trovarlo solo interessante - era sinceramente incuriosito da quel ragazzo che si muoveva nell'ombra con tanta grazia - ma il tempo gli fece comprendere che non si trattava più solo di quello.

Lentamente Youngjae - pur essendo per lui uno sconosciuto - era divenuto parte integrante della sua vita, anche se a sua insaputa.

Jaebum si era ritrovato più volte ad osservarlo camminare per i corridoi - totalmente ammaliato dalla sua figura - studiando il suo passo lento e a tratti insicuro; ammirando il suo corpo dalle linee morbide e delicate, su cui spesso Jaebum si era soffermato a fare pensieri non sempre innocenti; bramando quelle labbra marcate ma fragili, che Youngjae spesso mordeva senza pietà quando era concentrato sulla lettura.

Probabilmente nessuno, a parte lo stesso Jaebum, era a conoscenza di quanto avesse agognato baciarle e morderle delicatamente lui stesso, succhiandole e vezzeggiandole fino a farle scurire.

In pochissimo tempo Jaebum aveva imparato ad interpretare e conoscere il corpo di Youngjae, meglio dello stesso Youngjae, semplicemente osservandolo.

Quando quei sentimenti erano stati chiari e palesi anche ai suoi occhi - ormai impossibili da scambiare per semplice curiosità - aveva iniziato a capire quanto la delicata figura di Youngjae potesse essere anche tanto crudele.

Aveva perso totalmente la testa per quel ragazzo, godendosi i piacevoli brividi e le vertigini di quei nuovi sentimenti che erano sbocciati nel suo cuore - che lo facevano sentire leggero come una piuma - fino a scorgere i lati negativi di quell'amore, che con il tempo aveva iniziato a dilaniarlo.

La consapevolezza di amarlo nell'ombra, e di essere per lui solo un semplice sconosciuto, aveva iniziato a far crescere un macigno al centro del suo petto, che ogni giorno lo trascinava sempre più in profondità.

Aveva iniziato a fantasticare su una vita utopica - che forse non avrebbe mai potuto avere - dove Youngjae era il suo ragazzo, e lo amava.

Una vita dove poteva permettersi il lusso di entrare a scuola con lui, tenendolo per mano, baciandolo davanti all'armadietto per poi andare ognuno alla propria lezione.

Aveva fantasticato talmente tanto su quelli che sarebbero stati i loro primi momenti insieme, che adesso - che si trovava accanto a Youngjae per il loro primo appuntamento - stentava a credere che fosse la realtà e non uno dei suoi classici sogni ad occhi aperti.

E se così fosse, non vorrei svegliarmi mai più.

Youngjae era al suo fianco - per davvero! - seduto sul divano di casa sua con un contenitore ormai vuoto di sushi sulle sue ginocchia.

I suoi occhi scuri erano puntati sullo schermo della televisione, e guizzavano velocemente seguendo le immagini in continuo movimento.

«Sono davvero due stronzi!» sbottò improvvisamente il minore, sbattendo un piede contro il pavimento.

Jaebum si fece scappare una piccola risata per la tenerezza di quel gesto tanto carino. Sembrava un bambino pronto a fare i capricci.

Il maggiore sorrise inconsciamente, spostando anche lui l'attenzione verso lo schermo dove stava scorrendo Harry Potter e la Pietra Filosofale.

«Con chi ce l'hai?» domandò Jaebum, osservando ogni piccolo cambiamento d'espressione sul volto del minore.

Era così bello tutto attento e concentrato sul film - desideroso di assorbire ogni scena, istante e dettaglio, per imprimerselo a fuoco nel cervello - e Jaebum non poté evitarsi una fitta al basso ventre.

Desiderava molto di più.

Avrebbe tanto voluto accostarsi di più al minore, sollevando una mano per scostargli i ciuffi di capelli azzurri - ormai scoloriti dal tempo, e non più vivi ed elettrici come prima - che gli erano ricaduti sugli occhi, circondandogli le spalle con il braccio per stringerselo contro il petto.

Avrebbe davvero voluto farlo, ma non osò muoversi - anzi - intrecciò le sue mani l'una con l'altra, per evitare che queste ultime lo tradissero, allungandosi per sfiorare il più piccolo.

«Ce l'ho con Harry e Ron!» sbuffò mettendo su un piccolo broncio carino - sporgendo il labbro inferiore - e indicando con stizza i due migliori amici sullo schermo.

