Youngjae continuò.
«Per giorni e giorni, mi sono torturato per capire come questa specie di ammiratore avesse scoperto che desideravo tanto questo libro, finché la scorsa notte non mi sono svegliato di soprassalto, ricordando un fatto avvenuto la scorsa settimana».

Mark lo stava ascoltando con talmente tanto interesse, da essersi lievemente sporto verso di lui.

«Mi sono ricordato di aver chiesto alla bibliotecaria se era disponibile il libro, ricevendo una risposta negativa – disse – E penso che quella sia stata veramente la prima ed unica volta che io abbia parlato di quel libro a qualcuno – specificò – Ma ieri notte mi sono ricordato che a pochi passi da me, seduti in un tavolo a studiare, c’erano anche Jaebum e Jackson».

Mark spalancò le labbra sentendo quei due nomi, iniziando a collegare i puntini.

«Quindi tu pensi che Jaebum possa averti sentito mentre chiedevi alla bibliotecaria di questo libro – disse posando il palmo contro la copertina – E che abbia deciso di regalartelo?» chiese spalancando gli occhi.

Youngjae sospirò senza rispondere subito.

«Ho cercato in ogni modo di trovare un’altra spiegazione, ma non ci sono riuscito – sussurrò abbassando il capo – Ma d’altro canto, ammettere che sia stato Jaebum a donarmi “Le metamorfosi” significa anche dover ammettere che lui, bhe … prova qualcosa per me» concluse abbozzando una risatina.

Mark rimase ad osservarlo, non capendo.
«Ed è per te una cosa tanto assurda?» chiese.
Il racconto di Youngjae non faceva una piena.

Il minore annuì, incontrando lo sguardo dell’amico.
«Certo che è assurdo, lui è Im Jaebum – disse con una semplicità anomala – Non può essere innamorato di me, io sono praticamente invisibile ... per chiunque».

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