U n d i c i

-   Capitolo lungo  -

Yugyeom si sfilò di dosso la maglietta, lasciando che il tessuto morbido scorresse lentamente contro il suo corpo perfetto.

Gli occhi di BamBam non si lasciarono sfuggire neanche uno di quei movimenti, finché quel petto scolpito non fu totalmente privo di qualsiasi barriera.

Aveva già avuto modo di vederlo a petto nudo – l’ultima volta era stata durante la partita di qualche giorno prima – eppure, trovarselo mezzo nudo nella propria camera da letto, era davvero come un sogno proibito.

«Se questo è un sogno, spero che la sveglia non suoni proprio adesso» mormorò il thailandese con la gola secca e il cuore che batteva a mille.

Yugyeom sorrise lasciando cadere la propria maglietta contro la moquette, per poi passarsi una mano tra i capelli che gli ricadevano sugli occhi, stordendolo con un sorriso malizioso e bianchissimo.

«Che reazione, per qualche addominale» ridacchiò chinandosi sull’altro con le stesse movenze di una pantera pronta a balzare sulla sua preda, posando le mani ai lati della testa di BamBam, osservandolo dall’altro, con le braccia tese a contenere il proprio peso.

Il thailandese ridacchiò, posando le mani contro il petto liscio dell’altro.

«Dovrebbe piacerti l’idea di fare questo effetto – sussurrò seguendo con la punta delle dita i contorni dei suoi muscoli ben definiti – Tantissime ragazze, durante le partite, sono anche svenute vedendoti uscire dalla piscina» evidenziò ricordando bene quelle giornate, una in particolare avvenuta l’anno precedente.

Quella partita era l’ultima del campionato di quell’anno, ed era contro una delle squadre più forti che mai avevano avuto occasione di affrontare; Ragion per cui la tensione nel palazzetto si tagliava con il coltello.

Nonostante quasi tutti dessero per scontata la vittoria della squadra avversaria, Yugyeom aveva fatto la differenza alla fine, segnando i punti che avevano decretato vincitrice la sua squadra.

Era stato proprio quando tutta la scuola si era riversata a bordo piscina, per festeggiare i vincitori, che era successo.
Yugyeom era uscito dalla piscina reggendosi sulle braccia, facendo gonfiare di conseguenza i bicipiti, mentre l’acqua cristallina aveva iniziato a scorrere lungo quel corpo pazzesco.

BamBam non avrebbe mai scordato il calore che l’aveva pervaso a quella scena – Yugyeom era davvero un bel ragazzo – ma soprattutto, non avrebbe mai scordato il panico generale che era venuto a crearsi.

Ragazze che urlavano, altre che piangevano, e altre ancora che svenivano, piombando dritte contro il pavimento duro del palazzetto.

Yugyeom ansimò, sentendo le mani fredde dell’altro contro la sua pelle bollente.

«A dire il vero, non ho mai dato troppa importanza a ciò che gli altri pensano del mio corpo. Fino ad adesso almeno – mormorò sentendo le mani di BamBam salire verso i suoi pettorali, lasciando dietro delle scie infuocate – Mi eccita l’idea che ti piaccia il mio corpo; Facilita senz’altro le cose» biascicò lasciandosi ricadere lentamente contro il corpo di BamBam, reggendosi sugli avambracci per non pesargli troppo.
BamBam ansimò, riuscendo a sentire il calore di quel corpo anche attraverso la maglia del pigiama.

Il thailandese ridacchiò.
«Facilità che cosa?» domandò arpionando le spalle ampie dell’altro, sentendo un piacevole calore strisciare lungo il suo ventre.

I loro corpi erano premuti l’uno contro l’altro, non lasciando alcuno spazio disponibile; Neanche per l’aria.

Yugyeom ridacchiò, piegando la testa per posare le labbra direttamente contro il suo orecchio.