«È vero, Hermione è un po' fastidiosa nei modi di fare e nel suo atteggiamento da so-tutto-io, ma è palese che sta semplicemente cercando di farsi degli amici perché non ha nessuno - mormorò - E invece loro la isolano e la trattano come una pazza solo perché studia tanto e si impegna ... sta solo cercando di sentirsi allo stesso livello degli altri, e non inferiore solo perché nata babbana».

Jaebum dovette distogliere lo sguardo - puntandolo sul muro - per non scoppiare a ridergli in faccia.

Non perché trovasse divertenti le sue parole o il suo ragionamento, al contrario, trovava davvero sorprendente la velocità con cui Youngjae riuscisse ad analizzare le situazioni.

A Jaebum erano servite un sacco di visioni per notare ed iniziare a comprendere determinati dettagli, mentre Youngjae era appena all'inizio e già si trovava a psicanalizzare i personaggi, in modo tanto minuzioso.

Così affascinante.

Jaebum puntò nuovamente gli occhi su quel volto imbronciato e corrucciato.

«Ti rivedi in Hermione?» domandò di getto, senza pensare troppo alla possibilità che quelle parole ferissero il più piccolo, ma così non parve.

Youngjae mise in pausa il film - non volendo perdersene neanche un istante - e si voltò verso la figura di Jaebum guardandolo negli occhi con un piccolo sorriso.

«Mi rivedo in lei per quanto riguarda il suo amore per lo studio, quello sì, ma non in tutto il resto - ammise osservando lo schermo, dove il film si era bloccato proprio sul volto della bambina - Nessuno mi ha mai tenuto a distanza solo perché mi piace studiare, anzi, sono io principalmente che tendo a rintanarmi in camera con un libro, tenendo alla larga la vita sociale» ridacchiò, mentre Jaebum ascoltava affascinato ogni singola parola che usciva dalle sue labbra.

«Con i miei amici non ho mai avuto nessun problema, hanno sempre apprezzato anche questa parte di me, e io ho sempre studiato per puro interesse personale, mai per sentirmi allo stesso livello degli altri».

Jaebum sorrise.

Non stentava a credere alle sue parole, era impossibile non amare Youngjae e ogni sfumatura del suo essere - il maggiore amava tutto di lui.

«Sono davvero impressionato da te - mormorò Jaebum voltandosi verso Youngjae, puntando un gomito sullo schienale del divano per potersi tenere il viso con una mano mentre osservava il minore - Riesci a capire così bene le vicende e i personaggi; suppongo che sia la deformazione di un lettore accanito».

Youngjae sorrise in modo pensieroso, senza incontrare lo sguardo di Jaebum; a tratti sembrava quasi in imbarazzo.

«Leggere mi ha sempre aiutato tanto a comprendere l'animo umano, non solo quello dei personaggi di un libro o di un film, ma anche quello delle persone che mi sono accanto - disse puntando gli occhi in quelli di Jaebum, fissandoli intensamente - Più passo del tempo con una persona, più mi viene facile capirla e comprenderla, come se stessi leggendo i suoi pensieri nelle pagine di un libro» ammise, senza mai distogliere lo sguardo da lui.

Jaebum sentì la pelle d'oca formarsi lungo le sue braccia, e la testa girargli in modo caotico.

Il volto di Youngjae era incredibilmente nitido dinanzi a sé, mentre tutto ciò che lo circondava stava man mano sparendo; perché sembrava quasi che Youngjae stesse cercando di dirgli qualcosa?

Youngjae sospirò, tirando le gambe sopra il divano.

«Avverto la tua tensione da quando ti sei seduto su questo divano, e mi dispiace - disse osservando lo spazio che li divideva - So che vuoi farlo, e non hai smesso di pensarci neanche per un istante, quindi fallo» mormorò distogliendo lo sguardo con le guance rosse.

Jaebum sentì il proprio cuore battere all'impazzata, come mai aveva fatto prima; Youngjae era riuscito a stupirlo ed impressionarlo, e se possibile l'amore e l'ammirazione che provava per lui, crebbero ulteriormente.

Jaebum non era certo di riuscire a contenere quell'ondata di sentimenti che lo stava inondando come uno tsunami.

Ti amo Youngjae, ma non voglio farti sentire a disagio con le mie attenzioni, pensò Jaebum osservandolo indeciso sul da farsi.

Youngjae gli sorrise.

«Non mi sentirò a disagio, te lo prometto, ti sto dando io il permesso» disse, dimostrando a parole quanto gli venisse semplice capire Jaebum.

Come un libro.

Il maggiore prese un grosso respiro profondo, avvicinando con lentezza il proprio corpo a quello di Youngjae; la prima cosa ad investirlo come un treno in corsa fu il buonissimo profumo del minore, che l'aveva circondato e avvolto come una coperta calda, rendendolo subito schiavo.

