5. Cold
E ricordo ancora il freddo della neve che mi entrava dentro alle ossa fino a farmi sentire la sensazione di bruciore nel sangue. E ricordo ancora quella sensazione di spaesamento e di paura . Paura di poter morire in quel istante .
Luogo : Presso Doja Zenin
Ore : 21.45
Anno : 7 Dicembre 1995
- Dovrai salire fino alla collina che è presente lì - mi indico il Signor Ougi Zenin . Era stata una delle solite giornate fredde d'inverno e l'uomo di fianco a me mi era stato affianco per quasi tutto il pomeriggio , mi aveva chiesto di aiutarlo con gli allenamenti . Anche se avevo in circa sei anni inizia a capire il modo in cui lavorava il clan e chi fossero effettivamente ''Gli Zenin'', e inoltre essendo umana e soprattutto femmina , mi mettevano in alcune giornate a lavare le katane e gli strumenti per il combattimento , come del tipo quella giornata .
E quando fini appena di sistemare tutto e di finire di lavare l'ultimo strumento , mi raggiunse Ogui che con aria nervosa e con poca pasienza mi prese per un braccio e mi porto con forza fuori e mi indico un punto .
- Lì , devi raggiungere l'altra parte della collina, a nord , vedi ho dimenticato tre spade e uno strumento molto importante . Vedi di riportarmi tutto indietro , io starò qui ad aspettarti - detto ciò mi spinse fino all'entrata di quella collina e lo guardai da dietro un pò perplessa .
Ero bambina , ero ingenua , ma in certo senso avevo sempre percepito come una nota amara le menzogne . Ma in cuor mio speravo che l'uomo non avesse detto una delle tante . E mi recai come aveva detto lui , sulla collina. Mai avessi fatto una cosa del genere .
La neve era sparsa da tutte le parti , e il gelo si iniziava a far sentire sui piccoli piedini che tenevano al piede solo due paglia di calzettini di cotone infilate all'interno delle ciabatte tradizionali . E man mano che salivo sopra , notavo come il vento tendesse a scendere verso di me . E mi ricordo ancora il buio pesto in cui andavo in contro , mi terrorizzai quando arrivai in un punto in cui non riuscivo più a vedere cosa c'era intorno a me . Ed è li che la paura iniziava a farsi sentire , con lo sguardo cercavo disperata ciò che dovevo prendere , ma non trovavo nulla , era tutto buio .
Guardai indietro , ma la strada del ritorno anche quella era buia e inoltre era diventato un punto cieco . Prosegui più avanti fin quando non senti la stanchezza prendere sopravvento e oltre a quella iniziai a sentire i brividi per il freddo . il cuore mi batteva a mille e con la paura ancora addosso prosegui il mio traggito. Non ricordo quanti chilometri feci , ma erano tanti .
E in questi chilometri senti la sensazione di essere in continuazione osservata .
- C'è qualcuno ?...- domandai in un sussurro .
Mi parallizai sul momento quando sentì alcuni mormori e ombre passarmi davanti a gli occhi. Ero circondata .
- Aiuto ..-
Mi piegai su me stessa e chiusi gli occhi , era l'unico metodo per calmarmi .
Iniziai a contare fino a cento , per calmare quello stato d' animo che mi stabilizzava in quel momento , ero convinta anche che da un momento all'altro potesse funzionare anche come segnale d'aiuto per l'uomo che mi ci aveva mandato qui .
Se da una parte speravo in questo , dall'altra pensai che non era per niente impossibile , ero una semplice umana , non ero come loro .
E contai almeno fino a cento , con le lacrime a gli occhi .
- Aiuto mamma ...- sussurai quando le forze mi cedettero .
E poi divento tutto buio .
Il giorno dopo mi risvegliai in un altro posto completamente diverso da quello in cui abitavo .
Accanto a me era presente una figura femminile , non ricordo molto quello che mi disse appena vide che mi ero svegliata .
Ricordo solo che stavo delirando per la febbre .
