D i e c i
- Capitolo lungo -
BamBam strinse tra le mani le sue amate polaroid, mentre il filo in cui solitamente erano appese, pendeva dal soffitto tristemente vuoto.
Le mollettine colorate ammucchiate sopra il suo letto sfatto.
Amava scattare fotografie fin da quando era solo un bambino, era una delle tante passioni che aveva sempre condiviso con suo padre.
I suoi soggetti preferiti erano solitamente la natura che lo circondava, e le persone che amava.
Ragion per cui, selezionava con particolare cura le persone da racchiudere nelle proprie foto.
Non permetteva a chiunque di entrare a far parte delle sue polaroid.
Aveva decine e decine di foto con Youngjae e con la sua famiglia, appese lì a ricordargli quanto la sua vita – nonostante tutto – fosse piena di felicità e amore.
Ne aveva talmente tante che almeno una domenica al mese – a rotazione – le cambiava.
E quella domenica, era proprio quella giusta.
Posò sopra il letto la sua preziosa scatola rossa, aprendo il coperchio e sorridendo alla vista delle decine di polaroid ben conservate al suo interno.
Piccoli pezzi di carta che racchiudevano attimi congelati nel tempo; Attimi preziosi che avevano definito la persona che era; Attimi che non avrebbe più avuto indietro.
Sentì la porta della propria camera aprirsi silenziosamente, mentre un impercettibile movimento alle sue spalle attirò la sua attenzione, facendogli notare la seconda presenza nella sua stanza.
Il thailandese si rilassò immediatamente, non appena avvertì la sua presenza.
Un paio di braccia forti si allacciarono saldamente intorno ai suoi fianchi, avvolgendoli in un piacevole abbraccio, mentre BamBam si abbandonava subito contro quel corpo, premendo la schiena contro il petto caldo dell'altro.
Il profumo di Yugyeom gli entrò subito fin dentro il cervello.
«È eccitante il fatto che tu mi abbia accolto in pigiama – gli mormorò il giocatore, premendogli un bacio umido poco sotto l'orecchio. BamBam rabbrividì – Penso sia uno dei tuoi outfit migliori» continuò, sorridendo ampiamente contro la pelle del thailandese.
Il petto di BamBam vibrò scosso dalle risate.
«Sei un idiota Kim Yugyeom» rispose, voltandosi tra quelle braccia forti e trovandosi faccia a faccia con il suo amico.
Amico.
Sembrava così strano definirlo tale – dato il poco tempo passato insieme – ma non gli venivano in mente altri termini sufficientemente adeguati.
Yugyeom sorrise, posando il palmo aperto contro la schiena delicata e flessuosa del thailandese, osservandolo dall’alto.
Vi lasciò qualche piccola carezza.
«Buongiorno» gli mormorò il giocatore, premendo la fronte contro la sua.
«Buongiorno anche a te» rispose il thailandese, accoccolandosi contro quel corpo rassicurante, lasciando che Yugyeom lo cullasse un po'.
Era piacevole stare così – semplicemente così – stretti l’uno all’altro .
Yugyeom attirò subito a sé il volto del thailandese, rubandogli un piccolo bacio a fior di labbra, leggero come un battito d'ali.
«Cosa stavi facendo con le polaroid?» domandò notando subito il filo vuoto che prendeva dal soffitto.
BamBam sorrise, allontanandosi dall'abbraccio per accostarsi nuovamente alle foto abbandonate sul letto.
«Niente di che, è giunto il momento di cambiarle per metterne di nuove» disse semplicemente.
Yugyeom si sfilò le scarpe, per poi buttarsi sul letto morbido, osservando la scatola colma di polaroid.
Allungò una mano verso una delle foto che più aveva attirato la sua attenzione, sentendo lo stomaco stringersi irrimediabilmente.
Raffigurava un piccolo BamBam di appena quattro o cinque anni, seduto su un muretto con un vecchio modello di macchina fotografica posata sulle sue ginocchia.
La stringeva con le sue piccole manine, mentre alle sue spalle si estendeva uno splendido tramonto.
Al suo fianco c’era un uomo, con un enorme sorriso felice e gentile sul viso; Un viso incredibilmente simile a quello di BamBam.
Il thailandese sorrise osservando a sua volta la foto, e si sedette accanto a Yugyeom, posando il capo contro la sua spalla.
«Io e papà – mormorò con un sorriso dolce – Amava fare delle lunghe passeggiate al mare, e adorava fotografare i tramonti; Diceva sempre che ogni tramonto era diverso, ognuno a modo suo era speciale» raccontò, lasciando che il braccio del giocatore si avvolgesse intorno alle sue spalle.
Tirò le gambe sopra il letto, stringendosele al petto per accucciarsi meglio contro il fianco del giocatore.
«Quando è morto?» domandò Yugyeom abbandonando la foto, lasciando che ricadesse nella scatola.
Si allungò per prenderne un'altra.
Questa era molto più recente della precedente.
Aveva sempre come protagonista un giovane BamBam, ma più piccolo di solo qualche anno.
Indossava una buffa cuffietta con delle orecchie da gatto, mentre suo padre portava sul naso degli enormi occhiali da clown.
BamBam si strinse nelle spalle.
«Tra un mese saranno quattro anni» sussurrò il thailandese osservando la foto.
Il silenzio da parte dell’altro, lo spinse a proseguire.