La seconda cosa fu il calore ustionante che emanava il corpo di Youngjae, facendo contorcere il suo ventre per il desiderio.

«Volevi fare tutto lentamente - sussurrò Jaebum con un filo di voce quando ormai era a pochi centimetri dalla sua figura, mormorandogli quelle parole contro l'orecchio - Non voglio che tu faccia questo solo per accontentarmi» aggiunse posando un braccio intorno alle spalle del minore.

Youngjae iniziò ad avvertire i brividi lungo il corpo e il respiro farsi più pesante; voltò il capo di lato, trovandosi a pochi millimetri dal volto di Jaebum; le orecchie gli bruciavano per l'imbarazzo, ma non si sentiva strano o a disagio.

Era piacevole e rassicurante essere così vicino a lui.

«Non lo sto facendo per accontentarti - sussurrò - Sono tutta la sera che aspetto» aggiunse infilandosi tra le braccia di Jaebum, nascondendo il volto contro il suo collo.

Sarebbe stato impossibile per entrambi esprimere a parole ciò che stavano provando in quel momento, stretti l'uno tra le braccia dell'altro, a condividere il calore e il profumo dei loro corpi.

Jaebum chiuse gli occhi crogiolandosi in quel paradiso, mentre la sua testa vorticava senza fine.
Gli sembrava di aver atteso una vita intera prima di poter finalmente godere di un momento come quello.

Sentiva le piccole mani di Youngjae sulla schiena, strette al suo dolcevita, mentre gli ustionava l'incavo del collo con il suo respiro bollente.
Gli sembrava di sentirlo respirare pesantemente, e si chiese se anche Youngjae provasse ciò che stava provando lui, anche se in minima parte.

Gli accarezzò con dolcezza la schiena, consapevole del fatto che Youngjae stesse probabilmente ascoltando il suono impazzito del suo cuore che batteva.

Rimasero in quella posizione per quello che ad entrambi parve un tempo infinito, ma che per nessuno dei due sarebbe stato sufficiente.

𖥸

«Ti è piaciuto Jae?» domandò Jaebum osservando i titoli di coda che scorrevano sullo schermo, indicando la fine di quel primo film che aveva animato il loro primo appuntamento insieme.

Youngjae sorrise, voltandosi per scrutare il ragazzo alle sue spalle. «Mi è piaciuto un sacco!» rispose sinceramente.

Dopo il momento di debolezza precedente, che li aveva visti abbandonati l'uno tra le braccia dell'altro, avevano deciso di proseguire la visione del film - senza però trovare il coraggio per separarsi.
Erano state proprio quelle le parole pronunciate da Youngjae - pieno di imbarazzo - ma che avevano portato Jaebum quasi al punto di cedere e baciarlo sulla bocca.

«Non ancora, voglio stare tra le tue braccia» aveva mormorato.
Il cuore del maggiore era quasi esploso.

Alla fine Jaebum aveva deciso di far aderire la schiena di Youngjae al suo petto ampio, circondandogli i fianchi con un braccio.
Il minore era parso piuttosto felice di poter proseguire il film, senza dover rinunciare al calore del maggiore.
Jaebum stentava a credere che quello non fosse solo un sogno.

Youngjae si mosse un poco tra le sue braccia, cercando di voltarsi un verso di lui.
«Adesso che è finito, puoi dirmi qual è il personaggio in cui ti immedesimi di più?» domandò al maggiore, con la stessa curiosità di un bambino.

Jaebum osservò quel viso dal lineamenti tanto belli ed eterei, domandandosi se Youngjae fosse almeno un poco consapevole di quanto quella vicinanza tra i loro volti lo stesse distruggendo di desiderio.
Probabilmente no.

«Penso proprio Hermione» ammise con un sorriso dolce.
Youngjae sgranò gli occhi. «Perché proprio lei?».

Perché così come Hermione ho amato qualcuno in silenzio per troppo tempo, e tu non te ne sei mai accorto, proprio come Ron.

«Non posso dirtelo, o sarei costretto e rivelarti dei dettagli importanti dei prossimi film» disse sollevando una mano per accarezzargli una guancia.
L'aveva fatto altre volte - l'ultima volta proprio quel pomeriggio, davanti al suo armadietto - ma era sempre una sensazione nuova e disarmante sfiorare la pelle di Youngjae.

Il minore mise il broncio, per poi sorridere.
«Va bene, allora quando vedremo gli altri farò molta attenzione» ridacchiò, aprendosi in un affascinante sorriso.
Il cuore di Jaebum batté forte.
«Vuoi vedere insieme a me anche gli altri?» domandò incredulo.