«Per fare tante nuove esperienze insieme» sussurrò racchiudendo il lobo dell’altro tra le labbra, per poi succhiarlo lentamente.

In quei soli due incontri, aveva avuto modo di notare quanto BamBam fosse sensibile a quel tipo di attenzioni; Difatti il thailandese ansimò affondandogli le unghie contro la pelle delicata delle spalle.
Yugyeom sospirò per il piacevole bruciore.

«Sono sempre aperto alle nuove esperienza» mormorò BamBam con un sorriso.
Amava sfidare Yugyeom e non avrebbe permesso all’immensa attrazione che provava per lui di renderlo sottomesso e ubbidiente.

Yugyeom sorrise, infilando con lentezza una mano sotto la maglia di BamBam.
«Bravo bambino» mormorò accarezzando la pancia piatta dell’altro, non riuscendo a contenere lo stupore per la sua pelle incredibilmente liscia.
Sfiorare la pelle di BamBam era come tastare la seta più pregiata.
Meravigliosa.

«Hai qualche vestito di troppo» mormorò il giocatore con voce arrocchita dal desiderio.

Pretendeva di sentire quella pelle a contatto con la propria, senza quella misera barriera di tessuto a dividerle.
Si sollevò – specchiandosi negli occhi colmi di piacere dell’altro – per poi artigliare i lembi della sua maglia, sfilandogliela in un solo fluido movimento.

La maglia cadde a terra – accanto alla sua – ma Yugyeom non se ne interessò; La sua attenzione era tutta rivolta verso la figura di BamBam, e soprattutto alla sua pelle liscia e bronzea.

Un capogiro lo colpì in pieno quando realizzò che non era un sogno, ma che il thailandese era proprio lì, davanti a lui, fidandosi a donargli tutte quelle prime volte che non aveva ancora donato a nessun’altro.

Il volto di BamBam si colorì di un’adorabile tonalità di rosso – sotto lo sguardo attento dell’altro – mentre gli occhi si riempirono di un’insicurezza incontrollabile e devastante.

«Ti prego non … non guardarmi così» mormorò con le labbra che tremavano, e gli occhi che fissavano un punto indefinito pur di non incontrare quelli del giocatore.
Le mani corsero subito a coprirsi il petto.

Non aveva mai avuto nessun tipo di problema con il suo corpo, ma improvvisamente – sentendo gli occhi attenti del giocatore su di sé – un piccolo disagio lo aveva reso debole e insicuro.

Yugyeom sorrise dolcemente, scuotendo la testa e allontanando le mani di BamBam.
Se solo BamBam si fosse visto con i suoi occhi, non si sarebbe mai messo quel tipo di complessi.

«Mi sembra di avertelo già detto – sussurrò Yugyeom passando con lentezza le mani lungo quel petto liscio – Sei bellissimo, non hai nessuna ragione per sentirti a disagio – continuò, chinandosi per baciarne il centro del petto – Specialmente con me» mormorò lasciando una scia di baci.

BamBam chiuse gli occhi godendosi la splendida sensazione della bocca calda e morbida di Yugyeom contro il proprio petto, trattenendo a stento le stupide lacrime che spingevano per uscire dai suoi occhi.

Sei bellissimo.
Nessuno mai glielo aveva detto prima, eppure Yugyeom continuava a ripeterglielo come se volesse che il thailandese lo capisse sul serio.

Le labbra di Yugyeom si chiusero a sorpresa intorno ad un capezzolo, succhiandolo e stuzzicandolo con la punta della lingua.

BamBam si lasciò scappare un gemito acuto, portandosi un braccio a coprirsi gli occhi, mentre il giocatore continuava a lambire quel piccolo bottoncino turgido.

Piccole scosse di piacere inchiodarono il corpo del thailandese contro il materasso, facendogli perdere in un attimo tutto il fiato che aveva nei polmoni.

Fuoco. Non riusciva a concentrarsi su altro che non fosse la lingua di Yugyeom che stimolava quel punto tanto sensibile, lasciando BamBam in balia di feroci lingue di fuoco che gli toglievano il fiato.

