Parte 15

L'atmosfera nel castello di Dehanie era completamente diversa rispetto a quella del castello di Lubov, Einrich se ne accorse subito dopo averci messo piede.

Il luogo era popolato da svariate bestie ben vestite, prevalentemente in verde, che conversavano tra loro in attesa dell'ora di cena, mentre i servitori facevano avanti e indietro per assicurarsi che tutto fosse perfetto.

Era un luogo rumoroso, animato.

Non era freddo, quasi vuoto e silenzioso come il castello di Lubov.

Il sovrano del regno di ghiaccio salutò con rispetto ognuno dei convitati e presentò Einrich come suo futuro consorte.

L'umano, ormai abituato a questo appellativo, non si imbarazzò e salutò i presenti chinando il capo in segno di rispetto.

Dopo un po' capì che si trattava di reali, tutti loro lo erano.

Quella di Dehanie era una grande famiglia, a differenza di Lubov lui non era affatto solo. Tra di loro c'erano adulti, anziani e giovani, anche bambini. Data la sua altezza che non raggiungeva quella di Lubov e di molti altri dei presenti, Einrich capì che Dehanie doveva essere molto giovane.
Era inoltre l'unico tra i presenti ad avere quei particolari occhi verdi.

La cena fu abbondante e condita da tanti discorsi.

Per lo più si trattava di discorsi riguardanti il regno, cose che Einrich non riusciva a capire a pieno, ma presto l'attenzione dei presenti si concentrò su Lubov e sul suo consorte umano. Le domande che gli porsero andavano dal "Perché un umano?" al "Perché sei venuto qui?", ma niente fu chiesto con malizia.

Einrich era seduto tra Lubov e il demone accompagnatore. Rimaneva in silenzio, lasciando che fosse la bestia a rispondere e sorprendendosi di quanta discrezione avesse scelto di usare per trattare quegli argomenti.

Il demone accompagnatore rivolgeva a tutti sguardi di sufficienza e non proferiva parola.

Seduto a tavola con loro, si limitava a bere senza toccare cibo. Forse non stava nemmeno ascoltando, a giudicare dalla sua espressione di totale disinteresse.

Non c'era niente come un demone accompagnatore nel regno di Dehanie, lì c'erano solo bestie.

I pasti serviti furono svariati e deliziosi.

Tra i pasti caldi, il clima mite del luogo e l'atmosfera rilassata e conviviale, Einrich si rese conto che la veste azzurra iniziava a fargli sentire troppo caldo. Così se la tolse, la posò con cura sullo schienale della sedia e rimase nei suoi vestiti umani.

Qualcuno notò il suo improvviso cambio d'abito e gli rivolse uno sguardo curioso.

"Hai caldo?" si sentì chiedere da Lubov, seduto alla sua destra.

"Sì.. È inappropriato il mio modo di vestire?"

"No, non preoccuparti. Ignora gli sguardi, non hanno mai visto dal vivo abiti del genere"

Einrich annuì e tornò a guardare il suo piatto.

"Le nostre vesti non sono pensate per proteggerci dal freddo o permetterci di sopportare il caldo. Sono solo un ornamento, a mantenere una temperatura corporea adatta all'ambiente esterno è la nostra pelliccia. Grazie ad essa possiamo vivere bene sia in clima freddi che in clima caldi" gli raccontò.

Einrich era sorpreso. Le bestie erano molto diverse dagli umani, più conosceva la vera natura di Lubov e più cose scopriva.

Finita la cena, i presenti si spostarono in un'altra sala. Qui alcuni servitori suonavano o cantavano per dilettare la famiglia reale e gli ospiti, ma Einrich era troppo stanco per continuare a godersi quell'atmosfera festosa.

Era stata una giornata impegnativa per lui.. tanto impegnativa che gli sembrava impossibile che tutto quello fosse successo in un giorno soltanto.

Lubov se n'era accorto, ma proprio quando stava per dirgli qualcosa a riguardo venne raggiunto dal sovrano del regno di terra.

"Vi state divertendo stasera?" chiese ai suoi ospiti, dopo che ebbe scambiato due chiacchiere insieme a Lubov.

"Sì, apprezziamo molto la tua ospitalità. Mi dispiace lasciare la festa così presto, ma siamo stanchi" gli rispose lui.

"Lo capisco, il vostro è stato un lungo viaggio. Vi ho fatto preparare delle stanze, una per voi e una per il demone accompagnatore. Chiamo subito una domestica perché vi ci accompagni"

Salutato Dehanie, Lubov e gli altri seguirono la domestica su per le scale, fino a un corridoio dove si trovavano le stanze degli ospiti.

Il demone accompagnatore espresse a Lubov il suo dissenso riguardo al fatto che loro due dormissero insieme pur non essendo ancora ufficialmente consorti, ma le sue rimostranze furono inutili.

Lubov gli assicurò che non avrebbero fatto niente di avventato e lo congedò.