- A sud est ...c'è il ponte del..- tossi
- Per favore portatemi altra acqua calda e soprattutto anche molta legna per la stufa ..-
- Ma che stupida questa bambina ..- affermo una voce completamente diversa .
-Gojo Satoru ..vattene da questa stanza - affermò la voce femminile rimproverando la piccola figura minuta del bambino .
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Ora: 12.14
Luogo : Scuola
Anno: 1 Marzo 2007
Gli occhi erano puntati tutti su di me .
Mi ero addormentata di nuovo , sta volta però nell'ora di inglese . L'insegnante non era proprio del tutto contenta del mio pisolino di mezzogiorno e mezza , ed tendeva ad osservarmi da lontano con occhi pieni di impazienza .
- Forza , Signorina Masamichi ...si presenti in inglese come hanno fatto i tuoi compagni poco fa -
Ricordo , che quel giorno l'insegnate ci aveva dato come compito quello di trascrivere in maniera breve e sintetica una nostra presentazione con l'aggiunta di che cosa avremmo voluto essere in futuro .
Compito che però mi ero persa nel farlo dopo una botta di sonno .
Guardai Ito di fianco a me ,e con lo sguardo tentava di dire ''Cerca di salvarti ..non so come darti una mano ''.
- Hey! non guardi il signorino Ito.. e dica quello che deve dire in inglese ..e subito ..- emise la professoressa rimproverandomi .
Annui . E respirai .
-Hi, my name is Nabora Masamichi. I'm seventeen and I'm Japanese. I present myself to you as a lively and determined girl. Unfortunately I lost my mother at a young age and I didn't even have time to get to know her.
Now, however, I have fantastic people who support me and raise me with great care and I am grateful to them.
About my goals. I have always been passionate about marine biology since I was a child and in fact I hoped to become a marine biologist at all costs.-
Potevo dire di essermi salvata a caccio d'angolo .
O quasi ?
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Subito dopo finite le lezioni fu convocato a scuola papà Yaga , e io ero letteralmente nel panico . L'insegnate di Inglese aveva chiesto la presenza di uno dei miei genitori , ed era arrivato lui . Colui che mi avrebbe aspettato a casa con il primo cazziatone .
- Prego entri ..- appena varco la porta della sala insegnanti mi guardo in maniera nervosa .
- Buongiorno Professoressa ..- saluto l'insegnate e subito dopo si mise a sedere vicino a me .
- A cosa devo questa chiamata ?- domandò mio padre , la professoressa rise e guardò me .
- Ecco andiamo dritto al punto, la signorina Masamichi come sapete ha ottimi voti in tutte le materie , se la cava molto spesso , ma non nella mia . Nei compiti va male , inoltre tende molto spesso ad addormentarsi nelle mie lezioni . Questo però non vuol dire che sia una studentessa ''cattiva'' , ma , voglio da lei uno stesso impegno che fa verso le altre materie in quella di inglese . Ciò che vi sto dicendo e che lei in inglese deve riguardarsi e sperò tanto che lei possa aiutarla .- disse .
Papà Yaga mi guardò e poi rivolse il suo sguardo verso la donna difronte a noi con un semplice cenno fece capire che aveva intuito cosa volesse dire l'insegnate .
- Allora , cercherò in tutti i modi di metterla sulla via giusta ..- appena disse ciò roteai gli occhi ,
cosa cera che dovevo cambiare di me ?
- Andiamo Nabora ..- mi disse poi alla fine . Salutai la professoressa e con grande sorpresa quando la porta fu aperta intravidi i capelli albini di qualcuno che conoscevo già da molto tempo . E quando finalmente usci fuori da quell'aula intravidi al meglio la figura . Era Gojo Satoru
- Gojo?-
- Ah finalmente , mi stavo scocciando a stare qui ..-
- Andiamo su! - emise mio padre incitandoci a seguire le sue indicazioni .