Yugyeom ansimò contro la pelle umida del thailandese, non aspettandosi niente di tutto quello.

La consapevolezza di star donando piacere ad un'altra persona - la consapevolezza di star facendo star bene BamBam - lo riempiva di una completezza mai provata prima.

Passò all'altro capezzolo turgido, lasciando dei caldi baci al centro del petto del thailandese.

«Yugyeom» piagnucolò BamBam lasciando ricadere la testa all'indietro, intrecciando subito le mani alle ciocche lisce dei capelli del giocatore.

Non poteva credere all'immenso piacere che quel gesto gli stava provocando.

Yugyeom mugolò contro la sua pelle, mordendo piano un capezzolo e tirandolo verso di sé con la massima delicatezza.

BamBam strattonò con prepotenza i capelli del giocatore allontanandolo da quel punto già sufficientemente tormentato - ormai incapace di sottostare ancora a quella piacevole tortura - e costrinse Yugyeom a tornare sulla sua bocca.

Si scambiarono un bacio caldo e bagnato, intrecciando le lingue in una danza e in un sapore che già conoscevano.

BamBam sperava che un bacio - una cosa che avevano già sperimentato diverse volte - avrebbe attenuato quelle calde pulsazioni al basso ventre, che lo facevano sentire continuamente ad un passo dall'orgasmo.
Ma si sbagliava.

Ora che Yugyeom era nuovamente alla sua altezza - con la lingua abbandonata dentro la sua bocca - riusciva a sentire l'erezione perfettamente formata del ragazzo, che sfregava prepotentemente contro la sua coscia.

«Dio piccolo - biascicò Yugyeom abbandonando la sua bocca, nascondendo il volto contro il suo collo per vezzeggiare la pelle morbida di quest'ultimo - Mi fai uscire di testa».

BamBam sorrise maliziosamente, cogliendo l'altro di sorpresa e invertendo le loro posizioni.

Sentì a malapena il rumore della scatola con le polaroid che cadeva dal suolo, ma non se ne preoccupò; Le sue amate foto sarebbero ricadute sulla morbida moquette, e sarebbero rimaste lì, perché lui aveva ben altro a cui pensare in quel momento.

Le mani si Yugyeom si posarono subito intorno ai suoi fianchi stretti, osservando BamBam seduto contro il suo bacino.
Il thailandese sorrise, con il fuoco negli occhi, oscillando in modo provocante i fianchi e permettendo all'erezione di Yugyeom di sfregare contro il suo sedere.

Yugyeom vide ogni singola stella scoperta dall'uomo in quell'istante.

Aprì la bocca per parlare - per dire qualsiasi fottutissima cosa il suo cervello fosse in grado di elaborare - ma la sua voce rimase totalmente muta, eccezion fatta per un graffiante gemito di piacere che rimbombò per la camera.

BamBam rise, continuando a muovere i fianchi in quel piacevole attrito di corpi.
Iniziava a perdere il sennò pure lui.

Era incredibilmente eccitante sentirlo così duro e grosso contro il proprio sedere, e i suoi pensieri iniziavano a portarlo in antri bui e pericolosi da esplorare.

Quella era la prima volta che andavano oltre un semplice bacio, e non poteva offrirgli la propria verginità; Non ancora almeno.

Si chinò su di lui con l'intento di baciarlo - posando le mani sui suoi pettorali e continuando a muovere i fianchi - ma all'ultimo preferì catturargli il labbro inferiore tra i denti, mordendolo con decisione.

Yugyeom sobbalzò, sentendo in bocca il sapore del sangue.
Gli occhi di BamBam erano languidi e pericolosi.

«Non chiamarmi più piccolo» mormorò leccando il punto ferito, portando l'eccitazione di Yugyeom alle stelle.

