S e t t e

«Solo bello? Mi spezzi il cuore in questo modo» mormorò una voce familiare alle sue spalle.

BamBam si sentì arrossire in modo incredibilmente intenso, sentendo il proprio corpo reagire in modo immediato a quella voce roca; Si sforzò con tutto se stesso di non abbandonare la sua espressione di sfida.

Amava sfidare Yugyeom.

Si voltò per incontrare il proprietario di quella voce, imbattendosi negli occhi del giocatore a pochi passi da sé.

Era in piedi nel bel mezzo del parcheggio, con le mani dentro le tasche dei jeans e la maglia leggermente calata sulla spalla, a mostrare il segno ben definito di un morso.

«Pensi sia stato più che bello? – domandò il thailandese voltandosi totalmente verso l'altro, posando i gomiti contro il cofano anteriore della sua auto – Forse hai un po' troppa fiducia nelle tue capacità di seduzione» mormorò facendo schioccare la lingua contro il palato.

Yugyeom si voltò, guardando il cancello del parcheggio, nel misero tentativo di nascondere il sorriso divertito che tentava di mostrarsi.

Nessuno si era mai permesso di rispondergli in quel modo tanto sfrontato, e forse era proprio quel particolare che l'aveva portato a volere il thailandese nella propria vita.

BamBam era diverso da qualsiasi altro ragazzo.

Riportò gli occhi sul thailandese, squadrandolo con decisione da capo a piedi.

Fino a qualche decina di minuti prima aveva ancora le mani posate contro quel flessuoso corpicino – toccandolo ed accarezzandolo – eppure ne era ancora affamato.

«Non mi serve la fiducia, mi basta il modo in cui reagisci quando ti tocco» mormorò passandosi la punta della lingua lungo il labbro superiore.

BamBam portò gli occhi sulla bocca umida dell'altro, seguendo il movimento con particolare interesse.

Voleva morderla.

Una risata soffocata attirò la loro attenzione, facendoli voltare simultaneamente verso Mark, che li osservava come se fossero il miglior spettacolo di sempre.

Il ragazzo sollevò in aria le mani, in segno di resa.

«Ah no tranquilli, continuate pure a flirtare, non fate caso a me» disse con un'alzata di spalle, gettando un'occhiata al collo di Yugyeom, in bella mostra.

«Pensavo fossi tu quello ad esserci andato giù pesante – mormorò posando una mano sulla spalla di BamBam, in modo da tirar leggermente giù il collo della maglia per mostrare il succhiotto – Ma noto che lui è stato molto più crudele» continuò studiando i molteplici segni sulla pelle del giocatore.

Yugyeom osservò le mani dell'americano posarsi sulla pelle di BamBam, scostandogli la maglia per mostrare il suo succhiotto, e un lungo brivido di gelosia gli attraversò la schiena.

Doveva darsi una calmata.

Non era suo.

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