Tre secondi dopo ci trovammo in macchina io , papà Yaga e Gojo . Il viaggio verso casa era risultato tutto silenzioso fin quando, però ,arrivo una telefonata molto importante al signor Masamichi che fu costretto a fermarsi per circa due ore in una zona . Probabilmente doveva andare in un zona losca per gli stregoni .
Eravamo rimasti soli io e Gojo che in tanto si stava riposando o quasi .
- Quindi l'unica materia di cui non ci metti impegno è inglese ..- quella affermazione mi fece stizzare molto , ma allo stesso tempo volevo capire perchè mai stava aprendo argomenti su di me.
- Come sembra , si ! Caro Signor Gojo ..-
- Oh oh ! abbiamo trovato un difetto sull''' Aiuto divino''....- mi irritai di nuovo , odiavo che mi chiamasse sempre cosi .
- Non mi chiamare cosi ..- emisi girandomi da dietro e guardandolo negli occhi -Il mio nome è Nabora ...Nabora Masamichi ..-
- Perchè mai dovrei chiamarti con il tuo nome e il tuo cognome ? Quando poi l'unica cosa veritierà è il tuo nome ... ricordati che sei solo un intrusa qui dentro - e un'altra volta mi irrito ma sta volta aveva toccato il fondo ferendomi .
Non gli risposi l'unica cosa che feci e prendere lo zaino e scendere dalla macchina e mi feci strada per far ritorno a casa da sola .
Durante il tragitto pensai a quanto ero penosa a piangere per un tizio come lui . Ero una sconosciuta , era vero . Ero un intrusa , era vero . Ma io amavo chi mi aveva curato da quel lungo pozzo a cui c'ero da molto tempo . Volevo bene alla signora Sato a Papà Yaga a chi invece mi ha curato con cura da lontano e anche chi mi aveva messo al mondo .
Quel giorno mi accorsi che probabilmente ,e ancor di più, non avevo nessuna occasione nel avvicinarmi al ragazzo di cui avevo sempre voluto bene fin dall'inizio di quando ci siamo incontrati e che per sbaglio senza volerlo mi aveva preso cura non solo la donna che era di fianco a me quel giorno ,ma anche lui .
E inoltre mi accorsi anche che il problema vero non ero io , ma il contesto e le persone che erano intorno a me, che mi avevano dato appellattivi sbagliati fin dall'inizio e che hanno portato le altre persone a creare una figura di me completamente diversa da quella che sono .
Entrai in casa silenziosamente , senza far sentire i miei singhiozzi prepotenti . Non avevo nessuna intenzione di farmi sentire dalla Signorina Sato .
Andai direttamente a dormire .
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Lugo : Tokyo ( Periodo Edo )
Anno: 1 Dicembre 1604
Erano mesi di freddo . Caratterizzati ,principalmente non solo dalla bassa temperatura ma anche dalla neve che aveva quasi del tutto coperto i tetti della città . La donna al canto suo si ritrovava a passeggiare presso le strette vie dei piccoli tempietti posti lungo il percosso della via che stava percorrendo . I capelli corvini lunghi risaltavano la pelle bianca e gli occhi rossi invece ornati dal trucco risaltavano le forme degli occhi , la delicatezza di quelle caratteristiche facevano notare amplificamente il suo carattere , generosa, affidabile e dolce . I modi graziati li aveva imparati dalla proprie sorelle maggiori il come trattare le persone però per bene ,l'aveva imparato da sè.
Riteneva che ogni persona aveva del buono , anche se era cattivo .
Ed era questa caratteristica che lo aveva fatto notare molto.
Gli occhi vagarono per le vie di quel luogo , la ragazza era in cerca di qualcosa o di qualcuno . Ma non lo trovava.
Fin quando .
- Miyake ! - urlo una figura in lontananza.
Occhi celesti e cristallini capelli lunghi e bianchi che si potevano confondere con la neve .
Era lui .
- Signor Gojo! - emise sorridendogli entusiasta.
- Non chiamatemi così mia adorata fanciulla ..chiamatemi con il mio nome -
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