«Sei un masochista del cazzo - biascicò Yugyeom con occhi carichi di desiderio - Ti voglio da impazzire».

Il thailandese rise mettendosi nuovamente dritto, ma continuando con i movimenti circolari del bacino.

«Tempo al tempo - rispose BamBam bloccando il movimento dei fianchi, beccandosi un mugolio infastidito dall'altro - Voglio provare una cosa» disse sedendosi sulle cosce del giocatore e posando le mani sulla patta dei suoi pantaloni, accarezzando il suo membro attraverso il duro tessuto dei jeans.

Yugyeom ansimò, e in uno sprazzo di lucidità riuscì a capire cosa BamBam volesse provare.
Dio, rischiava di venire solo immaginando il thailandese fare una cosa simile.

«I-io, se non te la senti non serve che-» le parole gli morirono in gola per l'ennesima volta.
Stava sudando freddo, e la sola idea che BamBam potesse andare fino in fondo lo faceva uscire di testa.

Il thailandes sorrise maliziosamente, sfilando con lentezza il bottone dei jeans dall'asola per poi tirar giù la zip.

«Non preoccuparti - ridacchiò vedendo il completo panico negli occhi del giocatore - Me la sento» mormorò chinandosi verso il ventre di Yugyeom, posandogli qualche bacio languido.

La mano nel mentre si era posata contro la porzione di boxer lasciata scoperta dai jeans aperti, accarezzando il membro duro e caldo.
Riusciva quasi a sentirlo pulsare contro le sue dita, e la cosa era totalmente nuova.

Abbassò con una sola mossa i boxer scuri, tentando di mostrarsi più sicuro di sé di quanto in realtà non fosse.

Sapeva che quella era una prima volta anche per Yugyeom, ma la paura di deluderlo - di non essere abbastanza bravo - lo spaventava a morte.

Prese con delicatezza il membro eretto di Yugyeom, stringendo la mano alla base e iniziando a muoverla con una lentezza insopportabile, iniziando ad ammirare ciò che aveva davanti a sé.

Era caldo, grosso, e di un bel rosa chiaro, leggermente più scuro sulla sommità congestionata, che attirò subito l'attenzione del thailandese.

BamBam si calò lentamente su di esso, posando le labbra sulla punta di quell'imponente erezione e succhiando con delicatezza le gocce di liquido che si erano formate su di essa.
Non era strano o schifoso, anzi.

Yugyeom si posò un braccio sugli occhi, incapace di reggere quella vista e quell'immenso piacere, ma l'attimo dopo aveva già cambiato idea.

Col cazzo, pensò - non si sarebbe mai perso l'immagine di BamBam che lo succhiava con tanta diligenza.

BamBam continuò a stimolare per un po' la punta di quel membro pulsante - facendo ruotare la lingua intorno alla cappella gonfia e liscia - per poi allargare leggermente le labbra, permettendogli di scivolare con agilità dentro di sé.

Cazzo se era eccitante sentirlo scorrere contro la lingua e sbattere contro il palato.

«Porca troia» ringhiò Yugyeom lasciando ricadere la testa all'indietro, contro il materasso, portando subito una mano sulla testa di BamBam.

Non voleva costringerlo a prenderlo tutto, ma sentiva il bisogno di accompagnarlo durante i movimenti.

Quel gesto eccitò BamBam più del normale - la sola idea che il giocatore potesse guidarlo nei movimenti lo faceva impazzire - e gemette con la bocca stretta intorno all'erezione di Yugyeom, mandando piacevoli vibrazioni fin dentro il cervello del giocatore.

Riusciva ancora a sentirlo pulsare, ma stavolta contro la sua lingua.
Iniziò a muovere la testa su e giù, lasciando che il membro uscisse ed entrasse lentamente dalla sua bocca, sempre più lucido e umido dalla sua saliva.

Era caldo e piacevole, e BamBam riusciva a distinguere ogni singola vena in rilievo.