«Questa foto è stata scattata durante il mio compleanno, cinque anni fa – mormorò – Era molto malato ma nonostante questo faceva il possibile per essere comunque meraviglioso; È stato fino all’ultimo un padre presente ed attento, faceva il possibile per non farmi mai essere triste, per la sua condizione» concluse, perdendosi nei ricordi.
Suo padre era sempre stato perfetto.
Dall’inizio fino alla fine.
«Diceva sempre di essere innamorato di me» mormorò con un sorriso felice, sentendo però gli occhi riempirsi di stupide lacrime.
Non poteva farne a meno.
Lui amava suo padre e suo padre ricambiava quell'amore con la stessa intensità del Sole.
Per lui non era stato solo il miglior padre che si potesse desiderare; Per lui era stato anche un incredibile migliore amico, un fantastico compagno di avventure, il miglior confidente.
Una persone che sta sempre al tuo fianco nonostante tutto; Una persona che ti ama nonostante i mille difetti.
Lui amava suo padre, e ogni giorno dalla sua morte aveva sentito l'aria mancare un po' di più dai polmoni.
Yugyeom abbandonò la foto contro la coperta, voltandosi per osservare quel viso bellissimo.
Quel viso che – così come testimoniavano quelle polaroid – era cambiato tantissimo negli anni, ma che comunque era rimasto sempre bellissimo nelle varie fasi della sua vita.
«Non ne dubito – mormorò Yugyeom posando una mano contro la guancia morbida dell’altro - È così semplice amarti» sussurrò chinandosi su di lui per posargli un piccolo bacio sulle labbra calde.
Un bacio senza alcuna pretesa, ma carico dell’affetto che provavano l’uno per l’altro.
Le ciglia di BamBam sfarfallarono dolcemente nel bacio, facendo scivolare una lacrima lungo quella guancia liscia, fino al mento.
Yugyeom la raccolse con il pollice, aggiungendo alla sua lista una nuova cosa che aveva appena scoperto di detestare: Odiava vederlo piangere.
Per quanto i suoi splendidi occhi color cioccolato divenissero mille volte più belli quando piangeva, c’era comunque qualcosa di incredibilmente sbagliato nel vedere il suo viso sconvolto dal dolore.
La particolarità di BamBam - che solitamente conquistava chiunque - era proprio la sua contagiosa felicità.
«Guardami» gli mormorò Yugyeom, posando le labbra contro la sua tempia.
BamBam incontrò subito i suoi occhi.
«Hai due occhioni bellissimi quando piangi, ma smettila, ti prego» sussurrò prendendogli il viso con entrambe le mani.
BamBam arrossì per quel dolce complimento, e qualche altra piccola lacrima sfuggì al suo controllo.
«Sei una persona bellissima Bammie e io mi reputo incredibilmente fortunato per essere entrato a far parte della tua vita - sussurrò Yugyeom tempestandogli le labbra di piccoli baci. I loro occhi che non smettevano di osservarsi - Ho bisogno che tu mi prometta di chiamarmi sempre quando sentirai il bisogno di avermi accanto. Anche se sarà notte fonda, anche se avremo appena litigato. Se stai male o se ti senti solo; Chiamami ed io arriverò subito da te».
BamBam tremò impercettibilmente sentendo quelle parole.
Il petto si gonfiò nuovamente della stessa emozione che aveva avvertito dentro lo stanzino a scuola, non riuscendo nuovamente a darle un nome.
Nessuno, mai, si era interessato così tanto a lui e al suo benessere.
Potevano sembrare parole dette tanto per dire, ma lo sguardo intenso e determinato negli occhi di Yugyeom gli dimostrò la serietà di quelle parole.
«Adesso. Adesso ho bisogno di te» mormorò il thailandese - con occhi adoranti - poco prima che le sue labbra venissero catturate dall’ennesimo bacio dell’altro.
Le loro bocche sfregarono lentamente insieme, in una coccola che voleva semplicemente ricordare ad entrambi che ci sarebbero sempre stati, l’uno per l’altro.
BamBam morse con decisione il labbro inferiore di Yugyeom.
Era incredibilmente morbido.
«Avevi promesso di farmi urlare, o sbaglio?» biascicò BamBam sedendosi a cavalcioni sul giocatore, spingendo con decisione il bacino contro il suo.
Yugyeom ridacchiò.
«Non è colpa mia, sei stato tu a farmi ammorbidire con le foto della tua infanzia» disse ansimando, sentendo il suo labbro inferiore stretto nella morsa dei denti del thailandese.
Da quando si erano scambiati il loro primo bacio, Yugyeom aveva scoperto quanto BamBam potesse diventare aggressivo in momenti tanto intimi.
Mordeva, succhiava e graffiava senza alcuna pietà, e la cosa portava l'eccitazione di Yugyeom alle stelle.
Capovolse le posizioni portando BamBam con la schiena contro la coperta, completamente disteso sul letto.
«Ma resto un ragazzo di parola» mormorò sollevandosi, per potersi sfilare la maglietta.
BamBam rimase totalmente senza fiato.
Quello doveva essere un sogno.
ꕥ
S
pero che la storia vi stia piacendo, e ricordate:
Se ti fa piacere, lascia un cuoricino e un commento, in modo che la storia possa crescere e raggiungere altri IGot7 che potrebbero apprezzarla.
Grazie. xx
TheyIdiot
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top