Einrich poté finalmente sdraiarsi su un letto morbido, accorgendosi così di avere male alle gambe e anche alla schiena. Era stanco ed era grato che Lubov se ne fosse accorto.

"Per colpa mia hai dovuto lasciare la festa.. e non solo, visto che non ho molta resistenza fisica hai dovuto rimandare la partenza a domani, mi dispiace"

Tenne gli occhi chiusi mentre parlava, era veramente sfinito ma sinceramente dispiaciuto, si sentiva un peso.

Sentì Il materasso abbassarsi e aprì gli occhi.

Lubov era adesso sopra di lui, lo guardava negli occhi.

"Non devi sforzarti di superare i tuoi limiti fisici per me, abbiamo tempo" gli rispose, mentre con una mano gli accarezzava una guancia.

Einrich arrossì di colpo.

Aveva sentito quello che aveva detto al demone accompagnatore poco prima, ma sperava che gli avesse mentito.

Era impossibile per lui pensare che Lubov, ora sopra di lui, non desiderasse fare le stesse cose che desiderava lui.

Non aveva più motivo di trattenersi visto che lui aveva accettato di rimanere al suo fianco.

Era incredibile, ma nel giro di una giornata era cambiato tutto. Le incertezze si erano fatte sicurezze e il timore era diventato desiderio.

Spostò di poco il viso, così da appoggiare di più la guancia alla mano calda dell'altro, e chiuse gli occhi.

Sentì Il materasso abbassarsi di nuovo mentre Lubov gli si avvicinava ancora per baciarlo.

Fu un bacio semplice, casto, dopo del quale il sovrano si spostò per mettersi seduto accanto a lui.

Non sembrava intenzionato a fare altro.

"Domani partiremo per il regno di fuoco.." disse, con lo sguardo puntato altrove. "Avrei preferito non andarci ma a questo punto è inevitabile.. visto che anche Dehanie ha accettato il patto della strega, lei deve essere diretta lì"

"Come mai questo astio?" gli chiese Einrich, reprimendo il desiderio e mettendosi seduto.

"Le bestie lì si comportano in modo diverso con chi proviene dagli altri regni. Non solo non sono ospitali.. sono anche fastidiose. Moshnost, il loro sovrano, non è da meno"

"Cosa dobbiamo fare di preciso nel suo regno?"

"Dobbiamo scoprire se Moshnost ha accettato un qualche patto con la strega tuttovedente. Forse siamo ancora in tempo per impedirglielo"

"Lo spero" Einrich sospirò. "Hai detto che la strega vuole sciogliere la maledizione della foresta perché così potrà andare nel.. regno umano. Cosa avrà in mente?"

"Non lo so, ma se riuscirà ad ottenere i poteri di tutti e tre i sovrani diventerà davvero temibile. Dobbiamo impedirle a tutti i costi di lasciare il tri-regno"

L'umano si avvicinò di più a lui e si accoccolò attorno al suo braccio destro.

"Sembra pericoloso e surreale. È tutto così magico qui, mi sembra di trovarmi in un mondo diverso da quello che conoscevo" ammise.

"In un certo senso è vero" gli rispose Lubov. "Io ho provato la stessa cosa quando ho vissuto nel regno umano. Ero solo, non sapevo come comportarmi e non avevo modo di attingere alla magia"

"Gli umani possono essere in grado di fare magie?"

Lubov ci pensò su per qualche secondo.

"Si dice che la strega tuttovedente fosse umana un tempo, e forse anche lo stregone che l'ha vincolata al tri-regno lo era. In casi particolari, anche gli umani sono in grado di praticare la magia. Dovresti parlarne con il demone accompagnatore, ne sa più di me a riguardo" gli suggerì.

"Meglio di no, credo che non mi sopporti"

"Vedrai che cambierà atteggiamento. Lui è fatto così, prima deve riuscire ad accettarti"

Einrich annuì anche se non era molto convinto.

"A proposito, pensavo che ogni sovrano avesse un demone accompagnatore con sé" ammise, curioso a riguardo.

"No, solo la mia famiglia ne ha uno"

"Come mai non ha mangiato a cena?"

"Non ne ha bisogno per sopravvivere, quindi solitamente non lo fa. Come mai ti interessi così tanto a lui?"

"Sono solo curioso.. È tutto così nuovo per me e vorrei capire meglio"

Lubov gli scompigliò i capelli.

"Dormiamo adesso, dobbiamo essere in forze per domani"

L'umano annuì e si lasciò coprire dalla morbida coperta verde. Lì al caldo, abbracciato a Lubov, si sentiva protetto. Al sicuro.






Spazio autrice
Buongiorno miei cari!
Mi rendo conto che non aggiorno da un po'.. ma non so cosa farci, il tempo passa senza che io me ne accorga. Cercherò di non farvi aspettare troppo per i prossimi capitoli >.<

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