Yugyeom sollevò un poco la testa, pensando di poter venire in quell'istante.
BamBam aveva sollevato un poco la testa, incontrando il suo sguardo, con occhi lucidi e velati di piacere, e le guance incavate a succhiarlo così bene.

Il giocatore non perse neanche per un istante il suo sguardo, continuando a tenere gli occhi immersi nei suoi.
«Bam, sei bellissimo cazzo» mormorò accarezzandogli la guancia con un dito, in modo incredibilmente delicato.

BamBam aumentò il ritmo dei movimenti, ingoiando il membro dell'altro e lasciando che questo gli toccasse la gola, provocandosi un piccolo conato che riuscì per fortuna a contenere.

Yugyeom singhiozzò per l'immenso piacere di vedere il proprio membro inglobato dentro la bocca del thailandese, e si fidò a dare un piccolo colpo con il bacino, sentendosi affondare ancora di più in quella splendida profondità umida.

BamBam gemette con le labbra strette intorno alla sua erezione, e Yugyeom capì che il ragazzo approvava.

Era così morbida e calda la sua bocca, talmente calda da donargli quasi una sensazione ustionante - lasciandolo privo di respiro.

In un attimo sentì la tensione concentrarsi tutta contro il suo basso ventre, sentendo tutti i nervi del corpo tendersi e uno strano calore sul viso.
Avrebbe voluto che quella sensazione durasse per sempre, ma era la prima volta in vita sua che raggiungeva l'orgasmo grazie a qualcuno che non fosse se stesso; Sapeva che non sarebbe durato molto, ma non era pronto per quell'orgasmo così intenso.

«Bammie, io-» mormorò, incapace di finire la frase, sentendo gli spasmi trapassare il suo corpo.

BamBam sorrise, continuando a succhiare con maggiore intensità.
A lui non serviva che Yugyeom lo avvisasse, si era già accorto di quanto il ragazzo fosse vicino all'orgasmo.
Aveva sentito il suo membro pulsare e sobbalzare contro il suo palato, e a quel punto aveva capito.

Continuò a succhiarlo con decisione mentre il giocatore veniva abbondante dentro la sua gola, e BamBam ne ingoiò una parte - desideroso di provare - ma poi si scostò.

Era comunque la sua priva volta, e gli fece una strana impressione.

Osservò Yugyeom abbandonarsi all'orgasmo, finendo per riversarsi nel proprio ventre con un forte gemito.

Il thailandese rimase accucciato contro le sue cosce, non potendo credere al sensazionale spettacolo che si trovava davanti a lui.
Aveva avuto modo di vedere Yugyeom in mille occasioni - per i corridoi, e durante le partite - ma quello era la prima volta che lo vedeva così "se stesso".

E in del momento poté giurare che era davvero bellissimo.

BamBam si lasciò ricadere accanto al giocatore, incapace di trattenere il sorriso soddisfatto che spingeva per stendersi sulle sue labbra.

Vedere Yugyeom così appagato dalle sue attenzioni non aveva prezzo, e nonostante la consistente erezione non soddisfatta che si trovava, si sentiva appagato anche lui.

Yugyeom allungò una mano verso di lui, intrecciando le dita con le sue, in un gesto incredibilmente intimo; Anche più intimo di quello che avevano appena condiviso.

«Dammi un attimo per riprendermi, e poi mi occupo di te» mormorò con il fiatone, ma tentando di fare un sorriso malizioso.

BamBam ridacchiò in risposta.
«Tranquillo, sto bene» mormorò posando il capo contro il petto di Yugyeom - che lo strinse forte a sé - nascondendo contro di esso il sorriso felice che gli aveva illuminato il volto.


Chiedo immensamente scusa per il ritardo, ma questo capitolo è stato un parto - un parto da quasi 3k parole.

Avevo pronte due differenti versioni di questa scena, ed ero incredibilmente indecisa su quale pubblicare.
Spero vi piaccia

TheyIdiot

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