Mark tentò di arretrare, per mettere nuovamente tra loro quei preziosi centimetri di distanza che gli impedivano di rendersi miseramente ridicolo.

Sapeva di provare attrazione verso i ragazzi da quando era adolescente, ma era parecchio tempo che non aveva un rapporto completo, e per quanto gli mancasse il sesso, non voleva certamente che la sua forzata astinenza lo facesse cedere difronte al petto nudo e scolpito dell'altro.

«Mi sento quasi ridicolo ad aver perso tanto tempo con te – sbottò Jackson con un lampo di rancore negli occhi – Pensavo fossi diverso e invece sei esattamente come gli altri» aggiunse continuando ad avanzare.

Mark si trovò con la mano posata contro gli addominali tonici del cinese tentando di tenersi a debita distanza, ma inutilmente.

Erano talmente vicini al punto da poter sentire il respiro dell'altro abbattersi contro il viso; talmente vicini da poter sentire il profumo che irradiavano i loro corpi.

Non andava bene. Non andava bene per niente.

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