Parte 25

Einrich stava seduto ad un tavolo in biblioteca, assorto nella lettura.

Erano passati alcuni giorni dalla sua unione con Lubov e lui li aveva passati quasi tutti a letto, per riprendersi. In ogni caso non erano stati giorni persi, li aveva sfruttati per imparare qualcosa in più sul regno attraverso i libri e per sentire un po' più spesso la sua famiglia e i suoi amici al cellulare.

Era riuscito a passare del tempo anche con suo marito, ma poi lui era dovuto partire per una riunione dei regnanti, tenuta in un'altra zona del tri-regno. Il demone accompagnatore, che di solito stava sempre con lui in occasioni di questo tipo, era stato incaricato di rimanere a palazzo per fare compagnia ad Einrich.

La luce del sole proveniente dalla grande finestra di fianco al suo tavolo bastava a scaldarlo in quella giornata, fredda come al solito, e illuminava i suoi capelli biondi come se fossero pieni di pagliuzze dorate.

Il demone accompagnatore lo osservava annoiato, seduto davanti a lui. Ogni tanto sfogliava le pagine del libro che aveva preso e che ormai conosceva fin troppo bene.

"Sicuro di stare bene? Se vuoi tornare a letto basta dirlo" gli chiese.

Il demone si stava sorreggendo il viso con una mano, appoggiando il gomito al tavolo. Il ragazzo non sembrava in vena di parlare e ciò non lo rendeva di compagnia, malgrado questo era vincolato a stare con lui visto che era stato Lubov a chiederglielo.

L'umano scosse la testa. Sul viso aveva un'espressione serena.

"Sto bene, ho riposato abbastanza" gli disse.

Il demone accompagnatore sollevò un sopracciglio. Aveva sperato in una risposta che lo divertisse o almeno che avrebbe dato il via ad una conversazione.

Decise di stuzzicarlo un po'.

"Quattro giorni a letto.. certo che voi umani siete davvero fragili"

Einrich arrossì leggermente, forse imbarazzato dalla sua considerazione.

"Non posso farci niente.." ribatté. "Il corpo di Lubov è più grande del mio, non ero pronto per qualcosa del genere" abbassò lo sguardo come per nascondere l'imbarazzo.

L'essere giallognolo sorrise, aveva ottenuto la reazione sperata.

"Quindi è un problema di dimensioni. Sei troppo piccolo cosetto, ti penti di essere venuto qui?"

"Affatto" rispose, serio. "Mi basterà farci l'abitudine. Per tua informazione, come umano io ho un'altezza nella media e comunque non vedo perché tu debba ficcare il naso in queste cose"

Il demone accompagnatore ridacchiò.

"La mia era una semplice domanda"

"Certo.." sottolineò Einrich, infastidito. "Noi umani abbiamo un detto, tra moglie e marito non mettere il dito. È quello che fai tu, sempre"

"Io non credo" rispose il demone, divertito.

"Sì invece e vorrei capire come mai. Sei geloso? Pensi che ti voglia portare via Lubov?"

L'umano stava cercando di rimanere calmo ma quel discorso lo faceva innervosire.

"Non provo un attaccamento di quel tipo per lui, lo conosco da quando è nato" precisò. "All'inizio temevo che avesse fatto una scelta stupida e volevo che cambiasse idea, ma le cose non stanno più così"

"Allora come stanno?" gli chiese Einrich.

"Quando non ho niente da fare come in questi momenti trovo che darti fastidio sia un passatempo divertente"

Einrich restò zitto per un attimo.

"Lo sospettavo, ma speravo di sbagliarmi. Non c'è bisogno che resti qui con me, puoi andare"

"No invece. Lubov mi ha chiesto di farti compagnia"

Il ragazzo sospirò.

"Peccato che non sei per niente di compagnia" sottolineò.

"Invece sto giusto cercando di tenere attiva una conversazione" puntualizzò l'essere.

Einrich rimase un attimo in silenzio. Non riusciva a sopportarlo quando faceva così, ma un modo doveva pur trovarlo. Decise che non gli avrebbe dato corda, doveva cambiare discorso.

"Ieri c'è stata la cerimonia per reintegrare nella famiglia i parenti di Lubov, mi dispiace di essermela persa. Com'è andata?"

