C e n t o v e n t u n o

Mark parcheggiò davanti a casa di Youngjae, spegnendo il motore dell’auto e lasciando che un soffice silenzio riempisse l’abitacolo del veicolo.

Youngjae rimase seduto al suo posto, sapendo di dover spiegare a Mark la situazione, ma senza sapere da dove iniziare.

«Se non mi racconti niente di ciò che ti succede, io non posso aiutarti» mormorò Mark continuando a guardare davanti a sé.

Temeva che con i suoi occhi puntati addosso, Youngjae potesse sentirsi a disagio.
Il minore annuì in modo energico, chinandosi verso il suo zaino e aprendo con delicatezza la zip.

Al suo interno – custodito tra i quaderni – aveva riposto con delicatezza il libro.
Lo prese tra le mani sentendo la copertina calda contro il palmo.

Era una sensazione strana – piacevole – e Youngjae aveva la costante sensazione che quel libro potesse interagire con lui, come se fosse vivo e tentasse di trasmettergli delle emozioni.

Mark osservò il libro in silenzio, aspettando che il minore iniziasse a spiegare.

Ma Youngjae fece la cosa più semplice del mondo; Posò il libro sul grembo di Mark, sussurrando soltanto: «Aprilo».

L’americano rimase ad osservare il libro dalla copertina semplice, non riuscendo a capire cosa potesse collegare quell’oggetto al capitano della squadra di pallanuoto.

Sollevò lentamente la copertina leggera, incontrando subito una scritta dalle parole eleganti.
Il nero dell’inchiostro che risaltava sul bianco candido della pagina.

Youngjae, ti amo.

Le sue labbra si scostarono per lo stupore.
Stava per porgere a Youngjae una domanda, ma il minore lo anticipò iniziando a spiegare.

«Qualche giorno fa sono entrato a scuola e ho trovato una bustina appesa al mio armadietto, con questo all’interno – spiegò riprendendosi il libro stringendoselo gelosamente al petto – Potrai immaginare la mia sorpresa quando, aprendolo ho trovato questa dedica» disse aprendo l’oggetto e passando un dito sulle lettere scure che componevano le parole: “Youngjae, ti amo”.

Da quando aveva ricevuto quel libro – giorno per giorno - aveva continuato a leggere quelle poche parole, venendo sempre avvolto da un tepore interno che l’aveva fatto sentire meno solo.

«Ho desiderato questo libro per tanto tempo, senza mai riuscire a ritagliarmi del tempo per andare in una libreria ad acquistarlo – sempre troppo preso dallo studio – ed improvvisamente qualcuno a me sconosciuto decide di chiuderlo in una busta e darmelo in dono» sussurrò.

Mark corrugò le sopracciglia.
«La cosa che più mi ha lasciato di stucco, è che nessuno sapeva del mio amore per questo libro, non ho mai avuto il tempo per parlarne neanche con BamBam».

Youngjae si voltò, incontrando lo sguardo interessato del maggiore.

Mark stava ascoltando con attenzione, cercando di giungere ad una conclusione che ancora non scorgeva.

Era certo del fatto che Youngjae non gli avesse raccontato la parte più importante, perché ancora non riusciva a capire cosa potesse centrare Jaebum con tutto quello.

~۵~

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