«Ma certo - rispose Youngjae alzandosi in piedi - Ormai abbiamo iniziato insieme e dobbiamo vederli tutti insieme».
Jaebum respirò lentamente osservandolo.
Erano otto film in totale, e questo significava la bellezza di altri sette appuntamenti con Youngjae.

Altri sette appuntamenti passati a guardare il film sul divano, abbracciati l'uno all'altro.

Youngjae lo trascinò dolcemente fuori dai propri pensieri: «Vado un secondo al bagno Jaebum».
Il minore fece per allontanarsi, ma Jaebum lo bloccò, saltando su dal divano ad una velocità impressionante.
«Prima che tu vada, posso chiederti di darmi una penna per piacere?» domandò con sguardo innocente.

𖥸

La porta d'ingresso dell'abitazione di Youngjae si aprì nuovamente dopo ore, mentre Jaebum sostava sull'uscio pronto a tornare a casa sua.
Fuori dall'abitazione aveva iniziato a cadere nuovamente una leggera pioggia, che stava rendendo lucido l'asfalto illuminato dalla luna.

«Guida con prudenza ti prego, e mandami un messaggio appena arrivi a casa» si premurò Youngjae in pensiero, stringendosi le braccia lungo il corpo per proteggersi dall'aria gelida che entrava dalla porta spalancata.

Odiava sapere che Jaebum doveva mettersi al volante con la strada bagnata e la pioggia costante.
Il maggiore sorrise, notando Youngjae infreddolito.
«Non preoccuparti Jae, sarò cauto, te lo prometto - sussurrò con lo stomaco in subbuglio; Youngjae si preoccupa per me! - Tu piuttosto, entra dentro prima di ammalarti».

I due si osservarono per un istante di troppo, con il sorriso sulle labbra, e capirono che per quella sera era giunto il momento di separarsi.
Jaebum si morse il labbro, domandandosi se quella richiesta che gli frullava in testa avrebbe rovinato o meno la serata.
O la va o la spacca.

Fece qualche passo verso la sua figura: «Posso darti un bacio sulla guancia?» chiese trattenendo il fiato.
Youngjae lo trattenne insieme a lui, non aspettandosi una simile richiesta, e trovandola incredibilmente carina.
Il rispetto che Jaebum dimostrava nei suoi confronti - trattenendosi pur di non infastidirlo o metterlo a disagio - lo faceva impazzire.
Era la cosa più attraente che avesse mai visto su un ragazzo.
«Certo Jaebum, non serve chiedermi il permesso per ... un bacio sulla guancia» mormorò arrossendo.

Jaebum annuì, chinandosi velocemente verso il suo viso e premendo la bocca sulla sua guancia.
Avrebbe voluto fare tutto in modo molto più lento, ma l'imbarazzo non glielo aveva consentito.
La guancia di Youngjae era soffice proprio come appariva se accarezzata con le dita, e la sua pelle era squisitamente profumata.
Quando avvertì la pelle sotto le sue labbra divenire sempre più calda, capì che Youngjae stava arrossendo, e di conseguenza si staccò lentamente da lui.

«Buonanotte Youngjae» disse semplicemente, facendogli un ultimo sorriso e allontanandosi verso la propria auto, sotto la leggera pioggia.
Youngjae chiuse subito la porta, posandovi contro la schiena; il cuore a mille e una mano sulla guancia che Jaebum aveva baciato.
Perché la sensazione delle labbra del maggiore era ancora lì?

Era una sensazione dannatamente bella e nuova, ma stranamente demoralizzante.
Era stato piacevole, ma non ... abbastanza.
Non sufficiente.

«Dannazione Jaebum, mi stai facendo impazzire!» sussurrò al silenzio di casa sua, mentre sentiva il suono della portiera dell'auto di Jaebum, segno che il maggiore era al riparo dentro il suo mezzo.

Un respiro greve sfuggì dalle labbra di Youngjae, mente i suoi occhi strisciavano lungo il soggiorno dove si era consumato il loro appuntamento.
Si bloccarono improvvisamente sul tavolino basso, e in particolare su una piccola bustina azzurra posata su di esso e che prima non era presente.

La pioggia fuori si stava rinforzando.

Conosceva bene quella bustina, l'aveva già vista appesa al proprio armadietto qualche tempo prima.
Camminò lentamente verso di essa, sedendosi sul divano e posandola cautamente sulle proprie ginocchia; non serviva un genio per capire cosa contenesse.

Davanti ai suoi occhi si trovava proprio il primo libro della saga di Harry Potter, il libro da cui era stato tratto il film che avevano appena guardato.