"Bene ovviamente, l'ho tenuta io" rispose, pieno di sé.

"Non ho ancora avuto l'occasione di parlare con loro.. Come ti sono sembrati?"

"Non saprei. Sembrano brava gente, ma sono pur sempre popolani e si vede. In Morrya scorre sangue reale ma non si direbbe.. dovrò istruire loro e il figlio, sarà un lavoro duro. A proposito, lei ha detto che le sarebbe piaciuto parlare un po' con te"

"Anche a me piacerebbe parlarle, fa parte della famiglia adesso e questo mi sembra il minimo. Comunque ti faccio presente che anche io sono un popolano" sottolineò.

"Già, ma è una cosa diversa. Tu vieni dal mondo umano e si vede dal modo in cui ti comporti"

"Visto che ne stiamo parlando, quando potrò tornare là? Ho promesso alla mia famiglia che sarei andato a trovarli"

"Anche subito" rispose il demone. "Ma sarebbe meglio se qui ci fosse Lubov quando andrai, e prima devo insegnarti a creare un portale"

"Lo farò io?"

L'essere giallognolo annuì.

"Potresti insegnarmi subito? Ora che lo so sono impaziente"

"Va bene" disse.

Il demone accompagnatore lo condusse in un'altra ala della biblioteca, dove si trovavano solo libri di magia.

Fece segno ad Einrich di sedersi, ne prese uno e lo aprì davanti a lui.

"Questa è la procedura. Leggi la teoria mentre io preparo il materiale"

Il ragazzo fece come gli era stato detto, curioso.

"Devi disegnare questo simbolo sul muro" gli disse il demone, quando lui ebbe finito. "Va disegnato con la cera delle candele quindi cerca di averne sempre con te. Una volta fatto appoggi la mano al centro, pensi ad un posto e il portale si aprirà"

"È così facile?"

"Non è questione di facile o difficile. Per la gente comune è impossibile, ma tu sei sposato con Lubov adesso e questo ti rende in grado di praticare la magia"

"Ho capito" rispose Einrich, colpito. "Mi insegni qualcos'altro?"

Inaspettatamente, passare del tempo con il demone accompagnatore fu piacevole quel giorno, perché così il ragazzo riuscì ad imparare le sue prime magie.

Gli veniva difficile all'inizio, ma dopo qualche ora di pratica riuscì a ghiacciare il contenuto di un bicchiere d'acqua.

"Fantastico" commentò, senza parole.

"Non è niente di che" intervenne il demone. "Se studi tutti i libri di incantesimi potrai riuscire a fare molto di più"

Si mise al lavoro subito, visto che aveva ancora tempo.

Gli era stato spiegato che le sue possibilità erano illimitate quando si trattava di incantesimi del ghiaccio o del freddo in generale. Per il resto poteva fare solo alcuni rituali semplici, come quello per creare un portale. Era deciso ad imparare tutto al più presto possibile.

Quando la sera di qualche giorno dopo Lubov fece ritorno trovò il regno imbiancato da un nuovo strato di neve.

Saputo del suo arrivo, Einrich lo raggiunse nella sala del trono per riabbracciarlo.

"Bentornato" gli disse. "Com'è andata la riunione?"

"È durata più del previsto ma è andata bene, se vuoi dopo ti racconto i dettagli. Piuttosto, sono felice di vederti di nuovo in piedi. Stai meglio?"

"Sono in forma perfetta" rispose, sorridendogli.

"Per caso sei stato tu a far nevicare?"

"Sì, il demone accompagnatore mi sta insegnando a usare la magia"

"Molto bene, ne sono felice"

"Bentornato" gli disse l'essere giallognolo. "Hai già cenato?"

"Sì, voglio solo andare a letto" rispose Lubov.

"Allora vengo a farti compagnia" gli disse Einrich.

Diedero la buonanotte al demone accompagnatore e si ritirarono nella loro stanza, dove poterono finalmente rimanere soli.




~Freetalk~

Signori, scusate il ritardo ad aggiornare! I giorni scorsi sono stati pieni e non ho mai avuto un momento libero per farlo. Comunque, ora eccomi qui. Spero abbiate apprezzato il capitolo.. che è uno degli ultimi, ebbene sì.
Se vi è piaciuto spero che lascerete una stellina per farmelo sapere ✰

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