V e n t i c i n q u e

«Tu sai!» la accusò con voce roca, sollevandosi di scatto e puntandole un dito contro.

Il suo corpo dolorante non approvò quel movimento tanto brusco, e Youngjae si ritrovò a doversi afflosciare nuovamente contro i cuscini, aiutato da sua madre.
«Non è necessario reagire in modo tanto eccessivo, non dimenticare che stai male - lo sgridò bonariamente, in pensiero - Ecco perché preferivo aspettare che tu stessi meglio, prima di parlarne».
Youngjae fece un respiro profondo, per sopprimere il terribile dolore al costato.

«Dimmi come fai a saperlo» chiese ancora, con voce flebile.
La donna strinse la labbra, osservando il volto arrossato di suo figlio, per poi scostare le coperte e stendersi al suo fianco.

«Quando stamattina io e tuo padre siamo tornati, trovandoti così tanto malato, mi sono insospettita - confessò, arrossendo come una ragazzina beccata a baciare i poster del proprio idolo - Così sono andata a visionare i filmati delle telecamere del giardino».

Youngjae spalancò le labbra, non potendo credere alle parole di sua madre.
Qualche tempo prima nel loro quartiere vi erano stati alcuni grossi furti, e visto che spesso Youngjae rimaneva a casa da solo - come la notte precedente - i suoi genitori avevano ritenuto prudente mettere le telecamere all'esterno della loro abitazione.
Youngjae l'aveva completamente dimenticato.

«Le telecamere erano state messe per sventare un possibile furto, non per invadere la mia privacy» rispose il ragazzo con espressione infastidita, non riuscendo veramente ad essere arrabbiato con la madre.
Non sapeva se fosse a causa della febbre o dell'amore sconfinato che provava per la donna.

Lei sbuffò, incrociando le braccia al petto come una bambina.
«Ero solo preoccupata o forse speranzosa - ridacchiò nascondendo il proprio sorriso dietro una mano curata - Speravo fossi uscito con qualche amico, prendendo così il raffreddore, e invece ho visto passeggiare nel nostro vialetto un ragazzo bello come il sole» aggiunse lanciando un'occhiatina interessata verso il figlio.

Youngjae arrossì.
«Ti prego, non mettermi in imbarazzo» sussurrò allungandosi sopra la donna per recuperare la tazza di tea.
Era ancora fumante, ma visto i brividi di freddo dovuti alla febbre, Youngjae era più che felice di avere quella fonte di calore contro i palmi delle mani.

La donna sorrise.
«Non voglio metterti in imbarazzo tesoro, vorrei solo sapere che ruolo ha quel bellissimo ragazzo, nella vita di mio figlio» spiegò.
Youngjae osservò per qualche istante il proprio volto riflesso nel liquido bollente sella tazza, per poi indicare qualcosa a sua madre.
«Prendi quel libro e aprilo» sussurrò indicandole il libro che Jaebum gli aveva donato la sera prima.

La donna seguì le parole di suo figlio, più curiosa che mai, imbattendosi nelle eleganti parole scritte a mano, sulla carta bianca.

"Per quanto i film possano essere belli, so che non ti godrai mai al cento per cento questa storia, se non leggendola.
Grazie per questa serata Youngjae, per questo appuntamento che mi hai concesso.
Non so come sarà il futuro e non so come andranno le cose tra noi, ma spero con tutto me stesso che questo sia stato l'ultimo "primo appuntamento" della mia vita.
Ti amo Youngjae".

𖥸

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top