Aprì lentamente la copertina, lasciandosi scappare un sorriso emozionato.
«Ecco perché hai voluto la penna» mormorò a se stesso.

"Per quanto i film possano essere belli, so che non ti godrai mai al cento per cento questa storia, se non leggendola.
Grazie per questa serata Youngjae, per questo appuntamento che mi hai concesso.
Non so come sarà il futuro e non so come andranno le cose tra noi, ma spero con tutto me stesso che questo sia stato l'ultimo "primo appuntamento" della mia vita.
Ti amo Youngjae".

Le mani di Youngjae tremarono mentre stringeva il libro tra le mani, e il suo cuore iniziava a battere più velocemente, riempiendo la sua testa con il suo pulsare energico.

Il suo ultimo primo appuntamento.
Jaebum vuole che io sia il suo ultimo.

Il suo corpo tremò, riscaldandosi di un sentimento nuovo e forte, mentre la sensazione di insoddisfazione lo risvegliò dai propri pensieri veloci.

Si alzò di scatto dal divano, correndo verso la porta d'ingresso e spalancandola.
L'auto di Jaebum era ancora parcheggiata lì davanti, probabilmente a causa della forte pioggia; quasi certamente stava attendendo che si indebolisse prima di partire.

Youngjae uscì nel vialetto di casa sua, ignorando la pioggia che in poco tempo gli inzuppò capelli e vestiti, e il freddo pungente che gli faceva tremare il corpo da capo a piedi, e si accostò all'auto.

Quando Jaebum notò la figura di Youngjae ferma accanto alla sua portiera, sotto la pioggia e al buio, per poco non gli venne un infarto.
«Sei impazzito Youngjae?! - sbottò un po' troppo duramente, uscendo dall'auto per andare incontro al minore - Ti verrà una broncopolmonite se rimani sotto la pioggia gelida in questo mod-».

Il mondo di Jaebum si bloccò quel lunedì notte, sotto la pioggia gelida che inzuppava i suoi indumenti.
Il suo mondo si era fermato, e non avrebbe più girato allo stesso modo.

Youngjae aveva stretto il bavero del suo cappotto con le sue piccole mani - come se ne andasse della sua stessa vita - e alzandosi in punta di piedi per annullare la palese differenza d'altezza, aveva posato le sue labbra su quelle di Jaebum.

Il cuore di entrambi parve bloccarsi per un istante, per poi animarsi nuovamente pompando sangue con una nuova energia.

Jaebum ci mise un secondo di troppo a riprendersi dallo stupore di quell'azione, ma l'istante successivo, aveva già stretto Youngjae al suo petto, inclinando la testa e perdendosi nel sapore dolce del minore.
Le loro labbra si sfregarono furiosamente, mentre le loro mani infreddolite cercavano in ogni modo il calore del corpo dell'altro.

Non importava a nessuno del freddo o della pioggia, quello sarebbe stato un ricordo indelebile per entrambi.

A Jaebum venne quasi da ridere.
Per un amante dei libri come Youngjae, un bacio da cliché come quello - appassionato e sotto la pioggia - doveva essere il meglio in cui sperare.

«Grazie, per il libro» ansimò Youngjae tra un bacio e l'altro, intrecciando le dita ai capelli lunghi e neri di Jaebum.
Li aveva trovati fin da subito incredibilmente affascinanti, e in quel momento non poteva essere più d'accordo con la sua prima impressione.

Jaebum gli morse delicatamente il labbro inferiore, facendo gemere Youngjae, che lo guardava attraverso la pioggia con occhi languidi e febbricitanti.
«Da oggi, ti comprerò ogni singolo libro che desideri» biascicò spingendo Youngjae con poca gentilezza verso la porta di casa sua, al riparo sotto il piccolo portico, intrappolandolo contro di essa con il suo ampio corpo.

Intrufolò una mano tra i capelli azzurri dell'altro, stringendoli in un pugno e tirando delicatamente per fargli inclinare leggermente il capo.

Si appropriò nuovamente delle sue labbra, in modo nettamente più dolce di prima, invadendogli la bocca con la lingua; la intrecciò con movimenti lenti a quella di Youngjae, ritrovandosi schiavo di quel sapore dolce e indimenticabile.
Entrambi aprirono gli occhi lucidi, osservandosi mentre si baciavano, consapevoli che dopo quello non sarebbero più riusciti ad andare lentamente.

𖥸

La bellezza di 3600 parole, mi sta scoppiando la testa.
Spero che ne sia valsa la pena e che possa piacervi!

TheyIdiot

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