Mark dovette riempirsi i polmoni daria – in cerca di in minimo di contegno – ma così facendo si trovò ad inalare il buonissimo profumo di Jackson.

Chiuse gli occhi per un istante.

Era buonissimo.

«Sono venuto qui con Youngjae e BamBam per guardare la partita, non per programmare le nostre sessioni di studio – mormorò continuando a guardare in quegli occhi scuri - E volevo anche farti gli auguri per la partita» aggiunse mordendosi un poco il labbro.

Jackson fece scivolare gli occhi sulla bocca dell'altro, osservando il modo quasi perverso in cui i denti candidi affondavano in quel labbro rosso e carnoso.

Il suo corpo sembrava non rispondere più ai suoi comandi.

Le mani di Mark erano posate al centro del suo petto - sopra gli addominali ben definiti - e la pelle in quel punto stava formicolando per la splendida sensazione di quel nuovo contatto.

«E comunque – aggiunse Mark accennando un piccolo sorriso – Ti ho inviato un messaggio prima, giusto per farti capire che non temo tu possa tormentarmi al telefono» disse allontanandosi lentamente dal corpo di Jackson, facendogli un piccolo occhiolino.

Si era già esposto fin troppo, doveva assolutamente scappare da lui.

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