C i n q u a n t a n o v e
L’espressione di Jackson si indurì man mano, perdendo quel divertimento che aveva fino a pochi istanti prima.
Scosse la testa divertito.
«Forse il mio amico ti è passato inosservato?» disse indicando le proprie spalle, dove fino a poco prima c’era il ragazzo stretto nell’accappatoio.
«Forse ti ho chiesto di uscire qualche volta di troppo, ma questo non fa di me un disperato Mark» sbottò incapace di trattenere la rabbia e il …dolore?
Mark annaspò in cerca d’aria, non voleva offenderlo maledizione!
«Oddio Jackson, non intendevo questo, solo che-».
«Sai che ti dico, non fa niente, aspettami qui» disse freddamente il cinese entrando in casa.
Riapparve qualche attimo dopo con un foglietto tra le mani.
«Questo è il mio numero, chiamami per programmare la prima lezione di Economia - poi si bloccò un istante, sentendo gli occhi bruciare – Se invece non vuoi che io abbia il tuo numero, per paura che possa tormentarti con il mio interesse non ricambiato – ironizzò senza ironia – puoi chiamarmi da una cabina telefonica, oppure fermami a scuola e dimmelo di persona» concluse lasciandogli in mano il fogliettino di carta.
Mark aprì la bocca per parlare, forse per chiedergli nuovamente scusa, ma l’altro gli aveva ormai chiuso la porta in faccia.
Mark sospirò tornando a casa sua mentre Jackson tornava al proprio divertimento, con la testa piena di Mark.
~۵~
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